Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Looking at East
Dopo la mostra dedicata a giovani artisti americani, la annarumma404 cerca un dialogo ideale e “guarda a est” con una nuova collettiva: Marika Asatiani, georgiana, e gli indiani Suhasini Kejriwal e Kiran Subbaiah.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo la mostra dedicata a giovani artisti americani, la annarumma404 cerca un dialogo ideale e “guarda a est” con una nuova collettiva: Marika Asatiani, georgiana, e gli indiani Suhasini Kejriwal e Kiran Subbaiah.
Le tre foto (cm 80x124 ciascuna) di Marika Asatiani sono estratti di un corpus di opere che trae ispirazione e titolo da “Achara” una regione della Georgia (ex Unione Sovietica) sconvolta da anni di guerre e conflitti sanguinosi.
Con spirito documentaristico, la giovane fotografa cattura sguardi e atmosfere di una terra la cui collocazione geografica ha contribuito a preservarne estetica e tradizioni caratteristiche. Sono ritratti e vedute che tradiscono la vicinanza dell’artista per questi luoghi e tuttavia, manifestano la volontà di coglierne gli aspetti più esotici. Sono foto in cui si crea una insolita relazione di sguardi: l’occhio dello spettatore che guarda insieme all’artista, ma che viene sorpreso da luoghi e personaggi che sembrano loro stessi interagire e scrutare l’interlocutore.
L’indiana Suhasini Kejriwal pur utilizzando una estetica formale classica propria della sua cultura artistica, mira ad un’ arte che sappia riservare allo spettatore un ruolo attivo nella sua fruizione. Per ottenere tale scopo, l’artista utilizza la decorazione floreale fortemente legata alla più antica tradizione estetica indiana, tessuta però, ad immagini totalmente diverse, in un insieme surreale e volutamente spiazzante per lo sguardo dello spettatore. Testimoni di questa poetica gli oli presenti in galleria (cm 121x126 ciascuno) che mostrano una distesa di motivi arborei e floreali nei quali, a ben guardare, si nascondono insetti,vene, arterie ed organi umani, creando più piani di lettura dell’immagine. L’artista consapevole che il linguaggio dell’arte è non verbale e quindi non con una logica necessariamente lineare, enfatizza questa nota cercando di sfruttare i molteplici piani strutturali che una immagine può ispirare sul piano estetico.
L’altra India della annarumma404 è quella di Kiran Subbaiah dallo sguardo ironico ma anche attento all’innovazione tecnologica, Presupponendo che “un oggetto, abbandonando il suo valore d’uso, eluda il circuito utilitaristico raggiungendo una dimensione poetica” l’artista, utilizzando sia i media tecnologici sia quelli più classici quali la fotografia o la scultura, realizza un’ arte “quasi - funzionale”, perché inutile ad uno scopo pratico ma capace, invece, di conservare l’ idea di funzionalità che viene così dilatata e modificata a contatto con la sensibilità di ciascun osservatore. Fedeli a questo postulato, le opere in mostra indagano, in un video intitolato “Rehersal to Fly” e in una triade fotografica, il tema del volo/ non - volo con immagini e azioni basate su un’idea post - moderna di allegoria, che non si sostanzia più nella contemplazione passiva di un simbolo ma diventa lettura attiva e partecipata del testo allegorico.
Ancora una volta la annarumma404 conferma la sua vocazione tesa ad un’ incessante ricerca di giovani talenti. Muovendo l’asse del suo interesse a 360°, conferma il suo impegno di ricerca e di confronto.
Le tre foto (cm 80x124 ciascuna) di Marika Asatiani sono estratti di un corpus di opere che trae ispirazione e titolo da “Achara” una regione della Georgia (ex Unione Sovietica) sconvolta da anni di guerre e conflitti sanguinosi.
Con spirito documentaristico, la giovane fotografa cattura sguardi e atmosfere di una terra la cui collocazione geografica ha contribuito a preservarne estetica e tradizioni caratteristiche. Sono ritratti e vedute che tradiscono la vicinanza dell’artista per questi luoghi e tuttavia, manifestano la volontà di coglierne gli aspetti più esotici. Sono foto in cui si crea una insolita relazione di sguardi: l’occhio dello spettatore che guarda insieme all’artista, ma che viene sorpreso da luoghi e personaggi che sembrano loro stessi interagire e scrutare l’interlocutore.
L’indiana Suhasini Kejriwal pur utilizzando una estetica formale classica propria della sua cultura artistica, mira ad un’ arte che sappia riservare allo spettatore un ruolo attivo nella sua fruizione. Per ottenere tale scopo, l’artista utilizza la decorazione floreale fortemente legata alla più antica tradizione estetica indiana, tessuta però, ad immagini totalmente diverse, in un insieme surreale e volutamente spiazzante per lo sguardo dello spettatore. Testimoni di questa poetica gli oli presenti in galleria (cm 121x126 ciascuno) che mostrano una distesa di motivi arborei e floreali nei quali, a ben guardare, si nascondono insetti,vene, arterie ed organi umani, creando più piani di lettura dell’immagine. L’artista consapevole che il linguaggio dell’arte è non verbale e quindi non con una logica necessariamente lineare, enfatizza questa nota cercando di sfruttare i molteplici piani strutturali che una immagine può ispirare sul piano estetico.
L’altra India della annarumma404 è quella di Kiran Subbaiah dallo sguardo ironico ma anche attento all’innovazione tecnologica, Presupponendo che “un oggetto, abbandonando il suo valore d’uso, eluda il circuito utilitaristico raggiungendo una dimensione poetica” l’artista, utilizzando sia i media tecnologici sia quelli più classici quali la fotografia o la scultura, realizza un’ arte “quasi - funzionale”, perché inutile ad uno scopo pratico ma capace, invece, di conservare l’ idea di funzionalità che viene così dilatata e modificata a contatto con la sensibilità di ciascun osservatore. Fedeli a questo postulato, le opere in mostra indagano, in un video intitolato “Rehersal to Fly” e in una triade fotografica, il tema del volo/ non - volo con immagini e azioni basate su un’idea post - moderna di allegoria, che non si sostanzia più nella contemplazione passiva di un simbolo ma diventa lettura attiva e partecipata del testo allegorico.
Ancora una volta la annarumma404 conferma la sua vocazione tesa ad un’ incessante ricerca di giovani talenti. Muovendo l’asse del suo interesse a 360°, conferma il suo impegno di ricerca e di confronto.
26
marzo 2008
Looking at East
Dal 26 marzo al 02 maggio 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ANNARUMMA
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Orario di apertura
martedi-venerdi ore 16.00-19.30
Vernissage
26 Marzo 2008, ore 19.00
Autore