Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’Orlando Furioso: incantamenti, passioni e follie. L’arte contemporanea legge l’Ariosto
A Reggio Emilia una grande mostra con oltre cinquanta tra i più importanti artisti contemporanei – pittori, scultori, fumettisti, illustratori e fotografi – per celebrare il genio visionario di Ludovico Ariosto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I personaggi de L’Orlando Furioso, le imprese di valorosi cavalieri, la passione per Angelica che diverrà poi follia d’amore rivivranno dal 4 ottobre 2014 all’11 gennaio 2015 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia nella grande mostra “L’ORLANDO FURIOSO: INCANTAMENTI, PASSIONI E FOLLIE. L’ARTE CONTEMPORANEA LEGGE L’ARIOSTO” che intende rileggere e reinterpretare in chiave contemporanea l’immaginario ariostesco, carico di suggestioni e connessioni di evidente attualità.
L’esposizione intende celebrare Ludovico Ariosto, nato a Reggio Emilia nel 1474 e morto a Ferrara nel 1533, celeberrimo autore dell’Orlando Furioso.
È noto che l’Orlando Furioso – se si considerano le varie edizioni, le traduzioni in lingua straniera, gli adattamenti teatrali (come non ricordare la memorabile messa in scena di Luca Ronconi, su testo di Edoardo Sanguineti, nel 1969, che sarà peraltro documentata in mostra da alcune fotografie di Franco Vaccari) – è una delle opere che hanno goduto nel tempo, pur con qualche periodo di oscuramento, di più vasta ammirazione e interesse, proprio per la sua intima, così “moderna” struttura, con il perenne incastro di trame, “in un mondo”, come scrive Gianni Celati, “dove tutti agiscono in stati di incantamento o di fissazione, prodotti dal gioco della sorte”, “con un’idea del mondo come pura meraviglia senza inizio e senza fine” – e questo è alla radice della sintonia della cultura letteraria americana con l’Ariosto, in un Paese di perenne ricerca di una frontiera da raggiungere e valicare. Anche in campo artistico, la fortuna dell’Ariosto e del suo poema cavalleresco è stata assai diffusa – tra i tanti nomi che potremmo citare ci sono quelli di Tiziano e Guido Reni, di Fragonard e di Doré, con le infinite metamorfosi nei secoli del personaggio di Angelica (tra le quali Ruggero che salva Angelica di Ingres, conservato al Louvre di Parigi), così come nell’illustrazione moderna e contemporanea e nel cinema. A fare da ideale incipit alla mostra e a simboleggiare la fortuna del poema ariostesco sarà un importante dipinto ad olio su tela di Simone Cantarini, Angelica e Medoro, 1645 circa, della Collezione CREDEM.
La mostra di Palazzo Magnani, a quarant’anni dalle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario, nel 1974, della nascita dell’Ariosto a Reggio Emilia – che produssero iniziative espositive varie, in particolare al Palazzo dei Diamanti di Ferrara – parte in un qualche modo da quelle premesse – non casualmente la mostra reggiana riproporrà l’Omaggio all’Ariosto di Franco Vaccari –, presenta alcune opere successive, quali ad esempio le immagini scattate da Luigi Ghirri nel Mauriziano, e poi si concentra sugli esiti del confronto tra pittori, scultori, illustratori, autori di fumetti e fotografi, italiani e stranieri, con la figura dell’Ariosto e il testo dell’Orlando Furioso, per verificare l’influenza sull’immaginario creativo di una visione del mondo e delle umane esistenze che non può essere consegnata agli archivi del passato.
