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Luca Coclite – Condensation with sensation
Le figure impercettibili che abitano lo spazio espositivo e costituiscono la mostra, non si lasciano vedere, ma bloccano il movimento; non si fanno riconoscere, ma non si fanno ignorare. Queste immagini interferiscono con lo stesso statuto che le definisce, sfumando i termini e i confini.
Comunicato stampa
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Adiacenze è lieta di presentare In-primis impressus.
Il progetto intende indagare i percorsi e gli sviluppi dell’operato di tre artisti, figli di una generazione che ha già fatto i conti con la propria eredità, che mettono al centro della propria ricerca la materia visiva e sonora come sostanza duttile e malleabile.
Le tre mostre personali, che fanno seguito alla PREVIEW collettiva del 28 gennaio, si pongono come un unico processo di rarefazione che prendendo le mosse da una forte oggettualità, vaporizza il medium artistico raggiungendo uno stato impalpabile in cui il supporto dell’opera sono i riflessi automatici dello spettatore, a cui viene consegnato il compito di completare l’opera.
Luca Coclite interviene negli spazi di Adiacenze creando un diaframma su cui agisce il respiro dell’installazione. Le figure impercettibili che abitano lo spazio non si lasciano vedere, ma bloccano il movimento; non si fanno riconoscere, ma non si fanno ignorare. Queste immagini interferiscono con lo stesso statuto che le definisce, sfumando i termini e i confini. L’impressione alla base del processo fotografico si alleggerisce, sovvertendo il suo stesso funzionamento e aprendosi ad altre, nuove espressioni.
Condensation with sensation è un dispositivo complesso, composto da un proiettore, una lastra di vetro che funge da schermo e un umidificatore utilizzato per creare il vapore necessario alla percezione dell’immagine proiettata. È un dispositivo complesso perché mette alla prova la percezione, la possibilità stessa di fruire l’opera e lo fa destabilizzando le caratteristiche intrinseche del mezzo utilizzato.
L’impossibilità di leggere le tracce lasciate dalla luce, in assenza di una superficie che si ponga come filtro, è ovviata dal soffio intermittente del vapore, che porta lo spettatore a singhiozzare di fronte alla visione. In quei momenti una patina di condensa ottunde la trasparenza del vetro, concedendo così all’immagine di delinearsi.
L’ambiente si trasforma in una camera ottica, nella quale il ‘respiro’ della macchina per il vapore scandisce l’analisi dell’impressione della luce sulla lastra/schermo, seminando indizi e sottraendo certezze. Il “foto-grafico”, nel suo senso letterale, è il soggetto di una mise en scène che, indipendentemente dalla durata dell’esposizione, non arriverà mai a iscrivere il suo passaggio sul supporto che l’accoglie. Si apre una crisi nel cuore stesso del concetto d’immagini, che fa vacillare il loro statuto per indagarne le singole caratteristiche, alzare il velo che copre una nozioni che, forse, è necessario aggiornare.
Il progetto intende indagare i percorsi e gli sviluppi dell’operato di tre artisti, figli di una generazione che ha già fatto i conti con la propria eredità, che mettono al centro della propria ricerca la materia visiva e sonora come sostanza duttile e malleabile.
Le tre mostre personali, che fanno seguito alla PREVIEW collettiva del 28 gennaio, si pongono come un unico processo di rarefazione che prendendo le mosse da una forte oggettualità, vaporizza il medium artistico raggiungendo uno stato impalpabile in cui il supporto dell’opera sono i riflessi automatici dello spettatore, a cui viene consegnato il compito di completare l’opera.
Luca Coclite interviene negli spazi di Adiacenze creando un diaframma su cui agisce il respiro dell’installazione. Le figure impercettibili che abitano lo spazio non si lasciano vedere, ma bloccano il movimento; non si fanno riconoscere, ma non si fanno ignorare. Queste immagini interferiscono con lo stesso statuto che le definisce, sfumando i termini e i confini. L’impressione alla base del processo fotografico si alleggerisce, sovvertendo il suo stesso funzionamento e aprendosi ad altre, nuove espressioni.
Condensation with sensation è un dispositivo complesso, composto da un proiettore, una lastra di vetro che funge da schermo e un umidificatore utilizzato per creare il vapore necessario alla percezione dell’immagine proiettata. È un dispositivo complesso perché mette alla prova la percezione, la possibilità stessa di fruire l’opera e lo fa destabilizzando le caratteristiche intrinseche del mezzo utilizzato.
L’impossibilità di leggere le tracce lasciate dalla luce, in assenza di una superficie che si ponga come filtro, è ovviata dal soffio intermittente del vapore, che porta lo spettatore a singhiozzare di fronte alla visione. In quei momenti una patina di condensa ottunde la trasparenza del vetro, concedendo così all’immagine di delinearsi.
L’ambiente si trasforma in una camera ottica, nella quale il ‘respiro’ della macchina per il vapore scandisce l’analisi dell’impressione della luce sulla lastra/schermo, seminando indizi e sottraendo certezze. Il “foto-grafico”, nel suo senso letterale, è il soggetto di una mise en scène che, indipendentemente dalla durata dell’esposizione, non arriverà mai a iscrivere il suo passaggio sul supporto che l’accoglie. Si apre una crisi nel cuore stesso del concetto d’immagini, che fa vacillare il loro statuto per indagarne le singole caratteristiche, alzare il velo che copre una nozioni che, forse, è necessario aggiornare.
26
febbraio 2011
Luca Coclite – Condensation with sensation
Dal 26 febbraio al 15 marzo 2011
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-20
Vernissage
26 Febbraio 2011, ore 19
Autore
Curatore