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Lorenzo Ostuni – 111 Specchi Alchemici
Una mostra di cinque settimane presso la Galleria Pasifae, con l’esposizione ogni settimana di una diversa serie di specchi
Comunicato stampa
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A Roma presentazione dei 111 Specchi Alchemici di Lorenzo Ostuni.
Una mostra di cinque settimane presso la Galleria Pasifae, con l’esposizione ogni settimana di una diversa serie di specchi. In parallelo il “Cubo dell’Amore” e lo “Psicomanteion”. Saranno inoltre proposti il “Progetto Romamor” e gli “Specchi nel Sole”.
In Via di Monte Giordano 27 presso la Galleria Pasifae si inaugurerà Giovedì 23 Marzo 2006 alle ore 18.30 la mostra degli specchi incisi di Lorenzo Ostuni.
Ad organizzare e coordinare l’evento Emanuela Siani, titolare della galleria, e Leonardo Tizi, curatore della galleria.
Lorenzo Ostuni è scrittore, filosofo e simbologo italiano di fama internazionale, creatore del “Biodramma”, metodo per la conoscenza e la terapia della personalità umana, che si è affermato negli Stati Uniti alla fine degli anni Ottanta attraverso il lungo insegnamento presso l’Esalen Institute in California, autore di molteplici sistemi semiologici e simbolici tesi alla conoscenza profonda della psiche umana e di programmi televisivi di successo, tra cui “Misteri” (Rai2 e Rai 3, 1994-1999).
Federico Fellini nel 1985 disse degli specchi di Ostuni: “Sono l’arte realistica di una civiltà incorporea. La cristallinità lavorata dal principe dei cristalli, il diamante. Credo che la luce incantata tracci incisioni sul proprio stesso corpo subito dopo averlo modellato ineffabilmente. Modificando la mia prima intuizione mi sento di suggerire l’idea che questi specchi sono, forse, l’arte incorporea di una civiltà dello stupore realizzato”.
Molti ospiti del mondo della cultura, della politica, della carta stampata e dello spettacolo hanno confermato la loro presenza.
Nel corso della mostra Lorenzo Ostuni condurrà in galleria una serie di performances estetiche, cromoterapiche e psicoproiettive che coinvolgeranno il pubblico in esperienze estetiche insolite e stati modificati di coscienza.
La mostra presso la Galleria Pasifae rimarrà aperta al pubblico dal 23 Marzo al 25 Aprile 2006.
Programma della mostra di cinque settimane nella Galleria Pasifae
Prima settimana: 12 grandi specchi dal titolo “Archetipi e Maestri dello Spirito”.
Seconda settimana: 12 grandi specchi dal titolo “Zodiaco e la Luce Risplendente”.
Terza settimana: 24 specchi con incisioni d’arte dal titolo “Le Rune, i Simboli germanico-celtici del mistero e della magia”.
Quarta settimana: 11 grandi incisioni su specchio dal titolo “Percorsi e Labirinti dell’Anima”.
Quinta settimana: 10 grandi specchi circolari sulle filosofie orientali dal titolo “I Chakras e la Mistica di Microcosmo e Macrocosmo”.
Parallelamente alla mostra nella Galleria Pasifae saranno allestiti in spazi adeguati:
- il “Cubo dell’Amore”. Una “stanza” con le sei pareti a specchio crea uno spazio infinito, in cui ogni oggetto si replica illimitatamente. E la luce si rispecchia ad infinitum. Il Cubo dell’Amore propone la metavisione del Maschile, del Femminile e dell’Androgino e consentirà un alto numero di immersioni a coppie e singoli disposti a fare esperienza dell’Arte Risplendente come Arte Regale.
- lo “Psicomanteion”. Era un luogo sacro nei grandi santuari della Grecia classica, che oggi diremmo dedicato alla trance medianica o a una forma, ignota ai moderni, di metapsichica. Sembra che i pellegrini bisognosi di un contatto con l’aldilà percepissero, sullo specchio al buio, le anime degli estinti. Nel solco del ricercatore americano Raimond Moody (“Vita oltre la vita”), Lorenzo Ostuni nel 1995 ha costruito uno Psicomanteion nel suo studio romano per sperimentare in concreto questo utilizzo estremo dello specchio e Pasifae lo propone all’interno di questo percorso al fine di realizzare un’esperienza di Arte della Percezione di ampia e insolita intensità.
Inoltre Ostuni e Pasifae promuoveranno il Progetto ROMAMOR. L’iniziativa prevede una serie organizzata di visite guidate ai maggiori esempi di architettura, scultura e pittura presenti in Roma. Gli specchi consentiranno di trasformare ogni aspetto preminente di Roma in un palindromo leggibile in senso inverso. Questa “palindromizzazione” ottenuta dalla retrovisione speculare dei grandi manufatti dell’arte eleva di molto le diottrie nel vedere l’arte e nel cogliere il senso apparente e i sensi segreti delle opere che i secoli ci hanno tramandato al di là di ogni corrosione e di ogni dimenticanza.
