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Los Angeles is, Once Again
mostra collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dagli anni sessanta Los Angeles è un terreno fertile per la sperimentazione, ed un contesto
ideale per plasmare nuovi modelli di produzione artistica e di presentazione dell’arte. Per
anni la luce peculiare della California del sud e la possibilità di ottenere spazi più
accessibili hanno attratto gli artisti d’arte visiva decretando la città il “luogo chimerico” nel
quale creare il proprio lavoro in una invidiabile miscela di dinamica vita urbana e di serena
vita da spiaggia.
In questo particolare contesto l’arte di Los Angeles si è orientata verso la luce, lo spazio e le
influenze Asiatiche. Questa posizione sul bordo del pacifico ha ampliamente fatto si che si
sviluppassero empatie verso l’Asia e l’Europa; per poi successivamente estendersi verso
New York.
In questa città unica, le pratiche artistiche sviluppano metodologie espanse e diverse
fruizioni delle pratiche partecipative nelle quali l'attivismo e l'azione collettiva dell'arte
sono all’apice. La scena artistica di Los Angeles cambia se stessa ogni pochi anni, attuando
una sorta di rigenerazione e un dinamismo fautore di libertà espressive completamente
diverse dal resto degli Stati Uniti.
In questo ecosistema tutto suo – Los Angeles is, Once Again esplora i temi dei "microclimi
artistici" con particolare attenzione all'estetica del rinnovamento artistico della città. La
2
mostra collettiva offre una visione poliedrica delle pratiche artistiche di Los Angeles con
diverse ricerche e linguaggi d'arte.
I lavori di Dani Dodge, Ed Gomez, Sean Noyce, Max Presneill, Ty Pownall, Curtis Stage,
Alison Woods, Gul Cagin, Roni Feldman e Joe Davidson, molti dei quali sono stati
realizzati appositamente per questa mostra, compongono una narrazione caleidoscòpica
dell'arte di Los Angeles; mostrando diversi tipi di linguaggi e di materiali: dai disegni, ai
dipinti, alle fotografie fino alle installazioni.
Per l’opening di Los Angeles Is, Once Again alla Temple University Rome Art Gallery,
l'artista di Los Angeles Sean Noyce esporrà Proserpina, un dipinto di grande formato che
sviluppa il punto di incontro tra tecnologia e stregoneria. L’inaugurazione includerà anche
il rituale performativo di Noyce e di sua moglie, l’artista Katya Usvitsky, che tenterà di
comunicare con la dea Proserpina.
I dipinti di Noyce sono configurati sulle somiglianze degli antichi manufatti romani
acquistati dalla Getty Foundation di Los Angeles, includendo anche quelli che sono stati
saccheggiati, contrabbandati o ottenuti attraverso i mezzi illeciti. A suo merito, la Getty
Foundation ha restituito alcuni degli artefatti che sono stati ottenuti in questo modo,
inclusa la figura rappresentata nel dipinto di Noyce.
Sebbene il Getty Museum sia al centro della serie di Noyce, la dubbia pratica del
saccheggio della cultura occidentale è in corso da secoli, ignorandone completamente
l'intento originale dei mistici, degli sciamani e degli artisti che hanno creato queste opere.
Non si può fare a meno di chiedersi quanti altri artefatti siano stati ottenuti in modo
similare dalle maggiori istituzioni del mondo.
La performance verrà eseguita il 30 ottobre, alle 19.30, è un'offerta di pace nella speranza
di guarire le vecchie ferite attraverso il rispetto reciproco. Il rituale includerà la
consacrazione di un cerchio magico con candele e incenso, così come l'uso di una superfice
riflettente — il processo di lettura dei simboli e degli schemi in cera fusa e l’acqua. La
coppia di artisti detterà le loro scoperte su un foglio di pergamena, che verrà posizionato
con le candele e gli altri resti come prova del rituale.
La mostra è stata possibile grazie alla collaborazione con gli spazi no-profit: Durden e Ray
di Los Angeles e la piattaforma nomade AAC di Roma.
AAC Platform è uno spazio senza scopo di lucro impostato verso la riflessione delle
tematiche di ricerca e la sperimentazione dell’arte contemporanea. Il no-profit funge da
canale al di fuori dei modelli tradizionali, scegliendo un’approccio culturale ibrido sia nella
scelta dei programmi che delle mostre, collegando gli artisti ai curatori, agli scrittori, alle
istituzioni, ai collezionisti e alle università.
ideale per plasmare nuovi modelli di produzione artistica e di presentazione dell’arte. Per
anni la luce peculiare della California del sud e la possibilità di ottenere spazi più
accessibili hanno attratto gli artisti d’arte visiva decretando la città il “luogo chimerico” nel
quale creare il proprio lavoro in una invidiabile miscela di dinamica vita urbana e di serena
vita da spiaggia.
