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Luca Cambiaso – Un maestro del Cinquecento europeo
Sono trascorsi più di quaranta anni dalla mostra dedicata da Genova a Luca Cambiaso (Moneglia 1527 – El Escorial 1585), e l’occasione del centenario della morte dell’artista, nel 1985, è trascorsa senza che il pittore venisse ricordato con iniziative adeguate alla fama di questo artista, che ha goduto di una costante attenzione, dalla trattatistica coeva alla critica moderna
Comunicato stampa
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Sono trascorsi più di quaranta anni dalla mostra dedicata da Genova a Luca Cambiaso (Moneglia 1527 - El Escorial 1585), e l’occasione del centenario della morte dell’artista, nel 1985, è trascorsa senza che il pittore venisse ricordato con iniziative adeguate alla fama di questo artista, che ha goduto di una costante attenzione, dalla trattatistica coeva alla critica moderna.
Gli ultimi decenni, peraltro, hanno visto un approfondimento della vicenda artistica e storica della città, sottolineando come proprio il secolo che si apre dagli anni Quaranta del Cinquecento segni un momento di formidabile sviluppo del ruolo economico e politico della città, inserita in un circuito che lega i grandi centri del potere europeo.
Cambiaso opera proprio in quel momento di formidabile protagonismo di Genova, agli inizi della stagione nella quale l’aristocrazia genovese afferma il ruolo internazionale raggiunto: lo testimoniano l’eccezionale sviluppo edilizio con la diffusione di una originale tipologia di palazzi e di ville e la coeva necessità di esprimere una grande decorazione che attraverso iconografie appropriate dichiarasse la “virtù” della classe dominante. Un nodo di intensa e qualitativamente alta attività lega in quegli anni protagonisti come Luca Cambiaso a Galeazzo Alessi e a Giovan Battista Castello il Bergamasco.
Le grandi mostre degli ultimi anni hanno sottolineato lo sviluppo di quella stagione: l’esposizione dedicata nel 1992 a “Genova nell’età barocca” ha richiamato l’attenzione sui nessi che legano pittura, scultura, arti cosiddette minori e città nel suo insieme, negli stessi anni si sono ricostruite e presentate al pubblico le grandi figure di artisti seicenteschi, a partire da Grechetto, nel 1990, per arrivare a Puget e Parodi con la mostra del 1994, a Strozzi nel 1995, fino alle mostre dedicate a Van Dyck e all’Età di Rubens (1997, 2004). Una particolare attenzione quindi agli anni del Seicento mentre la fase cinquecentesca, affrontata dal punto di vista storico nella mostra “El siglo de los Genoveses” nel 1999, necessita di una adeguata messa a fuoco in una occasione espositiva a partire dal principale protagonista, Luca Cambiaso. La monografia dedicatagli da Lauro Magnani (Luca Cambiaso da Genova all’Escorial, 1995) ha sottolineato la complessa esperienza dell’artista: è proprio il carattere di esemplarità dell’artista ligure nel suo rapporto con i grandi maestri del Cinquecento - Michelangelo, Correggio, Tiziano - e la sua dimensione europea, sottolineata nel testo e colta dalle recensioni internazionali, a emergere e a qualificarsi come presupposto di questa mostra.
L’iniziativa è sviluppata da un comitato scientifico composto da Jonathan Bober, curatore del Blanton Museum of Art dell’Università del Texas, Piero Boccardo, Direttore dei Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso e del Gabinetto Disegni e Stampe, da Franco Boggero, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Liguria, da Clario Di Fabio, Professore associato di Storia dell’Arte Medioevale, da Lauro Magnani, Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Genova. Due sedi ospiteranno la mostra in successione: il Blanton Museum di Austin e la prestigiosa sede di Palazzo Ducale a Genova.
E’ prevista l’esposizione di circa duecento opere tra dipinti, sculture, arazzi e disegni, (circa la metà nella versione statunitense). Naturalmente la scelta comprende un’ampia selezione di opere di altissimo livello dell’artista ligure che permettono di seguirne l’itinerario artistico dall’esperienza giovanile fino all’attività per la corte spagnola. La ricchezza delle suggestioni culturali captate dalla sensibilità dell’artista sarà testimoniata dal rapporto con capolavori dei grandi maestri di quel secolo, da Perin del Vaga, da Beccafumi a Tiziano e ad artisti del Manierismo internazionale: una scelta attentamente mirata a documentare rapporti stilistici e un’esperienza particolarmente recettiva, sensibile alle istanze culturali e religiose del secolo. Lo spettro ampio delle “abilità” dell’artista trova riscontro nelle meno note attività di scultore e di disegnatore per arazzi, mentre la fortunatissima capacità di disegnatore verrà percorsa e vagliata attraverso una scelta ampia e significativa di fogli provenienti ancora da grandi raccolte internazionali.
Insieme alla prospettiva europea si terrà presente anche la pregnanza del ruolo dell’artista nella dimensione cittadina: il suo formidabile attivismo come iniziatore della grande tradizione decorativa genovese nei numerosi e “magnifici” cicli per le dimore dell’aristocrazia e per le rinnovate forme della comunicazione religiosa. In entrambe le edizioni questi aspetti verranno sottolineati, ma, ovviamente, in quella genovese troveranno il conforto di un riscontro diretto sugli oggetti, prevedendo itinerari cittadini e la possibilità – inedita nella tradizione delle mostre genovesi – di ammirare dai ponteggi la ricchezza della forma pittorica di Cambiaso frescante.