L’esposizione rivisita sommariamente la fortuna dell’Ariosto nel passato, partendo dalla preziosa collezione delle edizioni del Furioso di proprietà della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, e intende proporre le suggestioni esercitate dalla sua figura e dall’atmosfera, e soprattutto da specifici episodi del poema su alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, italiani e stranieri: pittori e scultori (Manolo Valdés, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Piero Pizzi Cannella, Joe Tilson, Vladimir Velickovic, Antonio Seguí, Concetto Pozzati, Roberto Barni, Giuseppe Maraniello, Emilio Isgrò, Ezio Gribaudo, William Xerra, Elio Marchegiani, Giovanni Campus, Franco Vaccari, Umberto Mariani, Giulia Napoleone, Gabriella Benedini, Tino Stefanoni, Aligi Sassu, Fabrizio Clerici, Tullio Pericoli, Ruggero Savinio, Gianriccardo Piccoli, Davide Benati, Omar Galliani, Franco Guerzoni, Aldo Spoldi, Pat Andrea, Medhat Shafik, Giuseppe Bergomi, Graziano Pompili, Giuliano Della Casa, Wainer Vaccari, Mirco Marchelli, Simone Pellegrini, Andrea Chiesi, Philippe Favier, Barthélémy Toguo, Ryan Mendoza, Guido Peruz, Nani Tedeschi, Domenico Grenci, Franco Gentilini), illustratori e autori di fumetti, quali Guido Crepax, Sergio Toppi, Lorenzo Mattotti, Gianluigi Toccafondo, Grazia Nidasio, Francesca Ghermandi, Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Paolo Bacilieri, Tuono Pettinato, Corrado Roi, Enea Riboldi fotografi come Nino Migliori, Franco Vaccari, Luigi Ghirri, Vittore Fossati, Marco Bolognesi, Stanislao Farri (del quale, oltre a immagini dei luoghi reggiani frequentati dall’Ariosto, vengono presentate alcune fotografie de “I Maggi”, le tradizionali rappresentazioni in costume che, nell’Appennino, rievocano le gesta dei cavalieri antichi), Michael Kenna, Vasco Ascolini.
Come si può intuire da queste indicazioni, la mostra intende verificare la persistenza della fortuna dell’Ariosto, e del suo Orlando Furioso, la capacità del poema di muovere l’immaginario, non solo nella letteratura (per limitarci a un solo esempio, Italo Calvino e l’attuale, crescente attenzione nelle Facoltà americane di Letteratura), ma in campi artistici quali la pittura, la scultura, l’illustrazione e il fumetto, la fotografia, che vengono in questa esposizione considerati linguaggi con pari dignità, ciascuno dei quali può essere in grado di stabilire un contatto, di affascinare persone con diversi gradi di conoscenze e sensibilità, anche giovani – particolare impegno sarà infatti dedicato al rapporto con gli studenti, talvolta prevedendo interventi diretti di artisti partecipanti alla mostra. Dunque, l’esposizione si propone di dimostrare, nel confronto con il “pianeta Ariosto”, l’attualità della sua figura e della sua opera, facendo emergere, attraverso linguaggi diversi, temi e motivi che nelle società contemporanee sono di straordinaria attualità.
APPUNTAMENTI DA NON PERDERE:
Le animazioni in mostra promosse dalla Fondazione Palazzo Magnani, a cura di Daniele Castellari e degli studenti del Liceo scientifico “Aldo Moro” di Reggio Emilia
Ippogrifo Trip, Agenzia viaggi con sede a Reggio Emilia e Ferrara
propone
“ FATTI UN VIAGGIO COME ARIOSTO “
Ludovico Ariosto, primo testimonial dell’Agenzia, ha insegnato come una buona “dose” di immaginazione e di poesia possa portare ovunque. E quando Alessandra Benucci Strozzi stuzzicò la sua passione dicendo: - Sono esigente. Se davvero vuoi il mio amore, dammi la luna -, Ludovico rispose: - E dov’è il problema? -. E creò l’ippogrifo.
In occasione della mostra “L’ORLANDO FURIOSO. Incantamenti, passioni e follia”, il Liceo Moro sarà presente – durante i week end dalla fine di ottobre per tutto il periodo dell’esposizione - a Palazzo Magnani con GLI SPACCIATORI DI POESIA che forniranno ai visitatori una dimostrazione gratuita di un trip ariostesco. La bustina che sarà possibile portare a casa, spedirà direttamente “sulla luna”.
Il gioco di carte “ORLANDO’S WARS. Lotta tra cavalieri” in cui due o più sfidanti possono dare vita a Battaglie memorabili, ricche di tattica e ardimento. Cinque mazzi introduttivi per cinque diverse strategie ti faranno entrare nel medioevo fantastico cantato da Ariosto. Ogni Battaglia sarà decisiva, ogni Giostra più entusiasmante. Scrivi il vero finale del tuo poema, incontra le donne, i cavallier e compi l’audaci imprese con il nuovissimo gioco di carte collezionabili ideato per l’occasione dalla Fondazione Palazzo Magnani (by Enrico Maria Giglioli).
