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Luca Maria Patella – AutoEncyclopèdie: la Scrittura
La mostra, dedicata alla parola visiva e alla scrittura lungo l’intero percorso dell’ attività di Patella, dagli anni ’60 ad oggi, si annuncia come una vera e propria ricognizione, scalata nel tempo, del lavoro di uno dei più interessanti maestri dell’arte italiana concettuale.
Comunicato stampa
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La galleria Laura Bulian è lieta di annunciare l’apertura della mostra autoEncyclopèdie di Luca Maria Patella che, dopo più di trenta anni, ritorna a Milano con un’ampia personale. In continuità ideale con la precedente collettiva La quarta prosa (2015), la mostra di Patella è dedicata alla parola visiva e alla scrittura lungo l’intero percorso della sua attività, dagli anni Sessanta ad oggi. autoEncyclopèdie è una mostra che, fin dal titolo, si annuncia come il primo capitolo di quella che sarà una vera e propria ricognizione, scalata nel tempo, del lavoro artistico di uno dei più interessanti ed elusivi maestri dell’arte italiana concettuale.
Nonostante Luca Maria Patella si possa considerare un paladino dell’interdisciplinarietà, uno sperimentatore linguistico instancabile e difficile da classificare, del suo multiforme lavoro è stato privilegiato soprattutto il carattere innovatore e spregiudicato rispetto al medium filmico e a quello fotografico, per cui l’artista può essere giustamente annoverato tra gli anticipatori di molte tendenze successive e attuali. Ed è vero che film come Terra Animata (1965-67) o come SKMP2 (1968), così come i suoi “ambienti proiettivi” sono ormai ritenuti dei caposaldi della ricerca multimediale oltre che grandi acquisizioni artistiche. Eppure il linguaggio verbale (tanto nell’oralità che nella scrittura) è sicuramente la materia prima e plastica dell’intera attività di Patella. Anche se la sua ricerca risulta altrettanto distante dalla tautologia di matrice analitica e strutturale che dal cut up della poesia visiva coeve.
La parola e il segno entrano nei differenti layout (grafici, fotografici, filmici, performativi) di Luca Maria Patella, proliferando e disseminandosi all’interno e all’esterno dei formati, sotto forma di calembours, di giochi linguistici, di terreni magici che si fanno e si disfano incessantemente, che si sgretolano e si ricompongono a velocità diverse, a differenti focalizzazioni dello sguardo. Le parole si disgregano ciascuna in una molteplicità di sillabe che infrangono il piano semantico per ricomporsi a livello fonetico o viceversa. Ma si moltiplicano anche o si rovesciano riflessi negli specchi, si contraggono in schemi ideografici oppure sconfinano e circolano da un medium all’altro. I codici di lettura e i modelli di comunicazione abituali risultano inadeguati e compromessi, così come vengono messi in discussione le posizioni del percepire e dell’agire del soggetto.
Attraverso il ricorso alla psicanalisi (da Jung a Lacan) e all’infrasottile di Duchamp, quello che Patella intende minare sono le strutture di individuazione e di identificazione con cui noi catturiamo il mondo, le cose e noi stessi. Lo smontaggio di queste strutture intende aprire al possibile, in favore di una materia sempre mobile, di un flusso che non si fissa mai in stereotipi o convenzioni ma è sempre in atto, in divenire. Per questo, oltre i film, le tele fotografiche e gli ambienti istallativi, c’è tutta una intensa attività editoriale che raggiunge oltre sessanta pubblicazioni monografiche di differente soggetto e formato a partire dal primo esplosivo libro d’artista Io sono qui del 1975 fino a tutta la produzione delle sue Gazzette Ufficiali o Ufficiose.
Il titolo della mostra allude tanto al primato della parola in Patella quanto alla sua pretesa ironica di fondare un altro sistema completo di cognizioni, inteso ad abbracciare l’intero ambito della conoscenza, dall’arte alla scienza, a partire dalla propria autoanalisi psicanalitica. autoEncyclopèdie intende proporsi dunque come una sorta di antologica dell’opera di Patella attraverso, in questa prima fase, la scrittura. Oltre ad essere un omaggio all’altro suo grande maestro, il proto-psicanalista Denis Diderot, al quale aveva dedicato un libro uscito nell’84, Jacques Le Fataliste come Autoencyclopédie, che sarà ripubblicato in occasione delle mostra milanese da Archive Books e Laura Bulian Editions.
“Non appartengo a nessuno - recita il testo di Diderot - e appartengo a tutti. C’eravate prima d’entrarvi e ci sarete quando ne sarete usciti”. E questo, per Patella, non è che l’inconscio.
