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Lucia Nazzaro – Lo sguardo nel mirino. Ai margini della regola
Lucia Nazzaro riprende a fare arte partendo dallo stesso punto dove molti anni prima aveva interrotto il percorso e riparte da quello che Lei definisce un sogno impossibile da realizzare così come l’aveva idealizzato: “l’uomo dagli occhi di giada”.
Comunicato stampa
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Lucia Nazzaro presenta un ciclo di opere realizzate nel 2021/2022, tavole 150x150 cm in cui l’artista per la prima volta propone anche la sua ricer- ca sulla figura umana. Meglio, sul volto della figura umana, inserito ai margini di ogni tavola.
Lucia Nazzaro riprende a fare arte partendo dallo stesso punto dove molti anni prima aveva interrotto il percorso e riparte da quello che Lei definisce un sogno impossibile da realizzare così come l’aveva idealizzato: “l’uomo dagli occhi di giada”. Di fronte all’atto creativo si rende conto che le è impossibi- le creare quest’opera contemplatrice di pura bellezza, la bellezza assoluta, a causa del limite, individuato nell’impossibilità di trovare un riscontro nella realtà e quindi la conseguente amara conclusione. L’uomo in tutta la vita si confronta con il limite ma di fatto non ha un limite spirituale, matematico o ideologico, può avvicinarsi al limite o allontanarsi, può essere o non essere...semplicemente, nulla. Appunto. Il fare tutto o niente è pura abitudine o atti- tudine alla mimesi. Ciò che rende visibile il Nulla, per Lucia Nazzaro, è la percezione o desiderio, è lo stesso del tutto-possibile.
Nella presentazione del limite Lucia Nazzaro parte dai numeri 0 e 1 per creare geometrie di pensiero. Costruisce il quadrato, idealizzato come evento della ragione e lì, inscrive il cerchio, il mistero della spiritualità. Inscrivendo il cerchio nel quadrato “n” volte l’uomo si confronta con un altro limite per- ché si rende conto che non può, con quella regola, andare oltre la ripetizione. Non è la risposta agognata. Deve spostarsi, negare ogni punto di vista. Mentre lo sguardo dell’uomo, infatti, si concentra fissando il punto di inizio di questo vortice generato dall’infinito ripetersi di cerchio e quadrato, si rende conto che la possibilità di un altrove lo pone di fronte a qualcosa di invalicabile che non possiamo toccare né fisicamente né con la ragione. La man- canza di certezze induce l’uomo ad arrendersi, declinando il suo sguardo verso l’universo cosmico, inteso come “forma” di estrema bellezza. L’artista attraversa questo processo per mezzo della sua opera che si manifesta nella rappresentazione cosmica, una particella infinitesima di cui si sente parte integrante, come un messaggero, una sorta di tramite con l’arduo compito di amplificare la visione dei suoi simili.
In questa ultima “messa in opera” l’artista pone ai margini della scena un osservatore, relegato all’angolo di ogni ipotesi razionale, che sorride beffardo, nella sua ultima apparizione.
Lucia Nazzaro riprende a fare arte partendo dallo stesso punto dove molti anni prima aveva interrotto il percorso e riparte da quello che Lei definisce un sogno impossibile da realizzare così come l’aveva idealizzato: “l’uomo dagli occhi di giada”. Di fronte all’atto creativo si rende conto che le è impossibi- le creare quest’opera contemplatrice di pura bellezza, la bellezza assoluta, a causa del limite, individuato nell’impossibilità di trovare un riscontro nella realtà e quindi la conseguente amara conclusione. L’uomo in tutta la vita si confronta con il limite ma di fatto non ha un limite spirituale, matematico o ideologico, può avvicinarsi al limite o allontanarsi, può essere o non essere...semplicemente, nulla. Appunto. Il fare tutto o niente è pura abitudine o atti- tudine alla mimesi. Ciò che rende visibile il Nulla, per Lucia Nazzaro, è la percezione o desiderio, è lo stesso del tutto-possibile.
Nella presentazione del limite Lucia Nazzaro parte dai numeri 0 e 1 per creare geometrie di pensiero. Costruisce il quadrato, idealizzato come evento della ragione e lì, inscrive il cerchio, il mistero della spiritualità. Inscrivendo il cerchio nel quadrato “n” volte l’uomo si confronta con un altro limite per- ché si rende conto che non può, con quella regola, andare oltre la ripetizione. Non è la risposta agognata. Deve spostarsi, negare ogni punto di vista. Mentre lo sguardo dell’uomo, infatti, si concentra fissando il punto di inizio di questo vortice generato dall’infinito ripetersi di cerchio e quadrato, si rende conto che la possibilità di un altrove lo pone di fronte a qualcosa di invalicabile che non possiamo toccare né fisicamente né con la ragione. La man- canza di certezze induce l’uomo ad arrendersi, declinando il suo sguardo verso l’universo cosmico, inteso come “forma” di estrema bellezza. L’artista attraversa questo processo per mezzo della sua opera che si manifesta nella rappresentazione cosmica, una particella infinitesima di cui si sente parte integrante, come un messaggero, una sorta di tramite con l’arduo compito di amplificare la visione dei suoi simili.
In questa ultima “messa in opera” l’artista pone ai margini della scena un osservatore, relegato all’angolo di ogni ipotesi razionale, che sorride beffardo, nella sua ultima apparizione.
21
maggio 2022
Lucia Nazzaro – Lo sguardo nel mirino. Ai margini della regola
Dal 21 maggio al 10 luglio 2022
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE 107
Torino, Via Andrea Sansovino, 234, (Torino)
Torino, Via Andrea Sansovino, 234, (Torino)
Biglietti
intero 8,00 euro
ridotto 5,00 euro
torino musei gratis
Orario di apertura
sabato - domenica 14 - 19
Vernissage
21 Maggio 2022, 15 - 20
Sito web
Ufficio stampa
Fondazione 107
Autore
Curatore
Patrocini