Dopo vent’anni di sperimentazione negli Stati Uniti e in Europa, Ostuni e Pasifae propongono a Roma una grande esperienza artistica di Specchi Solari, che rimandano nella memoria storica ed estetica alle esperienze luce-ombra di Archimede e Leonardo da Vinci, nonché alle “fascinazioni romane” del Teatrum Speculorum di Atahnasius Kircher (1650). L’avvenimento solare si svolgerà all’aperto in un vasto prato all’inglese. Trenta grandi specchi recanti incisi simboli universali verranno schierati in modo da replicare altrettante volte la potenza termoluminosa del sole. Il pubblico dei partecipanti vivrà una serie crescente di esperienze solari di piccola, media o grande immersione lumino-simbolica. La luce come ipnosi onnivalente, amplificata fino all’estasi ottica, tattile e mentale.
Presentazione dell’opera di Lorenzo Ostuni da parte della Galleria Pasifae
Nel solco dello “Specchio Solare” di Leonardo da Vinci, Ostuni ricerca, scopre, elabora un’arte il cui mistero si perde nella notte dei tempi e le cui qualità svelano all’animo umano una realtà liquida in cui immergersi. Si tratta di opere significanti, che affermano contenuti archetipici e universali, che rispondono ai bisogni più autentici dell’essere, portando luce sulle zone d’ombra e sciogliendo le pieghe dell’anima. Negli specchi alchemici di Ostuni l’istanza estetica è indissolubilmente legata a un contenuto da assimilare, l’arte è vissuta come percorso e il percorso tracciato è arte di per sé.
Il carattere di eccezionalità dell’evento può essere espresso attraverso tre punti fondamentali: 1. La mostra della durata di 5 settimane presenta ogni settimana una collezione diversa di opere. 2. Lo specchio inciso in superficie rappresenta un unicum nelle esperienze artistiche ed una vera e propria rivoluzione nel campo della storia dell’arte: il disegno inciso sulla superficie dello specchio riflette se stesso; l’opera riflette il fruitore, che ne diventa parte integrante; solo in un piano perfettamente perpendicolare l’incisione coincide con il proprio riflesso; l’incisione, che può essere effettuata solo con il diamante, lavora con un solo colore, il bianco, e dove emerge il bianco, il resto non inciso diventa nero; lo specchio inciso colpito dalla luce proietta il proprio contenuto, ingigantito, sulle pareti circostanti, poi riflette, oltre a se stesso, la propria proiezione, creando universi paralleli non euclidei; uno specchio inciso esposto al sole proietta a distanze infinite la sua immagine, che per esempio si potrebbe vedere con un telescopio sulla luna, essa stessa specchio che riflette la luce del sole… forse gli specchi sono delle lune? 3. Il carattere performativo dell’esperienza visiva, autonoma o guidata dall’autore, supera i limiti convenzionali del rapporto tra opera e fruitore, che si fondono aprendo le porte a nuovi piani di realtà e di coscienza, e quelli tra le varie forme d’arte e tra arte e cultura, abbracciando la psicologia, la filosofia, l’esoterismo, la simbologia, la fisica e metafisica della luce.
L’arte di Ostuni si nutre di simboli, espressi nelle loro potenzialità grafiche, semantiche ed energetiche, e per questo si ricollega a tutta l’arte del passato, ricucendo il legame atavico tra arte e simbolo. Il mondo moderno, dominato dalla tecnocultura, è l’universo teorico-pratico dei segni, ma segni e simboli rappresentano due livelli sostanzialmente diversi. Il segno è la minima energia nella minima forma, il simbolo è la massima energia nella minima forma. Per migliaia di anni l’arte è stata l’aberrazione estetica del simbolo, solo nel Novecento l’arte ha ucciso il padre – cioè il simbolo – pensando di poterne fare a meno e proprio per questo rischia di perdersi in orizzonti incerti. I simboli sono le strutture portanti dell’universo, tutta la materia cosmica – dalle galassie agli atomi al DNA – è organizzata per simboli. L’uomo stesso è un simbolo o un insieme di simboli e a nessuna cultura è concesso di ignorarlo.
Un viaggio – quello proposto dalla Galleria Pasifae – in superficie e in profondità che offre la visione dell’oltre. Lo specchio come chiave di accesso ai codici fondativi dell’essere umano. Lo specchio come occhio dell’anima.
