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Luca Pozzi / Mauro Staccioli
La relazione fra i due autori indaga la relazione fra lo spazio fisico della scultura che diviene luogo e quello teorico che abbraccia le nuove tecnologie e l’astrofisica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TEATRO ELFO PUCCINI | SPAZIO ATELIER | 2 - 20 MAGGIO 2018
universimondi@elfo
Luca Pozzi + Mauro Staccioli
per art@elfo, un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni
opere di Mauro Staccioli e Luca Pozzi
luci Michele Ceglia
suono Luca De Marinis
Reportage fotografico dell’installazione di Lorenzo Palmieri
una produzione Meetmuseum e Teatro Elfo Puccini
in collaborazione con All Around Art e Archivio Mauro Staccioli
Opere esposte:
Mauro Staccioli, Ellisse, 2010, acciaio corten, cm 63x80x15, Courtesy Archivio Mauro Staccioli
Luca Pozzi, The Grandfather Platform Carpet Elfo Puccini, 2018, dimensioni variabili
La nuova esposizione di art@elfo, l’iniziativa curata da Flavio Arensi e Ferdinando Bruni,
nata dalla collaborazione fra Meetmuseum e Teatro dell’Elfo, propone un’installazione di
Luca Pozzi in cui è inserita la scultura di Mauro Staccioli, il grande scultore famoso dagli
anni settanta per le sue “sculture-intervento”. La relazione fra i due autori indaga la
relazione fra lo spazio fisico della scultura che diviene luogo e quello teorico che abbraccia
le nuove tecnologie e l’astrofisica. Universimondi@elfo è concepito come uno spazio
contemplativo e un catalizzatore d’informazione dove il pubblico è chiamato a partecipare
a una situazione immersiva, per sperimentare il raccoglimento.
Attraverso un collage digitale serigrafato su moquette è materializzato un grande buco
nero attorno al quale gravitano: l’asteroide interstellare Oumuamua, l’Euclid Spacecraft e il
Planck cruising to L2 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Qui è anche posizionata la
scultura di Mauro Staccioli, come elemento di dialogo con la dimensione della sala e
apertura tridimensionale dello spazio.
L’opera site specific di Luca Pozzi è anche il pretesto per omaggiare Mauro Staccioli,
scomparso il primo gennaio del 2018, fra le figure carismatiche dell’arte italiana, che è
stato senza dubbio uno dei migliori interpreti della scultura ambientale.
Luca Pozzi (1983) è artista visivo e mediatore culturale.
Ispirato dai mondi dell'arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell'informatica, dopo
la Laurea in Pittura e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie
comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid (CERN) e il
Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA).
Studiando gravità quantistica, cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in
una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, disegni
di luce e un uso performativo della fotografia basata su una strana sensazione di tempo congelato
e multi-dimensionalità.
Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere
sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il Mambo di
Bologna, il MEF di Torino e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York. E' conosciuto
per la serie fotografica “Supersymmetric Partner”, che documenta i suoi salti di fronte alle pitture
rinascimentali di Paolo Veronese e per l’utilizzo di tecnologie a levitazione elettromagnetica in
opere dal sapore futuristico come “Schroedinger’s cat through Piero della Francesca influence”
(Museo Marino Marini, 2010), “9 Churches 9 Columns” (Moscow Biennale, 2011) e “The Star
Platform” (Marrakech Biennale, 2012). Nel 2013 mette a punto il dispositivo di disegno di luce da
remoto “Oracle” (DLD, Haus der Kunst, Monaco), del 2015 é la mostra “The Messengers of
Gravity” (MEF,Torino), mentre del 2017 il progetto “Blazing Quasi-Stellar Object” (CERN, Ginevra).
Nello stesso anno partecipa a “Documenta 14” come parte del collettivo “Eternal Internet
Brotherhood” (Kassel).
Mauro Staccioli (Volterra, 1937) dalla fine degli anni Sessanta elabora “sculture-intervento” che si
pongono in profonda relazione con gli spazi - intesi nella loro concezione sia fisica che sociale -
nei quali vengono collocate. L’artista sceglie fin da principio un linguaggio caratterizzato da forme
essenziali, nel tempo sempre più giocate su apparenti squilibri e sul sovvertimento delle regole
statiche, e dall’uso di materiali semplici come il cemento, il ferro e, successivamente, l’acciaio
corten.
