Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lorenzo Nardelli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 10 al 29 gennaio la Galleria -Arianna Sartori - Arte- di Mantova in via Nievo 10, ospita la prima mostra personale del giovane artista romano Lorenzo Nardelli realizzata a cura di Fulvio Nardelli e Aldo Pancheri.
Per l'occasione e' stato realizzato un catalogo con i testi di Sergio Dangelo; le fotografie delle opere sono di Andrea Demaria e Daniele Nardelli. L'allestimento della mostra e' a cura di Fulvio Nardelli.
Multi materico per un nuovo arazzo
La pittura di Lorenzo Nardelli ha, come grande tema, la natura e, piu' segnatamente, le necessarie e variamente meravigliose creature che sono gli alberi. L'artista appartiene dunque ad un genere che ha appassionato generazioni di creatori di immagini i quali, partiti dallo studio della natura, sono poi, come Mondrian, giunti al bello assoluto; ancora in minima parte identificabile con forme note vegetali ma quanto e come trasceso. Nardelli ha mosso la propria naturale passione guardando le proposte di un maestro (lombardo) emiliano, Carlo Mattioli, possibile suo padre elettivo.
Dopo il -leit motif- iniziale le sue opere si sono diversamente connotate, assumendo un apporto materico di grande rilevanza. Oggi la sua -impaginazione- del soggetto suggerisce percezioni inerenti un arazzo contemporaneo.
Vediamo Albero Oro, una tela di formato maggiore eseguita con colore ad olio, garza, carte, oro e carboncino e Albero Blu, anche polimaterica, dove materie quali cenere e bitume accostano sapori antichi a costruzioni nell'oggi fantasmatiche. Tale e' l'aspetto particolarmente interessante dell'artista, di cui leggiamo la partenza in Nutrimenti Terrestri eseguito con tecniche tradizionali, evolvendosi in direzione altamente e altrimenti fantastica, oltre la tradizione, per la cerca, felicemente vissuta e riuscita, di piu' ampi spazi.
In Albero Bianco (1999) le -taches- di colore si alternano al limite dell'astrazione e offrono la sensazione, bene -visiva-, di una natura indefinita a ricordarci, con la visione sempre moderna di Stephane Mallarme, che -arte e' dire senza dire- tutta la serie di opere con alberi costruiti prospetticamente nel paesaggio tende a questa nuova interpretazione. Modus operandi al quale si attengono rari sensibili artisti i quali si riappropriano di modi espressivi che tengono conto non tanto di una eventuale di una eventuale approvazione critica, ma di una urgenza espressiva imprescindibile , faro, guida e meta dell'autentico sentire.
Nelle opere esposte in questa personale, percepiamo, della natura, nominata all'inizio, solo una vibrata sensazione. In Viale Alberato ed in Ghiacciaio avvertiamo la partecipazione e la pure ampia emotività con cui l'artista permea queste immagini e comprendiamo il desiderio di nuovi spazi e di altre lontananze. Ecco Viale Alberato, Albero Bianco e nero notturno, Voci senza suono e, ancora, Ghiacciaio, prove a volte minime per dimensione, spesso dilatano in ampio eco poetico, sempre fedeli alla voce interiore che, sappiamo, non ha tempo fisso, ma dice e parla sommessa vibrante, serena.
Negli spazi cromatici e nelle impaginazioni che sottendono la geometria della natura, si dispiegano molteplici universi visivi e fantastici che hanno solo bisogno di essere colti da chi ha preparato un humus cosi' ricco di espressività.
Il percorso di Nardellie' sorprendentemente per sua fiducia nella manualità e nella possibilità di restituire alla creazione artistica l'invenzione, sua, prima. I frequenti spostamenti del nostro artista Viaggiatore risultano positivi perche' gli incontri con atmosfere, conoscenze e visioni -reali- vengono poi da lui condensate e trascese.
La pittura di Nardelli e' quindi dialogo tra segni e cromatismo materico che decliniamo in tutte le lingue nella costruzione di una realtà in cui, come detto, si puo' -dire senza dire-. Egli ci offre tele come finestre aperte sugli orizzonti tra zenit e madir dove alberi bianchi e neri, notturni, non sono piu' soltanto titoli suoi ma nostro viatico per i viaggi nel sogno. (Sergio Dangelo, Milano, novembre 2008)
Per l'occasione e' stato realizzato un catalogo con i testi di Sergio Dangelo; le fotografie delle opere sono di Andrea Demaria e Daniele Nardelli. L'allestimento della mostra e' a cura di Fulvio Nardelli.
