Oggi più che mai l'artista, per proporre un messaggio, ha bisogno di essere notato. Da qui la ricerca quasi esasperata dell'originalità dei supporti: i sacchi di Burri, la tela tagliata di Fontana, l'alluminio di Alviani, il cemento di Uncini, ... il plexiglass di Villa.
Certo stiamo parlando di livelli diversi ma nessuno nasce grande bensì lo diventa grazie ad una intuizione personale e, a volte, geniale.
Il Villa ha scelto il plexiglass, materiale moderno, quasi asettico che grazie al suo spessore riesce a dare un senso di profondità alle opere al di là della pura e semplice prospettiva.

In esposizione una trentina di opere di varie dimensioni dove vengono affrontati, a volte in modo quasi fiabesco ed idilliaco, i problemi della pace, della fame, dell'adolescenza. Il tutto "sintetizzato" con immagini e simboli (bambini, farfalle, etc) che, pur esasperando le problematiche, lasciano posto all'ottimismo

Natale Mandelli