Leonardo Tizi, curatore della Galleria Pasifae
Una mostra di cinque settimane presso la Galleria Pasifae, con l’esposizione ogni settimana di una diversa serie di specchi. In parallelo il “Cubo dell’Amore” e lo “Psicomanteion”. Saranno inoltre proposti il “Progetto Romamor” e gli “Specchi nel Sole”.
In Via di Monte Giordano 27 presso la Galleria Pasifae si inaugurerà Giovedì 23 Marzo 2006 alle ore 18.30 la mostra degli specchi incisi di Lorenzo Ostuni.
Ad organizzare e coordinare l’evento Emanuela Siani, titolare della galleria, e Leonardo Tizi, curatore della galleria.
Lorenzo Ostuni è scrittore, filosofo e simbologo italiano di fama internazionale, creatore del “Biodramma”, metodo per la conoscenza e la terapia della personalità umana, che si è affermato negli Stati Uniti alla fine degli anni Ottanta attraverso il lungo insegnamento presso l’Esalen Institute in California, autore di molteplici sistemi semiologici e simbolici tesi alla conoscenza profonda della psiche umana e di programmi televisivi di successo, tra cui “Misteri” (Rai2 e Rai 3, 1994-1999).
Federico Fellini nel 1985 disse degli specchi di Ostuni: “Sono l’arte realistica di una civiltà incorporea. La cristallinità lavorata dal principe dei cristalli, il diamante. Credo che la luce incantata tracci incisioni sul proprio stesso corpo subito dopo averlo modellato ineffabilmente. Modificando la mia prima intuizione mi sento di suggerire l’idea che questi specchi sono, forse, l’arte incorporea di una civiltà dello stupore realizzato”.
Molti ospiti del mondo della cultura, della politica, della carta stampata e dello spettacolo hanno confermato la loro presenza.
Nel corso della mostra Lorenzo Ostuni condurrà in galleria una serie di performances estetiche, cromoterapiche e psicoproiettive che coinvolgeranno il pubblico in esperienze estetiche insolite e stati modificati di coscienza.
La mostra presso la Galleria Pasifae rimarrà aperta al pubblico dal 23 Marzo al 25 Aprile 2006.
Programma della mostra di cinque settimane nella Galleria Pasifae
Prima settimana: 12 grandi specchi dal titolo “Archetipi e Maestri dello Spirito”.
Seconda settimana: 12 grandi specchi dal titolo “Zodiaco e la Luce Risplendente”.
Terza settimana: 24 specchi con incisioni d’arte dal titolo “Le Rune, i Simboli germanico-celtici del mistero e della magia”.
Quarta settimana: 11 grandi incisioni su specchio dal titolo “Percorsi e Labirinti dell’Anima”.
Quinta settimana: 10 grandi specchi circolari sulle filosofie orientali dal titolo “I Chakras e la Mistica di Microcosmo e Macrocosmo”.
Parallelamente alla mostra nella Galleria Pasifae saranno allestiti in spazi adeguati:
- il “Cubo dell’Amore”. Una “stanza” con le sei pareti a specchio crea uno spazio infinito, in cui ogni oggetto si replica illimitatamente. E la luce si rispecchia ad infinitum. Il Cubo dell’Amore propone la metavisione del Maschile, del Femminile e dell’Androgino e consentirà un alto numero di immersioni a coppie e singoli disposti a fare esperienza dell’Arte Risplendente come Arte Regale.
- lo “Psicomanteion”. Era un luogo sacro nei grandi santuari della Grecia classica, che oggi diremmo dedicato alla trance medianica o a una forma, ignota ai moderni, di metapsichica. Sembra che i pellegrini bisognosi di un contatto con l’aldilà percepissero, sullo specchio al buio, le anime degli estinti. Nel solco del ricercatore americano Raimond Moody (“Vita oltre la vita”), Lorenzo Ostuni nel 1995 ha costruito uno Psicomanteion nel suo studio romano per sperimentare in concreto questo utilizzo estremo dello specchio e Pasifae lo propone all’interno di questo percorso al fine di realizzare un’esperienza di Arte della Percezione di ampia e insolita intensità.
Inoltre Ostuni e Pasifae promuoveranno il Progetto ROMAMOR. L’iniziativa prevede una serie organizzata di visite guidate ai maggiori esempi di architettura, scultura e pittura presenti in Roma. Gli specchi consentiranno di trasformare ogni aspetto preminente di Roma in un palindromo leggibile in senso inverso. Questa “palindromizzazione” ottenuta dalla retrovisione speculare dei grandi manufatti dell’arte eleva di molto le diottrie nel vedere l’arte e nel cogliere il senso apparente e i sensi segreti delle opere che i secoli ci hanno tramandato al di là di ogni corrosione e di ogni dimenticanza.
