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Loose Ends
La mostra prende forma attraverso una serie di strategie instabili e temporanee di improvvisazione, ripetizione, sostituzione e riconfigurazione.
Comunicato stampa
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LOOSE ENDS
Artisti: VLATKA HORVAT / SOPHIE KO / IŠTVAN IŠT HUZJAN / DINO ZRNEC
A cura di Branka Bencic
Opening Lunedì 1 Aprile 2019, ore 18.30
La mostra rimarrà aperta fino a Sabato 18 Maggio
Renata Fabbri è lieta di annunciare Loose Ends, un progetto a cura di Branka Bencic.
La mostra prende forma attraverso una serie di strategie instabili e temporanee di improvvisazione, ripetizione, sostituzione e riconfigurazione. Come il titolo fa riferimento all’irrisolto e all’incompleto, al vago e all’indefinito, la mostra si sviluppa come una serie di dialoghi provvisori che fanno eco ad un significato sospeso.
La mostra riunisce quattro posizioni artistiche, ognuna delle quali affronta prassi di riproduzione e conservazione, tentativi e ripensamenti, diverse procedure concettuali e formali in un processo che abbraccia/contempla il caso. Riflette sulle incertezze che caratterizzano il contemporaneo – paesaggi in trasformazione, economie di tensione e collasso, discontinuità spaziali e temporali.
Le opere che convergono in questa mostra indagano la materialità dei processi artistici nel loro articolarsi attraverso la produzione e l’esposizione. In particolare guardano ad aspetti di precarietà, instabilità ed effimeratezza inscritti a tali procedure, così come alle metodologie e alle modalità di produzione che le sottendono. La mostra è articolata attraverso una serie di elementi formali, analogie, giustapposizioni e reciprocità che caratterizzano questi lavori nella loro riconfigurazione di linguaggi minimalisti, post-minimalisti, concettuali ed astratti. Un certo aspetto performativo è innescato nell’inscenare/rappresentare relazioni tra gli oggetti e lo spettatore in una coreografia dello spazio.
Siamo spesso portati a pensare che ogni azione sia proiettata verso un fine o uno scopo.
Tuttavia c’è una distinzione tra le azioni che sono “mezzi per un fine” (“means to ends”) e quelle che non lo sono, che costituiscono un fine in se stesse.
Loose Ends esplora e attiva tali elementi di sospensione, un gap che divide la realtà di un oggetto, un’azione, un’immagine dal proprio significato. Uno spazio che rimane vago, definito da connessioni allentate o inesistenti tra parti diverse. Situazioni o azioni diventano articolate come possibilità e tentativi, sia per raggiungere, che per evitare o per tracciare nuovi fini o, ancora, per incorporare uno spazio senza fini. Aspettando che il significato venga re-inscritto, Loose Ends rappresenta una situazione di termini estetici, spaziali e concettuali per formare un linguaggio visuale di frammenti, forme temporanee instabili e precarie. Strutturata come narrativa frammentata, uno scenario di potenzialità sta emergendo all’orizzonte.
Biografie
Vlatka Horvat Dopo 20 anni in USA, vive e lavora a Londra. Opera attraverso un’ampia sfera di forme, scultura, installazione, disegno, performance, fotografia e testo. Ha presentato le sue opere in vari contesti – in gallerie, teatri, festival di danza e luoghi pubblici. Ha avuto mostre personali in istituzioni quali il Museums Sheffield (collaborazione con Tim Etchells), Wilfried Lentz Gallery (Rotterdam), CAPRI (Dusseldorf), Zak|Branicka Gallery (Berlin), MMC Luka/Galerija SC (Pula/Zagreb), Disjecta Contemporary Art Center (Portland), annex14 (Zurich), Boston University Art Gallery, Rachel Uffner Gallery (NYC), Bergen Kunsthall, the Kitchen (NYC). Le sono stati commissionati dei progetti di arte visuale dal Bard Center for Curatorial Studies (upstate NY), Bunkier Sztuki (Krakow), Art in the Public Space program of the City of Zurich, Kunsthalle Osnabrück, Marta Herford Museum, MGLC Ljubljana, VOLT (Bergen), the 53rd October Salon (Belgrade), Stroom (the Hague), Aichi Triennale (Nagoya), “Greater New York” at MoMA PS1 (NYC), Galerija Skuc (Ljubljana), the 11th Istanbul Biennale, le sue performance sono state riprodotte a livelli internazionale in teatri, spazi di danza e festival.
