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Luca Viccaro – God save America
Curata da Raffaella Guidobono e prodotta da The Gallery Apart, la mostra si snoda, attraverso scultura e fotografia, nei tre ambienti dello spazio espositivo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura martedì 5 giugno alle ore 18.00, negli spazi espositivi di b>gallery a Roma la prima mostra personale di Luca Viccaro dal titolo God save America.
Curata da Raffaella Guidobono e prodotta da The Gallery Apart, la mostra si snoda, attraverso scultura e fotografia, nei tre ambienti dello spazio espositivo e presenta nella prima stanza la veduta intimista di un tipico motel di provincia in miniatura mentre nella seconda il modello in scala di un basement, ripreso da una camera a circuito chiuso, dentro cui un uomo qualunque pulisce il proprio arsenale privato. Ma ad accoglierci “White Family Tales” un foto-fumetto stampato in tiratura di 1000 copie che narra l’episodio di una famiglia dell’America anni ’50.
Luca Viccaro si interroga su temi che caratterizzano in negativo alcune frange di società americana e ne mette a fuoco gli stereotipi riposizionandoli indietro nel tempo, come a voler sottolineare la speranza di intervenire in tempo per salvare una civiltà di cui siamo comunque tutti tributari. Da qui una trilogia di interventi dedicati al commercio del sesso, alla violenza, al razzismo.
Come scrive Raffaella Guidobono nel testo che accompagna la mostra “Viccaro ha conosciuto la realtà americana e ne riporta fedele le tracce, i modelli, gli stereotipi casalinghi fino al più minuzioso dettaglio: accorpa modelli generazionali e li traduce nella semplicità di un gesto. I personaggi hanno un ruolo sociale molto ben definito, specchio di esperienze emotive consunte. La complessità non è mai evocata, i contrasti neppure, gli sfoghi sono celati, latenti, tutto il lavoro è pervaso della sensazione imminente di qualcosa di incombente e irrimediabile” ed aggiunge “il lavoro di Luca si svolge a contatto con i personaggi ritratti: ne osserva la fisionomia e come un demiurgo ne cambia i destini. La consacrazione avviene attraverso la stampa di momenti cruciali della giornata. L’artista scava nel profondo di un’estetica che muove i suoi passi tra le suggestioni da American tabloid e una riflessione antropologica. L’immediatezza poetica è sorretta da un database di reminescenze harboiled di fanzine e fumetti come coadiuvanti alla crisi delle ideologie giovanili.”
Curata da Raffaella Guidobono e prodotta da The Gallery Apart, la mostra si snoda, attraverso scultura e fotografia, nei tre ambienti dello spazio espositivo e presenta nella prima stanza la veduta intimista di un tipico motel di provincia in miniatura mentre nella seconda il modello in scala di un basement, ripreso da una camera a circuito chiuso, dentro cui un uomo qualunque pulisce il proprio arsenale privato. Ma ad accoglierci “White Family Tales” un foto-fumetto stampato in tiratura di 1000 copie che narra l’episodio di una famiglia dell’America anni ’50.
Luca Viccaro si interroga su temi che caratterizzano in negativo alcune frange di società americana e ne mette a fuoco gli stereotipi riposizionandoli indietro nel tempo, come a voler sottolineare la speranza di intervenire in tempo per salvare una civiltà di cui siamo comunque tutti tributari. Da qui una trilogia di interventi dedicati al commercio del sesso, alla violenza, al razzismo.
Come scrive Raffaella Guidobono nel testo che accompagna la mostra “Viccaro ha conosciuto la realtà americana e ne riporta fedele le tracce, i modelli, gli stereotipi casalinghi fino al più minuzioso dettaglio: accorpa modelli generazionali e li traduce nella semplicità di un gesto. I personaggi hanno un ruolo sociale molto ben definito, specchio di esperienze emotive consunte. La complessità non è mai evocata, i contrasti neppure, gli sfoghi sono celati, latenti, tutto il lavoro è pervaso della sensazione imminente di qualcosa di incombente e irrimediabile” ed aggiunge “il lavoro di Luca si svolge a contatto con i personaggi ritratti: ne osserva la fisionomia e come un demiurgo ne cambia i destini. La consacrazione avviene attraverso la stampa di momenti cruciali della giornata. L’artista scava nel profondo di un’estetica che muove i suoi passi tra le suggestioni da American tabloid e una riflessione antropologica. L’immediatezza poetica è sorretta da un database di reminescenze harboiled di fanzine e fumetti come coadiuvanti alla crisi delle ideologie giovanili.”
05
giugno 2007
Luca Viccaro – God save America
Dal 05 al 30 giugno 2007
arte contemporanea
Location
B>GALLERY
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica - ore 10.00 / 24.00
Vernissage
5 Giugno 2007, ore 18
Autore
Curatore