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Lorella Fabro – Specchi della visione
Una visione intima di Venezia, tracciata percorrendo luoghi lontani dai circuiti del turismo di massa e colti in silenti visioni notturne per evidenziare, con scorci e liriche riflessioni, la ricerca del luogo mentale che l’ambiente lagunare offre e che diviene concreta metafora dell’esistenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura venerdì 14 settembre 2018, alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi della Torre Civica di Mestre di Venezia Mestre (Piazza Erminio Ferretto, Venezia Mestre), SPECCHI DELLA VISIONE, personale dell’artista veneziana Lorella Fabro.
La mostra, visitabile fino a domenica 30 settembre 2018, è curata dal critico d’arte Gaetano Salerno e inscritta all'interno della programmazione de Le Città in Festa del Comune di Venezia, in collaborazione con l’Associazione Amici della Poiana e Segnoperenne.
Specchi della visione presenterà al pubblico una selezione ragionata di dipinti di Lorella Fabro dedicati alla città di Venezia e alle sue molteplici implicazioni sentimentali ed emotive, oltre la semplice veduta.
Una trentina di opere di varie dimensioni (tecnica mista su tela), alcune realizzate per l’evento espositivo mestrino ed esposte per la prima volta al pubblico, sveleranno una visione intima e privata di Venezia tracciata percorrendo luoghi lontani dai circuiti del turismo di massa e colti in silenti visioni notturne per evidenziare, attraverso scorci e liriche riflessioni pittoriche, la lunga ricerca dell’artista nel luogo mentale che l’ambiente lagunare offre e che diviene concreta metafora dell’esistenza.
Presente in mostra anche una breve ma significativa appendice di recenti dipinti dedicati alla città di Mestre con scorci e vedute di Piazza Ferretto e della sua Torre Civica, monumento cittadino storico e simbolico della terraferma veneziana, come omaggio al luogo che ospiterà l’evento.
Dice l’artista a proposito del proprio lavoro:
“La tela è il mio campo d’azione, quella tabula rasa che mi dona sensazioni ed emozioni che si trasformano in immagini. Dipingo usando e sovrapponendo molte tecniche, a volte uso una tempera grassa che curo personalmente e che è la risultante di alcune scelte legate al mio amore per la tradizione e l’antichità, per cui sono certa che i miei colori, oltre a non essere inquinanti, hanno un’intensità e luminosità “iperuranica” che conferisce alle mie opere il sigillo dell’eternità romantica”.
Scrive il critico Gaetano Salerno a proposito della ricerca dell’artista:
“Ciascun dipinto, vedute e visioni veneziane, si schiude sia alla natura intima della città sia, seguendo un percorso esplorativo e indagativo altrettanto attento alle descrizioni sentimentali, agli stati emotivi dell’artista; ciascuno scorcio ritratto sembra così rappresentare il pretesto per un viaggio intimo entro le pieghe dell’anima, il luogo eletto per l’incontro di solitudini e pensieri rafforzati e amplificati dal rapporto simbiotico con la città e la sua storia.
Circondata dall’ambiente lagunare, dalle visioni di pietra, di acqua, di luce e di aria, percepiti - e divenuti, in questa pittura fortemente materica - elementi amici, Lorella Fabro rifugge dallo stereotipo per ricercare invece l’archetipo, prendendo le distanze dal luogo comune e dall’incanto immediato che potrebbe sfociare (connotandone superficialmente l’intera ricerca) nell’apoteosi del bello; piuttosto evidenzia affinità elettive, trasmesse da intonazioni e modulazioni ombrose di un sentimento sublime e romantico, che riempiono ciascuna veduta d’impreviste divagazioni e improvvisazioni espressive.
