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Luca Cervini / Maurizio Sapia – Beyond Reality
La fotografia è per Cervini e Sapia una forma di scrittura: nella sua registrazione automatica del reale, del reale stesso mostra la natura di rappresentazione. La natura è percepita come segno, il processo di rielaborazione fotografica è la macchina da scrivere. Con questa mostra inaugura la Mirabilia Art Gallery
Comunicato stampa
Segnala l'evento
venerdì 17 maggio alle 18.30
INAUGURA LA SECONDA MOSTRA FOTOGRAFICA DI "BEYOND
REALITY" CON LA PERSONALE DI MAURIZIO SAPIA.
VERNISSAGE CON RINFRESCO E CONCERTO DEI MeMo.
INGRESSO GRATUITO.
°°°°°
INFO MOSTRA
BEYOND REALITY
Luca Cervini e Maurizio Sapia alla Mirabilia Art Gallery
4 maggio > 16 giugno 2013
Galleria d’arte Mirabilia – Via Plauto 1/A Reggio Emilia
A cura di Chiara Iemmi
George Grosz, ricorda nei suoi scritti: «Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio
studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi
potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede
nella vita eravamo inciampati in un filone d'oro senza nemmeno accorgercene».
Da quella mattinata del 1916 ad oggi “collage” fotografico ha avuto un enorme sviluppo in tutte le sue
declinazioni: non solo nel campo della fotografia artistica, ma anche (e soprattutto) nella fotografia digitale
commerciale, che al giorno d’oggi ne fa un massiccio utilizzo in ambito pubblicitario.
Proprio questa è la base di partenza di Luca Cervini e Maurizio Sapia: Luca ha frequentato studi di grafica
pubblicitaria, Maurizio è uno dei soci fondatori di uno studio fotografico che produce pubblicità e cataloghi
per numerose aziende.
Il loro percorso tecnico è importante per comprendere appieno il concetto che sta alla base del lavoro di
questi due artisti.
I primi lavori di Luca Cervini sono realizzati in più sessioni: le immagini fotografiche di base, in cui ritrae non solo persone e oggetti di uso comune, ma anche textures come legno, sabbia, corde, vengono successivamente ricomposte digitalmente come collages, per ottenere un effetto di polimaterismo virtuale.
Nelle ultime opere il materiale costruito "in digitale" sta lasciando spazio a scenari costruiti nella realtà con l'ausilio di un acquario, e poi fotografati, a cui vengono aggiunte altre foto fatte separatamente in studio.
Maurizio Sapia mette in scena fotograficamente se stesso moltiplicandosi all’infinito, sostituendo la rielaborazione digitale alla tecnica di fotomontaggio tipica dei fotografi surrealisti.
Il risultato è una fotografia onirica dal sapore “oltre il reale”, che cortocircuita surrealmente il senso di realtà e la nozione di finzione.
La fotografia è per Cervini e Sapia una forma di scrittura: nella sua registrazione automatica del reale, del reale stesso mostra la natura di rappresentazione. La natura è percepita come segno, il processo di rielaborazione fotografica è la macchina da scrivere.
Anche se il processo creativo è similare, ed è possibile rilevare nel lavoro di entrambi un linguaggio comune,
il punto di approdo è molto diverso.
LUCA CERVINI (Merate, 1984)
Luca Cervini crea visioni oniriche dal forte impatto visivo, collocate in scenari apocalittici dominati dal buio,
mondi liquidi che sono una sorta di proiezione psichica di un mondo mentale, capaci di risvegliare immagini
interiori archetipiche. Nelle sue opere esprime sia la costante ricerca dell’armonia con la propria interiorità,
sia l’energia del cambiamento, il desiderio di rinnovamento. Le atmosfere malinconiche che permeano le sue
opere comunicano una forte criticità nei confronti della decadenza del mondo contemporaneo, lanciando
però un messaggio positivo di speranza per il futuro.
Luca è un artista visivo giovane. Ma chi ha detto che la giovane età significa inesperienza?
