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Luca Carrà – Quel volto, solo nella memoria che si sfolla
Ci sono occasioni che bisogna saper cogliere, e Luca Carrà ha saputo farlo, fin da quando, ancora molto giovane, insieme alla famiglia durante le lunghe estati italiane passate tra i lidi di Forte dei Marmi, ritraeva i poeti e i letterati, quelli che hanno lasciato un segno unico nel ‘900.
Comunicato stampa
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Nel corso del Novecento, in Italia sono nati molti dei più importanti nomi della poesia internazionale. E così, il nostro paese ha vissuto non solo un momento di grande fioritura del pensiero, ma ha anche associato il suo nome a quella poesia capace, in mezzo a tanto silenzio, di esprimere l’orrore, la paura, la precarietà ma anche i grandi fervori del secolo breve. Luca Carrà ha avuto la fortuna di conoscere, fin da quando era bambino, molti di questi poeti: Eugenio Montale, Vittorio Sereni, Piero Bigongiari e tanti altri artisti e intellettuali incontrati prevalentemente tra i lidi di Forte dei Marmi dove trascorrevano i mesi estivi. È stato proprio durante quelle lunghe estati italiane che Lucca Carrà ha cominciato fotografare e coltivare la grande passione per la fotografia. Mosso dal coraggio e dalla naturalezza della giovanissima età, ha rivolto l’obiettivo verso i volti che lo circondavano ed è riuscito a immortalarli con pienezza e spontaneità.
Se è vero che la forza della fotografia risiede nel suo saper far trapelare i sentimenti nascosti nell’animo, allora nei volti ritratti di Carrà l’espressività del viso dal poeta riesce a trasmettere anche meglio di tante parole il grande valore della lirica. Risultato ottenuto grazie alla grande confidenza che il fotografo riesce a stabilir con i poeti, ritraendoli quindi nella loro massima naturalezza e spontaneità.
La mostra (40 ritratti - tutti in bianco e nero – quasi tutti di poeti con alcuni excursus su narratori e artisti come Emilio Isgrò, Vasco Pratolini e Romano Bilenchi e Alberto Vigevani) si intitola Quel volto, solo nella memoria che si sfolla (verso tratto da Non recidere, forbice, quel volto di Eugenio Montale). Si inaugura il 2 dicembre alle 18 alla Kasa dei Libri, che da sempre guarda alla poesia con particolare attenzione e interesse grazie ai tanti fondi raccolti da Andrea Kerbaker che trovano posto al quarto piano di Largo Aldo De Benedetti e grazie alle amicizie e agli incontri che da tempo si stringono in questo luogo dove sono passati, e ritornano con piacere, alcuni importanti poeti contemporanei come Franco Loi, Milo De Angelis, Giancarlo Majorino…
Da questa attenzione e dall’interesse per la profonda espressività delle foto di Luca Carrà, è nato il desiderio di organizzare e aggiornare la produzione fotografica dell’autore proprio con alcune delle amicizie più strette del padrone di Kasa, Carrà ha quindi integrato la sua personale galleria andando a riprendere per questa mostra dieci tra i più qualificati poeti di oggi: Giancarlo Consonni, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Vivian Lamarque, Franco Loi, Giancarlo Majorino, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Antonio Riccardi, Mario Santagostini e Graziella Tonon. Attraverso i 40 scatti - riuniti insieme qui per la prima volta - che compongono la mostra aperta fino al 18 dicembre, il pubblico potrà rivivere sette decenni di poesia italiana: si va infatti da Eugenio Montale, nato nel 1896 a Antonio Riccardi classe 1962. Così la mostra Quel volto, solo nella memoria che si sfolla diventa documento vivo di un periodo vasto e importante della nostra lirica e riesce a trasmettere tutta la forza delle parole proprio attraverso gli occhi di chi le ha scritte. Montale, in una delle sue poesie più celebri, ammonisce di non ‘chiedere la parole che squadrasse da ogni lato l’animo nostro infermo’ ma la fotografia per sua natura deve fare così e quindi dietro a questi 40 ritratti sta ogni volta tutta la vita in versi riassunta in una posa, un gesto, un’espressione. E così, attraverso queste immagini, si passa dal soldato ‘primo caduto sulla spiaggia normanna’ di Vittorio Sereni, alle fabbriche di Antonio Riccardi, alle visione stralunate di Alda Merini. Come dire il mondo nella sua sintesi più essenziale.
Se è vero che la forza della fotografia risiede nel suo saper far trapelare i sentimenti nascosti nell’animo, allora nei volti ritratti di Carrà l’espressività del viso dal poeta riesce a trasmettere anche meglio di tante parole il grande valore della lirica. Risultato ottenuto grazie alla grande confidenza che il fotografo riesce a stabilir con i poeti, ritraendoli quindi nella loro massima naturalezza e spontaneità.
La mostra (40 ritratti - tutti in bianco e nero – quasi tutti di poeti con alcuni excursus su narratori e artisti come Emilio Isgrò, Vasco Pratolini e Romano Bilenchi e Alberto Vigevani) si intitola Quel volto, solo nella memoria che si sfolla (verso tratto da Non recidere, forbice, quel volto di Eugenio Montale). Si inaugura il 2 dicembre alle 18 alla Kasa dei Libri, che da sempre guarda alla poesia con particolare attenzione e interesse grazie ai tanti fondi raccolti da Andrea Kerbaker che trovano posto al quarto piano di Largo Aldo De Benedetti e grazie alle amicizie e agli incontri che da tempo si stringono in questo luogo dove sono passati, e ritornano con piacere, alcuni importanti poeti contemporanei come Franco Loi, Milo De Angelis, Giancarlo Majorino…
Da questa attenzione e dall’interesse per la profonda espressività delle foto di Luca Carrà, è nato il desiderio di organizzare e aggiornare la produzione fotografica dell’autore proprio con alcune delle amicizie più strette del padrone di Kasa, Carrà ha quindi integrato la sua personale galleria andando a riprendere per questa mostra dieci tra i più qualificati poeti di oggi: Giancarlo Consonni, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Vivian Lamarque, Franco Loi, Giancarlo Majorino, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Antonio Riccardi, Mario Santagostini e Graziella Tonon. Attraverso i 40 scatti - riuniti insieme qui per la prima volta - che compongono la mostra aperta fino al 18 dicembre, il pubblico potrà rivivere sette decenni di poesia italiana: si va infatti da Eugenio Montale, nato nel 1896 a Antonio Riccardi classe 1962. Così la mostra Quel volto, solo nella memoria che si sfolla diventa documento vivo di un periodo vasto e importante della nostra lirica e riesce a trasmettere tutta la forza delle parole proprio attraverso gli occhi di chi le ha scritte. Montale, in una delle sue poesie più celebri, ammonisce di non ‘chiedere la parole che squadrasse da ogni lato l’animo nostro infermo’ ma la fotografia per sua natura deve fare così e quindi dietro a questi 40 ritratti sta ogni volta tutta la vita in versi riassunta in una posa, un gesto, un’espressione. E così, attraverso queste immagini, si passa dal soldato ‘primo caduto sulla spiaggia normanna’ di Vittorio Sereni, alle fabbriche di Antonio Riccardi, alle visione stralunate di Alda Merini. Come dire il mondo nella sua sintesi più essenziale.
02
dicembre 2015
Luca Carrà – Quel volto, solo nella memoria che si sfolla
Dal 02 al 18 dicembre 2015
fotografia
Location
KASA DEI LIBRI
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì - venerdì dalle 15 alle 19
Vernissage
2 Dicembre 2015, ore 18.00
Autore
Curatore