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Luca Alinari – L’Incanto
Alinari è una delle maggiori personalità pittoriche emerse dalla grande stagione di rinnovamento dell’arte italiana verificatasi negli anni Ottanta. Figura di artista isolato e irriducibile a facili etichette, è stato precursore di movimenti artistici come i Nuovi Nuovi e Nuovo Futurismo.
Comunicato stampa
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A Seregno, presso Mandelli Arte Contemporanea, il 13 Febbraio alle 18,00 viene inaugurata una personale di Luca Alinari dal titolo L’incanto
Nato a Firenze nel 1943, Luca Alinari rappresenta sicuramente una delle maggiori personalità pittoriche emerse dalla grande stagione di rinnovamento dell’arte italiana - e non solo – verificatasi negli anni Ottanta. Fin dagli esordi si presenta come una figura isolata e irriducibile a facili etichette, ma precorritrice di movimenti artistici - Nuovi Nuovi, Nuovo Futurismo - il cui influsso è ampiamente visibile tutt’oggi.
L’originalità delle sue opere appare chiara a grandi personalità intellettuali, una fra tutte quella di Goffredo Parise, e viene costantemente seguita da critici di grande fama come Enrico Crispolti e Renato Barilli.
Quest’ultimo lo invita alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla fondamentale 'Anniottanta' a Rimini nel 1985.
Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma nella sezione 'Emergenze nella ricerca artistica dal 1950 al 1980'.
Sue antologiche sono state presentate a Palazzo Reale (Milano) nel 1993, e nel 1995 presso il Museo Civico di Arte Contemporanea “Villa Croce” (Genova).
Grande è l’amore che porta per le radici toscane del suo mondo pittorico, testimoniato dai soggetti scelti, sempre filtrati alla luce della grande tradizione rinascimentale; amore del resto ricambiato dalla città di Firenze che gli ha dedicato ben due mostre pubbliche, l’ultima delle quali – a cura di Giovanni Faccenda – si è svolta nel mese di febbraio 2009 a Palazzo Vecchio.
Inoltre un suo autoritratto è stato acquistato nel 1999 dalla Galleria degli Uffizi e inserito nella esclusiva collezione degli Autoritratti d’Autore.
Alinari ha al suo attivo infinite mostre in Italia e all’estero, di cui è ultima, prestigiosa testimonianza una sua personale al Museo di arte contemporanea di Kun Shan (Shanghai).
E’ anche un apprezzato scenografo oltre che autore di scritti sulla pittura e di racconti surreali.
Secondo il gallerista Sergio Mandelli, che ha anche curato il testo critico, la cifra stilistica di Alinari si condensa in un termine poetico: l’incanto, ossia la propensione dell’artista fiorentino ad abbandonare concettualismi di ogni genere per lasciare entrare l’osservatore nei suoi quadri, e renderlo affascinato partecipe di un gioco di suggestioni ricche e molteplici.
Ciò è reso possibile soprattutto dalla straordinaria abilità tecnica del pittore - in grado di utilizzare con maestria diverse tecniche, dal disegno raffinatissimo, all’uso sapiente del colore e di nuovi materiali - combinata con la sua vasta cultura umanistica.
Sono presenti in mostra venticinque lavori, la maggior parte di recente produzione, tra cui primeggiano i celebri paesaggi, dai colori lussureggianti, al limite della psichedelia; sono presenti anche i raffinati ritratti, dalle suggestioni gotiche e prerinascimentali, oltre che alcune riflessioni pittoriche sui grandi temi della storia dell’arte, anche religiosa.
A testimonianza della ricca stagione creativa degli anni dei suoi esordi e per indicare una sostanziale continuità della sua produzione, sono stati anche inseriti in mostra alcuni lavori degli anni Settanta e Ottanta.
Oltre ai motivi prettamente espositivi, questa mostra vuole anche testimoniare la ricchezza di un incontro, quello fra artista e gallerista, che ha portato a una serie di riflessioni sulle rispettive identità nel mondo dell’arte contemporanea.
Scoprono così di avere molti punti in comune: la ricerca di una autentica riflessione sulle cose dell’arte, avulsa da immediate e contingenti esigenze mercantili, la fondamentale insoddisfazione per alcuni temi dominanti il mercato dell’arte contemporanea, la nostalgia e l’aspirazione condivisa per un’arte che sia veicolo di bellezza.