E’ anzi uno degli artisti più complessi del panorama nazionale, il cui sviluppo creativo è caratterizzato da una
costante e dinamica ricerca. Dal 2006 fino ad oggi ha partecipato a innumerevoli mostre collettive, ha
realizzato due personali (Equilibri e Fratture, presso la galleria Officine dell’Immagine a Milano, e Magnificent
Decay, nello spazio pubblico del MIM – Museum in Motion di Piacenza), e nel 2012 ha vinto il Premio Alias
per giovani talenti. Le sue opere sono pubblicate su innumerevoli libri e riviste italiane e internazionali.
MAURIZIO SAPIA (Sanremo, 1966)
Maurizio Sapia crea self-portrait ironici e diretti, connotati da una composizione estetica che ricorda lo stilllife, in cui si prende gioco dell’identità dell’individuo che vive nella nostra epoca, al quale la società dominata
dal mondo dei media, impone di “essere” in rapporto con l’immagine di se stessi che si vuole comunicare
agli altri. Il protagonista delle fotografie è lo stesso artista, ripetutamente messo in scena in atmosfere irreali
e sognanti, per rappresentare l’uomo qualunque, e farci sorridere.
Maurizio è un artista che si diverte: ha fatto della sua passione per la fotografia un lavoro. Il divertimento e
l’ironia sono allo stesso tempo un carattere essenziale del suo modo di essere ed il fulcro stesso delle sue
opere.
Ha lavorato come fotografo commerciale per numerose riviste di moda, e negli ultimi anni ha iniziato una sua
ricerca personale, che si è concretizzata in varie mostre collettive in Italia e nel resto d’Europa ed una
grande mostra personale a Milano alla galleria ClicArt. Attualmente lavora in collaborazione con la Galleria
DIE MAUER, che ha di recente presentato i suoi ultimi lavori all’interno del MIA fair.
°°°°
Con questa mostra inaugura la Mirabilia Art Gallery: l’inizio di una grande passione per l’arte che si
esprimerà attraverso più percorsi.
La Mirabilia Art Gallery nasce da una maturata esperienza nell’organizzazione di mostre ed eventi
culturali in sedi pubbliche e private, oltre che nel campo dell'editoria e della grafica d'autore.
La galleria vuole essere un punto di riferimento per collezionisti e appassionati d'arte, un luogo di
incontro e confronto di generi espressivi diversi, proponendo artisti affermati ed emergenti dal
sicuro futuro.
°°°°
INFO CONCERTO
I MeMo nascono dall'unione, dopo anni di collaborazione in diverse situazioni, di Matteo Meloni (chitarra) e
Jacopo Moschetto (Fender Rhodes / tastiere), per la prima volta in duo.
Il loro motto è “Vintage instruments for a new sound” (strumenti d'epoca per un nuovo suono), e guardando il
palcoscenico nei pochi minuti precedenti allo spettacolo si ha l'impressione di essere capitati ad una fiera di
collezionisti.
Mirabilia s.r.l. Arte e Cultura Via Plauto 1/A, Reggio Emilia
Tel. 0522/454018 Fax. 0522/454990 E-Mail: info@artemirabilia.com Web: www.artemirabilia.comTra il loro strumenti, infatti, un VOX ac30 (amplificatore storico, utilizzato anche dai Beatles e caratterizzato
dalla copertura dei coni in stoffa “scozzese”), una chitarra Ibanez 335 (molto amata, tra gli altri, da John
Scofield) che richiama sonorità vintage da garage band londinese e una collezione di pedali famosi tra cui un
Eventide Time Factor, un Polychorus della Electro Harmonix, ed uno Whammy della Digitech la cui
disposizione sul pavimento richiama, per colore e forma, il gioco del tetris. A fianco un Fender Rhodes Mark I
del '71 (storico piano elettro-meccanico americano dal suono vetroso e ricco di armoniche utilizzato tra gli
altri da Herbie Hancock, George Duke, Chick Corea, Radiohead e nella maggior parte degli arrangiamenti
anni '70), amplificato da un Fender Twin Reverb '65 Blackface e collegato ad un altro famoso pedale, il della
Line6 Dl4.
