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Lou Reed’s New York
Questa volta non si tratta di musica. Da celeberrima rockstar ad autore di suggestivi scatti fotografici, Lou Reed racconta attraverso le sue immagini una New York dalle molteplici facce
Comunicato stampa
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Questa volta non si tratta di musica. Da celeberrima rockstar ad autore di suggestivi scatti fotografici, Lou Reed racconta attraverso le sue immagini una New York dalle molteplici facce in mostra dal 29 marzo al 12 maggio alla Galleria Arteutopia, primo spazio espositivo milanese ad ospitare le opere dell'artista.
Circa trenta le immagini di medio e grande formato realizzate dal celebre fondatore dello storico gruppo dei Velvet Underground, da sempre protagonista delle avanguardie culturali più significative della Grande Mela. La mostra è un suggestivo omaggio alla sua città, dove Lou Reed coglie scorci e luci assolutamente inconsueti, con fotografie intrise di quella poetica oscura, schiva e introversa che ha caratterizzato la sua straordinaria vicenda umana ed artistica. Città di cui restituisce un ritratto personale, interpretato dal suo spirito fortemente creativo, abile nel cogliere aspetti e momenti di particolare poesia. Ecco dunque la skyline all'alba, con una New York a luci spente che immaginiamo sorprendentemente silenziosa; ecco un gioco di luci nella notte illuminata dai fari di auto in corsa; angoli di strada e palazzi imponenti; un pomeriggio di nebbia in città; un fluorescente collage di tramonti sempre diversi, viola, rossi, azzurri, gialli.
Lou Reed racconta: "Due anni, molte macchine fotografiche e obiettivi dopo, queste immagini sono il risultato di un piccolo tentativo di condividere la bellezza che ha impressionato l’animo di questo osservatore, fermo sul bordo del fiume con una scatola in mano, cercando di cogliere lo spessore illuminante del tempo. Questa è fotografia organica, una testimonianza dello spettacolo di luce celestiale della città - i continui cambiamenti dall'alba al tramonto sul fiume Hudson -, un quotidiano annotare il maestoso volteggiare del cielo e delle acque prodotto da una divinità di infinito talento ed originalità che un fotografo può solo carpire e mettere a fuoco, pregando che questa o quella macchina fotografica, quegli obiettivi, digital back e tutte le tecniche avanzate dell'ultimo minuto possano in qualche modo catturare frammenti di una tale mutevole magnificenza che si palesa per ispirare chiunque ne sia spettatore".
Ogni soggetto è tirato in 9 esemplari, su carta fine art, firmato e numerato dall'autore.
Circa trenta le immagini di medio e grande formato realizzate dal celebre fondatore dello storico gruppo dei Velvet Underground, da sempre protagonista delle avanguardie culturali più significative della Grande Mela. La mostra è un suggestivo omaggio alla sua città, dove Lou Reed coglie scorci e luci assolutamente inconsueti, con fotografie intrise di quella poetica oscura, schiva e introversa che ha caratterizzato la sua straordinaria vicenda umana ed artistica. Città di cui restituisce un ritratto personale, interpretato dal suo spirito fortemente creativo, abile nel cogliere aspetti e momenti di particolare poesia. Ecco dunque la skyline all'alba, con una New York a luci spente che immaginiamo sorprendentemente silenziosa; ecco un gioco di luci nella notte illuminata dai fari di auto in corsa; angoli di strada e palazzi imponenti; un pomeriggio di nebbia in città; un fluorescente collage di tramonti sempre diversi, viola, rossi, azzurri, gialli.
Lou Reed racconta: "Due anni, molte macchine fotografiche e obiettivi dopo, queste immagini sono il risultato di un piccolo tentativo di condividere la bellezza che ha impressionato l’animo di questo osservatore, fermo sul bordo del fiume con una scatola in mano, cercando di cogliere lo spessore illuminante del tempo. Questa è fotografia organica, una testimonianza dello spettacolo di luce celestiale della città - i continui cambiamenti dall'alba al tramonto sul fiume Hudson -, un quotidiano annotare il maestoso volteggiare del cielo e delle acque prodotto da una divinità di infinito talento ed originalità che un fotografo può solo carpire e mettere a fuoco, pregando che questa o quella macchina fotografica, quegli obiettivi, digital back e tutte le tecniche avanzate dell'ultimo minuto possano in qualche modo catturare frammenti di una tale mutevole magnificenza che si palesa per ispirare chiunque ne sia spettatore".
Ogni soggetto è tirato in 9 esemplari, su carta fine art, firmato e numerato dall'autore.
28
marzo 2007
Lou Reed’s New York
Dal 28 marzo al 12 maggio 2007
fotografia
Location
GALLERIA ARTEUTOPIA
Milano, Via Gian Giacomo Mora, 5, (Milano)
Milano, Via Gian Giacomo Mora, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10.30-13.00 e 15.00-19.30; chiuso domenica e lunedì
Vernissage
28 Marzo 2007, ore 18.30
Ufficio stampa
CLARART
Autore