Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lorenzo Capellini – L’anima del corpo
Nelle 100 immagini di nudi femminili Lorenzo Cappellini ha cercato di dare anima al corpo: una potente rivisitazione della sensualità e della delicatezza dei corpi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria d’Arte Moderna in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura presenta presso la Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio, la mostra fotografica di Lorenzo Capellini.
Nelle 100 immagini di nudi femminili Lorenzo Cappellini ha cercato di dare anima al corpo: una potente rivisitazione della sensualità e della delicatezza dei corpi.
Per ottenere questo occorre creare un rapporto di complicità tra il fotografo e la modella. La sensibilità del fotografo deve “fermare” i sentimenti e la personalità che la modella può esprimere attraverso il suo corpo.
Immediato è il collegamento con la produzione artistica di alcuni pittori dell’800: vengono alla mente i ritratti femminili di Degas, di Courbet, di Cezanne e di Toulose-Lautrec con il quale Lorenzo Cappellini ha in comune anche il tentativo di salvare la psicologia della modella ritratta.
La storia dell’arte ci insegna quanto il nudo sia mirabilmente rappresentato e quanto lo sia anche nella fotografia. Già i primi dagherrotipi erano carichi di forte erotismo e sensualità come quelli del 1851 di Julian Vallon De Villeneuve. I nudi hanno un ruolo tra i più importanti nella storia della fotografia: basti pensare a quelli di Edward Weston, di Man Ray, di Richard Avedon, di Helmut Newton, di Irving Penn e di tanti altri.
Fotografi grandi o meno grandi si sono tutti cimentati in questo genere. Ogni corpo, infine, racconta mondi vasti e seducenti.
Lorenzo Capellini, genovese, dal 1958 al 1964 vive a Londra dove inizia l'attività di fotografo. Collabora con giornali e riviste inglesi e italiane tra cui Il Mondo di Pannunzio. In Inghilterra realizza anche servizi e documentari per la RAI, tra questi la serie intitolata Aria di Londra. Nel 1964 si trasferisce in Africa ( Kenya e altri paesi ) dove realizza reportages fotografici e filmati. Alla fine del 1968 torna a vivere in Italia, a Milano, concentrando il suo lavoro soprattutto sugli artisti, in particolare scultori, realizzando numerose pubblicazioni (Cascella, Ceroli, Cavaliere, King, Marini, Moore, Pomodoro, Spagnulo, Consagra, Mo). Dal 1974 al 1986 Lorenzo Capellini si trasferisce a Venezia con l'incarico di fotografo della Biennale di Venezia. Di quel periodo i volumi: Il Segno Teatrale (Electa), 1974-1978 Cronache di un quadriennio (Electa), Carnevale del Teatro ( Marsilio)e gli annuari della Biennale di Venezia. Nel 1978 ha una mostra a Venezia, in San Giovanni Evangelista, e a Milano alla Rotonda della Besana. Con Alberto Moravia nel 1979 e negli anni successivi, torna in Africa per dei reportages pubblicati sulle terze pagine del Corriere della Sera. A Parigi, nel Settembre 1989 per il Centre Georges Pompidoux realizza una mostra personale di oltre 200 fotografie. Dal dicembre 1995 al marzo 1996 la mostra Luoghi e Persone dell'Arte è stata ospitata nel Museo di Milano in via Sant'Andrea. Nel 1996 la mostra è stata a Padova, nella Galleria Civica e a Bologna nel Museo dell'Archiginnasio. Nel settembre e ottobre del 1999 la sua mostra Portraits and Landscape of Arts è ospitata dalla New York University a New York. Nel settembre 2002 esce un suo libro edito da Umberto Allemandi & C. sui volti e le mani negli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova, con un testo di Ronald Recht.
Nelle 100 immagini di nudi femminili Lorenzo Cappellini ha cercato di dare anima al corpo: una potente rivisitazione della sensualità e della delicatezza dei corpi.
Per ottenere questo occorre creare un rapporto di complicità tra il fotografo e la modella. La sensibilità del fotografo deve “fermare” i sentimenti e la personalità che la modella può esprimere attraverso il suo corpo.
Immediato è il collegamento con la produzione artistica di alcuni pittori dell’800: vengono alla mente i ritratti femminili di Degas, di Courbet, di Cezanne e di Toulose-Lautrec con il quale Lorenzo Cappellini ha in comune anche il tentativo di salvare la psicologia della modella ritratta.
La storia dell’arte ci insegna quanto il nudo sia mirabilmente rappresentato e quanto lo sia anche nella fotografia. Già i primi dagherrotipi erano carichi di forte erotismo e sensualità come quelli del 1851 di Julian Vallon De Villeneuve. I nudi hanno un ruolo tra i più importanti nella storia della fotografia: basti pensare a quelli di Edward Weston, di Man Ray, di Richard Avedon, di Helmut Newton, di Irving Penn e di tanti altri.
Fotografi grandi o meno grandi si sono tutti cimentati in questo genere. Ogni corpo, infine, racconta mondi vasti e seducenti.
Lorenzo Capellini, genovese, dal 1958 al 1964 vive a Londra dove inizia l'attività di fotografo. Collabora con giornali e riviste inglesi e italiane tra cui Il Mondo di Pannunzio. In Inghilterra realizza anche servizi e documentari per la RAI, tra questi la serie intitolata Aria di Londra. Nel 1964 si trasferisce in Africa ( Kenya e altri paesi ) dove realizza reportages fotografici e filmati. Alla fine del 1968 torna a vivere in Italia, a Milano, concentrando il suo lavoro soprattutto sugli artisti, in particolare scultori, realizzando numerose pubblicazioni (Cascella, Ceroli, Cavaliere, King, Marini, Moore, Pomodoro, Spagnulo, Consagra, Mo). Dal 1974 al 1986 Lorenzo Capellini si trasferisce a Venezia con l'incarico di fotografo della Biennale di Venezia. Di quel periodo i volumi: Il Segno Teatrale (Electa), 1974-1978 Cronache di un quadriennio (Electa), Carnevale del Teatro ( Marsilio)e gli annuari della Biennale di Venezia. Nel 1978 ha una mostra a Venezia, in San Giovanni Evangelista, e a Milano alla Rotonda della Besana. Con Alberto Moravia nel 1979 e negli anni successivi, torna in Africa per dei reportages pubblicati sulle terze pagine del Corriere della Sera. A Parigi, nel Settembre 1989 per il Centre Georges Pompidoux realizza una mostra personale di oltre 200 fotografie. Dal dicembre 1995 al marzo 1996 la mostra Luoghi e Persone dell'Arte è stata ospitata nel Museo di Milano in via Sant'Andrea. Nel 1996 la mostra è stata a Padova, nella Galleria Civica e a Bologna nel Museo dell'Archiginnasio. Nel settembre e ottobre del 1999 la sua mostra Portraits and Landscape of Arts è ospitata dalla New York University a New York. Nel settembre 2002 esce un suo libro edito da Umberto Allemandi & C. sui volti e le mani negli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova, con un testo di Ronald Recht.
20
febbraio 2004
Lorenzo Capellini – L’anima del corpo
Dal 20 febbraio al 21 marzo 2004
fotografia
Location
PALAZZO D’ACCURSIO
Bologna, Piazza Maggiore, 6, (Bologna)
Bologna, Piazza Maggiore, 6, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10 alle 18
Vernissage
20 Febbraio 2004, ore 18.30
Editore
ALLEMANDI
Autore