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LOS VERSOS DEL CAPITAN
La seconda mostra stagionale ad Ex Marmi, complesso post-industriale uncio per volumi in Versilia, raccoglie in una ampia collettiva opere particolarmente significative di artisti di differenti generazioni: Roberto Barni, Enzo Cucchi, Gilberto Zorio toccano anacronismo, transavanguardia e arte povera, intrecciandoli con artisti affermatisi per il ritorno alla pittura quali Piero Pizzi Cannella ed i più giovani Giovanni Frangi, Daniele Galliano e Luca Pignatelli, toccando la fotografia internazionale con David Lachapelle e Youssef Nabil.
Comunicato stampa
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La seconda mostra stagionale ad Ex Marmi, complesso post-industriale uncio per volumi in Versilia, raccoglie in una ampia collettiva opere particolarmente significative di artisti di differenti generazioni: Roberto Barni, Enzo Cucchi, Gilberto Zorio toccano anacronismo, transavanguardia e arte povera, intrecciandoli con artisti affermatisi per il ritorno alla pittura quali Piero Pizzi Cannella ed i più giovani Giovanni Frangi, Daniele Galliano e Luca Pignatelli, toccando la fotografia internazionale con David Lachapelle e Youssef Nabil.
Le opere presentate sono di carattere monumentale nelle dimensioni e particolarmente significative per essere state esposte in musei, realizzate in momenti salienti del percorso dell'autore o addirittura prodotte appositamente per questa mostra: basti citare Caro a Trezzi di Enzo Cucchi, un olio su tela con equipaggiamento elettrico di oltre 5 metri già esposto al Museo di Saint-Etienne, l'opera Scultura di Luca Pignatelli proveniente dalla Calcografia di Stato di Palazzo Poli a Roma, le sculture monumentali in bronzo di Roberto Barni di oltre 3 metri, Stella del 1989 di Gilberto Zorio, oppure il lavoro Isola d'Elba del 2005 di oltre 4 metri di Piero Pizzi Cannella presentato per la prima volta alla personale al Teatro India di Roma con saggio in catalogo, del quale l'opera era anche in copertina, di Achille Bonito Oliva. Tra le altre va almeno ancora citata l'opera Simone in dowtown bar di Youssef Nabil, un lavoro storico del 1997 di grandi dimensioni, e due esemplari di David Lachapelle dalla serie Deluge. Giovanni Frangi, Davide Bramante, Daniele Galliano e i J&PEG sono coinvolti con un estratto della produzione recente e realizzate appositamente.
Il filo attraverso il quale le opere sono scelte è la presa di posizione intransigente del fare arte degli artisti che rifiutano un ripiegamento su loro stessi in una fase storica di incertezza emotiva: un approccio deciso verso la mancanza del conformismo, un impeto della creazione con il quale misurarsi. Los Versos del capitan di Pablo Neruda, a questo proposito, è una raccolta senz'altro d'amore ma legata alla poetica dell'espressione dell'impeto. Un recupero totale della fiducia dell'azione dell'artista e della pratica dell'arte, della sfrontatezza impegnata e coerente.
Confrontarsi con la rinuncia all'esteticamente convincente fine a se stesso in favore di una pratica del fare arte quale evoluzione culturale e dimensione nella quale attivare connessioni inattese e sbilanciamenti impropri.
Una ri-lettura dell'opera poetica di amore in senso lato, di passione, di irruenza, di materialità, di fuga dal pre-costituito, di una linfa nuova come i Versi del Capitano di Neruda, che affronta supporti e tipologie di oceani passionali e visivi diversi: la fotografia, la scultura, la pittura.
Senza dimenticare che i Versi del Capitano uscirono anonimi, lì per celare l'identità dell'autore nel rispetto della sensibilità della moglie, qui di un anonimato solo apparente: non un autore unico ma lo sforzo di compiere un percorso senza compromessi in un'unica dimensione in cui prevale l'armoniosità del complesso, del collettivo ed in cui la forza dei singoli autori è disvelata in un secondo momento.
Non si tratta di anacronismo ma della necessità di impegnare la passionalità per la pratica del fare arte e di restituire stati d'animo unici ed irrepetibili, forti nei gesti e nelle dimensioni, un attacco all'ordine costituito: opere di grandi dimensioni come Caro a Trezzi di Enzo Cucchi, più di 5 metri, Afrodite e Scultura di Luca Pignatelli, Isola d'Elba di Piero Pizzi Cannella, così come un nuovo lavoro di pittura di Daniele Galliano.
Perchè come Neruda è stato un poeta riconosciuto vicino più al sangue che all'inchiostro, questa collettiva si richiama alla visceralità di un impatto plastico senza compromessi: sculture di Roberto Barni e fotografie di David Lachapelle costringono al ripensare forme ed accostamenti, rapporti e razionalità.
E' l'approccio neo-romantico di Pablo Neruda: il poeta si pone davanti alla realtà e se ne autoproclama interprete assoluto, ed è la combinazione delle opere presenti nella collettiva Los Versos del Capitan che singolarmente troviamo convincenti ognuna per effetto della poetica di ciascun artista, ma che nel loro complesso generano la sensazione di creare senza compromessi un assolutezza di rapporti verso la realtà, ciascuno per la forza che gli è propria.
Ex Marmi / Complesso post-industriale PIETRASANTA
Via Nazario Sauro, 52 PIETRASANTA
Dal martedi alla domenica: 18 – 24
Cataloghi in galleria
T. 333.8073318 www.poggialieforconi.it
11
agosto 2012
LOS VERSOS DEL CAPITAN
Dall'undici agosto al 30 settembre 2012
arte contemporanea
Location
EXMARMI
Pietrasanta, Via Nazario Sauro, 52, (Lucca)
Pietrasanta, Via Nazario Sauro, 52, (Lucca)
Orario di apertura
Dal martedi alla domenica: 18 – 24
Sito web
www.poggialieforconi.it
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