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Louis Kahn e Venezia. Il progetto per il Palazzo dei Congressi e il Padiglione della Biennale
La mostra inaugura il programma espositivo al nuovo Teatro dell’architettura dell’USI a Mendrisio (Svizzera), progettato da Mario Botta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 12 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, la mostra “Louis Kahn e Venezia. Il progetto per il Palazzo dei Congressi e il Padiglione della Biennale” inaugura il programma espositivo al nuovo Teatro dell'architettura dell'USI a Mendrisio (Svizzera), progettato da Mario Botta.
Curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri, la rassegna è promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura di Mendrisio e dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.
Con “Louis Kahn e Venezia” per la prima volta viene messo in scena il profondo legame tra l’architetto americano - uno dei Maestri del Novecento - e la città di Venezia, cominciato nel 1928 con la sua prima visita in Laguna, proseguito nei decenni successivi con altri viaggi e consolidato con le partecipazioni alla Biennale, l’amicizia con Carlo Scarpa, le diverse lezioni tenute e soprattutto con il suo progetto, rimasto sulla carta, per il Palazzo dei Congressi. Tali vicende, insieme ai temi ad esse correlati, sono approfondite in mostra grazie a modelli, elaborati grafici, fotografie, videoinstallazioni, lettere e altri documenti, in parte inediti, provenienti da numerosi archivi internazionali e collezioni private tra cui The Architectural Archives-University of Pennsylvania di Philadelphia, il Canadian Centre for Architecture di Montréal, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, la collezione di Sue Ann Kahn di New York e altri.
In mostra spiccano i disegni originali per il Palazzo dei Congressi, frutto di un intenso lavoro analitico e progettuale svolto tra il 1968 e il 1972, che per la prima volta vengono riuniti per restituire la densità della riflessione architettonica di Kahn; le sue reinterpretazioni grafiche dell’architettura veneziana; le registrazioni delle sue lezioni e conferenze a Venezia.
Sono presenti anche disegni originali di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright, anch’essi autori di progetti, mai realizzati, per la città lagunare. Il lavoro di ricerca sotteso al progetto espositivo punta infatti a far riflettere sull’attuale e complesso rapporto che si instaura tra passato, presente e futuro in un luogo così eccezionale come Venezia, “puro miracolo” – come disse Louis Kahn – della storia dell’umanità.
La scelta del tema di questa prima grande esposizione entra anche in risonanza con le caratteristiche architettoniche del Teatro dell’architettura, istituendo un legame tra l’opera di Louis Kahn, Venezia e l’architettura ticinese. Nella sua forza geometrica e nella sua essenziale spazialità, il nuovo edificio del campus dell’Accademia di architettura di Mendrisio, rivela infatti l’influenza che Kahn ha avuto sul lavoro di Mario Botta, il quale collaborò con il Maestro americano proprio in occasione del suo progetto per Venezia, alla fine degli anni Sessanta, quando era ancora un giovane studente.
Il progetto di Louis Kahn per Venezia (1968-72)
Il progetto per il nuovo Palazzo dei Congressi di Venezia, assieme a quello per un centro di ricerca per la creazione artistica, prendono avvio dall’incontro tra Giuseppe Mazzariol e Louis Kahn, avvenuto a Philadelphia nell’aprile del 1968. Pensati per i Giardini Napoleonici di Venezia, l’analisi territoriale di Kahn include la zona della Laguna prospiciente l’area di progetto e le principali emergenze architettoniche con cui i nuovi edifici avrebbero dialogato: l’isola di San Giorgio, piazza San Marco, la Punta della Dogana con la Chiesa della Salute, le chiese di Palladio alla Giudecca e il progetto di Le Corbusier per l’ospedale, anch’esso mai realizzato.
Kahn presentò il suo progetto a Venezia nel 1969 inaugurando la mostra allestita nelle sale di Palazzo Ducale (30 gennaio-15 febbraio 1969). Dopo la mostra, Kahn continuò a sviluppare l’edificio per il nuovo Palazzo dei Congressi assieme all’ingegnere August Komendant, ma nel 1972 venne definitivamente bocciata la possibilità di costruire ai Giardini, ipotizzando una nuova collocazione nell’area dell’Arsenale. L’architetto adeguerà il progetto al nuovo sito, ma presto risulterà chiara la mancanza di volontà politica per realizzarlo, consegnandolo nel limbo delle occasioni mancate per Venezia.
Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo occupa i tre piani del Teatro dell’architettura e si articola in sezioni tematiche, in cui vengono analizzati i progetti sviluppati tra il 1968 e il 1972 grazie anche al supporto di un’ampia documentazione e dove vengono approfonditi eventi, relazioni e debiti culturali: Kahn e Venezia; Ritorno in Europa; Giuseppe Mazzariol e l’idea di Venezia; Frank Lloyd Wright e Le Corbusier a Venezia; La lezione di Louis Kahn; Louis Kahn e Carlo Scarpa; Il progetto di Louis Kahn per Venezia
Catalogo
Accompagna la mostra un catalogo Mendrisio Academy Press-Silvana Editoriale, a cura di Elisabetta Barizza e Gabriele Neri, che include, oltre ai saggi dei curatori, una testimonianza di Mario Botta e testi di Fulvio Irace e Werner Oechslin.