Dopo vent’anni di sperimentazione negli Stati Uniti e in Europa, Ostuni e Pasifae propongono a Roma una grande esperienza artistica di Specchi Solari, che rimandano nella memoria storica ed estetica alle esperienze luce-ombra di Archimede e Leonardo da Vinci, nonché alle “fascinazioni romane” del Teatrum Speculorum di Atahnasius Kircher (1650). L’avvenimento solare si svolgerà all’aperto in un vasto prato all’inglese. Trenta grandi specchi recanti incisi simboli universali verranno schierati in modo da replicare altrettante volte la potenza termoluminosa del sole. Il pubblico dei partecipanti vivrà una serie crescente di esperienze solari di piccola, media o grande immersione lumino-simbolica. La luce come ipnosi onnivalente, amplificata fino all’estasi ottica, tattile e mentale.
Presentazione dell’opera di Lorenzo Ostuni da parte della Galleria Pasifae
Nel solco dello “Specchio Solare” di Leonardo da Vinci, Ostuni ricerca, scopre, elabora un’arte il cui mistero si perde nella notte dei tempi e le cui qualità svelano all’animo umano una realtà liquida in cui immergersi. Si tratta di opere significanti, che affermano contenuti archetipici e universali, che rispondono ai bisogni più autentici dell’essere, portando luce sulle zone d’ombra e sciogliendo le pieghe dell’anima. Negli specchi alchemici di Ostuni l’istanza estetica è indissolubilmente legata a un contenuto da assimilare, l’arte è vissuta come percorso e il percorso tracciato è arte di per sé.
Il carattere di eccezionalità dell’evento può essere espresso attraverso tre punti fondamentali: 1. La mostra della durata di 5 settimane presenta ogni settimana una collezione diversa di opere. 2. Lo specchio inciso in superficie rappresenta un unicum nelle esperienze artistiche ed una vera e propria rivoluzione nel campo della storia dell’arte: il disegno inciso sulla superficie dello specchio riflette se stesso; l’opera riflette il fruitore, che ne diventa parte integrante; solo in un piano perfettamente perpendicolare l’incisione coincide con il proprio riflesso; l’incisione, che può essere effettuata solo con il diamante, lavora con un solo colore, il bianco, e dove emerge il bianco, il resto non inciso diventa nero; lo specchio inciso colpito dalla luce proietta il proprio contenuto, ingigantito, sulle pareti circostanti, poi riflette, oltre a se stesso, la propria proiezione, creando universi paralleli non euclidei; uno specchio inciso esposto al sole proietta a distanze infinite la sua immagine, che per esempio si potrebbe vedere con un telescopio sulla luna, essa stessa specchio che riflette la luce del sole… forse gli specchi sono delle lune? 3. Il carattere performativo dell’esperienza visiva, autonoma o guidata dall’autore, supera i limiti convenzionali del rapporto tra opera e fruitore, che si fondono aprendo le porte a nuovi piani di realtà e di coscienza, e quelli tra le varie forme d’arte e tra arte e cultura, abbracciando la psicologia, la filosofia, l’esoterismo, la simbologia, la fisica e metafisica della luce.
L’arte di Ostuni si nutre di simboli, espressi nelle loro potenzialità grafiche, semantiche ed energetiche, e per questo si ricollega a tutta l’arte del passato, ricucendo il legame atavico tra arte e simbolo. Il mondo moderno, dominato dalla tecnocultura, è l’universo teorico-pratico dei segni, ma segni e simboli rappresentano due livelli sostanzialmente diversi. Il segno è la minima energia nella minima forma, il simbolo è la massima energia nella minima forma. Per migliaia di anni l’arte è stata l’aberrazione estetica del simbolo, solo nel Novecento l’arte ha ucciso il padre – cioè il simbolo – pensando di poterne fare a meno e proprio per questo rischia di perdersi in orizzonti incerti. I simboli sono le strutture portanti dell’universo, tutta la materia cosmica – dalle galassie agli atomi al DNA – è organizzata per simboli. L’uomo stesso è un simbolo o un insieme di simboli e a nessuna cultura è concesso di ignorarlo.
Un viaggio – quello proposto dalla Galleria Pasifae – in superficie e in profondità che offre la visione dell’oltre. Lo specchio come chiave di accesso ai codici fondativi dell’essere umano. Lo specchio come occhio dell’anima.
Leonardo Tizi, curatore della Galleria Pasifae
23
marzo 2006
Lorenzo Ostuni – 111 Specchi Alchemici
Dal 23 marzo al 22 aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA PASIFAE
Roma, Via Di Monte Giordano, 27, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 27, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 11:00-12:00 e 17:00-20
Vernissage
23 Marzo 2006, ore 18.30
Autore
Curatore