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Luca Alinari – Dita nel naso
Attraverso una ventina opere pittoriche di diverso formato, la mostra ci introduce nell’universo creativo di Alinari, fiorentino di nascita, che sin dai primi anni Sessanta ha sviluppato una sua ricerca stilistica orientata verso un linguaggio fiabesco, tra il surreale e il naïf, giungendo ad una cifra stilistica personalissima e di immediata riconoscibilità.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 17 ottobre 2009 (ore 18.00) nella Galleria “Arfin” di Giuseppe Alcamo a Palermo (via Marchese Ugo 28/a) la mostra “Dita nel naso” di Luca Alinari a cura di Marcello Palminteri.
Attraverso una ventina opere pittoriche di diverso formato, la mostra ci introduce nell’universo creativo di Alinari, fiorentino di nascita, che sin dai primi anni Sessanta ha sviluppato una sua ricerca stilistica orientata verso un linguaggio fiabesco, tra il surreale e il naïf, giungendo ad una cifra stilistica personalissima e di immediata riconoscibilità. L’impianto narrativo delle opere nasce dall’assemblaggio molto libero di elementi figurativi, che si organizza in forma di racconto di carattere fantastico ed evocativo. Lo spazio del quadro assume la struttura prospettica di una scena che accoglie figure, situazioni oniriche, elementi del paesaggio.
La mostra resterà aperta fino al 14 novembre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Ingresso libero. Catalogo on line e in galleria.
Con la personale dedicata a Luca Alinari, la Galleria “Arfin” di Giuseppe Alcamo prosegue a Palermo la sua stagione espositiva dedicata alla figurazione fantastica – avviata lo scorso anno con la mostra di Armodio – proponendosi come punto di riferimento per gli artisti, i collezionisti, gli studiosi e gli appassionati attenti alle più colte e originali tendenze dell’arte figurativa contemporanea. Al di là del realismo figurativo, che duplica o interpreta sulla tela frammenti del mondo, esiste l’universo del sogno, dell’inconscio, dei desideri, l’immaginario fantastico della letteratura, dei miti, delle leggende e del quotidiano, talvolta sublime, talaltra angoscioso.
Luca Alinari è nato a Firenze nel 1943. Sin dai primi anni Sessanta sviluppa una sua ricerca stilistica orientata verso un linguaggio fiabesco tra il surreale e il naïf, giungendo ad una cifra stilistica personalissima e di immediata riconoscibilità.
Alinari comincia la sua attività artistica con una riflessione critica sulla pop art, considerando lo stereotipo dell’oggetto in un’ottica affine a quella dell’area romana che opera attorno a Baruchello. Caratterizza la propria ricerca con scelte iconografiche raffinate ed estrose attingendo a un repertorio che dall’illustrazione per l’infanzia giunge alla comunicazione pubblicitaria. Lavora con lucidità mentale e pulizia formale. Realizza con mano leggera e controllata. All’inizio degli anni ’70 dipinge con taglio ironico e cromie accese interni di spazi abitativi, esponendo gli esiti nel 1972 in una mostra personale presentata da Enrico Crispolti alla galleria Michaud di Firenze. Nel 1976 è presente alla mostra curata da Giorgio Di Genova a Montauro “Tipologia / topologia del figurativo negli anni ’70 in Italia”. Nel 1979 partecipa alle rassegne “Ars combinatoria” curata da Solmi e Barilli alla Galleria d’arte moderna di Bologna e “Testuale: le parole e le immagini” a cura di Caroli e Caramel alla Rotonda della Besana di Milano. L’impianto narrativo delle sue opere nasce dall’assemblaggio molto libero di elementi figurativi isolati e si organizza nel tempo in forma di racconto di carattere fantastico ed evocativo. Lo spazio del quadro assume la struttura prospettica di una scena che accoglie figure, situazioni oniriche, elementi del paesaggio. I risultati di tale lavoro appaiono proposti nella mostra “Finestra italiana” del 1984 ai Magazzini del Sale di Siena, cui segue una personale a Mantova alla Casa del Mantegna. Nel 1985 Alinari partecipa all’XI Quadriennale di Roma nella sezione “Emergenze nella ricerca artistica dal 1950 al 1980” e ad “Anniottanta” a Rimini, a cura di Renato Barilli. Anche in seguito, caratterizza il suo lavoro un tono di racconto o di favola, dipinto con apprezzabile leggerezza, per un’iconologia di trasognati orizzonti fantastici, colmi di riferimenti ai tempi, agli oggetti e ai giochi dell’infanzia. La sua pittura ha oltrepassato le origini grafiche giungendo ad una manifesta consistenza e a cromie brillanti, a volte rutilanti. Una illustrazione esauriente del suo percorso è data dall’antologica curata da Crispolti all’Arengario di Milano nel 1993. Vastissimo il curriculum presso gallerie private.
