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Lu Tiberi – Figure all’interno di un’opera
Con il suo nuovo lavoro Lu Tiberi ci comunica il profondo interesse per il movimento che anima gli scultori ( e lei vuole pensarsi e presentarsi in primis come scultore). Il movimento nella scultura, quando la scultura dà vita – secondo la concezione antica – alla figura umana, è aspirazione, desiderio o memoria e rimpianto, è energia potenziale o energia residua.
Comunicato stampa
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Sabato 13 settembre 008 dalle ore 18:00 Installazione performace
Con il suo nuovo lavoro Lu Tiberi ci comunica il profondo interesse per il movimento che anima gli scultori ( e lei vuole pensarsi e presentarsi in primis come scultore).
Il movimento nella scultura, quando la scultura dà vita – secondo la concezione antica – alla figura umana, è aspirazione, desiderio o memoria e rimpianto, è energia potenziale o energia residua.
Nell’installazione o nella scultura che dà vita agli oggetti, il movimento è spesso una conquista dovuta alla contaminazione con la fisica e l’ingegneria…
A Lu Tiberi interessa la figura umana, soprattutto le interessa arrivare al segno che, in ogni figura, è all’origine del movimento della figura stessa e quindi delle diverse forme che il corpo assume nello spazio, frutto di successivi e continui movimenti, tuttavia sempre riconducibili a un segno peculiare.
Lu Tiberi inizia perciò una ricerca con due danzatori, ai quali lascia libertà di azione in uno spazio dato: un tappeto nero quadrato, quasi un ring. L’artista, fuori dal ring, ha sia il ruolo di spettatrice sia un ruolo attivo, osserva e disegna regolando il proprio ritmo sulla musica, che lei stessa ha scelto insieme ai danzatori, e sull’incognita dei segni che le due figure tracceranno nella danza.
Questa esperienza di studio e di “traduzione” lascia all’artista il patrimonio di una nuova scrittura che condurrà ai disegni e alle figure in terracotta della mostra.
Nei disegni Lu Tiberi esprime un segno forte, in cui è concentrata tutta l’energia della danza, una sequenza di gesti nei quali riconosciamo echi sironiani ( del resto Sironi è uno dei riferimenti dichiarati della Tiberi ).
Nelle figure in terracotta, invece, dove ci aspetteremmo una “ certezza” data dalla concretezza della materia, l’artista sceglie di esprimere la fragilità, la mobilità, la precarietà che appartengono ad ogni trasformazione: il corpo dei ballerini è materia “ plasmabile”, in costante modificazione.
Lu Tiberi non voleva rinunciare a “ dar vita” anche allo spazio perciò la mostra si inaugura con un’installazione/performance nel chiostro di San Matteo a Genova.
Lo spazio antico accoglie una scena essenziale ( non è un caso che un altro riferimento della Tiberi sia Paolini), il ring diventa scultura con piani di terracotta e legno dipinto. La musica sottolinea il silenzio, i danzatori sono segni, ombre, sono la rappresentazione fugace della percezione dello spazio e del movimento di chi osserva, diversa per ciascun individuo.
Terminata la danza rimane la scena, anch’essa un segno, ora memoria di gesti, ombre e suoni, nello spazio del chiostro.
Con il suo nuovo lavoro Lu Tiberi ci comunica il profondo interesse per il movimento che anima gli scultori ( e lei vuole pensarsi e presentarsi in primis come scultore).
Il movimento nella scultura, quando la scultura dà vita – secondo la concezione antica – alla figura umana, è aspirazione, desiderio o memoria e rimpianto, è energia potenziale o energia residua.
Nell’installazione o nella scultura che dà vita agli oggetti, il movimento è spesso una conquista dovuta alla contaminazione con la fisica e l’ingegneria…
A Lu Tiberi interessa la figura umana, soprattutto le interessa arrivare al segno che, in ogni figura, è all’origine del movimento della figura stessa e quindi delle diverse forme che il corpo assume nello spazio, frutto di successivi e continui movimenti, tuttavia sempre riconducibili a un segno peculiare.
Lu Tiberi inizia perciò una ricerca con due danzatori, ai quali lascia libertà di azione in uno spazio dato: un tappeto nero quadrato, quasi un ring. L’artista, fuori dal ring, ha sia il ruolo di spettatrice sia un ruolo attivo, osserva e disegna regolando il proprio ritmo sulla musica, che lei stessa ha scelto insieme ai danzatori, e sull’incognita dei segni che le due figure tracceranno nella danza.
Questa esperienza di studio e di “traduzione” lascia all’artista il patrimonio di una nuova scrittura che condurrà ai disegni e alle figure in terracotta della mostra.
Nei disegni Lu Tiberi esprime un segno forte, in cui è concentrata tutta l’energia della danza, una sequenza di gesti nei quali riconosciamo echi sironiani ( del resto Sironi è uno dei riferimenti dichiarati della Tiberi ).
Nelle figure in terracotta, invece, dove ci aspetteremmo una “ certezza” data dalla concretezza della materia, l’artista sceglie di esprimere la fragilità, la mobilità, la precarietà che appartengono ad ogni trasformazione: il corpo dei ballerini è materia “ plasmabile”, in costante modificazione.
Lu Tiberi non voleva rinunciare a “ dar vita” anche allo spazio perciò la mostra si inaugura con un’installazione/performance nel chiostro di San Matteo a Genova.
Lo spazio antico accoglie una scena essenziale ( non è un caso che un altro riferimento della Tiberi sia Paolini), il ring diventa scultura con piani di terracotta e legno dipinto. La musica sottolinea il silenzio, i danzatori sono segni, ombre, sono la rappresentazione fugace della percezione dello spazio e del movimento di chi osserva, diversa per ciascun individuo.
Terminata la danza rimane la scena, anch’essa un segno, ora memoria di gesti, ombre e suoni, nello spazio del chiostro.
13
settembre 2008
Lu Tiberi – Figure all’interno di un’opera
13 settembre 2008
performance - happening
Location
ABBAZIA DI SAN MATTEO
Genova, Piazza San Matteo, 18, (Genova)
Genova, Piazza San Matteo, 18, (Genova)
Vernissage
13 Settembre 2008, ore 18:00
Sito web
www.violabox.it
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