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Lorenzo Bonechi pittore di luce 1955-1994
Saranno esposte le opere della sezione pittorica sulla Figura dell’artista
Comunicato stampa
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Alla mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Figline Valdarno con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Toscana e con il contributo della Fondazione Carlo Marchi di Firenze e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e grazie alla collaborazione della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti e la Fondazione Pitti Immagine Discovery, saranno esposte le opere della sezione pittorica sulla Figura dell'artista. Altre opere dell'artista saranno esposte in una mostra, che sarà inaugurata il prossimo mese di gennaio, a Palazzo Strozzi a Firenze.
Le due mostre di Figline Valdarno e di Firenze su Lorenzo Bonechi (1955-1994) nascono da un progetto unico, ma sono distinte e complementari.
Vogliono entrambe infatti presentare al pubblico i lavori a tempera su carta e legno e i dipinti ad olio su tela realizzati, dal grande pittore toscano, dal 1980 al 1994, anno della prematura morte.
A Figline Valdarno, paese natale dell'artista, nel Palazzo Pretorio, viene sottolineata la ricerca pittorica sulla Figura.
A Firenze, a Palazzo Strozzi, invece la ricerca materica sul Paesaggio, le Città Celesti e la Figura nel paesaggio.
Aspetti artistici che sempre si sono intrecciati nella breve e intensa parabola di Lorenzo Bonechi: pittore di luce. Artista morto giovane, ma già maturo e consapevole nella stesura pittorica e sul proprio ruolo all'interno della contraddittoria e turbolenta polemica sull'arte degli ultimi decenni del XX Secolo, in Italia e non solo.
L'amore e lo studio della pittura antica: dei maestri toscani fra Firenze, Arezzo e Siena del Trecento e del Quattrocento, lo ha inserito spesso in sigle di ricerca che nulla hanno a che fare con i suoi risultati figurativi finali, che rimangono unici nel panorama artistico italiano degli ultimi trent'anni.
Nota biografica dell'artista
LORENZO BONECHI
Figline Valdarno (FI), 12 aprile 1955 – 23 novembre 1994
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Firenze, Lorenzo Bonechi inizia il proprio percorso artistico nella pittura, nella scultura e nell'incisione intorno al 1979. Dopo una temporanea passione per l'Espressionismo, la Nuova Oggettività e gli Indiani del Nord America di cui sono testimonianza molti disegni e incisioni, l'artista affronta il tema della Figura nel paesaggio, sulla traccia dei maestri del primo Novecento italiano.
All'inizio del 1980 immagini solenni e meditative, tratte dalla vita quotidiana del ''suo'' Valdarno, sono interiorizzate dall'artista e risolte con una pittura caratterizzata da un intreccio fitto di segni dalle forti componenti emotive e visionarie. Esordisce nel 1982 in alcune mostre collettive ispirate alle ricerche nell'Arte della ''Pittura colta'': Palazzo Novellucci di Prato, Galleria Pio Monti di Roma, Totah Gallery di Londra e all'Arte Fiera di Bologna con la Galleria Carini di San Giovanni Valdarno. Seguono, dal 1984, numerose altre occasioni espositive collettive tra le quali ricordiamo Riso dell'Universo presso la Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno, Attraversamenti, curata da Maurizio Calvesi a Perugia, A New Romanticism. Sixteen Artists from Italy all'Hirshhorn Museum di Washington, D. C. e all'Akron Art Museum di Akron, Ohio, New Prints and Drawings alla Tate Gallery di Londra e Metaphor and/or Symbol. A Perspective on Contemporary Art al National Museum of Modern Art di Tokyo e al National Museum of Art di Osaka.
