Le città “impossibili” di Ferullo si ergono tra rocce scoscese, declivi di vulcani e cime di monti, esaltando le capacità costruttive e progettuali umane, sottolineandone al contempo la scelleratezza e l’egoismo. Gli ultimi lavori realizzati per questa serie inseriscono una nota di irrequietezza della Natura nei confronti degli agglomerati urbani, innescando nelle tele un senso di inquietudine, di attesa per lo svolgersi degli eventi.
Due lune spesso coronano il cielo degli scenari dipinti sulle tele, due realtà separate e distinte ma coesistenti, come due universi paralleli.

“un cielo denso come latte, pallido come la luna, ricopre le tele di Luca Ferullo. Biancore diffuso e vigoroso che sembra nascondere una possibilità di colore, la potenzialità dell’esistenza di “qualcosa” dietro il velo chiaro. In questa distesa asettica emergono, come da uno specchio d’acqua, due corpi celesti che per forma e delicatezza fanno pensare alla luna” [Marianna Cozzuto]