La mostra Sculture in città tenutasi a Volterra nel 1972 segna l’inizio di questo originale approccio
che vede nell’interazione con l’ambiente urbano e/o naturale il movente principale della sua attività
artistica. Il titolo della mostra tenutasi a Vigevano nel 1977 - Lettura di un ambiente – fissa il
metodo. Partecipa alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1976 e del 1978, anno in cui realizza,
con forte intento critico e provocatorio, il celebro Muro una parete di cemento di 8 metri che
ostruiva il viale d’accesso al Padiglione Italia. Nel 1982 è chiamato a realizzare un’opera per
l’apertura del parco di Villa Gori a Celle (PT), il primo parco italiano di sculture ambientali.
Riconosciuto a livello internazionale, i suoi interventi si contano numerosi in Germania, Gran
Bretagna, Israele, Stati Uniti, Francia, Belgio, Portogallo, Puerto Rico, Equador, Corea, Taiwan,
Marocco. Tra i principali si ricordano il grande arco rovesciato al Parco Olimpico di Seul (1988), il
celebre Equilibrio sospeso al Rond Point de l’Europe a Bruxelles (1998) e le sculture realizzate per
la mostra Luoghi d'esperienza - Volterra 1972-2009 in parte ancora presenti sul territorio, la
piramide sul 38º Parallelo, alta ben 30 metri, all’interno del parco “Fiumara d’Arte” in Sicilia, il
grande anello davanti all’ingresso della GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Muore a Milano il 1 gennaio 2018.
art@elfo è un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni che nasce da una collaborazione di
Meetmuseum e il Teatro dell’Elfo iniziata con la ridefinizione del logo del teatro disegnato da
Mimmo Paladino, insieme all’immagine guida della stagione teatrale 2016-2017 e alla
realizzazione delle videoguide per la mostra Restituzioni di Galleria d’Italia. L’iniziativa intende
trasformare l’ambiente del sottopalco, una sorta di scatola nera, in un luogo espositivo temporaneo
sottolineando ancora una volta come l’identità dell’Elfo sia di essere un «teatro d’arte
contemporanea».
universimondi@elfo
Luca Pozzi + Mauro Staccioli
per art@elfo, un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni
opere di Mauro Staccioli e Luca Pozzi
luci Michele Ceglia
suono Luca De Marinis
Reportage fotografico dell’installazione di Lorenzo Palmieri
una produzione Meetmuseum e Teatro Elfo Puccini
in collaborazione con All Around Art e Archivio Mauro Staccioli
Opere esposte:
Mauro Staccioli, Ellisse, 2010, acciaio corten, cm 63x80x15, Courtesy Archivio Mauro Staccioli
Luca Pozzi, The Grandfather Platform Carpet Elfo Puccini, 2018, dimensioni variabili
La nuova esposizione di art@elfo, l’iniziativa curata da Flavio Arensi e Ferdinando Bruni,
nata dalla collaborazione fra Meetmuseum e Teatro dell’Elfo, propone un’installazione di
Luca Pozzi in cui è inserita la scultura di Mauro Staccioli, il grande scultore famoso dagli
anni settanta per le sue “sculture-intervento”. La relazione fra i due autori indaga la
relazione fra lo spazio fisico della scultura che diviene luogo e quello teorico che abbraccia
le nuove tecnologie e l’astrofisica. Universimondi@elfo è concepito come uno spazio
contemplativo e un catalizzatore d’informazione dove il pubblico è chiamato a partecipare
a una situazione immersiva, per sperimentare il raccoglimento.
Attraverso un collage digitale serigrafato su moquette è materializzato un grande buco
nero attorno al quale gravitano: l’asteroide interstellare Oumuamua, l’Euclid Spacecraft e il
Planck cruising to L2 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Qui è anche posizionata la
scultura di Mauro Staccioli, come elemento di dialogo con la dimensione della sala e
apertura tridimensionale dello spazio.
L’opera site specific di Luca Pozzi è anche il pretesto per omaggiare Mauro Staccioli,
scomparso il primo gennaio del 2018, fra le figure carismatiche dell’arte italiana, che è
stato senza dubbio uno dei migliori interpreti della scultura ambientale.
Luca Pozzi (1983) è artista visivo e mediatore culturale.
Ispirato dai mondi dell'arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell'informatica, dopo
la Laurea in Pittura e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie
comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid (CERN) e il
Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA).