Nel 1985 è la prima personale presso la Galleria Carini di Firenze, poi allestita anche alla Sharpe Gallery di New York. Nella mostra Anniottanta alla Galleria Comunale di Bologna il lavoro di Lorenzo Bonechi è assimilato alla dilagante tendenza ''citazionistica'', seppure all'artista non interessi la storia come definizione formale, ma come spunto di riflessione e meditazione sulla grandezza della pittura antica. Con questo spirito di ricerca, quasi da Storico d'Arte, Lorenzo Bonechi legge e studia dal vivo la pittura del Trecento e del Quattrocento Toscano, senese soprattutto (Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Sassetta), ma anche Beato Angelico e l'Arte Bizantina analizzandone non solamente le qualità formali, ma anche le loro radici storiche, letterarie e filosofiche. La pittura diviene così compatta e smagliante nei colori, assorta nel giallo-oro antico dei soggetti sacri o nella luce cromatica delle Figure o Conversazioni e dei Paesaggi, dove moderni e imperturbabili giovani uomini e donne ''comunicano per puro pensiero''. Sono di questo periodo il ciclo delle Città celesti dove Lorenzo ripensa Gerusalemme attraverso costruzioni geometriche essenziali in una luce-colore astratta e spirituale. In queste ultime composizioni il linguaggio pittorico si fa sempre di più simbolico e conciso assecondato in questo da una tenuta stilistica quanto mai rigorosa e controllata.
Dopo alcune mostre presso la Galleria Carini di Firenze, una personale importante è quella del 1989, dopo la presenza alla Quadriennale di Roma del 1986, alla Biennale d'Arte Sacra di Siena nel 1988 e la personale di Vienna del 1991, nel 1993 Lorenzo Bonechi allestisce la sua mostra più importante a New York presso la Galleria Sperone-Westwater.
Invitato alla 46° Biennale Internazionale d'Arte di Venezia del 1995, muore improvvisamente, a soli trentanove anni, nella sua casa di Figline Valdarno, prima di veder realizzata questa importante tappa della sua carriera artistica. La Biennale gli dedica ugualmente due sale del Padiglione Italiano ai Giardini.
Nel 1996 il Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi gli dedica una mostra-ricordo esponendo i disegni, le stampe e le fotografie donati dall'artista un anno prima della morte, a cura di Giovanni Agosti. Nel 1997 una ricca retrospettiva di disegni e di dipinti viene allestita a Valencia nel Centro Cultural de la Beneficència, da Carles D. Marco.
Le due mostre di Figline Valdarno e di Firenze su Lorenzo Bonechi (1955-1994) nascono da un progetto unico, ma sono distinte e complementari.
Vogliono entrambe infatti presentare al pubblico i lavori a tempera su carta e legno e i dipinti ad olio su tela realizzati, dal grande pittore toscano, dal 1980 al 1994, anno della prematura morte.
A Figline Valdarno, paese natale dell'artista, nel Palazzo Pretorio, viene sottolineata la ricerca pittorica sulla Figura.
A Firenze, a Palazzo Strozzi, invece la ricerca materica sul Paesaggio, le Città Celesti e la Figura nel paesaggio.
Aspetti artistici che sempre si sono intrecciati nella breve e intensa parabola di Lorenzo Bonechi: pittore di luce. Artista morto giovane, ma già maturo e consapevole nella stesura pittorica e sul proprio ruolo all'interno della contraddittoria e turbolenta polemica sull'arte degli ultimi decenni del XX Secolo, in Italia e non solo.
L'amore e lo studio della pittura antica: dei maestri toscani fra Firenze, Arezzo e Siena del Trecento e del Quattrocento, lo ha inserito spesso in sigle di ricerca che nulla hanno a che fare con i suoi risultati figurativi finali, che rimangono unici nel panorama artistico italiano degli ultimi trent'anni.
Nota biografica dell'artista
LORENZO BONECHI
Figline Valdarno (FI), 12 aprile 1955 – 23 novembre 1994
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Firenze, Lorenzo Bonechi inizia il proprio percorso artistico nella pittura, nella scultura e nell'incisione intorno al 1979. Dopo una temporanea passione per l'Espressionismo, la Nuova Oggettività e gli Indiani del Nord America di cui sono testimonianza molti disegni e incisioni, l'artista affronta il tema della Figura nel paesaggio, sulla traccia dei maestri del primo Novecento italiano.
