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Luci sull’Alto Adriatico. Paesaggi di mare tra Venezia e Trieste nell’Ottocento
Una sequenza di oltre sessanta opere ripercorre l’evoluzione della pittura di paesaggio nell’area veneta e giuliana attraverso la specializzazione della pittura di marine, lungo tutto l’Ottocento fino alle soglie del Novecento. Tale produzione, alimentata dalla grande tradizione pittorica veneta e dal confronto con le nuove scuole paesistiche europee, attende ancora una adeguata valorizzazione
Comunicato stampa
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La Città di San Donà di Piave su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura, con il sostegno della Regione Veneto e di FriulAdria Crédit Agricol, promuove per l’estate del 2008 una esposizione dedicata alla pittura di marina nell’Ottocento che nasce dalla collaborazione istituita con il Museo Revoltella di Trieste e la Galleria d’Arte Moderna di Udine. Una sequenza di oltre sessanta opere ripercorre l’evoluzione della pittura di paesaggio nell’area veneta e giuliana attraverso la specializzazione della pittura di marine, lungo tutto l’Ottocento fino alle soglie del Novecento. Tale produzione, alimentata dalla grande tradizione pittorica veneta e dal confronto con le nuove scuole paesistiche europee, attende ancora una adeguata valorizzazione, e la mostra sarà un’occasione unica per ammirare capolavori di grandi artisti italiani e stranieri che hanno indagato dal vero le mutevoli luci dell’Alto Adriatico, dipingendo tra le lagune, Venezia e le sue isole, il golfo di Trieste e la costa istriana e dalmata.
L’interesse mai sopito per l’immagine di Venezia ha alimentato infatti, a partire da Giuseppe Bernardino Bison, passando per Guglielmo Ciardi e Pietro Fragiacomo, una nuova fase della pittura veneta di paesaggio, alla quale hanno concorso anche artisti italiani e stranieri, sotto l’impulso di un realismo che spinge il pittore a fissare sulla tela i mutevoli effetti luministici e atmosferici indagati tra le superfici specchianti della laguna, ambientandovi la vita quotidiana di pescatori e gondolieri, i traffici mercantili, il diporto e il lavoro, sullo sfondo anche di un profondo mutamento storico ed economico che vede lo sviluppo del porto emporiale di Trieste e il declino del ruolo di Venezia, regina dell’Adriatico ormai solo per prestigio culturale e artistico. Dal vedutismo scenografico, ai bozzetti e alle “impressioni” nate dal vero, si passa, nell’evoluzione del genere, per il graduale sovrapporsi di una visione soggettiva anche venata da toni sentimentali, attraverso le sperimentazioni del divisionismo, gli influssi simbolisti, fino alle stilizzazioni dell’art nouveau,
Tra le opere in mostra spiccano i protagonisti sulla scena dell’arte veneziana a partire da Ippolito Caffi, Eugenio Bosa, Antonio Rotta, Guglielmo Ciardi, Ettore Tito, Alessandro Milesi, Emanuele Brugnoli, accanto ai triestini Lorenzo Butti, Giuseppe Miceu, Umberto Veruda, Guido Grimani, Pieretto Bianco, Ugo Flumiani, Giovanni Zangrando, Pietro Lucano e molti altri. Una sezione particolare è dedicata a Pietro Fragiacomo, il pittore di origine istriana protagonista a Venezia accanto a Ciardi del rinnovamento in senso realistico del paesaggio e considerato dalla critica il vero poeta della laguna, presente con dipinti, disegni, bozzetti e un prezioso ventaglio con scene di pesca. L’interesse inoltre di artisti stranieri e nordici in particolare per il paesaggio marino dell’alto adriatico sarà documentata da dipinti oltre che del tedesco Bernhard Fiedler anche del paesista viennese Thomas Ender.
Un ideale itinerario geografico fissa inoltre i temi prediletti del genere, a partire dalle vedute veneziane più lagunari, dalle scene di vita dei pescatori chioggiotti, approdando alle isole della laguna, con Burano come meta prediletta da più generazioni di artisti, alle spiagge del Lido o di Grado, al porto animato dai traffici mercantili di Trieste, fino all’isola di Lussino, fissando l’immagine di velieri e vapori, bragozzi e piroscafi, battaglie navali legate ai moti indipendentisti di Venezia contro l’Austria, ma anche i nuovi riti balneari della Belle Epoque. Fa da cornice lo scenario sempre mutevole dell’alternarsi delle albe e dei tramonti sull’Alto Adriatico, delle calme distese marine e delle improvvise tempeste, l’incessante rincorrersi delle onde che riflettono i raggi del sole e della luna.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Maria Masau Dan e Isabella Reale per le edizioni Mazzotta che, oltre a riprodurre a colori tutte le opere in mostra, provenienti in gran parte dai musei di Trieste e di Udine oltre che da molte altre collezioni con importanti inediti, è corredato da ricchi apparati e da saggi di Dino Casagrande, Sara Campaner e Susanna Gregorat oltre che delle due curatrici
L’interesse mai sopito per l’immagine di Venezia ha alimentato infatti, a partire da Giuseppe Bernardino Bison, passando per Guglielmo Ciardi e Pietro Fragiacomo, una nuova fase della pittura veneta di paesaggio, alla quale hanno concorso anche artisti italiani e stranieri, sotto l’impulso di un realismo che spinge il pittore a fissare sulla tela i mutevoli effetti luministici e atmosferici indagati tra le superfici specchianti della laguna, ambientandovi la vita quotidiana di pescatori e gondolieri, i traffici mercantili, il diporto e il lavoro, sullo sfondo anche di un profondo mutamento storico ed economico che vede lo sviluppo del porto emporiale di Trieste e il declino del ruolo di Venezia, regina dell’Adriatico ormai solo per prestigio culturale e artistico. Dal vedutismo scenografico, ai bozzetti e alle “impressioni” nate dal vero, si passa, nell’evoluzione del genere, per il graduale sovrapporsi di una visione soggettiva anche venata da toni sentimentali, attraverso le sperimentazioni del divisionismo, gli influssi simbolisti, fino alle stilizzazioni dell’art nouveau,
Tra le opere in mostra spiccano i protagonisti sulla scena dell’arte veneziana a partire da Ippolito Caffi, Eugenio Bosa, Antonio Rotta, Guglielmo Ciardi, Ettore Tito, Alessandro Milesi, Emanuele Brugnoli, accanto ai triestini Lorenzo Butti, Giuseppe Miceu, Umberto Veruda, Guido Grimani, Pieretto Bianco, Ugo Flumiani, Giovanni Zangrando, Pietro Lucano e molti altri. Una sezione particolare è dedicata a Pietro Fragiacomo, il pittore di origine istriana protagonista a Venezia accanto a Ciardi del rinnovamento in senso realistico del paesaggio e considerato dalla critica il vero poeta della laguna, presente con dipinti, disegni, bozzetti e un prezioso ventaglio con scene di pesca. L’interesse inoltre di artisti stranieri e nordici in particolare per il paesaggio marino dell’alto adriatico sarà documentata da dipinti oltre che del tedesco Bernhard Fiedler anche del paesista viennese Thomas Ender.
Un ideale itinerario geografico fissa inoltre i temi prediletti del genere, a partire dalle vedute veneziane più lagunari, dalle scene di vita dei pescatori chioggiotti, approdando alle isole della laguna, con Burano come meta prediletta da più generazioni di artisti, alle spiagge del Lido o di Grado, al porto animato dai traffici mercantili di Trieste, fino all’isola di Lussino, fissando l’immagine di velieri e vapori, bragozzi e piroscafi, battaglie navali legate ai moti indipendentisti di Venezia contro l’Austria, ma anche i nuovi riti balneari della Belle Epoque. Fa da cornice lo scenario sempre mutevole dell’alternarsi delle albe e dei tramonti sull’Alto Adriatico, delle calme distese marine e delle improvvise tempeste, l’incessante rincorrersi delle onde che riflettono i raggi del sole e della luna.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Maria Masau Dan e Isabella Reale per le edizioni Mazzotta che, oltre a riprodurre a colori tutte le opere in mostra, provenienti in gran parte dai musei di Trieste e di Udine oltre che da molte altre collezioni con importanti inediti, è corredato da ricchi apparati e da saggi di Dino Casagrande, Sara Campaner e Susanna Gregorat oltre che delle due curatrici
14
giugno 2008
Luci sull’Alto Adriatico. Paesaggi di mare tra Venezia e Trieste nell’Ottocento
Dal 14 giugno al 03 agosto 2008
arte moderna
Location
MUSEI CIVICI SANDONATESI – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
San Donà Di Piave, Piazza Indipendenza, 1, (Venezia)
San Donà Di Piave, Piazza Indipendenza, 1, (Venezia)
Orario di apertura
17-20. Lunedì anche 10-13. Dal 1° luglio al 3 agosto apertura serale il venerdì fino alle 22. Chiuso il martedì.
Vernissage
14 Giugno 2008, ore 11
Sito web
www.sandonadipiave.net/portale/galleriadarte.asp
Editore
MAZZOTTA
Autore
Curatore