Multi materico per un nuovo arazzo
La pittura di Lorenzo Nardelli ha, come grande tema, la natura e, piu' segnatamente, le necessarie e variamente meravigliose creature che sono gli alberi. L'artista appartiene dunque ad un genere che ha appassionato generazioni di creatori di immagini i quali, partiti dallo studio della natura, sono poi, come Mondrian, giunti al bello assoluto; ancora in minima parte identificabile con forme note vegetali ma quanto e come trasceso. Nardelli ha mosso la propria naturale passione guardando le proposte di un maestro (lombardo) emiliano, Carlo Mattioli, possibile suo padre elettivo.
Dopo il -leit motif- iniziale le sue opere si sono diversamente connotate, assumendo un apporto materico di grande rilevanza. Oggi la sua -impaginazione- del soggetto suggerisce percezioni inerenti un arazzo contemporaneo.
Vediamo Albero Oro, una tela di formato maggiore eseguita con colore ad olio, garza, carte, oro e carboncino e Albero Blu, anche polimaterica, dove materie quali cenere e bitume accostano sapori antichi a costruzioni nell'oggi fantasmatiche. Tale e' l'aspetto particolarmente interessante dell'artista, di cui leggiamo la partenza in Nutrimenti Terrestri eseguito con tecniche tradizionali, evolvendosi in direzione altamente e altrimenti fantastica, oltre la tradizione, per la cerca, felicemente vissuta e riuscita, di piu' ampi spazi.
In Albero Bianco (1999) le -taches- di colore si alternano al limite dell'astrazione e offrono la sensazione, bene -visiva-, di una natura indefinita a ricordarci, con la visione sempre moderna di Stephane Mallarme, che -arte e' dire senza dire- tutta la serie di opere con alberi costruiti prospetticamente nel paesaggio tende a questa nuova interpretazione. Modus operandi al quale si attengono rari sensibili artisti i quali si riappropriano di modi espressivi che tengono conto non tanto di una eventuale di una eventuale approvazione critica, ma di una urgenza espressiva imprescindibile , faro, guida e meta dell'autentico sentire.
Nelle opere esposte in questa personale, percepiamo, della natura, nominata all'inizio, solo una vibrata sensazione. In Viale Alberato ed in Ghiacciaio avvertiamo la partecipazione e la pure ampia emotività con cui l'artista permea queste immagini e comprendiamo il desiderio di nuovi spazi e di altre lontananze. Ecco Viale Alberato, Albero Bianco e nero notturno, Voci senza suono e, ancora, Ghiacciaio, prove a volte minime per dimensione, spesso dilatano in ampio eco poetico, sempre fedeli alla voce interiore che, sappiamo, non ha tempo fisso, ma dice e parla sommessa vibrante, serena.
Negli spazi cromatici e nelle impaginazioni che sottendono la geometria della natura, si dispiegano molteplici universi visivi e fantastici che hanno solo bisogno di essere colti da chi ha preparato un humus cosi' ricco di espressività.
Il percorso di Nardellie' sorprendentemente per sua fiducia nella manualità e nella possibilità di restituire alla creazione artistica l'invenzione, sua, prima. I frequenti spostamenti del nostro artista Viaggiatore risultano positivi perche' gli incontri con atmosfere, conoscenze e visioni -reali- vengono poi da lui condensate e trascese.
La pittura di Nardelli e' quindi dialogo tra segni e cromatismo materico che decliniamo in tutte le lingue nella costruzione di una realtà in cui, come detto, si puo' -dire senza dire-. Egli ci offre tele come finestre aperte sugli orizzonti tra zenit e madir dove alberi bianchi e neri, notturni, non sono piu' soltanto titoli suoi ma nostro viatico per i viaggi nel sogno. (Sergio Dangelo, Milano, novembre 2008)
10
gennaio 2009
Lorenzo Nardelli
Dal 10 al 29 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
feriali 10-12.30 / 15.30-19.30, Dom 30 e 7 16-19.30
Vernissage
10 Gennaio 2009, ore 17,30
Autore
Curatore