Luca Maria Patella was born in 1934 in Rome, Italy. He lives and works in Rome, Italy.
Selected shows since 2006
2017 Luca Maria Patella. autoEncyclopèdie: La scrittura, curated by Marco Scotini, Laura Bulian Gallery, Milan, Italy (solo show)
2016 Versus - La Sfida Dell'artista Al Suo Modello In Un Secolo Di Fotografia E Disegno, Galleria Civica di Modena, Modena, Italy; Luca Maria Patella - Ambienti proiettivi animati, 1964-1984, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy (solo show); Segni, Alfabeti, Scritture. Percorsi Nell'arte Contemporanea Attraverso La Collezione Macro, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy
2015 Egosuperegoalterego. Volto E Corpo Contemporaneo Dell’Arte, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy
2014 Scenario di terra, MART- Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto, Italy; II paesaggio italiano. Fotografie 1950 – 2010, Museo di Roma in Trastevere, Rome, Italy
2013 Anni '70. Arte a Roma, Palazzo delle Esposizioni, Rome, Italy; Project Room. Fotografia dalle collezioni, Centro de Arte Moderna e Contemporanea della Spezia (CAMeC), La Spezia, Italy; Duchamp re-made in Italy, GNAM, Rome, Italy
2012 Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy; Libri d’artista e altri racconti, GAM - Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, Gallarate, Italy
Forte Piano: Le forme del suono Prima parte, Auditorium Parco della Musica, Rome, Italy; Ends of the Earth, Land Art to 1974, MOCA, Los Angeles, USA
2011 Lvi Mostra Nazionale Premio Città Di Termoli 2011, Galleria Civica D'arte Contemporanea, Termoli, Campobasso, Italy; Italian Landscape In Photography Of The 1950's–2000's - Stroganov Palace, Saint Petersburg, Russia
2010 Luca Maria Patella. Proiezioni e visioni cosmiche 1965/1969, Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM), Rome, Italy (solo show); Ergo, materia. Arte povera, Museo Universitario de Arte Contemporáneo (MUAC), Messico City, Messico
2009 Italics: Italian Art between Tradition and Revolution 1968–2008, Museum of Contemporary Art Chicago (MCA), Chicago, USA; Art of Live - for 5 000 €, La Triennale di Milano. Design Museum, Milan, Italy
2008 Italics. Arte Italiana fra Tradizione e Rivoluzione, 1968-2008, Palazzo Grassi - Francois Pinault Foundation, Venice, Italy
2007 CAPRIBATTERIE la quarta, arteversum, Düsseldorf, Germany
2006 Italy made in art – Now, MOCA Shanghai, Shanghai, China
Nonostante Luca Maria Patella si possa considerare un paladino dell’interdisciplinarietà, uno sperimentatore linguistico instancabile e difficile da classificare, del suo multiforme lavoro è stato privilegiato soprattutto il carattere innovatore e spregiudicato rispetto al medium filmico e a quello fotografico, per cui l’artista può essere giustamente annoverato tra gli anticipatori di molte tendenze successive e attuali. Ed è vero che film come Terra Animata (1965-67) o come SKMP2 (1968), così come i suoi “ambienti proiettivi” sono ormai ritenuti dei caposaldi della ricerca multimediale oltre che grandi acquisizioni artistiche. Eppure il linguaggio verbale (tanto nell’oralità che nella scrittura) è sicuramente la materia prima e plastica dell’intera attività di Patella. Anche se la sua ricerca risulta altrettanto distante dalla tautologia di matrice analitica e strutturale che dal cut up della poesia visiva coeve.
La parola e il segno entrano nei differenti layout (grafici, fotografici, filmici, performativi) di Luca Maria Patella, proliferando e disseminandosi all’interno e all’esterno dei formati, sotto forma di calembours, di giochi linguistici, di terreni magici che si fanno e si disfano incessantemente, che si sgretolano e si ricompongono a velocità diverse, a differenti focalizzazioni dello sguardo. Le parole si disgregano ciascuna in una molteplicità di sillabe che infrangono il piano semantico per ricomporsi a livello fonetico o viceversa. Ma si moltiplicano anche o si rovesciano riflessi negli specchi, si contraggono in schemi ideografici oppure sconfinano e circolano da un medium all’altro. I codici di lettura e i modelli di comunicazione abituali risultano inadeguati e compromessi, così come vengono messi in discussione le posizioni del percepire e dell’agire del soggetto.
