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Lorenza Boisi – OBJETS FUTILES MAIS INDISPENSABLES
RIBOT è lieta di presentare la seconda personale di Lorenza Boisi (Milano, 1972), dal titolo OBJETS FUTILES MAIS INDISPENSABLES, dipinti e ceramiche che compongono un percorso costruito su un apparente paradosso.
Comunicato stampa
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RIBOT è lieta di presentare la seconda personale di Lorenza Boisi (Milano, 1972), dipinti e ceramiche che compongono un percorso costruito su un apparente paradosso.
OBJETS FUTILES MAIS INDISPENSABLES [oggetti futili ma indispensabili] è una modesta compilazione poetica, che pone l’attenzione su un principio esistenziale e allo stesso tempo trascurato, assunto come implicito: il legame che si sviluppa con le cose, di per sé futili, ma indispensabili alla propria sopravvivenza.
L’artista sceglie nel titolo l’idioma francese, richiamando emblematicamente l’ispirazione della mostra. La lingua francese, a lei necessaria per molti anni, non è più praticata nella sua quotidianità; divenuta dotazione futile, essa è per l’artista esperienza triviale ed egualmente, dato fondante, conoscenza che le ha consentito di accedere a fonti e a testi letterari in lingua originale, attingendo ad una sfera culturale francofona, nel senso più ampio, che hanno avuto un’influenza nel suo processo formativo.
A partire dalla consapevolezza per cui in certi elementi risiede questo dualismo, Boisi recupera mentalmente una serie di oggetti e di riferimenti che si costituiscono, al contempo fenomeno, dunque dato di senso, e noumeno, ovvero dato di pensiero. Così l’iconico ombrellino cinese, riprodotto in ceramica, riconduce alla curiosità esotica, stolidamente decorativa e, contemporaneamente, ad antonomasia di un universo particolarmente caro all’artista.
Che siano reificati dalla pittura o concretati attraverso l’esercizio del fuoco, (per l’artista pratiche che rendono tangibili i desideri e l’immaginato) questi oggetti/simboli/narrazioni futili, di natura più che mai trasversale, assumono un valore quasi gnostico. Essi, esito di declinazione mnemonica e mai mimetica, mantengono il linguaggio patronimico delle fonti, siano queste artistiche, letterarie o afferenti alla cultura popolare di un determinato contesto e momento.
Il violinista raffigurato nell’opera Wooden Figurine (2022), gli onirici pesci rossi di Dreaming of Matisse (2018) o ancora i due innamorati ritratti all’interno di una conchiglia in Souvenir (2022), per citare solo alcuni esempi, sono tutti soggetti che si possono leggere ed indagare nella stratificazione: sono quello che rappresentano e allo stesso tempo omaggi all’arte popolare, raccolta da Gabriele Muenter o alla “fonte di tutte le fonti”, piuttosto che rimandi all’illustrazione d’antan della cartolina nazional-sentimentale anni Cinquanta. Sono riferimenti ad una gratuità, percepita come personalmente fondante.
A completare la mostra lo special project: silhouette in ceramica disegnata, quasi stiacciata, ritratti che compendiano la pittura ed il disegno di Boisi, caratterizzati da un trattamento a secondo fuoco, sottosmalto, dai toni antinaturalistici, che tradiscono l’appartenenza a una tradizione pittorica europea di matrice figurativa, originata nelle avanguardie storiche che, di epoca in epoca va rinnovando il suo senso di pertinenza.
Lorenza Boisi (Milano, 1972) vive e lavora sul Lago Maggiore. Ha studiato sia in Italia che all’estero, presso la Royal Dutch Academy, L’Aia, La Villa Arson, Nizza e il CERCCO, Ginevra. L'artista conta mostre personali e collettive presso musei e gallerie internazionali, fra cui: International Ceramic Art Biennale Jingdezhen, China; Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Tokyo, 2021; Casa Testori, Novate Milanese, 2019; Reggia di Caserta, Caserta, 2018; Palazzo Poderastile, Montelupo Fiorentino, 2017; MIDeC, Laveno Mombello, 2017, 2016; MIC, Faenza, 2017; Villa Vertua Masolo - Museo della Arti del Fuoco, Nova Milanese, 2017; CACT/MACT – Bellinzona, 2017; Museo Tornielli, Ameno, 2017; Museo del Territorio Biellese, Biella, 2017; Musée Ariana, Ginevra, 2015; Musei di Villa Torlonia, Roma, 2015; Museo del Paesaggio, Verbania Pallanza, 2014; Espace Sicli, Ginevra, 2014; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2014; Villa Necchi Campiglio, Milano, 2013; Museo del Novecento, Milano, 2013; Triangle Arts Association, New York, 2012; MARCA, Catanzaro, 2011; Italian Embassy, New York, 2011; CIAC, Genazzano, Roma, 2010; Ca’ Pesaro, Venezia, 2009; Biennale di Praga, Praga, 2009; Museo di Storia Naturale di Rovereto, Rovereto, 2008; National Museum of Fine Arts, Hanoi, 2007; MUSEION, Bolzano, 2007. Inoltre ha partecipato a residenze presso: Fuping Pottery Art Village, Fuping, China, 2019; Shanyu Ceramics Centre, China, 2019; Progetto Logistica Cantieri, Montelupo Fiorentino, 2017; Civitella Ranieri, Umbertide, 2016; Triangle Arts Association, New York, 2012; M4Gastatelier, Amsterdam, 2008.