L’esposizione intende celebrare Ludovico Ariosto, nato a Reggio Emilia nel 1474 e morto a Ferrara nel 1533, celeberrimo autore dell’Orlando Furioso.
È noto che l’Orlando Furioso – se si considerano le varie edizioni, le traduzioni in lingua straniera, gli adattamenti teatrali (come non ricordare la memorabile messa in scena di Luca Ronconi, su testo di Edoardo Sanguineti, nel 1969, che sarà peraltro documentata in mostra da alcune fotografie di Franco Vaccari) – è una delle opere che hanno goduto nel tempo, pur con qualche periodo di oscuramento, di più vasta ammirazione e interesse, proprio per la sua intima, così “moderna” struttura, con il perenne incastro di trame, “in un mondo”, come scrive Gianni Celati, “dove tutti agiscono in stati di incantamento o di fissazione, prodotti dal gioco della sorte”, “con un’idea del mondo come pura meraviglia senza inizio e senza fine” – e questo è alla radice della sintonia della cultura letteraria americana con l’Ariosto, in un Paese di perenne ricerca di una frontiera da raggiungere e valicare. Anche in campo artistico, la fortuna dell’Ariosto e del suo poema cavalleresco è stata assai diffusa – tra i tanti nomi che potremmo citare ci sono quelli di Tiziano e Guido Reni, di Fragonard e di Doré, con le infinite metamorfosi nei secoli del personaggio di Angelica (tra le quali Ruggero che salva Angelica di Ingres, conservato al Louvre di Parigi), così come nell’illustrazione moderna e contemporanea e nel cinema. A fare da ideale incipit alla mostra e a simboleggiare la fortuna del poema ariostesco sarà un importante dipinto ad olio su tela di Simone Cantarini, Angelica e Medoro, 1645 circa, della Collezione CREDEM.
La mostra di Palazzo Magnani, a quarant’anni dalle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario, nel 1974, della nascita dell’Ariosto a Reggio Emilia – che produssero iniziative espositive varie, in particolare al Palazzo dei Diamanti di Ferrara – parte in un qualche modo da quelle premesse – non casualmente la mostra reggiana riproporrà l’Omaggio all’Ariosto di Franco Vaccari –, presenta alcune opere successive, quali ad esempio le immagini scattate da Luigi Ghirri nel Mauriziano, e poi si concentra sugli esiti del confronto tra pittori, scultori, illustratori, autori di fumetti e fotografi, italiani e stranieri, con la figura dell’Ariosto e il testo dell’Orlando Furioso, per verificare l’influenza sull’immaginario creativo di una visione del mondo e delle umane esistenze che non può essere consegnata agli archivi del passato.
L’esposizione rivisita sommariamente la fortuna dell’Ariosto nel passato, partendo dalla preziosa collezione delle edizioni del Furioso di proprietà della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, e intende proporre le suggestioni esercitate dalla sua figura e dall’atmosfera, e soprattutto da specifici episodi del poema su alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, italiani e stranieri: pittori e scultori (Manolo Valdés, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Piero Pizzi Cannella, Joe Tilson, Vladimir Velickovic, Antonio Seguí, Concetto Pozzati, Roberto Barni, Giuseppe Maraniello, Emilio Isgrò, Ezio Gribaudo, William Xerra, Elio Marchegiani, Giovanni Campus, Franco Vaccari, Umberto Mariani, Giulia Napoleone, Gabriella Benedini, Tino Stefanoni, Aligi Sassu, Fabrizio Clerici, Tullio Pericoli, Ruggero Savinio, Gianriccardo Piccoli, Davide Benati, Omar Galliani, Franco Guerzoni, Aldo Spoldi, Pat Andrea, Medhat Shafik, Giuseppe Bergomi, Graziano Pompili, Giuliano Della Casa, Wainer Vaccari, Mirco Marchelli, Simone Pellegrini, Andrea Chiesi, Philippe Favier, Barthélémy Toguo, Ryan Mendoza, Guido Peruz, Nani Tedeschi, Domenico Grenci, Franco Gentilini), illustratori e autori di fumetti, quali Guido Crepax, Sergio Toppi, Lorenzo Mattotti, Gianluigi Toccafondo, Grazia Nidasio, Francesca Ghermandi, Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Paolo Bacilieri, Tuono Pettinato, Corrado Roi, Enea Riboldi fotografi come Nino Migliori, Franco Vaccari, Luigi Ghirri, Vittore Fossati, Marco Bolognesi, Stanislao Farri (del quale, oltre a immagini dei luoghi reggiani frequentati dall’Ariosto, vengono presentate alcune fotografie de “I Maggi”, le tradizionali rappresentazioni in costume che, nell’Appennino, rievocano le gesta dei cavalieri antichi), Michael Kenna, Vasco Ascolini.
