Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luca Carnevale – Vita
Una serie di opere realizzate site specific per la galleria Numen per questa sua personale, alcune in esposizione altre visionabili riprodurranno in un caos vitale lo spazio in cui Luca lavora, un video proiettato sulla parete esterna del vicolo ed una performance che sarà eseguita dall’artista in estemporanea durante il concerto jazz di RVB ensamble in “Dizzy” del festival Riverberi ospitato in galleria e che si terrà alle ore 20.30.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 4 giugno 2010 dalle ore 18.00 alle 21.00 presso lo spazio II della galleria Numen di Benevento sarà inaugurata la prima personale dell’artista Luca Carnevale dal titolo Vita a cura di Raffaele Nespoli.
Luca Carnevale, napoletano, vive e lavora a Napoli.
Una serie di opere realizzate site specific per la galleria Numen per questa sua personale, alcune in esposizione altre visionabili riprodurranno in un caos vitale lo spazio in cui Luca lavora, un video proiettato sulla parete esterna del vicolo ed una performance che sarà eseguita dall’artista in estemporanea durante il concerto jazz di RVB ensamble in “Dizzy” del festival Riverberi ospitato in galleria e che si terrà alle ore 20.30.
Nella stessa sera sarà inaugurato negli spazi esterni della galleria il progetto delle artiste 2/4our (Carolina Ciuccio e Sofia Scarano) Sinfonie fantasmagoriche, sei corpi luminosi: un suonatore e due coppie di innamorati balleranno fino all‘alba sulle note della notte.
Testo del curatore
Uno stile che mescola con spontanea immediatezza l’arte metropolitana al segno grafico del fumetto, con decisi richiami alla Pop Art, già più matura, dei primi anni Sessanta. Nelle opere di Luca Carnevale, il tratto è volutamente espressione del legame tra immagine e concetto. Il suo ruolo non è tuttavia quello di spiegare l’anima dell’artista, dare prova della sua esistenza, bensì quello di legare tra loro i diversi elementi pittorici che, in un continuo rimando ideale, spingono la visuale oltre il limite materiale della tela, trasformando l’opera stessa in un tutt’uno dinamico. La porta, o se vogliamo il limite estremo, verso la comprensione di un simbolismo che fa dell’ironia la sua arma vincente. Del segno grafico del fumetto, Luca Carnevale, sfrutta la capacità comunicativa che permette al dipinto di trasformarsi in racconto. I suoi personaggi, fissati come in un’istantanea d’epoca, ritrovano il movimento grazie ai fondi stilizzati che, alcune volte sono adoperati per contestualizzare, altre per interagire e liberare l’opera dal suo senso immanente e trasportarla ad un livello immateriale, quasi chimerico. Nella pittura di Luca Carnevale non mancano inoltre elementi che richiamano quella di Lichtenstein. La possibilità di fermarsi a contemplare quanto una frase, una stanza, una situazione possano essere semplificate nei colori acrilici del fumetto. Le tinte sono prevalentemente calde e, volutamente, quasi mai composite. Infatti, nelle opere di Luca Carnevale, il colore è in parte il segno di un legame indissolubile proprio con quella dimensione fumettistica che costituisce il tratto distintivo della sua ricerca; in parte il desiderio di trasmettere un senso di immediatezza ai suoi soggetti. Talvolta, quasi fotografati in un gesto che esiste solo nell’attimo e nella dimensione in cui il narratore della storia, l’artista, ha inteso fissarli sulla tela.