L’artista evita - dentro e fuor di metafora - la luce del giorno, il clamore delle folle, le iperboli esistenziali per concentrarsi invece sui passaggi minori e silenziosi di un cammino compiuto lungo la notte veneziana, lungo i sentieri meno battuti, alla ricerca di un ulteriore e significativo sguardo (dapprima fotografico e poi pittorico) che possa superare il dato meramente sensoriale divenendo visione mentale, non più contingente ed effimera ma assoluta ed eterna.
Nasce cosi la lunga serie di ritratti della città, tratteggiati al chiarore della luna e scanditi dal ritmo del silenzio, quando Venezia si offre - agli occhi di chi sa guardare oltre il semplice vedere - nella sua struggente ed eloquente evidenza.
La gamma cromatica si abbassa così di tono e curva verso ritmi pittorici distesi e rallentati, come l’incedere lento dell’artista entro i meandri della città; il bagliore delle luci dei lampioni o dell’aura lunare riflessi e amplificati dal riverbero delle acque dei canali esplodono, frammentandosi a riempire la tela di una vibrante sostanza luminosa (un denso e metafisico pulviscolo atmosferico) che ammanta ciascuna veduta della sostanza dei sogni, rendendola al contempo vera e irreale e rimarcando con forza la dualità di un ambiente eternamente sospeso tra la sua pregnante essenza e le sue complementari e potenzialmente infinite visioni specchiate dall’acqua nella quale si specchia e si riflette, a sua volta, il pensiero […] “.
Lorella Fabro
Veneziana di nascita, vive e lavora a Venezia Mestre. Compie gli studi artistici presso l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Venezia frequentando il corso di pittura di Emilio Vedova.
Negli anni Ottanta si trasferisce a Milano e si interessa di design e grafica nell’ambito della moda.
Trascorso il periodo milanese, ritorna a Venezia dove frequenta la Scuola Libera del Nudo.
Successivamente approfondisce la ricerca pittorica con tecniche antiche sotto la guida del Maestro Luciano Zarotti, all’epoca docente all’Accademia di Belle Arti.
Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali. Iscritta all’”Associazione Artistica Città di Padova" è consigliere dell’”Associazione ex studenti Istituto Statale d’Arte di Venezia”.
La mostra, visitabile fino a domenica 30 settembre 2018, è curata dal critico d’arte Gaetano Salerno e inscritta all'interno della programmazione de Le Città in Festa del Comune di Venezia, in collaborazione con l’Associazione Amici della Poiana e Segnoperenne.
Specchi della visione presenterà al pubblico una selezione ragionata di dipinti di Lorella Fabro dedicati alla città di Venezia e alle sue molteplici implicazioni sentimentali ed emotive, oltre la semplice veduta.
Una trentina di opere di varie dimensioni (tecnica mista su tela), alcune realizzate per l’evento espositivo mestrino ed esposte per la prima volta al pubblico, sveleranno una visione intima e privata di Venezia tracciata percorrendo luoghi lontani dai circuiti del turismo di massa e colti in silenti visioni notturne per evidenziare, attraverso scorci e liriche riflessioni pittoriche, la lunga ricerca dell’artista nel luogo mentale che l’ambiente lagunare offre e che diviene concreta metafora dell’esistenza.
Presente in mostra anche una breve ma significativa appendice di recenti dipinti dedicati alla città di Mestre con scorci e vedute di Piazza Ferretto e della sua Torre Civica, monumento cittadino storico e simbolico della terraferma veneziana, come omaggio al luogo che ospiterà l’evento.
Dice l’artista a proposito del proprio lavoro:
“La tela è il mio campo d’azione, quella tabula rasa che mi dona sensazioni ed emozioni che si trasformano in immagini. Dipingo usando e sovrapponendo molte tecniche, a volte uso una tempera grassa che curo personalmente e che è la risultante di alcune scelte legate al mio amore per la tradizione e l’antichità, per cui sono certa che i miei colori, oltre a non essere inquinanti, hanno un’intensità e luminosità “iperuranica” che conferisce alle mie opere il sigillo dell’eternità romantica”.