Studiando gravità quantistica, cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in
una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, disegni
di luce e un uso performativo della fotografia basata su una strana sensazione di tempo congelato
e multi-dimensionalità.
Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere
sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il Mambo di
Bologna, il MEF di Torino e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York. E' conosciuto
per la serie fotografica “Supersymmetric Partner”, che documenta i suoi salti di fronte alle pitture
rinascimentali di Paolo Veronese e per l’utilizzo di tecnologie a levitazione elettromagnetica in
opere dal sapore futuristico come “Schroedinger’s cat through Piero della Francesca influence”
(Museo Marino Marini, 2010), “9 Churches 9 Columns” (Moscow Biennale, 2011) e “The Star
Platform” (Marrakech Biennale, 2012). Nel 2013 mette a punto il dispositivo di disegno di luce da
remoto “Oracle” (DLD, Haus der Kunst, Monaco), del 2015 é la mostra “The Messengers of
Gravity” (MEF,Torino), mentre del 2017 il progetto “Blazing Quasi-Stellar Object” (CERN, Ginevra).
Nello stesso anno partecipa a “Documenta 14” come parte del collettivo “Eternal Internet
Brotherhood” (Kassel).
Mauro Staccioli (Volterra, 1937) dalla fine degli anni Sessanta elabora “sculture-intervento” che si
pongono in profonda relazione con gli spazi - intesi nella loro concezione sia fisica che sociale -
nei quali vengono collocate. L’artista sceglie fin da principio un linguaggio caratterizzato da forme
essenziali, nel tempo sempre più giocate su apparenti squilibri e sul sovvertimento delle regole
statiche, e dall’uso di materiali semplici come il cemento, il ferro e, successivamente, l’acciaio
corten.
La mostra Sculture in città tenutasi a Volterra nel 1972 segna l’inizio di questo originale approccio
che vede nell’interazione con l’ambiente urbano e/o naturale il movente principale della sua attività
artistica. Il titolo della mostra tenutasi a Vigevano nel 1977 - Lettura di un ambiente – fissa il
metodo. Partecipa alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1976 e del 1978, anno in cui realizza,
con forte intento critico e provocatorio, il celebro Muro una parete di cemento di 8 metri che
ostruiva il viale d’accesso al Padiglione Italia. Nel 1982 è chiamato a realizzare un’opera per
l’apertura del parco di Villa Gori a Celle (PT), il primo parco italiano di sculture ambientali.
Riconosciuto a livello internazionale, i suoi interventi si contano numerosi in Germania, Gran
Bretagna, Israele, Stati Uniti, Francia, Belgio, Portogallo, Puerto Rico, Equador, Corea, Taiwan,
Marocco. Tra i principali si ricordano il grande arco rovesciato al Parco Olimpico di Seul (1988), il
celebre Equilibrio sospeso al Rond Point de l’Europe a Bruxelles (1998) e le sculture realizzate per
la mostra Luoghi d'esperienza - Volterra 1972-2009 in parte ancora presenti sul territorio, la
piramide sul 38º Parallelo, alta ben 30 metri, all’interno del parco “Fiumara d’Arte” in Sicilia, il
grande anello davanti all’ingresso della GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Muore a Milano il 1 gennaio 2018.
art@elfo è un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni che nasce da una collaborazione di
Meetmuseum e il Teatro dell’Elfo iniziata con la ridefinizione del logo del teatro disegnato da
Mimmo Paladino, insieme all’immagine guida della stagione teatrale 2016-2017 e alla
realizzazione delle videoguide per la mostra Restituzioni di Galleria d’Italia. L’iniziativa intende
trasformare l’ambiente del sottopalco, una sorta di scatola nera, in un luogo espositivo temporaneo
sottolineando ancora una volta come l’identità dell’Elfo sia di essere un «teatro d’arte
contemporanea».
08
aprile 2016
Luca Pozzi / Mauro Staccioli
Dall'otto al 12 aprile 2016
arte contemporanea
Location
TEATRO ELFO PUCCINI
Milano, Corso Buenos Aires, 33, (Milano)
Milano, Corso Buenos Aires, 33, (Milano)
Orario di apertura
la mostra è visitabile solamente in orario di apertura spettacoli in programma (un'ora prima dell'inizio spettacoli)
Vernissage
8 Aprile 2016, ore
Autore
Curatore