Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’opera al nero, tra astrazione e costruzione dell’immagine
La mostra nasce da un progetto originale di Marisa Vescovo per la Galleria 2000&Novecento di Reggio Emilia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra nasce da un progetto originale di Marisa Vescovo per la Galleria 2000&Novecento di Reggio Emilia dove è stata presenta dal 12 marzo al 25 aprile 2005. Grazie alla disponibilità ed alla collaborazione della curatrice Marisa Vescovo e di tutto lo staff tecnico della Galleria (in particolare Erika e Gianfranco Rossi) adesso la mostra approda ad Ancona grazie alla collaborazione scientifica di Stefano Tonti e dell'Associazione Artemisia di Falconara M., con la partecipazione del Comune e della Provincia di Ancona, della Regione e del Consiglio Regionale delle Marche.
Sappiamo che il principio primordiale, il principio di tutti i principi è avvolto nell'oscurità e cromaticamente descritto come nero. Il nero della totalità preesistente alla luce, si contrappone, oltre che al bianco, al nero fenomenico di ciò che rimane in ombra, al nero della “privatio lucis”, al nulla assoluto e metafisico. Nei termini della psicologia analitica, dunque, il nero si fa colore sia dello stato preconscio che di quello inconscio vero e proprio. Anche le teorie scientifiche odierne ipotizzano un buio totale prima del big-bang, anzi si parla del nero come di una compressione concentrica che esprime l'idea di nulla.
Concetto e immaginario del Caos giocano un ruolo particolare anche nel contesto dell'alchimia, che secondo C.G. Jung, costituisce una puntuale simbologia del cammino evolutivo dell'uomo sulla strada della propria autorealizzazione, attraverso la materia da fecondare, da lavorare, e da trasformare. Le opere d'arte, d'altra parte sono semplici proiezioni delle emozioni umane, e della potenza del pensiero.
Organizzare una mostra che presenta un notevole gruppo di artisti che hanno sempre usato il colore nero per dire emozioni, per metamorfizzare fenomeni visibili e fenomeni visibili, significa avere possibilità di riflettere sulla convinzione di essere comunque mossi, nella poesia e nell'arte da fenomeni che oltrepassano le nostre forze, per portare avanti un lavoro cosmico. La ricerca di questi artisti va in molti casi verso il pensiero “simbolico”, che non vuol dire scartare ciò che è razionalmente dominabile, altri invece si inseriscono nella dialettica conscio-inconscio, in cui il nero è sempre il colore dell'ignoto, della tenebra, dello sconosciuto, del misterioso, della Grande Madre da cui nasce la vita, dell'intransigenza e dell'integralismo, della severità, dell'ingorgo lipidico, del lutto e della malinconia, della potenza dell'Ombra. Il nero primordiale, luce e tenebra, è la madre della luce e l'inconscio è la madre della coscienza. L'antropologia odierna ci pone davanti alla passione per il “noir”, il “dark”, per la fantascienza, per la moda, al nero come sublimazione estetica di tutti gli altri colori, alla rinnovata passione per il “mistero”, al carattere estremo che qualche volta assume la quotidianità.
L’obiettivo della manifestazione è particolarmente rivolto alla diffusione dell’arte contemporanea del ‘900, analizzata e presentata al più alto livello scientifico per contribuire a realizzare, anche in una provincia come quella di Ancona, operazioni culturali di grande valore e a beneficio del mondo dell’arte e, in funzione pedagogica, per dare una risposta a quanti chiedono di affacciarsi a fruire di importanti occasioni di incontro e confronto con l’arte contemporanea.
La mostra è anche l’occasione per promuovere una corretta didattica museale sull’arte contemporanea relativa a grandi manifestazioni con l’allestimento di laboratori e visite animate con le scuole e con il pubblico.
In catalogo è presente una ricca documentazione iconografica e biografica degli artisti in mostra con un testo critico dal titolo, Viaggio nel "cuore" della notte, di Marisa Vescovo ed uno scritto di Stefano Tonti dal titolo, Uno per tutti...
Sono presenti opere di
Paolo Benvenuti, Fausto Bertasa, Alighiero Boetti, Nicola Bolla, Giorgio Bompadre, Agostino Bonalumi, Domenico Borrelli, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Luigi Carboni, Andrea Chiesi, Claudio Cintoli, Enzo Cucchi, Vittorio D’Augusta, Gino De Dominicis, Francesco De Molfetta, Stefano Di Stasio, Lucio Fontana, Omar Galliani, Marco Gastini, Paolo Grassino, Hans Hartung, Mimmo Iacopino, Marya Kazoun, Anselm Kiefer, Osvaldo Licini, Luigi Mainolfi, Fabio Mauri, Nino Migliori, Giorgio Milani, Giordano Montorsi, Anton Zoran Music, Shirin Neshat, Louise Nevelson, Nunzio (Di Stefano), Enzo Obiso, Claudio Parmiggiani, Paola Pezzi, Oscar Piattella, Stefania Pignatelli, Vettor Pisani, Veronica Romitelli, Marco Nereo Rotelli, Piero Ruggeri, Vinicio Ruggiero, Salvo, Emilio Scanavino, Marco Antonio Tanganelli, Antoni Tápies, Luisa Valentini, Walter Valentini, Jan Van Oost, Fabio Viale, Gilberto Zorio, Giorgio Zucchini.