Attraverso il ricorso alla psicanalisi (da Jung a Lacan) e all’infrasottile di Duchamp, quello che Patella intende minare sono le strutture di individuazione e di identificazione con cui noi catturiamo il mondo, le cose e noi stessi. Lo smontaggio di queste strutture intende aprire al possibile, in favore di una materia sempre mobile, di un flusso che non si fissa mai in stereotipi o convenzioni ma è sempre in atto, in divenire. Per questo, oltre i film, le tele fotografiche e gli ambienti istallativi, c’è tutta una intensa attività editoriale che raggiunge oltre sessanta pubblicazioni monografiche di differente soggetto e formato a partire dal primo esplosivo libro d’artista Io sono qui del 1975 fino a tutta la produzione delle sue Gazzette Ufficiali o Ufficiose.
Il titolo della mostra allude tanto al primato della parola in Patella quanto alla sua pretesa ironica di fondare un altro sistema completo di cognizioni, inteso ad abbracciare l’intero ambito della conoscenza, dall’arte alla scienza, a partire dalla propria autoanalisi psicanalitica. autoEncyclopèdie intende proporsi dunque come una sorta di antologica dell’opera di Patella attraverso, in questa prima fase, la scrittura. Oltre ad essere un omaggio all’altro suo grande maestro, il proto-psicanalista Denis Diderot, al quale aveva dedicato un libro uscito nell’84, Jacques Le Fataliste come Autoencyclopédie, che sarà ripubblicato in occasione delle mostra milanese da Archive Books e Laura Bulian Editions.
“Non appartengo a nessuno - recita il testo di Diderot - e appartengo a tutti. C’eravate prima d’entrarvi e ci sarete quando ne sarete usciti”. E questo, per Patella, non è che l’inconscio.
Luca Maria Patella was born in 1934 in Rome, Italy. He lives and works in Rome, Italy.
Selected shows since 2006
2017 Luca Maria Patella. autoEncyclopèdie: La scrittura, curated by Marco Scotini, Laura Bulian Gallery, Milan, Italy (solo show)
2016 Versus - La Sfida Dell'artista Al Suo Modello In Un Secolo Di Fotografia E Disegno, Galleria Civica di Modena, Modena, Italy; Luca Maria Patella - Ambienti proiettivi animati, 1964-1984, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy (solo show); Segni, Alfabeti, Scritture. Percorsi Nell'arte Contemporanea Attraverso La Collezione Macro, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy
2015 Egosuperegoalterego. Volto E Corpo Contemporaneo Dell’Arte, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy
2014 Scenario di terra, MART- Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto, Italy; II paesaggio italiano. Fotografie 1950 – 2010, Museo di Roma in Trastevere, Rome, Italy
2013 Anni '70. Arte a Roma, Palazzo delle Esposizioni, Rome, Italy; Project Room. Fotografia dalle collezioni, Centro de Arte Moderna e Contemporanea della Spezia (CAMeC), La Spezia, Italy; Duchamp re-made in Italy, GNAM, Rome, Italy
2012 Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001, MACRO Museo d´Arte Contemporanea Roma, Rome, Italy; Libri d’artista e altri racconti, GAM - Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, Gallarate, Italy
Forte Piano: Le forme del suono Prima parte, Auditorium Parco della Musica, Rome, Italy; Ends of the Earth, Land Art to 1974, MOCA, Los Angeles, USA
2011 Lvi Mostra Nazionale Premio Città Di Termoli 2011, Galleria Civica D'arte Contemporanea, Termoli, Campobasso, Italy; Italian Landscape In Photography Of The 1950's–2000's - Stroganov Palace, Saint Petersburg, Russia
2010 Luca Maria Patella. Proiezioni e visioni cosmiche 1965/1969, Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM), Rome, Italy (solo show); Ergo, materia. Arte povera, Museo Universitario de Arte Contemporáneo (MUAC), Messico City, Messico
2009 Italics: Italian Art between Tradition and Revolution 1968–2008, Museum of Contemporary Art Chicago (MCA), Chicago, USA; Art of Live - for 5 000 €, La Triennale di Milano. Design Museum, Milan, Italy
2008 Italics. Arte Italiana fra Tradizione e Rivoluzione, 1968-2008, Palazzo Grassi - Francois Pinault Foundation, Venice, Italy
2007 CAPRIBATTERIE la quarta, arteversum, Düsseldorf, Germany
2006 Italy made in art – Now, MOCA Shanghai, Shanghai, China
30
marzo 2017
Luca Maria Patella – AutoEncyclopèdie: la Scrittura
Dal 30 marzo al 23 giugno 2017
arte contemporanea
Location
LAURA BULIAN GALLERY
Milano, Via Giovanni Battista Piranesi, 10, (Milano)
Milano, Via Giovanni Battista Piranesi, 10, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
30 Marzo 2017, ore 18.30
Autore
Curatore