Nato a Firenze nel 1943, Luca Alinari rappresenta sicuramente una delle maggiori personalità pittoriche emerse dalla grande stagione di rinnovamento dell’arte italiana - e non solo – verificatasi negli anni Ottanta. Fin dagli esordi si presenta come una figura isolata e irriducibile a facili etichette, ma precorritrice di movimenti artistici - Nuovi Nuovi, Nuovo Futurismo - il cui influsso è ampiamente visibile tutt’oggi.
L’originalità delle sue opere appare chiara a grandi personalità intellettuali, una fra tutte quella di Goffredo Parise, e viene costantemente seguita da critici di grande fama come Enrico Crispolti e Renato Barilli.
Quest’ultimo lo invita alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla fondamentale 'Anniottanta' a Rimini nel 1985.
Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma nella sezione 'Emergenze nella ricerca artistica dal 1950 al 1980'.
Sue antologiche sono state presentate a Palazzo Reale (Milano) nel 1993, e nel 1995 presso il Museo Civico di Arte Contemporanea “Villa Croce” (Genova).
Grande è l’amore che porta per le radici toscane del suo mondo pittorico, testimoniato dai soggetti scelti, sempre filtrati alla luce della grande tradizione rinascimentale; amore del resto ricambiato dalla città di Firenze che gli ha dedicato ben due mostre pubbliche, l’ultima delle quali – a cura di Giovanni Faccenda – si è svolta nel mese di febbraio 2009 a Palazzo Vecchio.
Inoltre un suo autoritratto è stato acquistato nel 1999 dalla Galleria degli Uffizi e inserito nella esclusiva collezione degli Autoritratti d’Autore.
Alinari ha al suo attivo infinite mostre in Italia e all’estero, di cui è ultima, prestigiosa testimonianza una sua personale al Museo di arte contemporanea di Kun Shan (Shanghai).
E’ anche un apprezzato scenografo oltre che autore di scritti sulla pittura e di racconti surreali.
Secondo il gallerista Sergio Mandelli, che ha anche curato il testo critico, la cifra stilistica di Alinari si condensa in un termine poetico: l’incanto, ossia la propensione dell’artista fiorentino ad abbandonare concettualismi di ogni genere per lasciare entrare l’osservatore nei suoi quadri, e renderlo affascinato partecipe di un gioco di suggestioni ricche e molteplici.
Ciò è reso possibile soprattutto dalla straordinaria abilità tecnica del pittore - in grado di utilizzare con maestria diverse tecniche, dal disegno raffinatissimo, all’uso sapiente del colore e di nuovi materiali - combinata con la sua vasta cultura umanistica.
Sono presenti in mostra venticinque lavori, la maggior parte di recente produzione, tra cui primeggiano i celebri paesaggi, dai colori lussureggianti, al limite della psichedelia; sono presenti anche i raffinati ritratti, dalle suggestioni gotiche e prerinascimentali, oltre che alcune riflessioni pittoriche sui grandi temi della storia dell’arte, anche religiosa.
A testimonianza della ricca stagione creativa degli anni dei suoi esordi e per indicare una sostanziale continuità della sua produzione, sono stati anche inseriti in mostra alcuni lavori degli anni Settanta e Ottanta.
Oltre ai motivi prettamente espositivi, questa mostra vuole anche testimoniare la ricchezza di un incontro, quello fra artista e gallerista, che ha portato a una serie di riflessioni sulle rispettive identità nel mondo dell’arte contemporanea.
Scoprono così di avere molti punti in comune: la ricerca di una autentica riflessione sulle cose dell’arte, avulsa da immediate e contingenti esigenze mercantili, la fondamentale insoddisfazione per alcuni temi dominanti il mercato dell’arte contemporanea, la nostalgia e l’aspirazione condivisa per un’arte che sia veicolo di bellezza.
13
febbraio 2010
Luca Alinari – L’Incanto
Dal 13 febbraio al 25 marzo 2010
arte contemporanea
Location
MANDELLI ARTE CONTEMPORANEA
Seregno, Via Giuseppe Garibaldi, 89, (Milano)
Seregno, Via Giuseppe Garibaldi, 89, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15,30-19,30
domenica su appuntamento
Vernissage
13 Febbraio 2010, Ore 18,00
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore