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Luca Maria Patella / Rosa Foschi
una rassegna, per la prima volta a Cosenza, di opere dei due artisti, il maestro Luca Maria Patella e la moglie Rosa Foschi
Comunicato stampa
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Sabato 4 ottobre p.v. alle ore 18.30 - nell’ambito della quarta edizione della Giornata del Contemporaneo (organizzata dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani - AMACI), l’Associazione Vertigo Arte è lieta di presentare la mostra “Luca Maria Patella & Rosa Foschi”, una rassegna, per la prima volta a Cosenza, di opere dei due artisti, il maestro Luca Maria Patella e la moglie Rosa Foschi.
La mostra sarà preceduta da una conferenza dell’arch. Fernando Miglietta “Cultura e Creatività/ con Luca, una mattina del 1980”.
Luca Maria Patella nel panorama artistico contemporaneo svolge un’incessante ricerca passando attraverso numerosi media espressivi sperimentali dalla pittura all’installazione, dalla fotografia al libro e alla scrittura in versi, senza mai perdere il contatto con una profonda matrice estetica e poetica. Ha tenuto un gran numero di Personali e Antologiche in Italia e all’Estero, ha partecipato a innumerevoli Rassegne internazionali, fra cui, diverse edizioni della Biennale di Venezia.
Rosa Foschi segue una via diversa e autonoma. Si occupa di pubblicità, cinema e fotografia. Ha frequentato il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e ha partecipato a festival internazionali tra cui quello di Oberhausen, di Annecy e il “Festival dei Popoli”di Firenze. Autrice di vari cortometraggi in disegno animato, 35 mm., prodotti dalla “Corona Cinematografica” di E. Gagliardo e premiati dal Ministero dello Spettacolo, è anche una raffinata poetessa.
**
Artista funambolico e peculiarissimo, Luca Maria Patella (già nel nome e nel cognome maschio/femmina/mollusco) non ama essere catalogato in movimenti artistici nei quali alcuni critici tendono a inserirlo (il concettuale, il multimediale, il comportamentale, la land art), anche perché di essi è stato, come molti studiosi dimostrano, anticipatore, ispirato dalla formazione umanistico-scientifica per retaggio paterno (astronomia) e studi personali (chimica strutturale, psicoanalisi con E. Bernhard,) che gli ha consentito di coniugare come pochi Arte & Scienza, dal pre-concettuale dei primi anni sessanta, alle mostre di “Proiezioni oggettive o psicologiche” dello stesso periodo, dagli “Ambienti proiettivi animati”(L’Attico, Roma-1968), agli “ Alberi parlanti e Cespugli interattivi” della rassegna New Italian Art di Liverpool nel 1971, ai “Muri Parlanti” (Centro Apollinaire, Milano). La sua marcata individualità è certo connaturata all’infaticabile anelito di ricerca e sperimentazione (non dimentichiamo gli esordi incisori e fotocinematografici del tutto innovativi), ma soprattutto pare dettata dalla necessità d’un dialettico perenne confronto con se stesso, infine suggellato dall’ultimo Libro Catalogo “Patella ressemble à Patella”, divenuto, per i suoi totalizzanti interventi, un testo creativo “in atto”. Patella (che accanto alla vastissima opera artistica, ha prodotto una settantina di volumi, tra cui apprezzati libri di poesie e il famoso “DAN, DEN, PIR, DUCH” - cioè Dante, ricorrente nel suo lavoro, Denis Diderot, Piranesi, Duchamp -, libera riflessione su quattro autori che gli “parlavano”), appare come una sorta d’alchimista del linguaggio -punto nodale di tutta la sua ricerca, che non sfugge a un aspetto anche ludico e fortemente ironico, spesso autoironico, e a una forma d’originale barocchismo- di stampo umanista, sempre in bilico sul cavo sottile degli equilibristi, una sorta di leonardesco uomo totale che non ha remore a utilizzare tutti i mezzi espressivi a disposizione (calcografia, fotografia, film, video, forme digitali, suono, pittura, scultura, ambiente, installazione, scrittura anche poetica) per dare sfogo e forma a quel mondo che evidentemente da sempre gli urge dentro.
Confrontarsi e collaborare con tanto vulcanico e geniale artista non è cosa facile. Eppure Rosa Foschi, che lo ha sposato, ci prova e ci riesce da una vita. Con una ricerca e una produzione per una (limitata) parte comune, ma anche con una personale opera pittorica e foto-cinematografica che non soffre affatto un possibile respiro pigmalionesco del maestro, ma solca un sentiero diverso, originale e perfettamente autonomo, caratterizzato da una sovrapposizione di concetti, dal non-sense, da un’arguta intelligente ironia, da un citazionismo letterario (ella è anche raffinatissima poetessa), mai però imbalsamato e fine a se stesso. Esperienze certo che, di primo acchito, appaiono di stampo futurista, surrealista e dada, e che tuttavia alla base presuppongono una diversa concezione, un aggregato intellettivo, un’intuizione intellettuale, come scrive Claudio Crescentini, di ascendenza schopenhaueriana, attraverso la quale filtra gran parte del suo mondo artistico.
Franco Gordano
La mostra sarà preceduta da una conferenza dell’arch. Fernando Miglietta “Cultura e Creatività/ con Luca, una mattina del 1980”.
Luca Maria Patella nel panorama artistico contemporaneo svolge un’incessante ricerca passando attraverso numerosi media espressivi sperimentali dalla pittura all’installazione, dalla fotografia al libro e alla scrittura in versi, senza mai perdere il contatto con una profonda matrice estetica e poetica. Ha tenuto un gran numero di Personali e Antologiche in Italia e all’Estero, ha partecipato a innumerevoli Rassegne internazionali, fra cui, diverse edizioni della Biennale di Venezia.
Rosa Foschi segue una via diversa e autonoma. Si occupa di pubblicità, cinema e fotografia. Ha frequentato il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e ha partecipato a festival internazionali tra cui quello di Oberhausen, di Annecy e il “Festival dei Popoli”di Firenze. Autrice di vari cortometraggi in disegno animato, 35 mm., prodotti dalla “Corona Cinematografica” di E. Gagliardo e premiati dal Ministero dello Spettacolo, è anche una raffinata poetessa.
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Artista funambolico e peculiarissimo, Luca Maria Patella (già nel nome e nel cognome maschio/femmina/mollusco) non ama essere catalogato in movimenti artistici nei quali alcuni critici tendono a inserirlo (il concettuale, il multimediale, il comportamentale, la land art), anche perché di essi è stato, come molti studiosi dimostrano, anticipatore, ispirato dalla formazione umanistico-scientifica per retaggio paterno (astronomia) e studi personali (chimica strutturale, psicoanalisi con E. Bernhard,) che gli ha consentito di coniugare come pochi Arte & Scienza, dal pre-concettuale dei primi anni sessanta, alle mostre di “Proiezioni oggettive o psicologiche” dello stesso periodo, dagli “Ambienti proiettivi animati”(L’Attico, Roma-1968), agli “ Alberi parlanti e Cespugli interattivi” della rassegna New Italian Art di Liverpool nel 1971, ai “Muri Parlanti” (Centro Apollinaire, Milano). La sua marcata individualità è certo connaturata all’infaticabile anelito di ricerca e sperimentazione (non dimentichiamo gli esordi incisori e fotocinematografici del tutto innovativi), ma soprattutto pare dettata dalla necessità d’un dialettico perenne confronto con se stesso, infine suggellato dall’ultimo Libro Catalogo “Patella ressemble à Patella”, divenuto, per i suoi totalizzanti interventi, un testo creativo “in atto”. Patella (che accanto alla vastissima opera artistica, ha prodotto una settantina di volumi, tra cui apprezzati libri di poesie e il famoso “DAN, DEN, PIR, DUCH” - cioè Dante, ricorrente nel suo lavoro, Denis Diderot, Piranesi, Duchamp -, libera riflessione su quattro autori che gli “parlavano”), appare come una sorta d’alchimista del linguaggio -punto nodale di tutta la sua ricerca, che non sfugge a un aspetto anche ludico e fortemente ironico, spesso autoironico, e a una forma d’originale barocchismo- di stampo umanista, sempre in bilico sul cavo sottile degli equilibristi, una sorta di leonardesco uomo totale che non ha remore a utilizzare tutti i mezzi espressivi a disposizione (calcografia, fotografia, film, video, forme digitali, suono, pittura, scultura, ambiente, installazione, scrittura anche poetica) per dare sfogo e forma a quel mondo che evidentemente da sempre gli urge dentro.
Confrontarsi e collaborare con tanto vulcanico e geniale artista non è cosa facile. Eppure Rosa Foschi, che lo ha sposato, ci prova e ci riesce da una vita. Con una ricerca e una produzione per una (limitata) parte comune, ma anche con una personale opera pittorica e foto-cinematografica che non soffre affatto un possibile respiro pigmalionesco del maestro, ma solca un sentiero diverso, originale e perfettamente autonomo, caratterizzato da una sovrapposizione di concetti, dal non-sense, da un’arguta intelligente ironia, da un citazionismo letterario (ella è anche raffinatissima poetessa), mai però imbalsamato e fine a se stesso. Esperienze certo che, di primo acchito, appaiono di stampo futurista, surrealista e dada, e che tuttavia alla base presuppongono una diversa concezione, un aggregato intellettivo, un’intuizione intellettuale, come scrive Claudio Crescentini, di ascendenza schopenhaueriana, attraverso la quale filtra gran parte del suo mondo artistico.
Franco Gordano
04
ottobre 2008
Luca Maria Patella / Rosa Foschi
Dal 04 ottobre al 15 novembre 2008
arte contemporanea
Location
VERTIGO ARTE
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Orario di apertura
mar-sab 16.30 - 19.30
Vernissage
4 Ottobre 2008, ore 18.00
Autore
Curatore