-VITA-
Una visione sarcastica della vita, uno sguardo che scruta con dissacrante ironia la sfera delle relazioni umane, la violenza, la libertà declinata in tutte le sue espressioni. Dieci opere, presentate da Luca Carnevale come dieci istantanee di una realtà talvolta grottesca, talvolta drammatica. Ogni tela offre così un personalissimo sguardo sul mondo, sulle coscienze di ognuno, sulla vita, appunto, che in ultima analisi è l’elemento ispiratore di questo nuovo percorso creativo. Se ogni opera è una monade a se stante, altrettanto vero è che ogni lavoro è legato all’altro da un unicum concettuale, la negazione, che si manifesta nelle sue diverse espressioni. Talvolta questa è rappresentata nella metafora di una catena che costringe all’immobilità, tal’altra è invece la negazione dell’infanzia o addirittura del diritto alla vita. E allora, sempre con quella spigolosa ironia che ne contraddistingue il gesto, Luca Carnevale porta sulle sue tele l’immagine di una pattumiera dalla quale, con innocente brutalità, spunta un giocattolo che richiama alla mente la culla di un neonato. Appena percettibile poi, quasi a simboleggiare l’annientamento della coscienza, l’abbandono, l’immagine sbiadita di una madre che si allontana. Ma la negazione che caratterizza la vita è vista anche come “mancanza” o “alienazione”, e in questo caso il gesto pittorico pervade la sfera dei sentimenti, e con spudorata insolenza se ne fa gioco, mettendone a nudo la natura più effimera. Così, mentre il bacio di una giovane coppia promette amore eterno, le loro mani accarezzano già il caldo sapore del tradimento. La scena, nello stile tipico del manifesto cinematografico anni ’80, si richiama idealmente ai valori catodici che ispirano e sono il cardine della sociètà moderna. Nelle opere della sua personale, Luca Carnevale non esprime però un giudizio, bensì determina, a beneficio di chi osserva, una struttura quasi didascalica, capace di fondere il reale con il surreale, di trascinare nella sfera del visibile l’Io inconscio dei suoi soggetti. In questo rimescolarsi di esperienze, quasi si trattasse di un laboratorio che sperimenta la vita, il progetto artistico trae ispirazione dai media, dalle più disparate vicende di cronaca che, con eclatante indifferenza, scandiscono il tempo della nostra vita. Esperienze fissate su tela, delle quali altrimenti non resterebbe altro che un ricordo sbiadito.
Raffaele Nespoli
Luca Carnevale, napoletano, vive e lavora a Napoli.
Una serie di opere realizzate site specific per la galleria Numen per questa sua personale, alcune in esposizione altre visionabili riprodurranno in un caos vitale lo spazio in cui Luca lavora, un video proiettato sulla parete esterna del vicolo ed una performance che sarà eseguita dall’artista in estemporanea durante il concerto jazz di RVB ensamble in “Dizzy” del festival Riverberi ospitato in galleria e che si terrà alle ore 20.30.
Nella stessa sera sarà inaugurato negli spazi esterni della galleria il progetto delle artiste 2/4our (Carolina Ciuccio e Sofia Scarano) Sinfonie fantasmagoriche, sei corpi luminosi: un suonatore e due coppie di innamorati balleranno fino all‘alba sulle note della notte.
Testo del curatore
Uno stile che mescola con spontanea immediatezza l’arte metropolitana al segno grafico del fumetto, con decisi richiami alla Pop Art, già più matura, dei primi anni Sessanta. Nelle opere di Luca Carnevale, il tratto è volutamente espressione del legame tra immagine e concetto. Il suo ruolo non è tuttavia quello di spiegare l’anima dell’artista, dare prova della sua esistenza, bensì quello di legare tra loro i diversi elementi pittorici che, in un continuo rimando ideale, spingono la visuale oltre il limite materiale della tela, trasformando l’opera stessa in un tutt’uno dinamico. La porta, o se vogliamo il limite estremo, verso la comprensione di un simbolismo che fa dell’ironia la sua arma vincente. Del segno grafico del fumetto, Luca Carnevale, sfrutta la capacità comunicativa che permette al dipinto di trasformarsi in racconto. I suoi personaggi, fissati come in un’istantanea d’epoca, ritrovano il movimento grazie ai fondi stilizzati che, alcune volte sono adoperati per contestualizzare, altre per interagire e liberare l’opera dal suo senso immanente e trasportarla ad un livello immateriale, quasi chimerico. Nella pittura di Luca Carnevale non mancano inoltre elementi che richiamano quella di Lichtenstein. La possibilità di fermarsi a contemplare quanto una frase, una stanza, una situazione possano essere semplificate nei colori acrilici del fumetto. Le tinte sono prevalentemente calde e, volutamente, quasi mai composite. Infatti, nelle opere di Luca Carnevale, il colore è in parte il segno di un legame indissolubile proprio con quella dimensione fumettistica che costituisce il tratto distintivo della sua ricerca; in parte il desiderio di trasmettere un senso di immediatezza ai suoi soggetti. Talvolta, quasi fotografati in un gesto che esiste solo nell’attimo e nella dimensione in cui il narratore della storia, l’artista, ha inteso fissarli sulla tela.
