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Luca Alinari – Quelle cose che non sappiamo come dipingere
Approdano a Torre del Lago, nel foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini, gli aerei luminosi dipinti di Luca Alinari, vere e proprie camere delle meraviglie o, se vogliamo, finestre o specole aperte sulla dimensione dell’immaginario.
Comunicato stampa
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Torre del Lago Puccini. Approdano a Torre del Lago, nel foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini, gli aerei luminosi dipinti di Luca Alinari, vere e proprie camere delle meraviglie o, se vogliamo, finestre o specole aperte sulla dimensione dell'immaginario. Un mondo di luoghi, figure, oggetti, icone segni e segnali del mondo contemporaneo ed evocativi di stagioni e momenti dell'arte e della cultura artistica passate, che Alinari concerta con musicale sensibilità, in partiture visive di chiara intonazione cromatica e con un linearismo del disegno di andamento morbido e sinuoso, cui fanno da contrappunti e accentuazione ritmica gli improvvisi scarti del segno, le acute sezionature della forma, le pungenti note di colore.
La scelta delle opere recenti presentate nell'ambito del Festival Pucciniano, Alinari ha voluto proporle sotto un titolo intrigante: Quelle cose che non sappiamo come dipingere, e il critico Nicola Micieli, curatore della mostra e del catalogo pubblicato da Bandecchi & Vivaldi, parla per Alinari di "opera aperta", e si riferisce anche alle divagazioni letterarie dell'artista, autore di illuminanti apologhi e rivisitazioni memoriali che sono il corrispettivo verbale delle immagini pittoriche: « ... Aperta è l'opera che si lascia attraversare da folgorazioni visive che essa accoglie, e provvisoriamente trattiene, nelle sue griglie celate, ma come in trampolini disposti per rilanciarle su altre orbite, nei quadri a venire, fotogrammi di un movimentato continuum filmico ... ». Ecco, le cose che "non sappiamo come dipingere" Alinari può affrontarle perché lascia aperta l'opera, avendo prioritariamente « ... dischiuso la mente, che governa la partitura con l'abilissima simulazione della naturalità con cui devono manifestarsi, e farsi credibili, anche gli accadimenti straordinari altamente improbabili, nella considerazione comune, dunque da escludersi decisamente come incongruità e arbitrio del sogno. Accadimenti tuttavia contenuti, per quanto invisibili, nell'imo del mondo fenomenico, la cui estenzione ci è ignota, e rimane iniesplorata, finché non fissiamo lo sguardo per riconoscerne i riflessi nel nostro immaginario. Complice un "diavoletto" impertinente: quello che "si mette le dita nel naso" (Alinari) e fa scattare un cortocircuito creativo nel bel mezzo di una liturgia culturale un po' stanca, di una scontata situazione umana e relazionale che non ha molto da aggiungere alla routine ... »
La scelta delle opere recenti presentate nell'ambito del Festival Pucciniano, Alinari ha voluto proporle sotto un titolo intrigante: Quelle cose che non sappiamo come dipingere, e il critico Nicola Micieli, curatore della mostra e del catalogo pubblicato da Bandecchi & Vivaldi, parla per Alinari di "opera aperta", e si riferisce anche alle divagazioni letterarie dell'artista, autore di illuminanti apologhi e rivisitazioni memoriali che sono il corrispettivo verbale delle immagini pittoriche: « ... Aperta è l'opera che si lascia attraversare da folgorazioni visive che essa accoglie, e provvisoriamente trattiene, nelle sue griglie celate, ma come in trampolini disposti per rilanciarle su altre orbite, nei quadri a venire, fotogrammi di un movimentato continuum filmico ... ». Ecco, le cose che "non sappiamo come dipingere" Alinari può affrontarle perché lascia aperta l'opera, avendo prioritariamente « ... dischiuso la mente, che governa la partitura con l'abilissima simulazione della naturalità con cui devono manifestarsi, e farsi credibili, anche gli accadimenti straordinari altamente improbabili, nella considerazione comune, dunque da escludersi decisamente come incongruità e arbitrio del sogno. Accadimenti tuttavia contenuti, per quanto invisibili, nell'imo del mondo fenomenico, la cui estenzione ci è ignota, e rimane iniesplorata, finché non fissiamo lo sguardo per riconoscerne i riflessi nel nostro immaginario. Complice un "diavoletto" impertinente: quello che "si mette le dita nel naso" (Alinari) e fa scattare un cortocircuito creativo nel bel mezzo di una liturgia culturale un po' stanca, di una scontata situazione umana e relazionale che non ha molto da aggiungere alla routine ... »
30
luglio 2010
Luca Alinari – Quelle cose che non sappiamo come dipingere
Dal 30 luglio al 29 agosto 2010
arte contemporanea
Location
GRAN TEATRO TORRE DEL LAGO PUCCINI
Viareggio, massaciuccoli, (Lucca)
Viareggio, massaciuccoli, (Lucca)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00
Nei giorni di spettacolo è visitabile dagli spettatori del Festival Puccini dalle 20.00 alle 22.00
Vernissage
30 Luglio 2010, ore 18.30
Autore