Scrive il critico Gaetano Salerno a proposito della ricerca dell’artista:
“Ciascun dipinto, vedute e visioni veneziane, si schiude sia alla natura intima della città sia, seguendo un percorso esplorativo e indagativo altrettanto attento alle descrizioni sentimentali, agli stati emotivi dell’artista; ciascuno scorcio ritratto sembra così rappresentare il pretesto per un viaggio intimo entro le pieghe dell’anima, il luogo eletto per l’incontro di solitudini e pensieri rafforzati e amplificati dal rapporto simbiotico con la città e la sua storia.
Circondata dall’ambiente lagunare, dalle visioni di pietra, di acqua, di luce e di aria, percepiti - e divenuti, in questa pittura fortemente materica - elementi amici, Lorella Fabro rifugge dallo stereotipo per ricercare invece l’archetipo, prendendo le distanze dal luogo comune e dall’incanto immediato che potrebbe sfociare (connotandone superficialmente l’intera ricerca) nell’apoteosi del bello; piuttosto evidenzia affinità elettive, trasmesse da intonazioni e modulazioni ombrose di un sentimento sublime e romantico, che riempiono ciascuna veduta d’impreviste divagazioni e improvvisazioni espressive.
L’artista evita - dentro e fuor di metafora - la luce del giorno, il clamore delle folle, le iperboli esistenziali per concentrarsi invece sui passaggi minori e silenziosi di un cammino compiuto lungo la notte veneziana, lungo i sentieri meno battuti, alla ricerca di un ulteriore e significativo sguardo (dapprima fotografico e poi pittorico) che possa superare il dato meramente sensoriale divenendo visione mentale, non più contingente ed effimera ma assoluta ed eterna.
Nasce cosi la lunga serie di ritratti della città, tratteggiati al chiarore della luna e scanditi dal ritmo del silenzio, quando Venezia si offre - agli occhi di chi sa guardare oltre il semplice vedere - nella sua struggente ed eloquente evidenza.
La gamma cromatica si abbassa così di tono e curva verso ritmi pittorici distesi e rallentati, come l’incedere lento dell’artista entro i meandri della città; il bagliore delle luci dei lampioni o dell’aura lunare riflessi e amplificati dal riverbero delle acque dei canali esplodono, frammentandosi a riempire la tela di una vibrante sostanza luminosa (un denso e metafisico pulviscolo atmosferico) che ammanta ciascuna veduta della sostanza dei sogni, rendendola al contempo vera e irreale e rimarcando con forza la dualità di un ambiente eternamente sospeso tra la sua pregnante essenza e le sue complementari e potenzialmente infinite visioni specchiate dall’acqua nella quale si specchia e si riflette, a sua volta, il pensiero […] “.
Lorella Fabro
Veneziana di nascita, vive e lavora a Venezia Mestre. Compie gli studi artistici presso l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Venezia frequentando il corso di pittura di Emilio Vedova.
Negli anni Ottanta si trasferisce a Milano e si interessa di design e grafica nell’ambito della moda.
Trascorso il periodo milanese, ritorna a Venezia dove frequenta la Scuola Libera del Nudo.
Successivamente approfondisce la ricerca pittorica con tecniche antiche sotto la guida del Maestro Luciano Zarotti, all’epoca docente all’Accademia di Belle Arti.
Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali. Iscritta all’”Associazione Artistica Città di Padova" è consigliere dell’”Associazione ex studenti Istituto Statale d’Arte di Venezia”.
14
settembre 2018
Lorella Fabro – Specchi della visione
Dal 14 al 30 settembre 2018
arte contemporanea
Location
TORRE CIVICA DI MESTRE
Venezia, Piazza Erminio Ferretto, (Venezia)
Venezia, Piazza Erminio Ferretto, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 17 - 19.45
sabato e domenica 10 - 13 e 17 - 19.45
lunedì chiuso
Vernissage
14 Settembre 2018, h 18.30
Autore
Curatore