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Luca Zarattini – Eight Tunes/Ottoni
L’ottone è duttile e vibrante. Il riverbero luminoso e sonoro muta le forme, la profondità di figure che appaiono e scompaiono da “porte” di luce. Attraverso un omaggio dell’artista alla musicalità degli ottoni, i Grandi rivivono attraverso una dimensione in cui spazio e tempo si annullano.
Comunicato stampa
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Il doppio titolo risuona come una eco ai riferimenti “declamati” dalle opere: la musica (otto melodie) ed il materiale (l’ottone) scelto quale supporto alla pittura.
Doppio è anche il numero otto, simbolo dell’infinito, che ci rivela l’esatto numero dei pezzi in mostra. Due serie da otto, di diverse dimensioni, sono i toni e i semitoni di una scala musicale immaginaria che differisce dalla tradizionale per un “di più”. Una nota aggiunta, nel jazz vis d’improvvisazione, che svincola questo genere musicale dalle definizioni che si tenta di attribuirgli. Una scala musicale più vicino al fenomeno individuale di chi, suonando, improvvisa e interpreta, affidando la propria personalità alla Musica piuttosto che ai concetti che ne detengono presunta definizione. E’ per questo che “le etichette vanno bene per le marmellate ma non per il jazz.”
Ha iniziato domandandosi che cosa sia il Jazz, il giovane artista dallo sguardo felino. Tecnica e improvvisazione, la risposta è giunta puntuale. Esse sono esattamente i fattori che caratterizzano il suo modus operandi da sempre.
Il percorso di Luca Zarattini prescinde indiscutibilmente dai grandi maestri della storia dell’arte, ma è altrettanto intriso da un quid, un’essenza ironica, sfociante in una forma di “anarchia” elegante e raffinata (di richiamo all’Arte Povera) che ne costituisce la cifra stilistica.
Anche per Eight Tunes/Ottoni la ricerca è partita da volti. Fisionomie – giammai ritratti tout court – che attirano, ipnotiche, l’attenzione del riguardante ponendolo di fronte ad un dialogo vivo con il tempo. Ogni individuo porta con sé il proprio bagaglio di esperienza che dal passato si riversa nel presente, gettando contemporaneamente le basi per il futuro.
Questa volta, la sperimentazione di un nuovo materiale - l’ottone - ha condotto l’iter creativo dell’artista ad una svolta tale da trasformare quella sorta di “metempsicosi materica” ad un livello ancor più profondo.
L’ottone duttile, vibrante, riflettente è un materiale dalle infinite potenzialità. Il riverbero luminoso muta le forme, la profondità. Da queste “porte” di luce, chiaro omaggio alle sonorità jazz degli ottoni, appaiono e scompaiono le figure. I Grandi rivivono attraverso questa dimensione in cui spazio e tempo si annullano.
Doppio è anche il numero otto, simbolo dell’infinito, che ci rivela l’esatto numero dei pezzi in mostra. Due serie da otto, di diverse dimensioni, sono i toni e i semitoni di una scala musicale immaginaria che differisce dalla tradizionale per un “di più”. Una nota aggiunta, nel jazz vis d’improvvisazione, che svincola questo genere musicale dalle definizioni che si tenta di attribuirgli. Una scala musicale più vicino al fenomeno individuale di chi, suonando, improvvisa e interpreta, affidando la propria personalità alla Musica piuttosto che ai concetti che ne detengono presunta definizione. E’ per questo che “le etichette vanno bene per le marmellate ma non per il jazz.”
Ha iniziato domandandosi che cosa sia il Jazz, il giovane artista dallo sguardo felino. Tecnica e improvvisazione, la risposta è giunta puntuale. Esse sono esattamente i fattori che caratterizzano il suo modus operandi da sempre.
Il percorso di Luca Zarattini prescinde indiscutibilmente dai grandi maestri della storia dell’arte, ma è altrettanto intriso da un quid, un’essenza ironica, sfociante in una forma di “anarchia” elegante e raffinata (di richiamo all’Arte Povera) che ne costituisce la cifra stilistica.
Anche per Eight Tunes/Ottoni la ricerca è partita da volti. Fisionomie – giammai ritratti tout court – che attirano, ipnotiche, l’attenzione del riguardante ponendolo di fronte ad un dialogo vivo con il tempo. Ogni individuo porta con sé il proprio bagaglio di esperienza che dal passato si riversa nel presente, gettando contemporaneamente le basi per il futuro.
Questa volta, la sperimentazione di un nuovo materiale - l’ottone - ha condotto l’iter creativo dell’artista ad una svolta tale da trasformare quella sorta di “metempsicosi materica” ad un livello ancor più profondo.
L’ottone duttile, vibrante, riflettente è un materiale dalle infinite potenzialità. Il riverbero luminoso muta le forme, la profondità. Da queste “porte” di luce, chiaro omaggio alle sonorità jazz degli ottoni, appaiono e scompaiono le figure. I Grandi rivivono attraverso questa dimensione in cui spazio e tempo si annullano.
12
marzo 2012
Luca Zarattini – Eight Tunes/Ottoni
Dal 12 marzo al 28 aprile 2012
arte contemporanea
Location
TORRIONE ART GALLERY – JAZZ CLUB FERRARA
Ferrara, Rampari Di Belfiore, 167, (Ferrara)
Ferrara, Rampari Di Belfiore, 167, (Ferrara)
Orario di apertura
Nei giorni di programmazione del Jazz Club Ferrara e su appuntamento scrivendo a solejazzclubferrara@gmail.com o telefonando al 339 6116217
Vernissage
12 Marzo 2012, ore 18.00
Autore
Curatore