In questo particolare contesto l’arte di Los Angeles si è orientata verso la luce, lo spazio e le
influenze Asiatiche. Questa posizione sul bordo del pacifico ha ampliamente fatto si che si
sviluppassero empatie verso l’Asia e l’Europa; per poi successivamente estendersi verso
New York.
In questa città unica, le pratiche artistiche sviluppano metodologie espanse e diverse
fruizioni delle pratiche partecipative nelle quali l'attivismo e l'azione collettiva dell'arte
sono all’apice. La scena artistica di Los Angeles cambia se stessa ogni pochi anni, attuando
una sorta di rigenerazione e un dinamismo fautore di libertà espressive completamente
diverse dal resto degli Stati Uniti.
In questo ecosistema tutto suo – Los Angeles is, Once Again esplora i temi dei "microclimi
artistici" con particolare attenzione all'estetica del rinnovamento artistico della città. La
2
mostra collettiva offre una visione poliedrica delle pratiche artistiche di Los Angeles con
diverse ricerche e linguaggi d'arte.
I lavori di Dani Dodge, Ed Gomez, Sean Noyce, Max Presneill, Ty Pownall, Curtis Stage,
Alison Woods, Gul Cagin, Roni Feldman e Joe Davidson, molti dei quali sono stati
realizzati appositamente per questa mostra, compongono una narrazione caleidoscòpica
dell'arte di Los Angeles; mostrando diversi tipi di linguaggi e di materiali: dai disegni, ai
dipinti, alle fotografie fino alle installazioni.
Per l’opening di Los Angeles Is, Once Again alla Temple University Rome Art Gallery,
l'artista di Los Angeles Sean Noyce esporrà Proserpina, un dipinto di grande formato che
sviluppa il punto di incontro tra tecnologia e stregoneria. L’inaugurazione includerà anche
il rituale performativo di Noyce e di sua moglie, l’artista Katya Usvitsky, che tenterà di
comunicare con la dea Proserpina.
I dipinti di Noyce sono configurati sulle somiglianze degli antichi manufatti romani
acquistati dalla Getty Foundation di Los Angeles, includendo anche quelli che sono stati
saccheggiati, contrabbandati o ottenuti attraverso i mezzi illeciti. A suo merito, la Getty
Foundation ha restituito alcuni degli artefatti che sono stati ottenuti in questo modo,
inclusa la figura rappresentata nel dipinto di Noyce.
Sebbene il Getty Museum sia al centro della serie di Noyce, la dubbia pratica del
saccheggio della cultura occidentale è in corso da secoli, ignorandone completamente
l'intento originale dei mistici, degli sciamani e degli artisti che hanno creato queste opere.
Non si può fare a meno di chiedersi quanti altri artefatti siano stati ottenuti in modo
similare dalle maggiori istituzioni del mondo.
La performance verrà eseguita il 30 ottobre, alle 19.30, è un'offerta di pace nella speranza
di guarire le vecchie ferite attraverso il rispetto reciproco. Il rituale includerà la
consacrazione di un cerchio magico con candele e incenso, così come l'uso di una superfice
riflettente — il processo di lettura dei simboli e degli schemi in cera fusa e l’acqua. La
coppia di artisti detterà le loro scoperte su un foglio di pergamena, che verrà posizionato
con le candele e gli altri resti come prova del rituale.
La mostra è stata possibile grazie alla collaborazione con gli spazi no-profit: Durden e Ray
di Los Angeles e la piattaforma nomade AAC di Roma.
AAC Platform è uno spazio senza scopo di lucro impostato verso la riflessione delle
tematiche di ricerca e la sperimentazione dell’arte contemporanea. Il no-profit funge da
canale al di fuori dei modelli tradizionali, scegliendo un’approccio culturale ibrido sia nella
scelta dei programmi che delle mostre, collegando gli artisti ai curatori, agli scrittori, alle
istituzioni, ai collezionisti e alle università.
30
ottobre 2018
Los Angeles is, Once Again
Dal 30 ottobre al 22 novembre 2018
arte contemporanea
Location
TEMPLE UNIVERSITY
Roma, Lungotevere Arnaldo Da Brescia, 15, (Roma)
Roma, Lungotevere Arnaldo Da Brescia, 15, (Roma)
Vernissage
30 Ottobre 2018, h19:00; performance alle 19:30.
Autore
Curatore