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Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi
Si vuole ora continuare l’approfondimento storico enucleando la valenza del superamento dai tabù legati alla sfera emotiva e sessuale nel decennio dei figli dei fiori: si cerca di comprovare come questi trovassero facile rispondenza alla parallela riproduzione su supporto analogico
Comunicato stampa
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Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monfalcone, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la mostra approfondisce il percorso di ricerca iniziato presso la Galleria di Monfalcone, nella primavera del 2005, con U_MOVE: utopia e immagine in movimento, ricognizione storica sulla componente utopica legata alla videoarte.
Privilegiato oggetto di indagine è questa volta il superamento dai tabù legati alla sfera emotiva e sessuale che ha luogo negli anni Sessanta, quando l’attacco ad ogni sorta di tabù visivo rappresenta un atto profondamente sovversivo e politico contro il sistema borghese, perché colpisce la moralità e la religione e, di converso, la legge e l’ordine costituito.
La rassegna, anche attraverso la rappresentazione di alcuni lavori storici, tende ad istituire un collegamento fra le dinamiche che hanno contraddistinto molte delle sperimentazioni negli anni Sessanta e le formulazioni linguistiche più aggiornate, constatando le variazioni e l’evoluzione/involuzione della carica eversiva. Il rapporto di potere nella sfera sessuale e il relazionarsi emotivamente fra individui sono, infatti, al centro dell’indagine di Love Addiction dove, oltre ad essere comprovata la labilità, la malattia e la corrosione del concetto stesso di amore, verranno verificate le molteplici variazioni umane attorno a questo universale e reciproco scambio.
Per questa nuova ricognizione, nata con il prestito di importanti opere della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, sono stati interpellati, ad affiancare il curatore della Galleria di Monfalcone, Andrea Bruciati, i curatori Caroline Corbetta, Milovan Farronato, Luigi Fassi, Daniele Perra, Elena Volpato, personalità fra le più attive nell’odierno panorama delle arti visive, che hanno effettuato criticamente una riflessione sul tema, segnalando lavori internazionali fra i più significativi; in mostra gli interventi di oltre trenta artisti di diverse nazionalità.
Sabato 12 maggio, alle ore 11.00, presso la Galleria avrà luogo un incontro di approfondimento con alcuni degli artisti e dei curatori della mostra.
A corredo dell’evento viene realizzato un ricco catalogo bilingue (con interventi e saggi critici dei curatori, un importante apparato iconografico, un’articolata sezione di apparati) e organizzata una serie di appuntamenti didattici coordinati da Eva Comuzzi. Questo il calendario delle visite guidate:
- domenica 13 maggio, dalle ore 21.00
- sabato 19 maggio, dalle ore 21.00
- domenica 20 maggio, dalle ore 21.00
- sabato 26 maggio, dalle ore 21.00
- domenica 27 maggio, dalle ore 21.00.
Nella sfera del desiderio vi è rappresentazione ma non comunicazione, cristallizzazione ma non relazione. Sono forse quelle ‘le lacrime di Eros’ a cui alludeva Bataille, lo sfociare della seduzione inevitabilmente in malinconia e disperazione di cui parlava Kierkegaard? L’evidenza ci suggerisce che desiderare stanca, sfinisce anche gli inesausti. Quale metamorfosi può sopportare l’homme du desir, su quale altro piano può trasferire la sua ricerca? Su quello degli affetti, per i quali vige una logica contraria a quella contraddittoria e intransitiva che vale per i desideri. L’unica fedeltà possibile ad Eros è la sua distanza, alla perenne ricerca di un rapportarsi che non è tale se non in forma asimmetrica e paradossale, come ha ben visto Lacan: ‘Amare è donare ciò che non si ha a qualcuno che non lo vuole’. Sul piano del desiderio, l’amore è metafora illusoria, speculare e triangolare, dono di una mancanza, ma anelito necessario.
Negli anni Sessanta, l’attacco ad ogni sorta di tabù visivo rappresenta un atto profondamente sovversivo e politico contro il sistema borghese poiché colpisce la moralità e la religione e, di contro, la legge e l’ordine costituito. Proclamando la validità dell’espansione egotica attraverso la libera espressione dell’individuo, grazie ad una rilettura di Freud e delle speculazioni di Marcuse, si proclama il valore autonomo della sessualità e della sensualità in quanto prerogative umane del tutto legittime.
La GC.AC nella primavera 2005 ha ideato U_MOVE: utopia e immagine in movimento, ricognizione storica sulla componente utopica legata alla videoarte. Si pone in tale prospettiva di approfondimento storico Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi, che cerca di enucleare nel decennio dei figli dei fiori la valenza del superamento dai tabù legati alla sfera emotiva e sessuale. Attraverso questa rassegna si vuole cioè comprovare come tali principi trovassero facile rispondenza alla parallela riproduzione su supporto analogico. La mostra, anche attraverso il prestito di alcuni lavori storici, tende ad istituire un collegamento fra le dinamiche che hanno contraddistinto molte delle sperimentazioni negli anni ’60 e le formulazioni linguistiche più aggiornate constatando le variazioni e l’evoluzione / involuzione della carica eversiva. Il rapporto di potere nella sfera sessuale e il relazionarsi emotivamente fra individui sono infatti al centro dell’indagine di Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi, dove oltre ad essere comprovata la labilità, la malattia e la corrosione del concetto stesso di amore, prodotto di una sensibilità forse più dolente nel provare emozioni veritiere, verranno verificate le molteplici variazioni umane attorno a questo universale e reciproco scambio.