Alinari vive ed opera a Rignano sull’Arno nei pressi di Firenze.
Attraverso una ventina opere pittoriche di diverso formato, la mostra ci introduce nell’universo creativo di Alinari, fiorentino di nascita, che sin dai primi anni Sessanta ha sviluppato una sua ricerca stilistica orientata verso un linguaggio fiabesco, tra il surreale e il naïf, giungendo ad una cifra stilistica personalissima e di immediata riconoscibilità. L’impianto narrativo delle opere nasce dall’assemblaggio molto libero di elementi figurativi, che si organizza in forma di racconto di carattere fantastico ed evocativo. Lo spazio del quadro assume la struttura prospettica di una scena che accoglie figure, situazioni oniriche, elementi del paesaggio.
La mostra resterà aperta fino al 14 novembre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Ingresso libero. Catalogo on line e in galleria.
Con la personale dedicata a Luca Alinari, la Galleria “Arfin” di Giuseppe Alcamo prosegue a Palermo la sua stagione espositiva dedicata alla figurazione fantastica – avviata lo scorso anno con la mostra di Armodio – proponendosi come punto di riferimento per gli artisti, i collezionisti, gli studiosi e gli appassionati attenti alle più colte e originali tendenze dell’arte figurativa contemporanea. Al di là del realismo figurativo, che duplica o interpreta sulla tela frammenti del mondo, esiste l’universo del sogno, dell’inconscio, dei desideri, l’immaginario fantastico della letteratura, dei miti, delle leggende e del quotidiano, talvolta sublime, talaltra angoscioso.
Luca Alinari è nato a Firenze nel 1943. Sin dai primi anni Sessanta sviluppa una sua ricerca stilistica orientata verso un linguaggio fiabesco tra il surreale e il naïf, giungendo ad una cifra stilistica personalissima e di immediata riconoscibilità.
Alinari comincia la sua attività artistica con una riflessione critica sulla pop art, considerando lo stereotipo dell’oggetto in un’ottica affine a quella dell’area romana che opera attorno a Baruchello. Caratterizza la propria ricerca con scelte iconografiche raffinate ed estrose attingendo a un repertorio che dall’illustrazione per l’infanzia giunge alla comunicazione pubblicitaria. Lavora con lucidità mentale e pulizia formale. Realizza con mano leggera e controllata. All’inizio degli anni ’70 dipinge con taglio ironico e cromie accese interni di spazi abitativi, esponendo gli esiti nel 1972 in una mostra personale presentata da Enrico Crispolti alla galleria Michaud di Firenze. Nel 1976 è presente alla mostra curata da Giorgio Di Genova a Montauro “Tipologia / topologia del figurativo negli anni ’70 in Italia”. Nel 1979 partecipa alle rassegne “Ars combinatoria” curata da Solmi e Barilli alla Galleria d’arte moderna di Bologna e “Testuale: le parole e le immagini” a cura di Caroli e Caramel alla Rotonda della Besana di Milano. L’impianto narrativo delle sue opere nasce dall’assemblaggio molto libero di elementi figurativi isolati e si organizza nel tempo in forma di racconto di carattere fantastico ed evocativo. Lo spazio del quadro assume la struttura prospettica di una scena che accoglie figure, situazioni oniriche, elementi del paesaggio. I risultati di tale lavoro appaiono proposti nella mostra “Finestra italiana” del 1984 ai Magazzini del Sale di Siena, cui segue una personale a Mantova alla Casa del Mantegna. Nel 1985 Alinari partecipa all’XI Quadriennale di Roma nella sezione “Emergenze nella ricerca artistica dal 1950 al 1980” e ad “Anniottanta” a Rimini, a cura di Renato Barilli. Anche in seguito, caratterizza il suo lavoro un tono di racconto o di favola, dipinto con apprezzabile leggerezza, per un’iconologia di trasognati orizzonti fantastici, colmi di riferimenti ai tempi, agli oggetti e ai giochi dell’infanzia. La sua pittura ha oltrepassato le origini grafiche giungendo ad una manifesta consistenza e a cromie brillanti, a volte rutilanti. Una illustrazione esauriente del suo percorso è data dall’antologica curata da Crispolti all’Arengario di Milano nel 1993. Vastissimo il curriculum presso gallerie private.
Alinari vive ed opera a Rignano sull’Arno nei pressi di Firenze.
17
ottobre 2009
Luca Alinari – Dita nel naso
Dal 17 ottobre al 14 novembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARFIN
Palermo, Via Marchese Ugo, 28/a, (Palermo)
Palermo, Via Marchese Ugo, 28/a, (Palermo)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
17 Ottobre 2009, ore 18.00
Ufficio stampa
VANITAS
Autore
Curatore