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Luca Pignatelli – Blue note. Opere su carta
Il titolo della mostra, curata da Elena Lydia Scipioni, si riferisce a quella nota suonata o cantata, nel blues e nel jazz, che costituisce un’alterazione nel colore, una lieve stonatura controllata nella scala diatonica occidentale che amplifica le possibilità espressive pur rimanendo nella struttura musicale prestabilita
Comunicato stampa
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La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta a partire dal 31 ottobre negli spazi della Wunderkammer la mostra “Blue note / Opere su carta”, che raccoglie una serie di opere recenti su carta di Luca Pignatelli (Milano, 1962).
Il titolo della mostra, curata da Elena Lydia Scipioni, si riferisce a quella nota suonata o cantata, nel blues e nel jazz, che costituisce un’alterazione nel colore, una lieve stonatura controllata nella scala diatonica occidentale che amplifica le possibilità espressive pur rimanendo nella struttura musicale prestabilita.
In mostra Standard (2000-2015), in cui titoli o riferimenti di copertine di vinili di musica jazz sono riportati su fotocopie di fotografie d’archivio trattate con inchiostri e vernici. Aerei da guerra, giardini di corte e ville, vedute aeree di grattacieli di New York o stampe di antichi edifici non intrattengono analogie semantiche con le parole. Parole e immagini si sovrappongono in un meccanismo di citazioni tratte da archivi collettivi e personali che non sono semplice depositi ma mezzi di attivazione di un rinnovato pensiero contemporaneo. Un secondo gruppo di opere raffigura treni davanti a edifici accennati, sbiaditi o cancellati dallo sbuffo della locomotiva (2012-2015). Sono documenti pop su carte sfinite dalla lavorazione, la cui esuberanza cromatica non cela quell’aspetto minaccioso e accattivante che la locomotiva trasmette. Questi mezzi sbucano da un qualche ricordo o più semplicemente dal passato. Il colore dello sfondo è cupo e indefinito, come spesso il ricordo o il sogno ci si presentano, dissolvendosi nel momento in cui la mente li ripercorre.
Se la musica jazz trova nell’improvvisazione la sua libertà espressiva pur seguendo un protocollo armonico predefinito, il viaggio in treno è espressione di una libertà su un tracciato predefinito. Fa da raccordo tra questi due gruppi di opere una gigantesca Cosmografia (2015), realizzata appositamente per questa mostra. In quest’opera l’aggancio al figurativo non viene del tutto abbandonato, tuttavia l’indefinitezza del tratto e l’improvvisazione dell’esecuzione trovano libera espressione in una realizzazione ritmica e profonda sulla superficie di una grande carta colore grafite.
Luca Pignatelli realizza i suoi lavori su materiali recuperati in aree di stoccaggio, depositi e magazzini, luoghi per i quali da sempre nutre una profonda curiosità e su cui è solito intervenire sovrapponendo un vasto repertorio di immagini ascrivibili a tempi diversi: soggetti della statuaria classica, mezzi di trasporto e di guerra, città portuali, architetture anonime o definite. Sono furti dal mondo delle immagini ai quali l’artista ricorre, con distacco e senza finalità narrative, anche in queste opere più recenti. Le sue opere sono state esposte in numerosi musei in Italia e all’estero, tra cui: Galleria degli Uffizi, Firenze (2015), Galleria M77 Milano-St.Moritz (2014), Museo di Capodimonte, Napoli (2014), Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2011), Galleria Poggiali e Forconi di Firenze (2010), 53a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (2009), Mamac di Nizza (2009), Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2008), Teatro India di Roma (2007), 50° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia (2003), Palais du Parlament Eropéen, Strasburgo (2003), Isetan Tokyo Museum, Tokyo (2000), International Forum, Tokyo (2000), XII Quadriennale, Roma (1996).
Il progetto Wunderkammer è curato da Virginia Bertone, conservatore delle raccolte e responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM.