Privilegiato oggetto di indagine è questa volta il superamento dai tabù legati alla sfera emotiva e sessuale che ha luogo negli anni Sessanta, quando l’attacco ad ogni sorta di tabù visivo rappresenta un atto profondamente sovversivo e politico contro il sistema borghese, perché colpisce la moralità e la religione e, di converso, la legge e l’ordine costituito.
La rassegna, anche attraverso la rappresentazione di alcuni lavori storici, tende ad istituire un collegamento fra le dinamiche che hanno contraddistinto molte delle sperimentazioni negli anni Sessanta e le formulazioni linguistiche più aggiornate, constatando le variazioni e l’evoluzione/involuzione della carica eversiva. Il rapporto di potere nella sfera sessuale e il relazionarsi emotivamente fra individui sono, infatti, al centro dell’indagine di Love Addiction dove, oltre ad essere comprovata la labilità, la malattia e la corrosione del concetto stesso di amore, verranno verificate le molteplici variazioni umane attorno a questo universale e reciproco scambio.
Per questa nuova ricognizione, nata con il prestito di importanti opere della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, sono stati interpellati, ad affiancare il curatore della Galleria di Monfalcone, Andrea Bruciati, i curatori Caroline Corbetta, Milovan Farronato, Luigi Fassi, Daniele Perra, Elena Volpato, personalità fra le più attive nell’odierno panorama delle arti visive, che hanno effettuato criticamente una riflessione sul tema, segnalando lavori internazionali fra i più significativi; in mostra gli interventi di oltre trenta artisti di diverse nazionalità.
Sabato 12 maggio, alle ore 11.00, presso la Galleria avrà luogo un incontro di approfondimento con alcuni degli artisti e dei curatori della mostra.
A corredo dell’evento viene realizzato un ricco catalogo bilingue (con interventi e saggi critici dei curatori, un importante apparato iconografico, un’articolata sezione di apparati) e organizzata una serie di appuntamenti didattici coordinati da Eva Comuzzi. Questo il calendario delle visite guidate:
- domenica 13 maggio, dalle ore 21.00
- sabato 19 maggio, dalle ore 21.00
- domenica 20 maggio, dalle ore 21.00
- sabato 26 maggio, dalle ore 21.00
- domenica 27 maggio, dalle ore 21.00.
Nella sfera del desiderio vi è rappresentazione ma non comunicazione, cristallizzazione ma non relazione. Sono forse quelle ‘le lacrime di Eros’ a cui alludeva Bataille, lo sfociare della seduzione inevitabilmente in malinconia e disperazione di cui parlava Kierkegaard? L’evidenza ci suggerisce che desiderare stanca, sfinisce anche gli inesausti. Quale metamorfosi può sopportare l’homme du desir, su quale altro piano può trasferire la sua ricerca? Su quello degli affetti, per i quali vige una logica contraria a quella contraddittoria e intransitiva che vale per i desideri. L’unica fedeltà possibile ad Eros è la sua distanza, alla perenne ricerca di un rapportarsi che non è tale se non in forma asimmetrica e paradossale, come ha ben visto Lacan: ‘Amare è donare ciò che non si ha a qualcuno che non lo vuole’. Sul piano del desiderio, l’amore è metafora illusoria, speculare e triangolare, dono di una mancanza, ma anelito necessario.
Negli anni Sessanta, l’attacco ad ogni sorta di tabù visivo rappresenta un atto profondamente sovversivo e politico contro il sistema borghese poiché colpisce la moralità e la religione e, di contro, la legge e l’ordine costituito. Proclamando la validità dell’espansione egotica attraverso la libera espressione dell’individuo, grazie ad una rilettura di Freud e delle speculazioni di Marcuse, si proclama il valore autonomo della sessualità e della sensualità in quanto prerogative umane del tutto legittime.
La GC.AC nella primavera 2005 ha ideato U_MOVE: utopia e immagine in movimento, ricognizione storica sulla componente utopica legata alla videoarte. Si pone in tale prospettiva di approfondimento storico Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi, che cerca di enucleare nel decennio dei figli dei fiori la valenza del superamento dai tabù legati alla sfera emotiva e sessuale. Attraverso questa rassegna si vuole cioè comprovare come tali principi trovassero facile rispondenza alla parallela riproduzione su supporto analogico. La mostra, anche attraverso il prestito di alcuni lavori storici, tende ad istituire un collegamento fra le dinamiche che hanno contraddistinto molte delle sperimentazioni negli anni ’60 e le formulazioni linguistiche più aggiornate constatando le variazioni e l’evoluzione / involuzione della carica eversiva. Il rapporto di potere nella sfera sessuale e il relazionarsi emotivamente fra individui sono infatti al centro dell’indagine di Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi, dove oltre ad essere comprovata la labilità, la malattia e la corrosione del concetto stesso di amore, prodotto di una sensibilità forse più dolente nel provare emozioni veritiere, verranno verificate le molteplici variazioni umane attorno a questo universale e reciproco scambio.
11
maggio 2007
Love Addiction: pratiche video dal ’61 ad oggi
Dall'undici al 27 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GC.AC – GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Monfalcone, Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour, 44, (Gorizia)
Monfalcone, Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour, 44, (Gorizia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 20.00 alle 23.00
Vernissage
11 Maggio 2007, ore 21
Autore
Curatore