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Lorenzo Taini – Zig Zag
Taini costruisce una serie di possibilità operative che hanno a che fare con questo segno primario ma riportandolo sempre ai suoi fondamenti. Concretamente, mettendo il gioco d’altro canto la stessa ragion d’essere del dipingere, d’una pittura capace di riflettere, in primo luogo, sui suoi statuti.
Comunicato stampa
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Lorenzo Taini intitola questa mostra “Zig Zag”. Al di là del suono, con un vago sentore tra parolibero e pop, mette l’accento su uno degli aspetti cruciali del suo modo di lavorare, che si colloca senza remore nell’ambito dell’analitica: ma senza teoricismi, senza parti-pris, con un sano rapporto con il primario.
Zig zag è, insegnano gli studiosi di Gestalt, una delle Urformen fondative: ed è la base del principio generale della decorazione, che garantisce un continuo ordinato a insieme qualificato.
Taini parte da qui, e costruisce una serie di possibilità operative che hanno a che fare con questo segno primario ma riportandolo sempre ai suoi fondamenti. Concretamente, mettendo il gioco d’altro canto la stessa ragion d’essere del dipingere, d’una pittura capace di riflettere, in primo luogo, sui suoi statuti.
Concretamente, e si aggiunga giocosamente, implicando modi diversi del segnare – spinti sino al cucito, anche – e facendo delle possibilità diverse di partizione dello spazio altrettante diverse avventure. Esse giungono a farsi condizione primaria del colore, anche, ne stabiliscono un comportamento spaziale e oggettuale, oppure affondano nel fare con la carta, sfruttandone in pieno la naturale teoricità, ai bordi della demateriazione.
Del resto, si può dire anche di Taini che “Aveva solo un animo da artista. Proprio così: ci sono bambini quadrati e ce ne sono a zigzag”, come insegna un personaggio di David Grossman.
Caratteristica fondamentale dell’operare di Taini, che ricorra allo zig zag o meno, è la leggerezza del suo approccio, ovvero la levità di un fare totalmente antidemiurgico in cui la minimalizzazione della forma non è mai un levare, e sempre un trovare il primo decisivo passo, e lì fermarsi.
Zig zag è, insegnano gli studiosi di Gestalt, una delle Urformen fondative: ed è la base del principio generale della decorazione, che garantisce un continuo ordinato a insieme qualificato.
Taini parte da qui, e costruisce una serie di possibilità operative che hanno a che fare con questo segno primario ma riportandolo sempre ai suoi fondamenti. Concretamente, mettendo il gioco d’altro canto la stessa ragion d’essere del dipingere, d’una pittura capace di riflettere, in primo luogo, sui suoi statuti.
Concretamente, e si aggiunga giocosamente, implicando modi diversi del segnare – spinti sino al cucito, anche – e facendo delle possibilità diverse di partizione dello spazio altrettante diverse avventure. Esse giungono a farsi condizione primaria del colore, anche, ne stabiliscono un comportamento spaziale e oggettuale, oppure affondano nel fare con la carta, sfruttandone in pieno la naturale teoricità, ai bordi della demateriazione.
Del resto, si può dire anche di Taini che “Aveva solo un animo da artista. Proprio così: ci sono bambini quadrati e ce ne sono a zigzag”, come insegna un personaggio di David Grossman.
Caratteristica fondamentale dell’operare di Taini, che ricorra allo zig zag o meno, è la leggerezza del suo approccio, ovvero la levità di un fare totalmente antidemiurgico in cui la minimalizzazione della forma non è mai un levare, e sempre un trovare il primo decisivo passo, e lì fermarsi.
18
novembre 2021
Lorenzo Taini – Zig Zag
Dal 18 novembre 2021 al 15 gennaio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONOPOLI
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedí a sabato 14-19
Vernissage
18 Novembre 2021, 18
Sito web
Autore
Curatore