Sophie Ko, nata a Tbilisi nel 1981, vive e lavora a Milano. Tra le mostre personali si ricordano: Sporgersi nella notte, a cura di Marina Dacci e Maurizio Guerri, Renata Fabbri arte contemporanea, Milano (2018); Terra, a cura di Federico Ferrari, Galleria de’Foscherari, Bologna 2016; Silva Imaginum a cura di Federico Ferrari, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano, 2015; Solo Show, AplusB Contemporary Art, Brescia 2014; Nel cielo dove qualcosa luccica, Museo Ettore Archinti, Lodi, 2013; Geografia Temporale, Nowhere Gallery, Milano, 2012; Ad altezza d’occhio, a cura di Maurizio Guerri, NuovoCIB, 2011. Inoltre ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui: Come cenni di mare sulla spiaggia, Varese, 2018; Dotland II, Berlino, 2018; Storie e opere, Fondazione Malvina Menegaz per le Arti, Castelbasso, 2017; Fuoco a paesaggio, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore, 2017. The Hidden Dimension. Chapter II, Galleria Marignanaarte, Venezia, 2017, Gran Premio della Pittura, a cura di Alberto Zanchetta, MAC, Lissone, 2016 (vincitrice del primo premio); Fracturae, Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento, 2016; Fine del possibile. Tra l’esausto e l’esaustivo, Galleria Frittelli, Firenze; Beyond Landscape, a cura di Andrea Lerda, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano, 2016; Xenia –Volume II, Sophie Ko & Alessandro Roma, a cura di Alberta Romano, Casa Bertoli-Borsani, Milano, 2015; Mostra dei finalisti Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, Pieve di Soligo, 2015; Schlaglichter, Ateliergemeinschaft Geh8, Dresda, 2008
Ištvan Išt Huzjan è nato l’1 giugno 1981 a Ljubljana, in Slovenia. Nel 2005 si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Venezia in Italia e ha registrato la propria casa editrice 21st Century Books nel 2006. Nel 2009 ha partecipato al programma di residenza artistica Rijksakademie van beeldende kunsten ad Amsterdam e a diversi altri, tra cui il National Art Studio in Changdong a Seoul e Apartment of the Ministry of Culture of Slovenia a New York. Nel 2010 è stato cofondatore del collettivo artistico Project Goleb ad Amsterdam. Nel 2011 e nel 2014 è stato nominato per l’OHO award in Slovenia e nel 2013 ha ricevuto il premio Fernand Baudin prijs in Belgio. Nel 2015 ha ricevuto il Grand Prize of the 31. Biennial of Graphic Arts - Over You You at MGLC a Ljubljana. Tra le sue recenti mostre personali si segnalano: De Metrico a Imperial, Proyectos Monclova, Città del Messico, MX, MERE presso le City galleries and Museums of Ljubljana, Ljubljana, SI e Subterranen Walks alla Eastwards Prospectus Gallery a Bucharest. Le sue recenti mostre collettive includono: NSK State Art - The Impossible Return at CUNY Graduate Center James Gallery a New York e Beyond the Globe” 8th Triennial of Contemporary Art - U3 at MG+MSUM a Ljubljana. Nel 2012 ha partecipato a Simplon Express / The Return, una serie di mostre realizzate su un treno che viaggiava da Zagabria a Parigi, e a Taxi Avant Minuit, la La Galerie Des Locataires, un progetto che comprendeva un happening in un taxi alla FIAC di Parigi. Nello stesso anno ha realizzato una performance artistica viaggiando da Seoul a Ljubljana utilizzando solo il trasporto pubblico.
Dino Zrnec è nato nel 1983 a Zagabria, in Croazia e vive e lavora tra Vienna e Zagabria. Ha studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Zagabria, all’Accademia di Belle Arti di Vienna e nella VSUP di Praga. Nel 2016 ha preso parte al programma di residenza Krinzinger a Kuberton e ha portato a termine altre residenze tra il 2012 e il 2015, tra cui il programma ukk-artist-in-Residence per il Ministero Federale Austriaco per l’Educazione, le Arti e la Cultura di Vienna e Cité Internationale des Arts a Parigi. Nel 2015 ha ricevuto il premio Radoslav Putar a Zagabria. Le recenti mostre personali sono state realizzate presso: Vin Vin Gallery a Vienna, Museo delle Arti Contemporanee a Zagabria, Kunstlerhaus Graz project space. Le recenti mostre collettive includono: Vier Meter hohes Display für Malerei, Ve.sch Kunstverein, Kaletenlutgeben; COCO, NEEMA, GAGA, House of Flora, Dubrovnik; temporary encounters, Apoteka at Galzenica gallery, Velika Gorica; Air, Krinzinger projekte, Vienna.