Come si può intuire da queste indicazioni, la mostra intende verificare la persistenza della fortuna dell’Ariosto, e del suo Orlando Furioso, la capacità del poema di muovere l’immaginario, non solo nella letteratura (per limitarci a un solo esempio, Italo Calvino e l’attuale, crescente attenzione nelle Facoltà americane di Letteratura), ma in campi artistici quali la pittura, la scultura, l’illustrazione e il fumetto, la fotografia, che vengono in questa esposizione considerati linguaggi con pari dignità, ciascuno dei quali può essere in grado di stabilire un contatto, di affascinare persone con diversi gradi di conoscenze e sensibilità, anche giovani – particolare impegno sarà infatti dedicato al rapporto con gli studenti, talvolta prevedendo interventi diretti di artisti partecipanti alla mostra. Dunque, l’esposizione si propone di dimostrare, nel confronto con il “pianeta Ariosto”, l’attualità della sua figura e della sua opera, facendo emergere, attraverso linguaggi diversi, temi e motivi che nelle società contemporanee sono di straordinaria attualità.
APPUNTAMENTI DA NON PERDERE:
Le animazioni in mostra promosse dalla Fondazione Palazzo Magnani, a cura di Daniele Castellari e degli studenti del Liceo scientifico “Aldo Moro” di Reggio Emilia
Ippogrifo Trip, Agenzia viaggi con sede a Reggio Emilia e Ferrara
propone
“ FATTI UN VIAGGIO COME ARIOSTO “
Ludovico Ariosto, primo testimonial dell’Agenzia, ha insegnato come una buona “dose” di immaginazione e di poesia possa portare ovunque. E quando Alessandra Benucci Strozzi stuzzicò la sua passione dicendo: - Sono esigente. Se davvero vuoi il mio amore, dammi la luna -, Ludovico rispose: - E dov’è il problema? -. E creò l’ippogrifo.
In occasione della mostra “L’ORLANDO FURIOSO. Incantamenti, passioni e follia”, il Liceo Moro sarà presente – durante i week end dalla fine di ottobre per tutto il periodo dell’esposizione - a Palazzo Magnani con GLI SPACCIATORI DI POESIA che forniranno ai visitatori una dimostrazione gratuita di un trip ariostesco. La bustina che sarà possibile portare a casa, spedirà direttamente “sulla luna”.
Il gioco di carte “ORLANDO’S WARS. Lotta tra cavalieri” in cui due o più sfidanti possono dare vita a Battaglie memorabili, ricche di tattica e ardimento. Cinque mazzi introduttivi per cinque diverse strategie ti faranno entrare nel medioevo fantastico cantato da Ariosto. Ogni Battaglia sarà decisiva, ogni Giostra più entusiasmante. Scrivi il vero finale del tuo poema, incontra le donne, i cavallier e compi l’audaci imprese con il nuovissimo gioco di carte collezionabili ideato per l’occasione dalla Fondazione Palazzo Magnani (by Enrico Maria Giglioli).
03
ottobre 2014
L’Orlando Furioso: incantamenti, passioni e follie. L’arte contemporanea legge l’Ariosto
Dal 03 ottobre 2014 all'undici gennaio 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO MAGNANI
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
Intero 9 euro; Ridotto 7 euro; Studenti 5 euro
Orario di apertura
dal martedì al giovedì 10.00-13.00 /15.00-19.00
venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00 - lunedì chiuso
(la biglietteria chiude alle ore 18.00)
Vernissage
3 Ottobre 2014, ore 18.30
Autore
Curatore