La caratteristica principale del gruppo è il vivere l'esibizione non come un momento di protagonismo, ma
piuttosto come un immersione di se e del proprio pubblico in un ambiente, che sia reale o immaginato (come
un quadro, una poesia) all'interno del quale si proietta col proprio suono, trasportando l'ascoltatore in un
mondo trasparente di vetro e cristallo, avvolgendolo con le incessanti sfaccettature delle proprie armoniche:
talvolta la musica diventa straniante, talvolta tagliente, talvolta perfino aggressiva.
L'interazione con il pubblico e con lo spazio è continua, infatti i MeMo creano ambientazioni sonore nelle
quali l'ascoltatore può muoversi liberamente interagendo con esse, come immerso in una nuvola di suono,
mentre i musicisti assistono allo spettacolo insieme a lui, come parte dello stesso ambiente, lasciandolo
libero di “sentirsi a casa sua”.
La disposizione del palco nei loro spettacoli non prevede un “davanti”, un “dietro”, un “a lato”: il pubblico può
infatti camminare attorno ed essere investito dal suono a 360°, così cercando il “colore” che predilige.
L'origine del loro modo di fare musica si può ricercare nel Soundscaping o Ambient Music, anche se lo
scopo dei MeMo non è riproporre un genere: le loro influenze sono più che molteplici, e si muovono fra
melodie etniche indonesiane ed indiane, tra cellule ritmiche tipiche del minimalismo (Philip Glass, Terry Riley
e Steve Reich) e sonorità più sognanti e “zen” alla John Cage, con incursioni, nei momenti più intensi, nel
mondo del Rock e del Jazz. L'obiettivo di ogni loro concerto è principalmente uno: regalare ogni volta
un'emozione e una sorpresa.
Info: 0522 454018 – info@artemirabilia.com
Date: dal 4 maggio al 16 giugno 2013
Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.30-13.00; 14.30-18.30
opening Luca Cervini: sabato 4 maggio ore 18.30
opening Maurizio Sapia: venerdì 17 maggio ore 18.30
mostra inserita all’interno del circuito off di Fotografia Europea 2013
Sponsor: Salerno Building
Collaborazioni: Galleria Officine dell’Immagine (Milano), Galleria DIE MAUER Arte Contemporanea (Prato)
INAUGURA LA SECONDA MOSTRA FOTOGRAFICA DI "BEYOND
REALITY" CON LA PERSONALE DI MAURIZIO SAPIA.
VERNISSAGE CON RINFRESCO E CONCERTO DEI MeMo.
INGRESSO GRATUITO.
°°°°°
INFO MOSTRA
BEYOND REALITY
Luca Cervini e Maurizio Sapia alla Mirabilia Art Gallery
4 maggio > 16 giugno 2013
Galleria d’arte Mirabilia – Via Plauto 1/A Reggio Emilia
A cura di Chiara Iemmi
George Grosz, ricorda nei suoi scritti: «Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio
studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi
potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede
nella vita eravamo inciampati in un filone d'oro senza nemmeno accorgercene».
Da quella mattinata del 1916 ad oggi “collage” fotografico ha avuto un enorme sviluppo in tutte le sue
declinazioni: non solo nel campo della fotografia artistica, ma anche (e soprattutto) nella fotografia digitale
commerciale, che al giorno d’oggi ne fa un massiccio utilizzo in ambito pubblicitario.
Proprio questa è la base di partenza di Luca Cervini e Maurizio Sapia: Luca ha frequentato studi di grafica
pubblicitaria, Maurizio è uno dei soci fondatori di uno studio fotografico che produce pubblicità e cataloghi
per numerose aziende.
Il loro percorso tecnico è importante per comprendere appieno il concetto che sta alla base del lavoro di
questi due artisti.
I primi lavori di Luca Cervini sono realizzati in più sessioni: le immagini fotografiche di base, in cui ritrae non solo persone e oggetti di uso comune, ma anche textures come legno, sabbia, corde, vengono successivamente ricomposte digitalmente come collages, per ottenere un effetto di polimaterismo virtuale.
Nelle ultime opere il materiale costruito "in digitale" sta lasciando spazio a scenari costruiti nella realtà con l'ausilio di un acquario, e poi fotografati, a cui vengono aggiunte altre foto fatte separatamente in studio.
Maurizio Sapia mette in scena fotograficamente se stesso moltiplicandosi all’infinito, sostituendo la rielaborazione digitale alla tecnica di fotomontaggio tipica dei fotografi surrealisti.
Il risultato è una fotografia onirica dal sapore “oltre il reale”, che cortocircuita surrealmente il senso di realtà e la nozione di finzione.
La fotografia è per Cervini e Sapia una forma di scrittura: nella sua registrazione automatica del reale, del reale stesso mostra la natura di rappresentazione. La natura è percepita come segno, il processo di rielaborazione fotografica è la macchina da scrivere.
Anche se il processo creativo è similare, ed è possibile rilevare nel lavoro di entrambi un linguaggio comune,
il punto di approdo è molto diverso.
LUCA CERVINI (Merate, 1984)
Luca Cervini crea visioni oniriche dal forte impatto visivo, collocate in scenari apocalittici dominati dal buio,
mondi liquidi che sono una sorta di proiezione psichica di un mondo mentale, capaci di risvegliare immagini
interiori archetipiche. Nelle sue opere esprime sia la costante ricerca dell’armonia con la propria interiorità,
sia l’energia del cambiamento, il desiderio di rinnovamento. Le atmosfere malinconiche che permeano le sue
opere comunicano una forte criticità nei confronti della decadenza del mondo contemporaneo, lanciando
però un messaggio positivo di speranza per il futuro.
Luca è un artista visivo giovane. Ma chi ha detto che la giovane età significa inesperienza?
E’ anzi uno degli artisti più complessi del panorama nazionale, il cui sviluppo creativo è caratterizzato da una
costante e dinamica ricerca. Dal 2006 fino ad oggi ha partecipato a innumerevoli mostre collettive, ha
realizzato due personali (Equilibri e Fratture, presso la galleria Officine dell’Immagine a Milano, e Magnificent
Decay, nello spazio pubblico del MIM – Museum in Motion di Piacenza), e nel 2012 ha vinto il Premio Alias
per giovani talenti. Le sue opere sono pubblicate su innumerevoli libri e riviste italiane e internazionali.
MAURIZIO SAPIA (Sanremo, 1966)
Maurizio Sapia crea self-portrait ironici e diretti, connotati da una composizione estetica che ricorda lo stilllife, in cui si prende gioco dell’identità dell’individuo che vive nella nostra epoca, al quale la società dominata
dal mondo dei media, impone di “essere” in rapporto con l’immagine di se stessi che si vuole comunicare
agli altri. Il protagonista delle fotografie è lo stesso artista, ripetutamente messo in scena in atmosfere irreali
e sognanti, per rappresentare l’uomo qualunque, e farci sorridere.
Maurizio è un artista che si diverte: ha fatto della sua passione per la fotografia un lavoro. Il divertimento e
l’ironia sono allo stesso tempo un carattere essenziale del suo modo di essere ed il fulcro stesso delle sue
opere.
Ha lavorato come fotografo commerciale per numerose riviste di moda, e negli ultimi anni ha iniziato una sua
ricerca personale, che si è concretizzata in varie mostre collettive in Italia e nel resto d’Europa ed una
grande mostra personale a Milano alla galleria ClicArt. Attualmente lavora in collaborazione con la Galleria
DIE MAUER, che ha di recente presentato i suoi ultimi lavori all’interno del MIA fair.
°°°°
Con questa mostra inaugura la Mirabilia Art Gallery: l’inizio di una grande passione per l’arte che si
esprimerà attraverso più percorsi.
La Mirabilia Art Gallery nasce da una maturata esperienza nell’organizzazione di mostre ed eventi
culturali in sedi pubbliche e private, oltre che nel campo dell'editoria e della grafica d'autore.
La galleria vuole essere un punto di riferimento per collezionisti e appassionati d'arte, un luogo di
incontro e confronto di generi espressivi diversi, proponendo artisti affermati ed emergenti dal
sicuro futuro.
°°°°
INFO CONCERTO
I MeMo nascono dall'unione, dopo anni di collaborazione in diverse situazioni, di Matteo Meloni (chitarra) e
Jacopo Moschetto (Fender Rhodes / tastiere), per la prima volta in duo.
Il loro motto è “Vintage instruments for a new sound” (strumenti d'epoca per un nuovo suono), e guardando il
palcoscenico nei pochi minuti precedenti allo spettacolo si ha l'impressione di essere capitati ad una fiera di
collezionisti.
Mirabilia s.r.l. Arte e Cultura Via Plauto 1/A, Reggio Emilia
Tel. 0522/454018 Fax. 0522/454990 E-Mail: info@artemirabilia.com Web: www.artemirabilia.comTra il loro strumenti, infatti, un VOX ac30 (amplificatore storico, utilizzato anche dai Beatles e caratterizzato
dalla copertura dei coni in stoffa “scozzese”), una chitarra Ibanez 335 (molto amata, tra gli altri, da John
Scofield) che richiama sonorità vintage da garage band londinese e una collezione di pedali famosi tra cui un
Eventide Time Factor, un Polychorus della Electro Harmonix, ed uno Whammy della Digitech la cui
disposizione sul pavimento richiama, per colore e forma, il gioco del tetris. A fianco un Fender Rhodes Mark I
del '71 (storico piano elettro-meccanico americano dal suono vetroso e ricco di armoniche utilizzato tra gli
altri da Herbie Hancock, George Duke, Chick Corea, Radiohead e nella maggior parte degli arrangiamenti
anni '70), amplificato da un Fender Twin Reverb '65 Blackface e collegato ad un altro famoso pedale, il della
Line6 Dl4.
La caratteristica principale del gruppo è il vivere l'esibizione non come un momento di protagonismo, ma
piuttosto come un immersione di se e del proprio pubblico in un ambiente, che sia reale o immaginato (come
un quadro, una poesia) all'interno del quale si proietta col proprio suono, trasportando l'ascoltatore in un
mondo trasparente di vetro e cristallo, avvolgendolo con le incessanti sfaccettature delle proprie armoniche:
talvolta la musica diventa straniante, talvolta tagliente, talvolta perfino aggressiva.
L'interazione con il pubblico e con lo spazio è continua, infatti i MeMo creano ambientazioni sonore nelle
quali l'ascoltatore può muoversi liberamente interagendo con esse, come immerso in una nuvola di suono,
mentre i musicisti assistono allo spettacolo insieme a lui, come parte dello stesso ambiente, lasciandolo
libero di “sentirsi a casa sua”.
La disposizione del palco nei loro spettacoli non prevede un “davanti”, un “dietro”, un “a lato”: il pubblico può
infatti camminare attorno ed essere investito dal suono a 360°, così cercando il “colore” che predilige.
L'origine del loro modo di fare musica si può ricercare nel Soundscaping o Ambient Music, anche se lo
scopo dei MeMo non è riproporre un genere: le loro influenze sono più che molteplici, e si muovono fra
melodie etniche indonesiane ed indiane, tra cellule ritmiche tipiche del minimalismo (Philip Glass, Terry Riley
e Steve Reich) e sonorità più sognanti e “zen” alla John Cage, con incursioni, nei momenti più intensi, nel
mondo del Rock e del Jazz. L'obiettivo di ogni loro concerto è principalmente uno: regalare ogni volta
un'emozione e una sorpresa.
Info: 0522 454018 – info@artemirabilia.com
Date: dal 4 maggio al 16 giugno 2013
Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.30-13.00; 14.30-18.30
opening Luca Cervini: sabato 4 maggio ore 18.30
opening Maurizio Sapia: venerdì 17 maggio ore 18.30
mostra inserita all’interno del circuito off di Fotografia Europea 2013
Sponsor: Salerno Building
Collaborazioni: Galleria Officine dell’Immagine (Milano), Galleria DIE MAUER Arte Contemporanea (Prato)
17
maggio 2013
Luca Cervini / Maurizio Sapia – Beyond Reality
Dal 17 maggio al 16 giugno 2013
fotografia
Location
GALLERIA D’ARTE MIRABILIA
Reggio Nell'emilia, Via Plauto, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Plauto, 1, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dal Lunedì al Venerdì 9.30-13.00; 14.30-18.30
Vernissage
17 Maggio 2013, ore 18.30
Autore
Curatore