Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lorenzo Romani – Visioni
mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lorenzo Romani si inserisce, con grande umiltà, in quel “filo rosso” che parte da Füssli e che arriva fino a noi seguendo l’ipotesi di Baudelaire circa la “centralità dell’immaginazione”. Solo quest’ultima, conclude con forza l’artista, può sconfiggere quel riduzionismo che è il peccato originale delle Neoavanguardie, e che appare al nostro come assolutamente mortificante.
Un’altra eloquente pagina, dunque, della battaglia contro il “dimagrimento” dell’arte, una battaglia che Romani combatte contribuendo con la propria fatica e con una conclamata “religione dell’arte”. Robertomaria Siena
Arte come rifugio (dal quadro di Munch “Sera lungo il viale Karl Johan”, 1892). Cammino per le strade e vedo sotto le apparenze di molti uomini ombre deformate e lugubri spettri. L’Arte è l’unico rifugio umano che ho da questa tragedia e mi ci immergo come in un sogno perché è sempre rasserenante e tranquillizzante per l’anima, anche se popolato, talvolta, da incubi e tremende visioni.
(Lorenzo Romani)
Nonostante tutto. «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta», così affermò Cristo a proposito delle opere d’Arte, per cui Meister Eckhart poteva ben scrivere che «l’uomo che è così saldo nell'amore di Dio deve essere morto a se stesso e a tutte le cose create, in modo tale da non fare attenzione a se stesso più che a chi è lontano oltre mille miglia». Ma noi Artisti e Filosofi, novelli Sisifo, condannati a creare, perseguiamo, nonostante tutto, la nostra opera, illudendoci ingenuamente che un giorno potremo arrivare alla meta e riposarci contemplando la Verità, ovvero ciò che abbiamo inseguito per tutta la vita.
(Lorenzo Romani)
Un’altra eloquente pagina, dunque, della battaglia contro il “dimagrimento” dell’arte, una battaglia che Romani combatte contribuendo con la propria fatica e con una conclamata “religione dell’arte”. Robertomaria Siena
Arte come rifugio (dal quadro di Munch “Sera lungo il viale Karl Johan”, 1892). Cammino per le strade e vedo sotto le apparenze di molti uomini ombre deformate e lugubri spettri. L’Arte è l’unico rifugio umano che ho da questa tragedia e mi ci immergo come in un sogno perché è sempre rasserenante e tranquillizzante per l’anima, anche se popolato, talvolta, da incubi e tremende visioni.
(Lorenzo Romani)
Nonostante tutto. «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta», così affermò Cristo a proposito delle opere d’Arte, per cui Meister Eckhart poteva ben scrivere che «l’uomo che è così saldo nell'amore di Dio deve essere morto a se stesso e a tutte le cose create, in modo tale da non fare attenzione a se stesso più che a chi è lontano oltre mille miglia». Ma noi Artisti e Filosofi, novelli Sisifo, condannati a creare, perseguiamo, nonostante tutto, la nostra opera, illudendoci ingenuamente che un giorno potremo arrivare alla meta e riposarci contemplando la Verità, ovvero ciò che abbiamo inseguito per tutta la vita.
(Lorenzo Romani)
21
gennaio 2012
Lorenzo Romani – Visioni
Dal 21 al 28 gennaio 2012
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA VITTORIA
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15 - 19
Vernissage
21 Gennaio 2012, ore 18.30
Autore
Curatore