Opere di artisti che lavorano accanto al maestro e di altri che ne recepiscono in varie chiavi la lezione, completeranno il quadro tracciato fino a delineare opzioni di committenze e sperimentazioni di artisti che aprono, sulla base della ricerca formale e luministica di Cambiaso, nuove affascinanti prospettive al Seicento non solo in Italia.
Gli ultimi decenni, peraltro, hanno visto un approfondimento della vicenda artistica e storica della città, sottolineando come proprio il secolo che si apre dagli anni Quaranta del Cinquecento segni un momento di formidabile sviluppo del ruolo economico e politico della città, inserita in un circuito che lega i grandi centri del potere europeo.
Cambiaso opera proprio in quel momento di formidabile protagonismo di Genova, agli inizi della stagione nella quale l’aristocrazia genovese afferma il ruolo internazionale raggiunto: lo testimoniano l’eccezionale sviluppo edilizio con la diffusione di una originale tipologia di palazzi e di ville e la coeva necessità di esprimere una grande decorazione che attraverso iconografie appropriate dichiarasse la “virtù” della classe dominante. Un nodo di intensa e qualitativamente alta attività lega in quegli anni protagonisti come Luca Cambiaso a Galeazzo Alessi e a Giovan Battista Castello il Bergamasco.
Le grandi mostre degli ultimi anni hanno sottolineato lo sviluppo di quella stagione: l’esposizione dedicata nel 1992 a “Genova nell’età barocca” ha richiamato l’attenzione sui nessi che legano pittura, scultura, arti cosiddette minori e città nel suo insieme, negli stessi anni si sono ricostruite e presentate al pubblico le grandi figure di artisti seicenteschi, a partire da Grechetto, nel 1990, per arrivare a Puget e Parodi con la mostra del 1994, a Strozzi nel 1995, fino alle mostre dedicate a Van Dyck e all’Età di Rubens (1997, 2004). Una particolare attenzione quindi agli anni del Seicento mentre la fase cinquecentesca, affrontata dal punto di vista storico nella mostra “El siglo de los Genoveses” nel 1999, necessita di una adeguata messa a fuoco in una occasione espositiva a partire dal principale protagonista, Luca Cambiaso. La monografia dedicatagli da Lauro Magnani (Luca Cambiaso da Genova all’Escorial, 1995) ha sottolineato la complessa esperienza dell’artista: è proprio il carattere di esemplarità dell’artista ligure nel suo rapporto con i grandi maestri del Cinquecento - Michelangelo, Correggio, Tiziano - e la sua dimensione europea, sottolineata nel testo e colta dalle recensioni internazionali, a emergere e a qualificarsi come presupposto di questa mostra.
L’iniziativa è sviluppata da un comitato scientifico composto da Jonathan Bober, curatore del Blanton Museum of Art dell’Università del Texas, Piero Boccardo, Direttore dei Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso e del Gabinetto Disegni e Stampe, da Franco Boggero, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Liguria, da Clario Di Fabio, Professore associato di Storia dell’Arte Medioevale, da Lauro Magnani, Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Genova. Due sedi ospiteranno la mostra in successione: il Blanton Museum di Austin e la prestigiosa sede di Palazzo Ducale a Genova.
E’ prevista l’esposizione di circa duecento opere tra dipinti, sculture, arazzi e disegni, (circa la metà nella versione statunitense). Naturalmente la scelta comprende un’ampia selezione di opere di altissimo livello dell’artista ligure che permettono di seguirne l’itinerario artistico dall’esperienza giovanile fino all’attività per la corte spagnola. La ricchezza delle suggestioni culturali captate dalla sensibilità dell’artista sarà testimoniata dal rapporto con capolavori dei grandi maestri di quel secolo, da Perin del Vaga, da Beccafumi a Tiziano e ad artisti del Manierismo internazionale: una scelta attentamente mirata a documentare rapporti stilistici e un’esperienza particolarmente recettiva, sensibile alle istanze culturali e religiose del secolo. Lo spettro ampio delle “abilità” dell’artista trova riscontro nelle meno note attività di scultore e di disegnatore per arazzi, mentre la fortunatissima capacità di disegnatore verrà percorsa e vagliata attraverso una scelta ampia e significativa di fogli provenienti ancora da grandi raccolte internazionali.
Insieme alla prospettiva europea si terrà presente anche la pregnanza del ruolo dell’artista nella dimensione cittadina: il suo formidabile attivismo come iniziatore della grande tradizione decorativa genovese nei numerosi e “magnifici” cicli per le dimore dell’aristocrazia e per le rinnovate forme della comunicazione religiosa. In entrambe le edizioni questi aspetti verranno sottolineati, ma, ovviamente, in quella genovese troveranno il conforto di un riscontro diretto sugli oggetti, prevedendo itinerari cittadini e la possibilità – inedita nella tradizione delle mostre genovesi – di ammirare dai ponteggi la ricchezza della forma pittorica di Cambiaso frescante.
Opere di artisti che lavorano accanto al maestro e di altri che ne recepiscono in varie chiavi la lezione, completeranno il quadro tracciato fino a delineare opzioni di committenze e sperimentazioni di artisti che aprono, sulla base della ricerca formale e luministica di Cambiaso, nuove affascinanti prospettive al Seicento non solo in Italia.
03
marzo 2007
Luca Cambiaso – Un maestro del Cinquecento europeo
Dal 03 marzo all'otto luglio 2007
arte antica
Location
PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.00 - 13.00 / 15.30 - 19.00
Vernissage
3 Marzo 2007, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore