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Luca Trevisani – Caldo
Trevisani ci immerge in una serie di sculture e interventi tridimensionali sperimentali, generati tramite l’azione del calore, attraverso la frittura delle loro parti, utilizzando plastiche di origine alimentare e biologica
Comunicato stampa
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BASE / Progetti per l'arte presenta giovedì 12 ottobre 2017 dalle ore 18,30 la mostra dal titolo "Caldo"che Luca Trevisani ha ideato appositamente per lo spazio non-profit di Firenze che inizia il suo ventesimo anno di attività.
Le opere presentate da Luca Trevisani per questo progetto, hanno come comune denominatore l’instabilità, una condizione evolutiva magnetica e mutante, che espande e contrae senza sosta i confini fra ogni singolo elemento dell’opera e l’ambiente, che diventa ora irradiato, ora protagonista indiscusso. Trevisani ci immerge in una serie di sculture e interventi tridimensionali sperimentali, generati tramite l’azione del calore, attraverso la frittura delle loro parti, utilizzando plastiche di origine alimentare e biologica. Nel lavoro di Trevisani le caratteristiche storiche della scultura sono continuamente interrogate se non addirittura sovvertite, in un laboratorio dinamico che sonda l’indeterminatezza del mondo materiale, e la nostra esperienza delle cose. Per lo scultore, come per il chimico, non esiste un lavoro ma esiste un lavorio, un esame costante del mondo, che lo smonta e lo rimonta, persistente ed ipnotico. Siamo immersi in un divenire continuo e senza pausa, la cucina eccentrica e radicale proposta da Trevisani, affronta il tema dell’inconsumabile mutazione cui gli elementi naturali sono sottoposti, il tema del protratto infierire sulla natura, e la nostra naturale inclinazione alla ferocia e alla trasformazione. Quella di Trevisani è una cucina inutile e per questo necessaria, è una cucina irreale, che non ha altro scopo che quello di apparecchiare un procedimento combinatorio, basato su continue reazioni chimiche e formali, accostamenti arbitrari, dove la conoscenza del Mondo avviene tramite i sensi. Quelli pensati appositamente per gli spazi di Base sono esercizi di scultura selvaggia - non perché pittoreschi o esotici o decorativi, ma perché furiosamente inclini ad assorbire tutte le informazioni suggerite dai regimi culturali occidentali e a risputarli in un ibrido imprevedibile – dove anche la nostra ricerca identitaria non ha più a che fare con lo studio di improbabili origini, ma con la scoperta di nuove destinazioni.
Luca Trevisani è uno dei giovani artisti italiani delle ultime generazioni che più si è fatto notare a livello internazionale. Il suo lavoro è stato esposto in musei e centri d’arte internazionali come: Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma; Biennale of Sydney; Manifesta 7, Rovereto; Biennale di Architettura, Venezia; Mot Museum of Contemporary Art Tokyo; Kunsthalle Wien; Kunstverein Braunschweig; Zkm Karlsruhe. Ha pubblicato numerosi libri tra cui: The effort took ist tools, Argobooks 2008, The art of Folding for young and old, Cura Books 2012, Water Ikebana, Humbodt Books 2013, Luca Trevisani, Snoeck, 2014, Grand Hotel et des Palmes, Nero, 2015. La sua ricerca spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative, quelle grafiche, il design, il cinema di ricerca o l’architettura.
BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (con Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Lapo Binazzi & Ufo, 9999, Zziggurat), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, Jiri Kovanda, BASEOPEN (con Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvè, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Nicole Miller, ... che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE.
Prossime mostre: Richard Long, Roman Ondak, Saadane Afif, John Armleder, Rossella Biscotti, Daniel Buren, Thomas Saraceno, Patrick Tuttofuoco, ...
L’attività è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo dell’associazione BASExBASE / Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato / Regione Toscana
Le opere presentate da Luca Trevisani per questo progetto, hanno come comune denominatore l’instabilità, una condizione evolutiva magnetica e mutante, che espande e contrae senza sosta i confini fra ogni singolo elemento dell’opera e l’ambiente, che diventa ora irradiato, ora protagonista indiscusso. Trevisani ci immerge in una serie di sculture e interventi tridimensionali sperimentali, generati tramite l’azione del calore, attraverso la frittura delle loro parti, utilizzando plastiche di origine alimentare e biologica. Nel lavoro di Trevisani le caratteristiche storiche della scultura sono continuamente interrogate se non addirittura sovvertite, in un laboratorio dinamico che sonda l’indeterminatezza del mondo materiale, e la nostra esperienza delle cose. Per lo scultore, come per il chimico, non esiste un lavoro ma esiste un lavorio, un esame costante del mondo, che lo smonta e lo rimonta, persistente ed ipnotico. Siamo immersi in un divenire continuo e senza pausa, la cucina eccentrica e radicale proposta da Trevisani, affronta il tema dell’inconsumabile mutazione cui gli elementi naturali sono sottoposti, il tema del protratto infierire sulla natura, e la nostra naturale inclinazione alla ferocia e alla trasformazione. Quella di Trevisani è una cucina inutile e per questo necessaria, è una cucina irreale, che non ha altro scopo che quello di apparecchiare un procedimento combinatorio, basato su continue reazioni chimiche e formali, accostamenti arbitrari, dove la conoscenza del Mondo avviene tramite i sensi. Quelli pensati appositamente per gli spazi di Base sono esercizi di scultura selvaggia - non perché pittoreschi o esotici o decorativi, ma perché furiosamente inclini ad assorbire tutte le informazioni suggerite dai regimi culturali occidentali e a risputarli in un ibrido imprevedibile – dove anche la nostra ricerca identitaria non ha più a che fare con lo studio di improbabili origini, ma con la scoperta di nuove destinazioni.
Luca Trevisani è uno dei giovani artisti italiani delle ultime generazioni che più si è fatto notare a livello internazionale. Il suo lavoro è stato esposto in musei e centri d’arte internazionali come: Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma; Biennale of Sydney; Manifesta 7, Rovereto; Biennale di Architettura, Venezia; Mot Museum of Contemporary Art Tokyo; Kunsthalle Wien; Kunstverein Braunschweig; Zkm Karlsruhe. Ha pubblicato numerosi libri tra cui: The effort took ist tools, Argobooks 2008, The art of Folding for young and old, Cura Books 2012, Water Ikebana, Humbodt Books 2013, Luca Trevisani, Snoeck, 2014, Grand Hotel et des Palmes, Nero, 2015. La sua ricerca spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative, quelle grafiche, il design, il cinema di ricerca o l’architettura.
BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (con Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Lapo Binazzi & Ufo, 9999, Zziggurat), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, Jiri Kovanda, BASEOPEN (con Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvè, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Nicole Miller, ... che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE.
Prossime mostre: Richard Long, Roman Ondak, Saadane Afif, John Armleder, Rossella Biscotti, Daniel Buren, Thomas Saraceno, Patrick Tuttofuoco, ...
L’attività è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo dell’associazione BASExBASE / Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato / Regione Toscana
12
ottobre 2017
Luca Trevisani – Caldo
Dal 12 ottobre al 15 novembre 2017
arte contemporanea
Location
BASE / PROGETTI PER L’ARTE
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Vernissage
12 Ottobre 2017, ore 18.30
Autore