Sappiamo che il principio primordiale, il principio di tutti i principi è avvolto nell'oscurità e cromaticamente descritto come nero. Il nero della totalità preesistente alla luce, si contrappone, oltre che al bianco, al nero fenomenico di ciò che rimane in ombra, al nero della “privatio lucis”, al nulla assoluto e metafisico. Nei termini della psicologia analitica, dunque, il nero si fa colore sia dello stato preconscio che di quello inconscio vero e proprio. Anche le teorie scientifiche odierne ipotizzano un buio totale prima del big-bang, anzi si parla del nero come di una compressione concentrica che esprime l'idea di nulla.
Concetto e immaginario del Caos giocano un ruolo particolare anche nel contesto dell'alchimia, che secondo C.G. Jung, costituisce una puntuale simbologia del cammino evolutivo dell'uomo sulla strada della propria autorealizzazione, attraverso la materia da fecondare, da lavorare, e da trasformare. Le opere d'arte, d'altra parte sono semplici proiezioni delle emozioni umane, e della potenza del pensiero.
Organizzare una mostra che presenta un notevole gruppo di artisti che hanno sempre usato il colore nero per dire emozioni, per metamorfizzare fenomeni visibili e fenomeni visibili, significa avere possibilità di riflettere sulla convinzione di essere comunque mossi, nella poesia e nell'arte da fenomeni che oltrepassano le nostre forze, per portare avanti un lavoro cosmico. La ricerca di questi artisti va in molti casi verso il pensiero “simbolico”, che non vuol dire scartare ciò che è razionalmente dominabile, altri invece si inseriscono nella dialettica conscio-inconscio, in cui il nero è sempre il colore dell'ignoto, della tenebra, dello sconosciuto, del misterioso, della Grande Madre da cui nasce la vita, dell'intransigenza e dell'integralismo, della severità, dell'ingorgo lipidico, del lutto e della malinconia, della potenza dell'Ombra. Il nero primordiale, luce e tenebra, è la madre della luce e l'inconscio è la madre della coscienza. L'antropologia odierna ci pone davanti alla passione per il “noir”, il “dark”, per la fantascienza, per la moda, al nero come sublimazione estetica di tutti gli altri colori, alla rinnovata passione per il “mistero”, al carattere estremo che qualche volta assume la quotidianità.
L’obiettivo della manifestazione è particolarmente rivolto alla diffusione dell’arte contemporanea del ‘900, analizzata e presentata al più alto livello scientifico per contribuire a realizzare, anche in una provincia come quella di Ancona, operazioni culturali di grande valore e a beneficio del mondo dell’arte e, in funzione pedagogica, per dare una risposta a quanti chiedono di affacciarsi a fruire di importanti occasioni di incontro e confronto con l’arte contemporanea.
La mostra è anche l’occasione per promuovere una corretta didattica museale sull’arte contemporanea relativa a grandi manifestazioni con l’allestimento di laboratori e visite animate con le scuole e con il pubblico.
In catalogo è presente una ricca documentazione iconografica e biografica degli artisti in mostra con un testo critico dal titolo, Viaggio nel "cuore" della notte, di Marisa Vescovo ed uno scritto di Stefano Tonti dal titolo, Uno per tutti...
Sono presenti opere di
Paolo Benvenuti, Fausto Bertasa, Alighiero Boetti, Nicola Bolla, Giorgio Bompadre, Agostino Bonalumi, Domenico Borrelli, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Luigi Carboni, Andrea Chiesi, Claudio Cintoli, Enzo Cucchi, Vittorio D’Augusta, Gino De Dominicis, Francesco De Molfetta, Stefano Di Stasio, Lucio Fontana, Omar Galliani, Marco Gastini, Paolo Grassino, Hans Hartung, Mimmo Iacopino, Marya Kazoun, Anselm Kiefer, Osvaldo Licini, Luigi Mainolfi, Fabio Mauri, Nino Migliori, Giorgio Milani, Giordano Montorsi, Anton Zoran Music, Shirin Neshat, Louise Nevelson, Nunzio (Di Stefano), Enzo Obiso, Claudio Parmiggiani, Paola Pezzi, Oscar Piattella, Stefania Pignatelli, Vettor Pisani, Veronica Romitelli, Marco Nereo Rotelli, Piero Ruggeri, Vinicio Ruggiero, Salvo, Emilio Scanavino, Marco Antonio Tanganelli, Antoni Tápies, Luisa Valentini, Walter Valentini, Jan Van Oost, Fabio Viale, Gilberto Zorio, Giorgio Zucchini.
22
luglio 2005
L’opera al nero, tra astrazione e costruzione dell’immagine
Dal 22 luglio al 02 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
MOLE VANVITELLIANA
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 20,00. Lunedì chiuso
Vernissage
22 Luglio 2005, ore 18
Autore
Curatore