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L’Ottocento. Maestri di pittura tra Modena e Carpi
Oltre un centinaio, tra tele, tavole, acquerelli e oli delle più celebri firme modenesi e carpigiane
Comunicato stampa
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La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, nel cuore della primavera, allestisce nelle sale della propria elegante sede di Palazzo Brusati Bonasi a Carpi, una rassegna dei migliori talenti artistici della Modena ottocentesca. Un’esposizione, accessibile gratuitamente tutti i weekend ed i festivi compresi tra il 1° maggio ed il 12 giugno, in gran parte articolata su dipinti privati e mai prima d’ora esposti al pubblico.
Oltre un centinaio, tra tele, tavole, acquerelli e oli delle più celebri firme modenesi e carpigiane, il cui successo commerciale provocò una rapida dispersione in dimore private o presso collezionisti comprensibilmente gelosi del proprio anonimato, con la conseguente tuttora difficile reperibilità ed attribuzione.
Frutto dunque di un’accurata ricerca, selezione e raccolta, la mostra offre al visitatore opere celebri e meno note di artisti come Adeodato Malatesta, fra i maggiori pittori italiani dell’Ottocento e, fra i suoi conterranei di medesima generazione, certamente il più grande vissuto in Emilia; Giovanni Muzzioli, tra i protagonisti più insigni della pittura modenese, che dopo Malatesta fu senza dubbio il pittore più apprezzato e celebrato; Gaetano Bellei ed Eugenio Zampighi considerati fra i più espressivi pittori di scene di genere; Giuseppe Miti Zanetti; oltre ai carpigiani Salvarani; Becchi; Albano Lugli; Grossi e a molti altri.
Secolo per molti versi frainteso e spesso sbrigativamente giudicato, l’Ottocento fu, al contrario, ricco, pulsante e capace di espressioni diversissime tra loro. In un tale contesto, si profila una provincia, quella modenese, che se da un lato non divulgava norme proprie e intuizioni singolari, dall’altro però osserva, accoglie, trasceglie e rielabora le percezioni artistiche del tempo. Testimoniano questa fervida ricettività le tele di Adeodato Malatesta, il chiaro fascino di Hayez su Antonio Simonazzi; l’interesse di Filippo Reggiani per l’ottica e la fotografia, indizio di uno spirito curioso e aggiornato che egli tradusse in scene minuziosamente dettagliate; l’inquieto simbolismo di Gaetano Bellei; il piacevole verismo domestico e contadino di Eugenio Zampighi; e la tematica arcaizzante, la luminosità macchiaiola e la purezza preraffaellita di Giovanni Muzzioli, forse il vero genio dell’ambiente modenese, colui che si meritò l’appellativo di “Alma-Tadema d’Italia” per le sue fantastiche tele ispirate a episodi e personaggi dell’antichità classica, opere altamente suggestive sia per la passione archeologica che le anima sia per la filologica attenzione con cui è ricostruito e ambientato ogni minimo particolare storico.
In considerazione inoltre del particolare interesse che la mostra possiede anche sotto il profilo didattico, La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi renderà possibile visite guidate gratuite per gli istituti scolastici interessati.
Oltre un centinaio, tra tele, tavole, acquerelli e oli delle più celebri firme modenesi e carpigiane, il cui successo commerciale provocò una rapida dispersione in dimore private o presso collezionisti comprensibilmente gelosi del proprio anonimato, con la conseguente tuttora difficile reperibilità ed attribuzione.
Frutto dunque di un’accurata ricerca, selezione e raccolta, la mostra offre al visitatore opere celebri e meno note di artisti come Adeodato Malatesta, fra i maggiori pittori italiani dell’Ottocento e, fra i suoi conterranei di medesima generazione, certamente il più grande vissuto in Emilia; Giovanni Muzzioli, tra i protagonisti più insigni della pittura modenese, che dopo Malatesta fu senza dubbio il pittore più apprezzato e celebrato; Gaetano Bellei ed Eugenio Zampighi considerati fra i più espressivi pittori di scene di genere; Giuseppe Miti Zanetti; oltre ai carpigiani Salvarani; Becchi; Albano Lugli; Grossi e a molti altri.
Secolo per molti versi frainteso e spesso sbrigativamente giudicato, l’Ottocento fu, al contrario, ricco, pulsante e capace di espressioni diversissime tra loro. In un tale contesto, si profila una provincia, quella modenese, che se da un lato non divulgava norme proprie e intuizioni singolari, dall’altro però osserva, accoglie, trasceglie e rielabora le percezioni artistiche del tempo. Testimoniano questa fervida ricettività le tele di Adeodato Malatesta, il chiaro fascino di Hayez su Antonio Simonazzi; l’interesse di Filippo Reggiani per l’ottica e la fotografia, indizio di uno spirito curioso e aggiornato che egli tradusse in scene minuziosamente dettagliate; l’inquieto simbolismo di Gaetano Bellei; il piacevole verismo domestico e contadino di Eugenio Zampighi; e la tematica arcaizzante, la luminosità macchiaiola e la purezza preraffaellita di Giovanni Muzzioli, forse il vero genio dell’ambiente modenese, colui che si meritò l’appellativo di “Alma-Tadema d’Italia” per le sue fantastiche tele ispirate a episodi e personaggi dell’antichità classica, opere altamente suggestive sia per la passione archeologica che le anima sia per la filologica attenzione con cui è ricostruito e ambientato ogni minimo particolare storico.
In considerazione inoltre del particolare interesse che la mostra possiede anche sotto il profilo didattico, La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi renderà possibile visite guidate gratuite per gli istituti scolastici interessati.
01
maggio 2005
L’Ottocento. Maestri di pittura tra Modena e Carpi
Dal primo maggio al 12 giugno 2005
arte moderna
Location
PALAZZO BRUSATI BONASI
Carpi, Via Duomo, 1, (Modena)
Carpi, Via Duomo, 1, (Modena)
Orario di apertura
Sabato, Domenica e Festivi, 10.00 -13.00 16.00-19.00. Giovedì su prenotazione
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