In occasione di questa mostra sarà pubblicato un catalogo Skira curato da Danilo Eccher, con testi di D. Eccher, A. C. Quintavalle, E. L. Scipioni, A. Musini, A. Bona
Il titolo della mostra, curata da Elena Lydia Scipioni, si riferisce a quella nota suonata o cantata, nel blues e nel jazz, che costituisce un’alterazione nel colore, una lieve stonatura controllata nella scala diatonica occidentale che amplifica le possibilità espressive pur rimanendo nella struttura musicale prestabilita.
In mostra Standard (2000-2015), in cui titoli o riferimenti di copertine di vinili di musica jazz sono riportati su fotocopie di fotografie d’archivio trattate con inchiostri e vernici. Aerei da guerra, giardini di corte e ville, vedute aeree di grattacieli di New York o stampe di antichi edifici non intrattengono analogie semantiche con le parole. Parole e immagini si sovrappongono in un meccanismo di citazioni tratte da archivi collettivi e personali che non sono semplice depositi ma mezzi di attivazione di un rinnovato pensiero contemporaneo. Un secondo gruppo di opere raffigura treni davanti a edifici accennati, sbiaditi o cancellati dallo sbuffo della locomotiva (2012-2015). Sono documenti pop su carte sfinite dalla lavorazione, la cui esuberanza cromatica non cela quell’aspetto minaccioso e accattivante che la locomotiva trasmette. Questi mezzi sbucano da un qualche ricordo o più semplicemente dal passato. Il colore dello sfondo è cupo e indefinito, come spesso il ricordo o il sogno ci si presentano, dissolvendosi nel momento in cui la mente li ripercorre.
Se la musica jazz trova nell’improvvisazione la sua libertà espressiva pur seguendo un protocollo armonico predefinito, il viaggio in treno è espressione di una libertà su un tracciato predefinito. Fa da raccordo tra questi due gruppi di opere una gigantesca Cosmografia (2015), realizzata appositamente per questa mostra. In quest’opera l’aggancio al figurativo non viene del tutto abbandonato, tuttavia l’indefinitezza del tratto e l’improvvisazione dell’esecuzione trovano libera espressione in una realizzazione ritmica e profonda sulla superficie di una grande carta colore grafite.
Luca Pignatelli realizza i suoi lavori su materiali recuperati in aree di stoccaggio, depositi e magazzini, luoghi per i quali da sempre nutre una profonda curiosità e su cui è solito intervenire sovrapponendo un vasto repertorio di immagini ascrivibili a tempi diversi: soggetti della statuaria classica, mezzi di trasporto e di guerra, città portuali, architetture anonime o definite. Sono furti dal mondo delle immagini ai quali l’artista ricorre, con distacco e senza finalità narrative, anche in queste opere più recenti. Le sue opere sono state esposte in numerosi musei in Italia e all’estero, tra cui: Galleria degli Uffizi, Firenze (2015), Galleria M77 Milano-St.Moritz (2014), Museo di Capodimonte, Napoli (2014), Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2011), Galleria Poggiali e Forconi di Firenze (2010), 53a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (2009), Mamac di Nizza (2009), Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2008), Teatro India di Roma (2007), 50° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia (2003), Palais du Parlament Eropéen, Strasburgo (2003), Isetan Tokyo Museum, Tokyo (2000), International Forum, Tokyo (2000), XII Quadriennale, Roma (1996).
Il progetto Wunderkammer è curato da Virginia Bertone, conservatore delle raccolte e responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM.
In occasione di questa mostra sarà pubblicato un catalogo Skira curato da Danilo Eccher, con testi di D. Eccher, A. C. Quintavalle, E. L. Scipioni, A. Musini, A. Bona
30
ottobre 2015
Luca Pignatelli – Blue note. Opere su carta
Dal 30 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016
arte contemporanea
Location
GAM – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via Magenta, 31, (Torino)
Torino, Via Magenta, 31, (Torino)
Biglietti
ingresso collezioni permanenti: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
Orario di apertura
martedì - domenica 10.00-19.30. La biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
30 Ottobre 2015, h 18.30
Editore
SKIRA
Autore
Curatore