All'inizio del 1980 immagini solenni e meditative, tratte dalla vita quotidiana del ''suo'' Valdarno, sono interiorizzate dall'artista e risolte con una pittura caratterizzata da un intreccio fitto di segni dalle forti componenti emotive e visionarie. Esordisce nel 1982 in alcune mostre collettive ispirate alle ricerche nell'Arte della ''Pittura colta'': Palazzo Novellucci di Prato, Galleria Pio Monti di Roma, Totah Gallery di Londra e all'Arte Fiera di Bologna con la Galleria Carini di San Giovanni Valdarno. Seguono, dal 1984, numerose altre occasioni espositive collettive tra le quali ricordiamo Riso dell'Universo presso la Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno, Attraversamenti, curata da Maurizio Calvesi a Perugia, A New Romanticism. Sixteen Artists from Italy all'Hirshhorn Museum di Washington, D. C. e all'Akron Art Museum di Akron, Ohio, New Prints and Drawings alla Tate Gallery di Londra e Metaphor and/or Symbol. A Perspective on Contemporary Art al National Museum of Modern Art di Tokyo e al National Museum of Art di Osaka.
Nel 1985 è la prima personale presso la Galleria Carini di Firenze, poi allestita anche alla Sharpe Gallery di New York. Nella mostra Anniottanta alla Galleria Comunale di Bologna il lavoro di Lorenzo Bonechi è assimilato alla dilagante tendenza ''citazionistica'', seppure all'artista non interessi la storia come definizione formale, ma come spunto di riflessione e meditazione sulla grandezza della pittura antica. Con questo spirito di ricerca, quasi da Storico d'Arte, Lorenzo Bonechi legge e studia dal vivo la pittura del Trecento e del Quattrocento Toscano, senese soprattutto (Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Sassetta), ma anche Beato Angelico e l'Arte Bizantina analizzandone non solamente le qualità formali, ma anche le loro radici storiche, letterarie e filosofiche. La pittura diviene così compatta e smagliante nei colori, assorta nel giallo-oro antico dei soggetti sacri o nella luce cromatica delle Figure o Conversazioni e dei Paesaggi, dove moderni e imperturbabili giovani uomini e donne ''comunicano per puro pensiero''. Sono di questo periodo il ciclo delle Città celesti dove Lorenzo ripensa Gerusalemme attraverso costruzioni geometriche essenziali in una luce-colore astratta e spirituale. In queste ultime composizioni il linguaggio pittorico si fa sempre di più simbolico e conciso assecondato in questo da una tenuta stilistica quanto mai rigorosa e controllata.
Dopo alcune mostre presso la Galleria Carini di Firenze, una personale importante è quella del 1989, dopo la presenza alla Quadriennale di Roma del 1986, alla Biennale d'Arte Sacra di Siena nel 1988 e la personale di Vienna del 1991, nel 1993 Lorenzo Bonechi allestisce la sua mostra più importante a New York presso la Galleria Sperone-Westwater.
Invitato alla 46° Biennale Internazionale d'Arte di Venezia del 1995, muore improvvisamente, a soli trentanove anni, nella sua casa di Figline Valdarno, prima di veder realizzata questa importante tappa della sua carriera artistica. La Biennale gli dedica ugualmente due sale del Padiglione Italiano ai Giardini.
Nel 1996 il Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi gli dedica una mostra-ricordo esponendo i disegni, le stampe e le fotografie donati dall'artista un anno prima della morte, a cura di Giovanni Agosti. Nel 1997 una ricca retrospettiva di disegni e di dipinti viene allestita a Valencia nel Centro Cultural de la Beneficència, da Carles D. Marco.
18
dicembre 2004
Lorenzo Bonechi pittore di luce 1955-1994
Dal 18 dicembre 2004 al 20 febbraio 2005
Location
PALAZZO PRETORIO
Figline Valdarno, Piazza San Francesco D'assisi, (Firenze)
Figline Valdarno, Piazza San Francesco D'assisi, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni 9,30-12,30 e 15,30-19. Chiuso 25 dicembre e 1° gennaio
Vernissage
18 Dicembre 2004, ore 17
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