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Luca Pancrazzi – MIRA MARE
Comunicato stampa
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L’ultimo appuntamento per la rassegna OSARE PERDERE è con l’installazione di Luca Pancrazzi
Mira Mare
“Il margine per l’errore è inevitabile e al tempo stesso previsto e inseguito dall’artista. La sua presenza è la testimonianza di una sfida: così si manifesta nel tentativo insistito di Mira (una declinazione del verbo ‘sparire’, che si altera poi in ‘sparare’, scritta con i pallini sparati da una carabina su una tela). L’oscillazione dell’errore attorno all’idea iniziale, e in concorrenza con la volontà dell’autore, garantisce “l’apparizione unica di una lontananza, per quanto possa essere vicina”2 con cui Walter Benjamin definiva l’aura, una parusia che qui è priva di sacralità e si tesse come un “singolare intreccio di spazio e di tempo”3 mantenuto in vita nel passaggio dell’arte.” (tratto da Luca Pancrazzi, un passo dopo l’altro, di Pietro Gaglianò, Assab One 2014)
Sparire e Sparare sono due azioni legate ad una presenza che si nega nel primo caso.
In inglese shoot è sparare ma anche fotografare, (sparare una foto), la pratica quotidiana del disegno è intesa qui come allenamento e aggiustamento del vedere e viene estesa alla pura visione/azione, fotografare, disegnare, sparare sono pratiche quotidiane di precisione, ed è lo sguardo che fora il telo attraverso il proiettile calibro 4,5.
Mira è anche abbreviazione di ammira, guardare, vedere.
In questa installazione il foro del proiettile rivela il paesaggio dietro, il mare, appunto, vero grande soggetto del territorio di Tellaro. Il mare è rivelato metaforicamente e raggiunto attraverso questa azione. Vedere, appunto. Il gioco di parole dell’opera così si arricchisce di questa nuova declinazione.
Mira Mare
“Il margine per l’errore è inevitabile e al tempo stesso previsto e inseguito dall’artista. La sua presenza è la testimonianza di una sfida: così si manifesta nel tentativo insistito di Mira (una declinazione del verbo ‘sparire’, che si altera poi in ‘sparare’, scritta con i pallini sparati da una carabina su una tela). L’oscillazione dell’errore attorno all’idea iniziale, e in concorrenza con la volontà dell’autore, garantisce “l’apparizione unica di una lontananza, per quanto possa essere vicina”2 con cui Walter Benjamin definiva l’aura, una parusia che qui è priva di sacralità e si tesse come un “singolare intreccio di spazio e di tempo”3 mantenuto in vita nel passaggio dell’arte.” (tratto da Luca Pancrazzi, un passo dopo l’altro, di Pietro Gaglianò, Assab One 2014)
Sparire e Sparare sono due azioni legate ad una presenza che si nega nel primo caso.
In inglese shoot è sparare ma anche fotografare, (sparare una foto), la pratica quotidiana del disegno è intesa qui come allenamento e aggiustamento del vedere e viene estesa alla pura visione/azione, fotografare, disegnare, sparare sono pratiche quotidiane di precisione, ed è lo sguardo che fora il telo attraverso il proiettile calibro 4,5.
Mira è anche abbreviazione di ammira, guardare, vedere.
In questa installazione il foro del proiettile rivela il paesaggio dietro, il mare, appunto, vero grande soggetto del territorio di Tellaro. Il mare è rivelato metaforicamente e raggiunto attraverso questa azione. Vedere, appunto. Il gioco di parole dell’opera così si arricchisce di questa nuova declinazione.
24
settembre 2021
Luca Pancrazzi – MIRA MARE
Dal 24 settembre al 23 ottobre 2021
arte contemporanea
Location
SPAZIO FOURTEEN ARTELLARO
Lerici, Piazza E. Figoli, 14, (La Spezia)
Lerici, Piazza E. Figoli, 14, (La Spezia)
Orario di apertura
9-24
Vernissage
24 Settembre 2021, 18.30
Sito web
Ufficio stampa
Fourteen ArTellaro
Autore
Curatore