OBJETS FUTILES MAIS INDISPENSABLES [oggetti futili ma indispensabili] è una modesta compilazione poetica, che pone l’attenzione su un principio esistenziale e allo stesso tempo trascurato, assunto come implicito: il legame che si sviluppa con le cose, di per sé futili, ma indispensabili alla propria sopravvivenza.
L’artista sceglie nel titolo l’idioma francese, richiamando emblematicamente l’ispirazione della mostra. La lingua francese, a lei necessaria per molti anni, non è più praticata nella sua quotidianità; divenuta dotazione futile, essa è per l’artista esperienza triviale ed egualmente, dato fondante, conoscenza che le ha consentito di accedere a fonti e a testi letterari in lingua originale, attingendo ad una sfera culturale francofona, nel senso più ampio, che hanno avuto un’influenza nel suo processo formativo.
A partire dalla consapevolezza per cui in certi elementi risiede questo dualismo, Boisi recupera mentalmente una serie di oggetti e di riferimenti che si costituiscono, al contempo fenomeno, dunque dato di senso, e noumeno, ovvero dato di pensiero. Così l’iconico ombrellino cinese, riprodotto in ceramica, riconduce alla curiosità esotica, stolidamente decorativa e, contemporaneamente, ad antonomasia di un universo particolarmente caro all’artista.
Che siano reificati dalla pittura o concretati attraverso l’esercizio del fuoco, (per l’artista pratiche che rendono tangibili i desideri e l’immaginato) questi oggetti/simboli/narrazioni futili, di natura più che mai trasversale, assumono un valore quasi gnostico. Essi, esito di declinazione mnemonica e mai mimetica, mantengono il linguaggio patronimico delle fonti, siano queste artistiche, letterarie o afferenti alla cultura popolare di un determinato contesto e momento.
Il violinista raffigurato nell’opera Wooden Figurine (2022), gli onirici pesci rossi di Dreaming of Matisse (2018) o ancora i due innamorati ritratti all’interno di una conchiglia in Souvenir (2022), per citare solo alcuni esempi, sono tutti soggetti che si possono leggere ed indagare nella stratificazione: sono quello che rappresentano e allo stesso tempo omaggi all’arte popolare, raccolta da Gabriele Muenter o alla “fonte di tutte le fonti”, piuttosto che rimandi all’illustrazione d’antan della cartolina nazional-sentimentale anni Cinquanta. Sono riferimenti ad una gratuità, percepita come personalmente fondante.
A completare la mostra lo special project: silhouette in ceramica disegnata, quasi stiacciata, ritratti che compendiano la pittura ed il disegno di Boisi, caratterizzati da un trattamento a secondo fuoco, sottosmalto, dai toni antinaturalistici, che tradiscono l’appartenenza a una tradizione pittorica europea di matrice figurativa, originata nelle avanguardie storiche che, di epoca in epoca va rinnovando il suo senso di pertinenza.
Lorenza Boisi (Milano, 1972) vive e lavora sul Lago Maggiore. Ha studiato sia in Italia che all’estero, presso la Royal Dutch Academy, L’Aia, La Villa Arson, Nizza e il CERCCO, Ginevra. L'artista conta mostre personali e collettive presso musei e gallerie internazionali, fra cui: International Ceramic Art Biennale Jingdezhen, China; Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Tokyo, 2021; Casa Testori, Novate Milanese, 2019; Reggia di Caserta, Caserta, 2018; Palazzo Poderastile, Montelupo Fiorentino, 2017; MIDeC, Laveno Mombello, 2017, 2016; MIC, Faenza, 2017; Villa Vertua Masolo - Museo della Arti del Fuoco, Nova Milanese, 2017; CACT/MACT – Bellinzona, 2017; Museo Tornielli, Ameno, 2017; Museo del Territorio Biellese, Biella, 2017; Musée Ariana, Ginevra, 2015; Musei di Villa Torlonia, Roma, 2015; Museo del Paesaggio, Verbania Pallanza, 2014; Espace Sicli, Ginevra, 2014; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2014; Villa Necchi Campiglio, Milano, 2013; Museo del Novecento, Milano, 2013; Triangle Arts Association, New York, 2012; MARCA, Catanzaro, 2011; Italian Embassy, New York, 2011; CIAC, Genazzano, Roma, 2010; Ca’ Pesaro, Venezia, 2009; Biennale di Praga, Praga, 2009; Museo di Storia Naturale di Rovereto, Rovereto, 2008; National Museum of Fine Arts, Hanoi, 2007; MUSEION, Bolzano, 2007. Inoltre ha partecipato a residenze presso: Fuping Pottery Art Village, Fuping, China, 2019; Shanyu Ceramics Centre, China, 2019; Progetto Logistica Cantieri, Montelupo Fiorentino, 2017; Civitella Ranieri, Umbertide, 2016; Triangle Arts Association, New York, 2012; M4Gastatelier, Amsterdam, 2008.
04
maggio 2022
Lorenza Boisi – OBJETS FUTILES MAIS INDISPENSABLES
Dal 04 maggio al 15 luglio 2022
arte contemporanea
Location
RIBOT ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Enrico Nöe, 23, (Milano)
Milano, Via Enrico Nöe, 23, (Milano)
Orario di apertura
Da martedi a venerdi dalle ore 15:00 alle 19:30
Sabato su appuntamento
Vernissage
4 Maggio 2022, Dalle 15:00 alle 21:00
Autore