Teatro dell’architettura
Offrire uno strumento a favore del dibattito culturale sull’architettura è l’obiettivo che ha spinto l’Università della Svizzera italiana e la Fondazione Teatro dell’architettura a promuovere la costruzione di un nuovo edificio, il Teatro dell’architettura, all’interno del Campus universitario dell’Accademia di architettura di Mendrisio.
Il nuovo edificio, a pianta centrale circolare con tre piani fuori terra e due piani interrati, rimanda alla tipologia del teatro anatomico. Unico nel suo genere, il Teatro dell’architettura contribuirà significativamente alla nuova immagine identitaria dell’Accademia di architettura del Campus Mendrisio: un laboratorio di idee e di eventi, un luogo di sperimentazione, infine uno strumento contemporaneo che dovrà essere in grado di percepire e trasmettere le tendenze culturali in atto. Progettato dall’architetto Mario Botta il Teatro dell’architettura è sorto accanto al Palazzo Turconi: l’edificio ha un diametro di 27 metri e la superficie totale è di circa 3˙000 metri quadrati. Gli spazi si prestano ad una pluralità di utilizzi per eventi sia concomitanti che indipendenti. L’inizio delle attività del Teatro dell’architettura sono previste per il 2018. Il Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana del campus di Mendrisio avrà una gestione programmata in accordo fra la Direzione dell’Accademia di architettura e la Fondazione Teatro dell’architettura. Tutti gli eventi culturali saranno aperti al pubblico, per rafforzare così le basi di una solida vocazione culturale nei confronti del proprio territorio. Il Teatro dell’architettura agirà anche come piattaforma di interscambio con altre istituzioni che hanno fatto delle istanze della cultura il proprio campo di interesse.
Curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri, la rassegna è promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura di Mendrisio e dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.
Con “Louis Kahn e Venezia” per la prima volta viene messo in scena il profondo legame tra l’architetto americano - uno dei Maestri del Novecento - e la città di Venezia, cominciato nel 1928 con la sua prima visita in Laguna, proseguito nei decenni successivi con altri viaggi e consolidato con le partecipazioni alla Biennale, l’amicizia con Carlo Scarpa, le diverse lezioni tenute e soprattutto con il suo progetto, rimasto sulla carta, per il Palazzo dei Congressi. Tali vicende, insieme ai temi ad esse correlati, sono approfondite in mostra grazie a modelli, elaborati grafici, fotografie, videoinstallazioni, lettere e altri documenti, in parte inediti, provenienti da numerosi archivi internazionali e collezioni private tra cui The Architectural Archives-University of Pennsylvania di Philadelphia, il Canadian Centre for Architecture di Montréal, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, la collezione di Sue Ann Kahn di New York e altri.
In mostra spiccano i disegni originali per il Palazzo dei Congressi, frutto di un intenso lavoro analitico e progettuale svolto tra il 1968 e il 1972, che per la prima volta vengono riuniti per restituire la densità della riflessione architettonica di Kahn; le sue reinterpretazioni grafiche dell’architettura veneziana; le registrazioni delle sue lezioni e conferenze a Venezia.
Sono presenti anche disegni originali di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright, anch’essi autori di progetti, mai realizzati, per la città lagunare. Il lavoro di ricerca sotteso al progetto espositivo punta infatti a far riflettere sull’attuale e complesso rapporto che si instaura tra passato, presente e futuro in un luogo così eccezionale come Venezia, “puro miracolo” – come disse Louis Kahn – della storia dell’umanità.
La scelta del tema di questa prima grande esposizione entra anche in risonanza con le caratteristiche architettoniche del Teatro dell’architettura, istituendo un legame tra l’opera di Louis Kahn, Venezia e l’architettura ticinese. Nella sua forza geometrica e nella sua essenziale spazialità, il nuovo edificio del campus dell’Accademia di architettura di Mendrisio, rivela infatti l’influenza che Kahn ha avuto sul lavoro di Mario Botta, il quale collaborò con il Maestro americano proprio in occasione del suo progetto per Venezia, alla fine degli anni Sessanta, quando era ancora un giovane studente.
