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L’opera e lo spazio. sculture del Novecento
La mostra offre una selezione di opere di artisti del ‘900 che hanno vissuto o che hanno operato in Emilia Romagna
Comunicato stampa
Segnala l'evento
«[…] La scultura ha dato al novecento italiano, oltre all’eccelso Martini, alcuni dei maggiori artisti d’Europa, da Marino Marini, a Francesco Messina, a Giacomo Manzù. E ha dato al secolo appena iniziato la volontà positiva di un linguaggio che ha saputo superare le crisi totale, di forma e di senso, dei linguaggi.
“Spalanchiamo la figura e chiudiamo in essa l’ambiente” diceva Umberto Boccioni nel Manifesto della scultura futurista del 1912. Il nuovo incalzava ma la disciplina si preparava ad assorbirlo.
“Una scultura non è un oggetto, è un interrogativo, una domanda, una risposta”, avrebbe risposto Alberto Giacometti. “Non può mai essere né finita né perfetta. La questione non si pone nemmeno”.
Che cosa sia la scultura, infine, a parole, è difficile dirlo. Ma che esista e pesi, un secolo intero lo conferma. Che sia oggetto, che sia domanda: la risposta è data una volta ancora dagli artisti stessi che ancora interrogano il marmo ostile e ancora sudano coi fonditori.
Essa esiste con la stessa ansia di essere e pesare di quando il vasaio antico che si dice l’abbia inventata decise di forgiare un volto perché esistesse e resistesse sulla terra.
Di quella stessa ansia in modi e gradi diversi sono partecipi gli artisti che in Emilia-Romagna, nel corso del novecento, hanno voluto e saputo essere scultori e che con questa mostra noi intendiamo celebrare […]»
Prof. Fabio Roversi-Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
“Spalanchiamo la figura e chiudiamo in essa l’ambiente” diceva Umberto Boccioni nel Manifesto della scultura futurista del 1912. Il nuovo incalzava ma la disciplina si preparava ad assorbirlo.
“Una scultura non è un oggetto, è un interrogativo, una domanda, una risposta”, avrebbe risposto Alberto Giacometti. “Non può mai essere né finita né perfetta. La questione non si pone nemmeno”.
Che cosa sia la scultura, infine, a parole, è difficile dirlo. Ma che esista e pesi, un secolo intero lo conferma. Che sia oggetto, che sia domanda: la risposta è data una volta ancora dagli artisti stessi che ancora interrogano il marmo ostile e ancora sudano coi fonditori.
Essa esiste con la stessa ansia di essere e pesare di quando il vasaio antico che si dice l’abbia inventata decise di forgiare un volto perché esistesse e resistesse sulla terra.
Di quella stessa ansia in modi e gradi diversi sono partecipi gli artisti che in Emilia-Romagna, nel corso del novecento, hanno voluto e saputo essere scultori e che con questa mostra noi intendiamo celebrare […]»
Prof. Fabio Roversi-Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
26
maggio 2005
L’opera e lo spazio. sculture del Novecento
Dal 26 maggio al 22 luglio 2005
arte contemporanea
Location
SAN GIORGIO IN POGGIALE
Bologna, Via Nazario Sauro, 22, (Bologna)
Bologna, Via Nazario Sauro, 22, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 18.00
Vernissage
26 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore