Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luca Gambacorti – Emor. Un diario fotografico
mostra personale di Luca Gambacorti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Emor era mio padre, ed io mi sono sempre sentito un figlio. Non è mai stato né un padre amico né un padre autoritario, ma un punto di riferimento costante e affidabile .
Era infatti una persona esigente con se stesso e con gli altri. Affettuoso a modo suo, senza mai dimostrarmi nulla, è stato però capace di non ostacolare mai le mie scelte, di comprendere tutte le mie passioni e di concedermi di realizzare tutti i miei sogni. Mi ha lasciato libero di pensare e di fare.
Emor, un nome antico dal Vecchio Testamento per un uomo piccolino e magro, ha iniziato a lavorare a 12 anni vendendo lupini e ha continuato a lavorare tutta la vita attraversando il grande fermento del dopoguerra e del boom economico italiano. Emor è stato un uomo del '900 e non gli è mai interessato capire cosa fossero le nuove tecnologie, non ha mai avuto un computer, non ha mai saputo cosa fossero le email, Internet e i Social.
La sua ultima parentesi della vita è stata fatta di abitudini, tradizioni, oggetti e gesti, riti di vita quotidiana.
Insieme a lui sono passati gli anni, tanti... l’età si sono accumulate ed è arrivato il momento di un suo rapido declino.
L’Emor in forma, attivo e indipendente, ha iniziato ad essere debole, lento, vago, a non voler stare più solo.
Piano piano mi sono accorto che l’ordine naturale non aveva più senso e, da figlio, non avendo figli, ho iniziato a sentirmi padre di mio padre.
È da lì che ho iniziato a fotografarlo, non so come mai... è stato quasi un gesto naturale, come a immortalare quella vita che mi aveva generato e che dipendeva dalla mia per morire in pace.
I suoi ultimi cinque anni di vita, il tempo passato insieme a lui, le sue composizioni, sono diventati quasi un diario fotografico, fatto di gesti semplici, consuetudini, casa, ricordi, pelle, silenzi, pianura, dal momento dei primi ricoveri fino al momento in cui si è spento per sempre.
Quindi, dopo tante mostre fatte negli ultimi anni e dopo vari incoraggiamenti, ho sentito l’esigenza di rendergli omaggio con una mostra a lui dedicata nel giorno del suo compleanno, il 10 gennaio".
Luca Gambacorti
Era infatti una persona esigente con se stesso e con gli altri. Affettuoso a modo suo, senza mai dimostrarmi nulla, è stato però capace di non ostacolare mai le mie scelte, di comprendere tutte le mie passioni e di concedermi di realizzare tutti i miei sogni. Mi ha lasciato libero di pensare e di fare.
Emor, un nome antico dal Vecchio Testamento per un uomo piccolino e magro, ha iniziato a lavorare a 12 anni vendendo lupini e ha continuato a lavorare tutta la vita attraversando il grande fermento del dopoguerra e del boom economico italiano. Emor è stato un uomo del '900 e non gli è mai interessato capire cosa fossero le nuove tecnologie, non ha mai avuto un computer, non ha mai saputo cosa fossero le email, Internet e i Social.
La sua ultima parentesi della vita è stata fatta di abitudini, tradizioni, oggetti e gesti, riti di vita quotidiana.
Insieme a lui sono passati gli anni, tanti... l’età si sono accumulate ed è arrivato il momento di un suo rapido declino.
L’Emor in forma, attivo e indipendente, ha iniziato ad essere debole, lento, vago, a non voler stare più solo.
Piano piano mi sono accorto che l’ordine naturale non aveva più senso e, da figlio, non avendo figli, ho iniziato a sentirmi padre di mio padre.
È da lì che ho iniziato a fotografarlo, non so come mai... è stato quasi un gesto naturale, come a immortalare quella vita che mi aveva generato e che dipendeva dalla mia per morire in pace.
I suoi ultimi cinque anni di vita, il tempo passato insieme a lui, le sue composizioni, sono diventati quasi un diario fotografico, fatto di gesti semplici, consuetudini, casa, ricordi, pelle, silenzi, pianura, dal momento dei primi ricoveri fino al momento in cui si è spento per sempre.
Quindi, dopo tante mostre fatte negli ultimi anni e dopo vari incoraggiamenti, ho sentito l’esigenza di rendergli omaggio con una mostra a lui dedicata nel giorno del suo compleanno, il 10 gennaio".
Luca Gambacorti
10
gennaio 2020
Luca Gambacorti – Emor. Un diario fotografico
Dal 10 gennaio al 28 febbraio 2020
fotografia
Location
LATO
Prato, Piazza San Marco, 13, (Prato)
Prato, Piazza San Marco, 13, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10.00-13.00 | 15.00-19.00
Vernissage
10 Gennaio 2020, ore 19
Autore