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Lucia Crisci – Intimismi e parodie
Lucia Crisci presenta 11 opere di recente produzione che nascono da particolari connubi: con il mondo dell’artigianato tessile, dando vita ad una sorta di “trompe l’oeil” contemporaneo, o con quello dell’industria editoriale, da cui preleva immagini fotografiche che ritaglia e ricompone cucendole.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla sua prima personale negli spazi della MAC Maja Arte Contemporanea, Lucia Crisci presenta undici recenti opere, di vario formato, che fanno parte di tre differenti cicli di lavori: "Ritratti", "Azioni", "Carte".
Nata a Roma nel 1981, vincitrice del premio "Arte in Arti e Mestieri" (Suzzara, 2016), Lucia Crisci ha elaborato uno stile che corrisponde alla sua complessa visione del mondo, fatta di vari lessici e di sovrapposti livelli linguistici: la fotografia e il cucito, l'assemblaggio e il fotomontaggio.
Nelle serie "Azioni" e "Ritratti" la materia di partenza è il tessuto per cui l'artista nutre una vera passione, prediligendo quelli cuciti, ricamati o stampati manualmente, o che raccontino delle storie sulla loro provenienza e destinazione d'uso. Presentato montato su telaio, il tessuto viene posto a contatto con una lastra di plexiglass con una foto retro stampata. Nel ciclo dei "Ritratti", la foto è un autoritratto della sagoma dell'artista coperta di volta in volta da stoffe variopinte o tinta unita, stagliata su uno sfondo composto dal medesimo ordito. "La riflessione di Lucia Crisci verte così sul concetto di soppressione dell'identità individuale e su quello di omologazione in una categoria, in un gruppo sociale o religioso, allo scopo di rappresentare un mondo conforme a modelli collettivi, a volte imposti, a volte ambiti, ma mai del tutto chiari, perché volontariamente confusi con lo sfondo", scrive Giulia Tulino nel suo testo critico.
Nella serie delle "Azioni" la stoffa è invece usata come punto di partenza di un nuovo racconto, di cui l'artista è narratrice e coprotagonista. Statiche e preziose fantasie vengono così risvegliate a nuova vita da elementi iconografici estranei stampati sulla lastra trasparente. Come spiega la stessa Crisci: "I tessuti, con le loro caratteristiche lavorazioni, hanno dati e funzioni specifiche che vengono alterate, sconvolte, riesaminate, approfittando di un difetto, di un colore, dell'atmosfera che possono creare, per dire altro, per stravolgere. Questi interventi, a volte al limite dell'assurdo, mirano a far perdere ai tessuti la loro identità e funzione per allenare l'occhio a vedere oltre la superficie, oltre l'apparenza e per esaltare i sensi."
La carta - protagonista della terza serie esposta - è al centro di un nuovo inganno, cucita con fili a volerla assimilare alla struttura della stoffa per sorprendere lo spettatore: l'artificio di una forza apparente in antitesi con la fragilità strutturale della materia, "la fragilità della carta che vuol essere stoffa".
Osserva Rosanna Ruscio nel catalogo che accompagna la mostra: "Per valutare come la complessa ricerca di Lucia Crisci può comporsi in una costruzione compiuta, bisogna guardare alle opere in cui l'indagine figurativa prevale su quella specifica della materia, e ancora quelle in cui il bisogno di una manualità diventa urgenza. Nel primo caso come nella serie delle carte cucite, ogni minimo particolare è visto come una rete di relazioni che l'artista non sa trattenersi nel seguire. Il modo con cui elabora la parodia di se stessa, avvolta da pregiati tessuti, il modo in cui si fotografa preservando l'identità ma esaltando al contempo la presenza, testimoniano una modalità di osservazione precisa: una passione conoscitiva che la riporta ogni volta dalla soggettività smaniosa verso l'oggettività del mondo, verso i suoi paradossi e digressioni."
NOTE BIOGRAFICHE
Lucia Crisci nasce a Roma nel 1981.
Si forma all'Accademia di Belle Arti di Brera e alla Facoltà di Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea dell'Università la Sapienza di Roma. Fondamentali e di particolare stimolo sono gli incontri in Accademia con Luciano Fabro e Fabio Mauri.
Parallelamente all'attività di artista, nel 2008 inizia ad apprendere le tecniche del restauro, lavoro che esercita tutt'oggi.
Nel 2016 vince il premio "Arte in Arti e Mestieri" (Suzzara). Nel 2017 una sua opera è scelta come premio del vincitore di "NebbiaGialla Suzzara Noir Festival".
Mostre personali
"In-visibile", Le Opere, Roma 2007; "Tra Impulso e Impatto", doppia personale, Plus Arte Puls, Roma 2015; "Lucia Crisci", Museo Galleria del Premio Suzzara, Suzzara 2017.
Mostre collettive
"Pagine ad Arte", Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, varie sedi, Roma 2008; "Desidero ergo sum, arte-corpo-pensiero", Sala 1, Roma 2011; "I PALII, Il libro come ponte e Copertine d'Autore", rassegna "Castelli di Scrittori", II edizione, Scuderie Aldobrandini, Frascati 2013; "Festina Lente", studio ExVuoto, Roma 2013; "Il linguaggio come scoperta. Nuove forme di libro d'artista nel XXI secolo, MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università la Sapienza, Roma 2016; "Visione di Santi e Amore Mistico", chiesa di Sant'Anna e Morti di Deliceto, Deliceto 2016.