Branka Benčić è una curatrice indipendente, residente tra Pola e Zagabria. Ha curato il Padiglione Croato della 57° Biennale di Venezia (2017) e ha operato come co-curatrice del Padiglione Croato della 16° Biennale di Architettura a Venezia (2018). Attualmente è direttrice artistica e curatrice presso Apoteka – spazio per l’arte contemporanea – fondatrice e curatrice di Cinemaniac / Think Film, programma di supporto del Pula Film Festival e curatrice dell’ Artist cinema screening program presso il Museum of contemporary art Zagreb. Mostre curate includono: REZ / CUT – Collage in Contemporary art, MSU Museum of Contemporary Art Zagreb (2018), The Museum of Found Footage, MMC Luka – Pula Film Festival (2018), PROJECTIONS, MMSU Museum of Contemporary Art Rijeka (2017); Six Memos (Valladolid, Lublin, Liverpool); Damir Očko Repeat After Me, Eastward Prospectus, Bucharest (2016), Cinemaniac/Think film: FORUM Jasmina Cibic and Assaf Gruber, Pula Film Festival (cat.), Parkour, gallery Forum, Zagreb; Damir Očko: Studies on Shivering, KM Kunstlerhaus Graz (2015),Vlatka Horvat According to Plan, SC Gallery Zagreb (2015), Motovun 1976 International Video Meeting, Pula Film Festival (cat.), Notes on Undoing, Garis&Hahn, New York; Great Undoing, 54th Annale, Poreč, Croazia.
Artisti: VLATKA HORVAT / SOPHIE KO / IŠTVAN IŠT HUZJAN / DINO ZRNEC
A cura di Branka Bencic
Opening Lunedì 1 Aprile 2019, ore 18.30
La mostra rimarrà aperta fino a Sabato 18 Maggio
Renata Fabbri è lieta di annunciare Loose Ends, un progetto a cura di Branka Bencic.
La mostra prende forma attraverso una serie di strategie instabili e temporanee di improvvisazione, ripetizione, sostituzione e riconfigurazione. Come il titolo fa riferimento all’irrisolto e all’incompleto, al vago e all’indefinito, la mostra si sviluppa come una serie di dialoghi provvisori che fanno eco ad un significato sospeso.
La mostra riunisce quattro posizioni artistiche, ognuna delle quali affronta prassi di riproduzione e conservazione, tentativi e ripensamenti, diverse procedure concettuali e formali in un processo che abbraccia/contempla il caso. Riflette sulle incertezze che caratterizzano il contemporaneo – paesaggi in trasformazione, economie di tensione e collasso, discontinuità spaziali e temporali.
Le opere che convergono in questa mostra indagano la materialità dei processi artistici nel loro articolarsi attraverso la produzione e l’esposizione. In particolare guardano ad aspetti di precarietà, instabilità ed effimeratezza inscritti a tali procedure, così come alle metodologie e alle modalità di produzione che le sottendono. La mostra è articolata attraverso una serie di elementi formali, analogie, giustapposizioni e reciprocità che caratterizzano questi lavori nella loro riconfigurazione di linguaggi minimalisti, post-minimalisti, concettuali ed astratti. Un certo aspetto performativo è innescato nell’inscenare/rappresentare relazioni tra gli oggetti e lo spettatore in una coreografia dello spazio.
Siamo spesso portati a pensare che ogni azione sia proiettata verso un fine o uno scopo.
Tuttavia c’è una distinzione tra le azioni che sono “mezzi per un fine” (“means to ends”) e quelle che non lo sono, che costituiscono un fine in se stesse.
