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Lorenzo Alessandri
La sua fantasia è macabra e sfrenata. Come pochi artisti dopo Bosch, Alessandri ci racconta le sue ossessioni in descrizioni mostruose e straordinarie.
Comunicato stampa
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“La sua fantasia è macabra e sfrenata. Come pochi artisti dopo Bosch, Alessandri ci racconta le sue ossessioni in descrizioni mostruose e straordinarie. Inventando situazioni e episodi impensabili, comici e tragici. Alessandri libera e descrive i suoi incubi e i suoi turbamenti, spesso in forma di tormenti, e si candida a primo surrealista italiano. Un puro visionario […].
Riscoprire Alessandri, oggi, vuol dire restituirgli il posto che non gli è stato dato nell’arte della seconda metà del Novecento, militarmente occupata da alcuni artisti obbligatori, spesso ripetitivi e poveri di idee, compiaciutamente (e non cristianamente) «poveri», adatti a un tempo senza anima e senza spirito.
Alessandri rischiò (e patì) l’isolamento per mantenersi fedele al suo sentimento e alla sua febbre. E oggi continua a parlarci e a stupirci”.
Vittorio Sgarbi
“Per l’Arte Alessandri sacrificherà anche gli affetti più cari e inizierà una ricerca inusuale che lo condurrà verso un mondo magico e cifrato, fatto di simboli e misteri insondabili trasferiti anche nei suoi dipinti. Prima con l’esperienza della Soffitta Macabra e del periodico La Candela, poi con il movimento Surfanta, l’artista propone, nella Torino magica degli anni Sessanta, un’arte fantastica e visionaria volta a rappresentare un universo fitto di allegorie e metafore, contraddizioni e nonsenso visti, a volte, con crepitante energia satirica. Della sua pittura si sono cercate spesso le ascendenze in Bosch, Bruegel, nella tradizione fiamminga, romantica e surrealista: pur non negandone una lontana parentela, rimane indiscutibile l'originalità della produzione che fa di lui uno fra i più grandi pittori italiani del '900”.
Concetta Leto
Riscoprire Alessandri, oggi, vuol dire restituirgli il posto che non gli è stato dato nell’arte della seconda metà del Novecento, militarmente occupata da alcuni artisti obbligatori, spesso ripetitivi e poveri di idee, compiaciutamente (e non cristianamente) «poveri», adatti a un tempo senza anima e senza spirito.
Alessandri rischiò (e patì) l’isolamento per mantenersi fedele al suo sentimento e alla sua febbre. E oggi continua a parlarci e a stupirci”.
Vittorio Sgarbi
“Per l’Arte Alessandri sacrificherà anche gli affetti più cari e inizierà una ricerca inusuale che lo condurrà verso un mondo magico e cifrato, fatto di simboli e misteri insondabili trasferiti anche nei suoi dipinti. Prima con l’esperienza della Soffitta Macabra e del periodico La Candela, poi con il movimento Surfanta, l’artista propone, nella Torino magica degli anni Sessanta, un’arte fantastica e visionaria volta a rappresentare un universo fitto di allegorie e metafore, contraddizioni e nonsenso visti, a volte, con crepitante energia satirica. Della sua pittura si sono cercate spesso le ascendenze in Bosch, Bruegel, nella tradizione fiamminga, romantica e surrealista: pur non negandone una lontana parentela, rimane indiscutibile l'originalità della produzione che fa di lui uno fra i più grandi pittori italiani del '900”.
Concetta Leto
19
settembre 2014
Lorenzo Alessandri
Dal 19 settembre all'undici ottobre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
SB.ART
Torino, Via Della Rocca, 37f, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 37f, (Torino)
Orario di apertura
mercoledì, giovedì, venerdì e sabato 16-19 (altri giorni su appuntamento)
Vernissage
19 Settembre 2014, ore 18.30
Autore