Nata a Roma nel 1981, vincitrice del premio "Arte in Arti e Mestieri" (Suzzara, 2016), Lucia Crisci ha elaborato uno stile che corrisponde alla sua complessa visione del mondo, fatta di vari lessici e di sovrapposti livelli linguistici: la fotografia e il cucito, l'assemblaggio e il fotomontaggio.
Nelle serie "Azioni" e "Ritratti" la materia di partenza è il tessuto per cui l'artista nutre una vera passione, prediligendo quelli cuciti, ricamati o stampati manualmente, o che raccontino delle storie sulla loro provenienza e destinazione d'uso. Presentato montato su telaio, il tessuto viene posto a contatto con una lastra di plexiglass con una foto retro stampata. Nel ciclo dei "Ritratti", la foto è un autoritratto della sagoma dell'artista coperta di volta in volta da stoffe variopinte o tinta unita, stagliata su uno sfondo composto dal medesimo ordito. "La riflessione di Lucia Crisci verte così sul concetto di soppressione dell'identità individuale e su quello di omologazione in una categoria, in un gruppo sociale o religioso, allo scopo di rappresentare un mondo conforme a modelli collettivi, a volte imposti, a volte ambiti, ma mai del tutto chiari, perché volontariamente confusi con lo sfondo", scrive Giulia Tulino nel suo testo critico.
Nella serie delle "Azioni" la stoffa è invece usata come punto di partenza di un nuovo racconto, di cui l'artista è narratrice e coprotagonista. Statiche e preziose fantasie vengono così risvegliate a nuova vita da elementi iconografici estranei stampati sulla lastra trasparente. Come spiega la stessa Crisci: "I tessuti, con le loro caratteristiche lavorazioni, hanno dati e funzioni specifiche che vengono alterate, sconvolte, riesaminate, approfittando di un difetto, di un colore, dell'atmosfera che possono creare, per dire altro, per stravolgere. Questi interventi, a volte al limite dell'assurdo, mirano a far perdere ai tessuti la loro identità e funzione per allenare l'occhio a vedere oltre la superficie, oltre l'apparenza e per esaltare i sensi."
La carta - protagonista della terza serie esposta - è al centro di un nuovo inganno, cucita con fili a volerla assimilare alla struttura della stoffa per sorprendere lo spettatore: l'artificio di una forza apparente in antitesi con la fragilità strutturale della materia, "la fragilità della carta che vuol essere stoffa".
Osserva Rosanna Ruscio nel catalogo che accompagna la mostra: "Per valutare come la complessa ricerca di Lucia Crisci può comporsi in una costruzione compiuta, bisogna guardare alle opere in cui l'indagine figurativa prevale su quella specifica della materia, e ancora quelle in cui il bisogno di una manualità diventa urgenza. Nel primo caso come nella serie delle carte cucite, ogni minimo particolare è visto come una rete di relazioni che l'artista non sa trattenersi nel seguire. Il modo con cui elabora la parodia di se stessa, avvolta da pregiati tessuti, il modo in cui si fotografa preservando l'identità ma esaltando al contempo la presenza, testimoniano una modalità di osservazione precisa: una passione conoscitiva che la riporta ogni volta dalla soggettività smaniosa verso l'oggettività del mondo, verso i suoi paradossi e digressioni."
NOTE BIOGRAFICHE
Lucia Crisci nasce a Roma nel 1981.
Si forma all'Accademia di Belle Arti di Brera e alla Facoltà di Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea dell'Università la Sapienza di Roma. Fondamentali e di particolare stimolo sono gli incontri in Accademia con Luciano Fabro e Fabio Mauri.
Parallelamente all'attività di artista, nel 2008 inizia ad apprendere le tecniche del restauro, lavoro che esercita tutt'oggi.
Nel 2016 vince il premio "Arte in Arti e Mestieri" (Suzzara). Nel 2017 una sua opera è scelta come premio del vincitore di "NebbiaGialla Suzzara Noir Festival".
Mostre personali
"In-visibile", Le Opere, Roma 2007; "Tra Impulso e Impatto", doppia personale, Plus Arte Puls, Roma 2015; "Lucia Crisci", Museo Galleria del Premio Suzzara, Suzzara 2017.
Mostre collettive
"Pagine ad Arte", Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, varie sedi, Roma 2008; "Desidero ergo sum, arte-corpo-pensiero", Sala 1, Roma 2011; "I PALII, Il libro come ponte e Copertine d'Autore", rassegna "Castelli di Scrittori", II edizione, Scuderie Aldobrandini, Frascati 2013; "Festina Lente", studio ExVuoto, Roma 2013; "Il linguaggio come scoperta. Nuove forme di libro d'artista nel XXI secolo, MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università la Sapienza, Roma 2016; "Visione di Santi e Amore Mistico", chiesa di Sant'Anna e Morti di Deliceto, Deliceto 2016.
04
maggio 2017
Lucia Crisci – Intimismi e parodie
Dal 04 maggio al 10 giugno 2017
arte contemporanea
Location
Maja Arte Contemporanea
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì ore 15-20, sabato ore 11-13 / 15-19.30
Vernissage
4 Maggio 2017, ore 18
Autore
Curatore