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Luca Carlevarijs – Navi e altri disegni dalle collezioni del Museo Correr
I disegni illustrano barche diverse riprese dal vero. Probabilmente costituivano una sorta di repertorio di immagini da utilizzare come modelli per la realizzazione di dipinti: non a caso, infatti, molte di esse riappaiono alla fonda nel bacino di San Marco in alcune delle numerosissime vedute dell’area marciana prodotte da Luca e anche in qualche veduta ideata
Comunicato stampa
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Dopo le rassegne dedicate ai Tiepolo, a Longhi, a Canaletto, a Fontebasso, prosegue la fortunata serie delle mostre per la riscoperta del vasto patrimonio grafico delle collezioni dei Musei Civici Veneziani: è ora il momento dei disegni di Luca Carlevarijs (1663-1730), di cui il Gabinetto Stampe e Disegni del Museo Correr possiede la più ampia collezione esistente.
Curata da Filippo Pedrocco e Camillo Tonini, la mostra, visitabile nel normale percorso del museo, propone una selezione singolare: sono infatti esposti esclusivamente disegni di imbarcazioni: galere, bragozzi, brigantini, navi da guerra e da trasporto… un affascinante percorso illustrato da rapidi schizzi o grandi disegni preparatori e dal celebre album dei Ventiquattro studi per navigli appartenuto a una delle più prestigiose collezioni ottocentesche veneziane d’arte, quella dei nobili Corniani degli Algarotti, acquistato dal Museo nel 1893 ma esposto solo ora al pubblico, per la prima volta, nella sua interezza.
I disegni illustrano barche diverse riprese dal vero. Probabilmente costituivano una sorta di repertorio di immagini da utilizzare come modelli per la realizzazione di dipinti: non a caso, infatti, molte di esse riappaiono alla fonda nel bacino di San Marco in alcune delle numerosissime vedute dell’area marciana prodotte da Luca e anche in qualche veduta ideata.
Stilisticamente omogenei e databili nei primi anni della seconda decade del Settecento, i disegni sono eseguiti su fogli di diversa qualità e colorazione, ma con la stessa tecnica: una prima stesura a matita dell’immagine e il suo successivo ripasso a penna e a pennello, con l’aggiunta qua e là di tocchi di biacca.
La parte più numerosa è costituita da una serie di rapidi schizzi tratti dal vero eseguiti su fogli di taccuino, per la gran parte raccolti in un album donato al Museo Correr nel 1948 da Fabio Mauroner. Ad essi si aggiungono due grandi e rarissime vedute preparatorie per dipinti, anch’esse donate da Mauroner, e i già citati ventiquattro studi per navigli.
LUCA CARLEVARIJS (1663 – 1730)
Luca Carlevarijs è unanimemente considerato il padre del vedutismo veneziano. Nato a Udine, giunge Venezia giovanissimo trovando la protezione dei nobili Zenobio, per i quali dipinge le sue prime opere note, le grandi vedute ideate tuttora conservate nella loro dimora veneziana. Nella seconda metà degli anni Ottanta compie un viaggio d’istruzione a Roma, dove studia i Bamboccianti e le opere dei vedutisti di scuola nordica, che lasciano un segno nella sua prima produzione legata ai porti di mare, oltre che alle vedute ideate. Alla fine del Seicento o agli esordi del secolo successivo risalgono le prime immagini di Venezia, che forse precedono di qualche anno la pubblicazione delle 104 incisioni delle Fabbriche e Vedute di Venezia edita nel 1703.
Da allora la sua attività si fa assai intensa, riguardando, almeno nel secondo decennio, soprattutto immagini dei luoghi simbolo della città lagunare, rese vivaci dalla presenza di innumerevoli e variopinte macchiette caratterizzate dalla precisissima descrizione dei monumenti, spesso toccati da una luce rosata, che li avvolge e ne ammorbidisce i particolari. Di grande effetto sono le grandi tele dedicate a eventi particolari, quali la regata in onore di Federico IV di Danimarca nel 1709, i vari “ingressi” degli ambasciatori stranieri in Palazzo Ducale o la tela commemorativa dell’arrivo a Londra nel 1707 degli ambasciatori veneziani Nicolò Erizzo e Alvise Pisani, ora conservata a Monaco.