Loose Ends esplora e attiva tali elementi di sospensione, un gap che divide la realtà di un oggetto, un’azione, un’immagine dal proprio significato. Uno spazio che rimane vago, definito da connessioni allentate o inesistenti tra parti diverse. Situazioni o azioni diventano articolate come possibilità e tentativi, sia per raggiungere, che per evitare o per tracciare nuovi fini o, ancora, per incorporare uno spazio senza fini. Aspettando che il significato venga re-inscritto, Loose Ends rappresenta una situazione di termini estetici, spaziali e concettuali per formare un linguaggio visuale di frammenti, forme temporanee instabili e precarie. Strutturata come narrativa frammentata, uno scenario di potenzialità sta emergendo all’orizzonte.
Biografie
Vlatka Horvat Dopo 20 anni in USA, vive e lavora a Londra. Opera attraverso un’ampia sfera di forme, scultura, installazione, disegno, performance, fotografia e testo. Ha presentato le sue opere in vari contesti – in gallerie, teatri, festival di danza e luoghi pubblici. Ha avuto mostre personali in istituzioni quali il Museums Sheffield (collaborazione con Tim Etchells), Wilfried Lentz Gallery (Rotterdam), CAPRI (Dusseldorf), Zak|Branicka Gallery (Berlin), MMC Luka/Galerija SC (Pula/Zagreb), Disjecta Contemporary Art Center (Portland), annex14 (Zurich), Boston University Art Gallery, Rachel Uffner Gallery (NYC), Bergen Kunsthall, the Kitchen (NYC). Le sono stati commissionati dei progetti di arte visuale dal Bard Center for Curatorial Studies (upstate NY), Bunkier Sztuki (Krakow), Art in the Public Space program of the City of Zurich, Kunsthalle Osnabrück, Marta Herford Museum, MGLC Ljubljana, VOLT (Bergen), the 53rd October Salon (Belgrade), Stroom (the Hague), Aichi Triennale (Nagoya), “Greater New York” at MoMA PS1 (NYC), Galerija Skuc (Ljubljana), the 11th Istanbul Biennale, le sue performance sono state riprodotte a livelli internazionale in teatri, spazi di danza e festival.
Sophie Ko, nata a Tbilisi nel 1981, vive e lavora a Milano. Tra le mostre personali si ricordano: Sporgersi nella notte, a cura di Marina Dacci e Maurizio Guerri, Renata Fabbri arte contemporanea, Milano (2018); Terra, a cura di Federico Ferrari, Galleria de’Foscherari, Bologna 2016; Silva Imaginum a cura di Federico Ferrari, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano, 2015; Solo Show, AplusB Contemporary Art, Brescia 2014; Nel cielo dove qualcosa luccica, Museo Ettore Archinti, Lodi, 2013; Geografia Temporale, Nowhere Gallery, Milano, 2012; Ad altezza d’occhio, a cura di Maurizio Guerri, NuovoCIB, 2011. Inoltre ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui: Come cenni di mare sulla spiaggia, Varese, 2018; Dotland II, Berlino, 2018; Storie e opere, Fondazione Malvina Menegaz per le Arti, Castelbasso, 2017; Fuoco a paesaggio, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore, 2017. The Hidden Dimension. Chapter II, Galleria Marignanaarte, Venezia, 2017, Gran Premio della Pittura, a cura di Alberto Zanchetta, MAC, Lissone, 2016 (vincitrice del primo premio); Fracturae, Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento, 2016; Fine del possibile. Tra l’esausto e l’esaustivo, Galleria Frittelli, Firenze; Beyond Landscape, a cura di Andrea Lerda, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano, 2016; Xenia –Volume II, Sophie Ko & Alessandro Roma, a cura di Alberta Romano, Casa Bertoli-Borsani, Milano, 2015; Mostra dei finalisti Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, Pieve di Soligo, 2015; Schlaglichter, Ateliergemeinschaft Geh8, Dresda, 2008
Ištvan Išt Huzjan è nato l’1 giugno 1981 a Ljubljana, in Slovenia. Nel 2005 si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Venezia in Italia e ha registrato la propria casa editrice 21st Century Books nel 2006. Nel 2009 ha partecipato al programma di residenza artistica Rijksakademie van beeldende kunsten ad Amsterdam e a diversi altri, tra cui il National Art Studio in Changdong a Seoul e Apartment of the Ministry of Culture of Slovenia a New York. Nel 2010 è stato cofondatore del collettivo artistico Project Goleb ad Amsterdam. Nel 2011 e nel 2014 è stato nominato per l’OHO award in Slovenia e nel 2013 ha ricevuto il premio Fernand Baudin prijs in Belgio. Nel 2015 ha ricevuto il Grand Prize of the 31. Biennial of Graphic Arts - Over You You at MGLC a Ljubljana. Tra le sue recenti mostre personali si segnalano: De Metrico a Imperial, Proyectos Monclova, Città del Messico, MX, MERE presso le City galleries and Museums of Ljubljana, Ljubljana, SI e Subterranen Walks alla Eastwards Prospectus Gallery a Bucharest. Le sue recenti mostre collettive includono: NSK State Art - The Impossible Return at CUNY Graduate Center James Gallery a New York e Beyond the Globe” 8th Triennial of Contemporary Art - U3 at MG+MSUM a Ljubljana. Nel 2012 ha partecipato a Simplon Express / The Return, una serie di mostre realizzate su un treno che viaggiava da Zagabria a Parigi, e a Taxi Avant Minuit, la La Galerie Des Locataires, un progetto che comprendeva un happening in un taxi alla FIAC di Parigi. Nello stesso anno ha realizzato una performance artistica viaggiando da Seoul a Ljubljana utilizzando solo il trasporto pubblico.