-VITA-
Una visione sarcastica della vita, uno sguardo che scruta con dissacrante ironia la sfera delle relazioni umane, la violenza, la libertà declinata in tutte le sue espressioni. Dieci opere, presentate da Luca Carnevale come dieci istantanee di una realtà talvolta grottesca, talvolta drammatica. Ogni tela offre così un personalissimo sguardo sul mondo, sulle coscienze di ognuno, sulla vita, appunto, che in ultima analisi è l’elemento ispiratore di questo nuovo percorso creativo. Se ogni opera è una monade a se stante, altrettanto vero è che ogni lavoro è legato all’altro da un unicum concettuale, la negazione, che si manifesta nelle sue diverse espressioni. Talvolta questa è rappresentata nella metafora di una catena che costringe all’immobilità, tal’altra è invece la negazione dell’infanzia o addirittura del diritto alla vita. E allora, sempre con quella spigolosa ironia che ne contraddistingue il gesto, Luca Carnevale porta sulle sue tele l’immagine di una pattumiera dalla quale, con innocente brutalità, spunta un giocattolo che richiama alla mente la culla di un neonato. Appena percettibile poi, quasi a simboleggiare l’annientamento della coscienza, l’abbandono, l’immagine sbiadita di una madre che si allontana. Ma la negazione che caratterizza la vita è vista anche come “mancanza” o “alienazione”, e in questo caso il gesto pittorico pervade la sfera dei sentimenti, e con spudorata insolenza se ne fa gioco, mettendone a nudo la natura più effimera. Così, mentre il bacio di una giovane coppia promette amore eterno, le loro mani accarezzano già il caldo sapore del tradimento. La scena, nello stile tipico del manifesto cinematografico anni ’80, si richiama idealmente ai valori catodici che ispirano e sono il cardine della sociètà moderna. Nelle opere della sua personale, Luca Carnevale non esprime però un giudizio, bensì determina, a beneficio di chi osserva, una struttura quasi didascalica, capace di fondere il reale con il surreale, di trascinare nella sfera del visibile l’Io inconscio dei suoi soggetti. In questo rimescolarsi di esperienze, quasi si trattasse di un laboratorio che sperimenta la vita, il progetto artistico trae ispirazione dai media, dalle più disparate vicende di cronaca che, con eclatante indifferenza, scandiscono il tempo della nostra vita. Esperienze fissate su tela, delle quali altrimenti non resterebbe altro che un ricordo sbiadito.
Raffaele Nespoli
04
giugno 2010
Luca Carnevale – Vita
Dal 04 giugno al 04 agosto 2010
arte contemporanea
Location
NUMEN ART GALLERY
Benevento, Vico Noce, 20-22, 33 , (Benevento)
Benevento, Vico Noce, 20-22, 33 , (Benevento)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì dalle ore 10.00 alle 13.00 ed il venerdì e sabato dalle 17.00 alle 20.00 e su appuntamento
Vernissage
4 Giugno 2010, ore 18-21
Autore