Alla fine della sua vita, il successo del Carlevarijs è in parte oscurato dall’apparire del nuovo astro nascente del vedutismo veneziano, Canaletto; Luca muore nel 1730, avendo cessato di dipingere già da qualche tempo, perché colpito da paralisi.
Curata da Filippo Pedrocco e Camillo Tonini, la mostra, visitabile nel normale percorso del museo, propone una selezione singolare: sono infatti esposti esclusivamente disegni di imbarcazioni: galere, bragozzi, brigantini, navi da guerra e da trasporto… un affascinante percorso illustrato da rapidi schizzi o grandi disegni preparatori e dal celebre album dei Ventiquattro studi per navigli appartenuto a una delle più prestigiose collezioni ottocentesche veneziane d’arte, quella dei nobili Corniani degli Algarotti, acquistato dal Museo nel 1893 ma esposto solo ora al pubblico, per la prima volta, nella sua interezza.
I disegni illustrano barche diverse riprese dal vero. Probabilmente costituivano una sorta di repertorio di immagini da utilizzare come modelli per la realizzazione di dipinti: non a caso, infatti, molte di esse riappaiono alla fonda nel bacino di San Marco in alcune delle numerosissime vedute dell’area marciana prodotte da Luca e anche in qualche veduta ideata.
Stilisticamente omogenei e databili nei primi anni della seconda decade del Settecento, i disegni sono eseguiti su fogli di diversa qualità e colorazione, ma con la stessa tecnica: una prima stesura a matita dell’immagine e il suo successivo ripasso a penna e a pennello, con l’aggiunta qua e là di tocchi di biacca.
La parte più numerosa è costituita da una serie di rapidi schizzi tratti dal vero eseguiti su fogli di taccuino, per la gran parte raccolti in un album donato al Museo Correr nel 1948 da Fabio Mauroner. Ad essi si aggiungono due grandi e rarissime vedute preparatorie per dipinti, anch’esse donate da Mauroner, e i già citati ventiquattro studi per navigli.
LUCA CARLEVARIJS (1663 – 1730)
Luca Carlevarijs è unanimemente considerato il padre del vedutismo veneziano. Nato a Udine, giunge Venezia giovanissimo trovando la protezione dei nobili Zenobio, per i quali dipinge le sue prime opere note, le grandi vedute ideate tuttora conservate nella loro dimora veneziana. Nella seconda metà degli anni Ottanta compie un viaggio d’istruzione a Roma, dove studia i Bamboccianti e le opere dei vedutisti di scuola nordica, che lasciano un segno nella sua prima produzione legata ai porti di mare, oltre che alle vedute ideate. Alla fine del Seicento o agli esordi del secolo successivo risalgono le prime immagini di Venezia, che forse precedono di qualche anno la pubblicazione delle 104 incisioni delle Fabbriche e Vedute di Venezia edita nel 1703.
Da allora la sua attività si fa assai intensa, riguardando, almeno nel secondo decennio, soprattutto immagini dei luoghi simbolo della città lagunare, rese vivaci dalla presenza di innumerevoli e variopinte macchiette caratterizzate dalla precisissima descrizione dei monumenti, spesso toccati da una luce rosata, che li avvolge e ne ammorbidisce i particolari. Di grande effetto sono le grandi tele dedicate a eventi particolari, quali la regata in onore di Federico IV di Danimarca nel 1709, i vari “ingressi” degli ambasciatori stranieri in Palazzo Ducale o la tela commemorativa dell’arrivo a Londra nel 1707 degli ambasciatori veneziani Nicolò Erizzo e Alvise Pisani, ora conservata a Monaco.
Alla fine della sua vita, il successo del Carlevarijs è in parte oscurato dall’apparire del nuovo astro nascente del vedutismo veneziano, Canaletto; Luca muore nel 1730, avendo cessato di dipingere già da qualche tempo, perché colpito da paralisi.
28
giugno 2007
Luca Carlevarijs – Navi e altri disegni dalle collezioni del Museo Correr
Dal 28 giugno al 17 settembre 2007
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
CA’ REZZONICO – MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO
Venezia, Dorsoduro, 3136, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 3136, (Venezia)
Biglietti
intero euro 6,50, ridotto euro 4,50
Orario di apertura
10/18 (chiusura biglietteria un’ora prima) - chiuso martedì
Vernissage
28 Giugno 2007, su invito
Autore
Curatore