Il progetto di Louis Kahn per Venezia (1968-72)
Il progetto per il nuovo Palazzo dei Congressi di Venezia, assieme a quello per un centro di ricerca per la creazione artistica, prendono avvio dall’incontro tra Giuseppe Mazzariol e Louis Kahn, avvenuto a Philadelphia nell’aprile del 1968. Pensati per i Giardini Napoleonici di Venezia, l’analisi territoriale di Kahn include la zona della Laguna prospiciente l’area di progetto e le principali emergenze architettoniche con cui i nuovi edifici avrebbero dialogato: l’isola di San Giorgio, piazza San Marco, la Punta della Dogana con la Chiesa della Salute, le chiese di Palladio alla Giudecca e il progetto di Le Corbusier per l’ospedale, anch’esso mai realizzato.
Kahn presentò il suo progetto a Venezia nel 1969 inaugurando la mostra allestita nelle sale di Palazzo Ducale (30 gennaio-15 febbraio 1969). Dopo la mostra, Kahn continuò a sviluppare l’edificio per il nuovo Palazzo dei Congressi assieme all’ingegnere August Komendant, ma nel 1972 venne definitivamente bocciata la possibilità di costruire ai Giardini, ipotizzando una nuova collocazione nell’area dell’Arsenale. L’architetto adeguerà il progetto al nuovo sito, ma presto risulterà chiara la mancanza di volontà politica per realizzarlo, consegnandolo nel limbo delle occasioni mancate per Venezia.
Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo occupa i tre piani del Teatro dell’architettura e si articola in sezioni tematiche, in cui vengono analizzati i progetti sviluppati tra il 1968 e il 1972 grazie anche al supporto di un’ampia documentazione e dove vengono approfonditi eventi, relazioni e debiti culturali: Kahn e Venezia; Ritorno in Europa; Giuseppe Mazzariol e l’idea di Venezia; Frank Lloyd Wright e Le Corbusier a Venezia; La lezione di Louis Kahn; Louis Kahn e Carlo Scarpa; Il progetto di Louis Kahn per Venezia
Catalogo
Accompagna la mostra un catalogo Mendrisio Academy Press-Silvana Editoriale, a cura di Elisabetta Barizza e Gabriele Neri, che include, oltre ai saggi dei curatori, una testimonianza di Mario Botta e testi di Fulvio Irace e Werner Oechslin.
Teatro dell’architettura
Offrire uno strumento a favore del dibattito culturale sull’architettura è l’obiettivo che ha spinto l’Università della Svizzera italiana e la Fondazione Teatro dell’architettura a promuovere la costruzione di un nuovo edificio, il Teatro dell’architettura, all’interno del Campus universitario dell’Accademia di architettura di Mendrisio.
Il nuovo edificio, a pianta centrale circolare con tre piani fuori terra e due piani interrati, rimanda alla tipologia del teatro anatomico. Unico nel suo genere, il Teatro dell’architettura contribuirà significativamente alla nuova immagine identitaria dell’Accademia di architettura del Campus Mendrisio: un laboratorio di idee e di eventi, un luogo di sperimentazione, infine uno strumento contemporaneo che dovrà essere in grado di percepire e trasmettere le tendenze culturali in atto. Progettato dall’architetto Mario Botta il Teatro dell’architettura è sorto accanto al Palazzo Turconi: l’edificio ha un diametro di 27 metri e la superficie totale è di circa 3˙000 metri quadrati. Gli spazi si prestano ad una pluralità di utilizzi per eventi sia concomitanti che indipendenti. L’inizio delle attività del Teatro dell’architettura sono previste per il 2018. Il Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana del campus di Mendrisio avrà una gestione programmata in accordo fra la Direzione dell’Accademia di architettura e la Fondazione Teatro dell’architettura. Tutti gli eventi culturali saranno aperti al pubblico, per rafforzare così le basi di una solida vocazione culturale nei confronti del proprio territorio. Il Teatro dell’architettura agirà anche come piattaforma di interscambio con altre istituzioni che hanno fatto delle istanze della cultura il proprio campo di interesse.
11
ottobre 2018
Louis Kahn e Venezia. Il progetto per il Palazzo dei Congressi e il Padiglione della Biennale
Dall'undici ottobre 2018 al 20 gennaio 2019
architettura
Location
TEATRO DELL’ARCHITETTURA
Mendrisio, Via Turconi, 25
Mendrisio, Via Turconi, 25
Biglietti
Intero: CHF 10.- / Euro 10.
Ridotto: CHF 7.- / Euro 7.
Gratuito (Studenti e docenti USI / SUPSI, Amici dell’Accademia di architettura di Mendrisio, tutti sotto i 18 anni)
Orario di apertura
mercoledì / venerdì / sabato / domenica: 12.00-18.00
giovedì: 14.00-20.00
chiuso lunedì e martedì
Aperture speciali: giovedì 1 novembre; sabato 8 dicembre; mercoledì 26 dicembre 2018, domenica 6 gennaio 2019
Chiusure: lunedì 24 dicembre; martedì 25 dicembre; lunedì 31 dicembre 2018, martedì 1 gennaio 2019
Vernissage
11 Ottobre 2018, su invito
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore