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Lucia Veronesi – Please don’t step here with your shoes
La Galleria Browning ospita la personale “please don’t step here_with your shoes” di Lucia Veronesi. Il titolo della mostra è la scritta, dall’inglese un po’ incerto, trovata all’ingresso di una moschea di Istanbul.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Browning ospita a partire dal 13 marzo fino al 13 giugno la personale “please don’t step here_with your shoes” di Lucia Veronesi. Il titolo della mostra è la scritta, dall'inglese un po' incerto, trovata all'ingresso di una moschea di Istanbul.
Ostacolo e passaggio. Divieto e opportunità.
Lucia Veronesi nei tre piani della galleria ha creato con i suoi lavori dei luoghi di sospensione, di attesa e di invasione. Occupa le zone in cui lo spazio si intensifica e il significato si addensa come nella grande tela intitolata Al di là: la superficie pittorica è quasi interamente ricoperta da rotoli di tessuto, da strati e teli. Sono tappeti di vari tipi e fogge. Sono una barricata di bellezza che inganna, che non si lascia valicare. Quei tappeti dipinti continuano a farsi ammirare, prendendo in trappola l’ammirazione stessa.
Anche il video è ingannevole:l’artista si riflette su uno specchio e cerca di fissare un'immagine che alla fine scorre via: lo specchio è una porta illusoria, un deposito di luce, un volume a due dimensioni.
Le porte chiuse mostrano ingressi sbarrati che separano spazi ma al tempo stesso li uniscono rendendo possibile una comunicazione: ci invitano a entrare in un al di là che appartiene solo a noi e alla nostra capacità di immaginare che cosa c’è lì dietro.
Qualcuno si è tolto le scarpe, le ha lasciate sopra uno zerbino. Dunque lo zerbino non è bastato a purificare le suole delle scarpe, strusciandoci sopra. C’è stato bisogno di toglierle per passare al di là. Qualcuno l’ha fatto. Come spettatori di questa immagine, invece, noi possiamo soltanto guardare al di là del limite, possiamo fissare lo spazio immacolato che sta oltre. Ci viene chiesta una pulizia speciale dello sguardo per muoverci nell’immagine a occhio nudo, l'equivalente di un passo a piedi scalzi. Please don’t step here with your eyes.
Ultimi spazi liminari soglie da varcare continuamente, fuori e dentro noi stessi: Le ante di un armadio aperte, una ressa di abiti visti di fianco, stoffe che diventano fasce di colore verticali, pure strisce di una composizione cromatica; sono l’arcobaleno delle nostre esperienze, e anche quello delle nostre possibilità. Diverse paia di scarpe, come una serie di autoritratti, hanno assorbito la forma dei piedi che le hanno indossate, in una interazione di esperienze fra il corpo e i suoi accessori.
nota biografica
Lucia Veronesi nasce a Mantova nel 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Milano dove vive fino al 2003,
anno in cui si trasferisce a Venezia. È pittrice e videoartista. Tra le principali mostre collettive:
REPLAY loves ARTS Open Air Exhibition, Cà Rezzonico Venezia 2009; ViDea3, Ferrara, 2009;
LagoFilmFest, RevineLago (TV), 2009; Quotidiana 09, Palazzo Trevisan,Padova, 2009;
Il Pittore e il Pesce, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia 2008; Sala Bulbo.
Collettivo Artistico Y BulboTV, Tijuana, Baja California, Messico, 2006; Rizoma, Tijuana, Baja
California, Messico, 2005; Mirada(s), Galleria A+A, Venezia, 2004; Il possibile dal punto zero,
Fondazione Ambrosetti per l’arte contemporanea, Palazzolo sull’Oglio (BS), 2003; X Biennale dei
Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, Sarajevo, 2001; Tracce di un seminario, Galleria
ViaFarini, Milano, 2001; The Spirit of the place, CSAV Fondazione Ratti, Como, 2000.
Ostacolo e passaggio. Divieto e opportunità.
Lucia Veronesi nei tre piani della galleria ha creato con i suoi lavori dei luoghi di sospensione, di attesa e di invasione. Occupa le zone in cui lo spazio si intensifica e il significato si addensa come nella grande tela intitolata Al di là: la superficie pittorica è quasi interamente ricoperta da rotoli di tessuto, da strati e teli. Sono tappeti di vari tipi e fogge. Sono una barricata di bellezza che inganna, che non si lascia valicare. Quei tappeti dipinti continuano a farsi ammirare, prendendo in trappola l’ammirazione stessa.
Anche il video è ingannevole:l’artista si riflette su uno specchio e cerca di fissare un'immagine che alla fine scorre via: lo specchio è una porta illusoria, un deposito di luce, un volume a due dimensioni.
Le porte chiuse mostrano ingressi sbarrati che separano spazi ma al tempo stesso li uniscono rendendo possibile una comunicazione: ci invitano a entrare in un al di là che appartiene solo a noi e alla nostra capacità di immaginare che cosa c’è lì dietro.
Qualcuno si è tolto le scarpe, le ha lasciate sopra uno zerbino. Dunque lo zerbino non è bastato a purificare le suole delle scarpe, strusciandoci sopra. C’è stato bisogno di toglierle per passare al di là. Qualcuno l’ha fatto. Come spettatori di questa immagine, invece, noi possiamo soltanto guardare al di là del limite, possiamo fissare lo spazio immacolato che sta oltre. Ci viene chiesta una pulizia speciale dello sguardo per muoverci nell’immagine a occhio nudo, l'equivalente di un passo a piedi scalzi. Please don’t step here with your eyes.
Ultimi spazi liminari soglie da varcare continuamente, fuori e dentro noi stessi: Le ante di un armadio aperte, una ressa di abiti visti di fianco, stoffe che diventano fasce di colore verticali, pure strisce di una composizione cromatica; sono l’arcobaleno delle nostre esperienze, e anche quello delle nostre possibilità. Diverse paia di scarpe, come una serie di autoritratti, hanno assorbito la forma dei piedi che le hanno indossate, in una interazione di esperienze fra il corpo e i suoi accessori.
nota biografica
Lucia Veronesi nasce a Mantova nel 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Milano dove vive fino al 2003,
anno in cui si trasferisce a Venezia. È pittrice e videoartista. Tra le principali mostre collettive:
REPLAY loves ARTS Open Air Exhibition, Cà Rezzonico Venezia 2009; ViDea3, Ferrara, 2009;
LagoFilmFest, RevineLago (TV), 2009; Quotidiana 09, Palazzo Trevisan,Padova, 2009;
Il Pittore e il Pesce, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia 2008; Sala Bulbo.
Collettivo Artistico Y BulboTV, Tijuana, Baja California, Messico, 2006; Rizoma, Tijuana, Baja
California, Messico, 2005; Mirada(s), Galleria A+A, Venezia, 2004; Il possibile dal punto zero,
Fondazione Ambrosetti per l’arte contemporanea, Palazzolo sull’Oglio (BS), 2003; X Biennale dei
Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, Sarajevo, 2001; Tracce di un seminario, Galleria
ViaFarini, Milano, 2001; The Spirit of the place, CSAV Fondazione Ratti, Como, 2000.
13
marzo 2010
Lucia Veronesi – Please don’t step here with your shoes
Dal 13 marzo al 13 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA BROWNING
Asolo, Via Robert Browning, 167, (Treviso)
Asolo, Via Robert Browning, 167, (Treviso)
Orario di apertura
mercoledì e giovedì 15.30_19.30 da venerdì a domenica 10.00-13.00_15.30-19.30
Vernissage
13 Marzo 2010, ore 18.30
Autore