Dino Zrnec è nato nel 1983 a Zagabria, in Croazia e vive e lavora tra Vienna e Zagabria. Ha studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Zagabria, all’Accademia di Belle Arti di Vienna e nella VSUP di Praga. Nel 2016 ha preso parte al programma di residenza Krinzinger a Kuberton e ha portato a termine altre residenze tra il 2012 e il 2015, tra cui il programma ukk-artist-in-Residence per il Ministero Federale Austriaco per l’Educazione, le Arti e la Cultura di Vienna e Cité Internationale des Arts a Parigi. Nel 2015 ha ricevuto il premio Radoslav Putar a Zagabria. Le recenti mostre personali sono state realizzate presso: Vin Vin Gallery a Vienna, Museo delle Arti Contemporanee a Zagabria, Kunstlerhaus Graz project space. Le recenti mostre collettive includono: Vier Meter hohes Display für Malerei, Ve.sch Kunstverein, Kaletenlutgeben; COCO, NEEMA, GAGA, House of Flora, Dubrovnik; temporary encounters, Apoteka at Galzenica gallery, Velika Gorica; Air, Krinzinger projekte, Vienna.
Branka Benčić è una curatrice indipendente, residente tra Pola e Zagabria. Ha curato il Padiglione Croato della 57° Biennale di Venezia (2017) e ha operato come co-curatrice del Padiglione Croato della 16° Biennale di Architettura a Venezia (2018). Attualmente è direttrice artistica e curatrice presso Apoteka – spazio per l’arte contemporanea – fondatrice e curatrice di Cinemaniac / Think Film, programma di supporto del Pula Film Festival e curatrice dell’ Artist cinema screening program presso il Museum of contemporary art Zagreb. Mostre curate includono: REZ / CUT – Collage in Contemporary art, MSU Museum of Contemporary Art Zagreb (2018), The Museum of Found Footage, MMC Luka – Pula Film Festival (2018), PROJECTIONS, MMSU Museum of Contemporary Art Rijeka (2017); Six Memos (Valladolid, Lublin, Liverpool); Damir Očko Repeat After Me, Eastward Prospectus, Bucharest (2016), Cinemaniac/Think film: FORUM Jasmina Cibic and Assaf Gruber, Pula Film Festival (cat.), Parkour, gallery Forum, Zagreb; Damir Očko: Studies on Shivering, KM Kunstlerhaus Graz (2015),Vlatka Horvat According to Plan, SC Gallery Zagreb (2015), Motovun 1976 International Video Meeting, Pula Film Festival (cat.), Notes on Undoing, Garis&Hahn, New York; Great Undoing, 54th Annale, Poreč, Croazia.
01
aprile 2019
Loose Ends
Dal primo aprile al 18 maggio 2019
arte contemporanea
Location
RENATA FABBRI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Antonio Stoppani, 15c, (Milano)
Milano, Via Antonio Stoppani, 15c, (Milano)
Orario di apertura
martedì -sabato 15.30 -19.30
Vernissage
1 Aprile 2019, h 18.30
Autore
Curatore