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Luciana Pretta
La pittura paesaggio di Luciana Pretta trasforma le sue tele in spazi sensoriali: fiumi, montagne e la memoria dei paesaggi anfruttuosi brasiliani accolgono il visitatore come sotto un cielo aperto. L’uso di materiali organici e naturali intreccia ricerca estetica e responsabilità ambientale.
Comunicato stampa
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Maja Arte Contemporanea è lieta di ospitare, a partire da mercoledì 12 marzo 2025, la personale dell'artista brasiliana Luciana Pretta, alla sua prima collaborazione con la galleria. L'esposizione è la seconda di un ciclo di tre mostre — "Quando filo, colore, parola s'intrecciano" — a cura di Giovanna Dalla Chiesa, che mette a confronto il lavoro di tre artiste: Alice Schivardi, Luciana Pretta e Luisa Lanarca.
Come osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Luciana Pretta è nata pittrice. La pittura è il linguaggio silenzioso in cui la sua sensibilità ha preso naturalmente forma, curvando maternamente intorno agli ostacoli, trovando rifugio nella ricchezza delle emozioni e del sogno.
La sua pittura non presenta alcuna distinzione tra linea e colore, tra il disegno (raziocinio) e il colore (sentimento). Il Brasile da cui proviene - benché le sue origini siano italiane - con l'enorme estensione, i suoi colori, l'ignoranza di passioni e conflitti come quelli che nutrono la tragedia greca, l'assenza di ogni regola prospettica, è il regno delle relazioni spontanee, di una cultura che non privilegia la rappresentazione, ma il canto, la musica e la danza; di rituali e di comportamenti che nascono in continuità e in simbiosi con il corpo della natura (e dell'essere umano) e che ne onorano aspetti e sostanza. L'Europa ha messo più di un secolo per liberarsi dalla scissione che ha afflitto così a lungo la sua cultura e per abbattere un ego cartesiano pronto a erigere barriere a ogni occasione.
Negli ultimi anni, il lavoro di Luciana Pretta è passato dai piccoli e medi formati abituali su tela, da un ingegnoso riuso di carta, cartone e oggetti minuti, alle grandi dimensioni che esaltano la qualità di una pittura paesaggio - paesaggio che è sempre protagonista nelle sue opere -, che si fa corpo, fiume, montagna per accogliere il visitatore nelle sinuosità della sua tettonica, pronta a farlo sentire a suo agio, come ci si sente sotto la volta del cielo, la chioma di un albero, la cavità di una roccia.
La memoria dei panorami anfrattuosi del suo paese è sempre più presente, oggi, in una forma di trasformazione attiva, che ama servirsi di materiali organici e naturali, come pigmenti derivati da minerali e piante, oli essenziali e cotone grezzo. Una scelta che non ha a che fare solo con l'estetica, ma con l'etica del rispetto della sostenibilità ecologica, della responsabilità ambientale, dell'attenzione che si deve a tutta la creazione di cui l'uomo è solo un'infima parte."
In mostra una selezione di lavori recenti: tre monumentali dipinti verticali (h. 5 m) si susseguono lungo un'intera parete, dispiegandosi come arazzi sospesi. Disposti l'uno accanto all'altro, evocano l'idea di un trittico fluido, in cui il colore e la materia scorrono in continuità, come un'unica grande tessitura pittorica. A fare da contrappunto, un gruppo di dipinti di piccolo formato e una installazione che include alcune sue opere scultoree.
NOTE BIOGRAFICHE
Nata nel 1980 a Vitória da Conquista (Bahia), Brasile, Luciana dos Santos - soprannominata familiarmente Pretta ("nera"), per il colore dei suoi capelli - vive e lavora in Italia.
Si è diplomata in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, completando poi gli studi con la Laurea in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Ha inoltre frequentato corsi presso la Scuola di Belle Arti dell'Università Federale di Bahia, in Brasile.
Il suo lavoro esplora temi legati alla memoria, all'identità e alla relazione tra passato e presente, attraverso un uso intenso del colore e materiali di recupero. La sua pratica integra elementi naturali e organici - come pigmenti, oli essenziali e cotone grezzo - sottolineando un impegno per la sostenibilità e la consapevolezza ambientale.
Tra le sue esposizioni più recenti si segnalano: "La materia conta", H.UNICA, Roma (2023); "My Song", Galleria Davide Rossillo, Formia (2023); "Genesis, Spirito e Materia", Ambasciata del Brasile, Roma (2022); "Giochi di carta dall'Italia", Museo Tsereteli, Mosca, Russia (2021); "Knowing the Earthquake", Galleria della Molinella, Faenza (2020); "Kunst aus Italien", Kleinen Altstadt Galerie, Dachau, Germania (2018); "Ad Usum Fabricae", Follow the Dome, Roma (2018); "Abschied aus Dachau", Kleinen Altstadt Galerie, Dachau, Germania (2017); "2X2", KVD Association, Dachau, Germania (2017); "Tropico", Auditorium Vittorio De Sica, Sora (2016).
Come osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Luciana Pretta è nata pittrice. La pittura è il linguaggio silenzioso in cui la sua sensibilità ha preso naturalmente forma, curvando maternamente intorno agli ostacoli, trovando rifugio nella ricchezza delle emozioni e del sogno.
La sua pittura non presenta alcuna distinzione tra linea e colore, tra il disegno (raziocinio) e il colore (sentimento). Il Brasile da cui proviene - benché le sue origini siano italiane - con l'enorme estensione, i suoi colori, l'ignoranza di passioni e conflitti come quelli che nutrono la tragedia greca, l'assenza di ogni regola prospettica, è il regno delle relazioni spontanee, di una cultura che non privilegia la rappresentazione, ma il canto, la musica e la danza; di rituali e di comportamenti che nascono in continuità e in simbiosi con il corpo della natura (e dell'essere umano) e che ne onorano aspetti e sostanza. L'Europa ha messo più di un secolo per liberarsi dalla scissione che ha afflitto così a lungo la sua cultura e per abbattere un ego cartesiano pronto a erigere barriere a ogni occasione.
Negli ultimi anni, il lavoro di Luciana Pretta è passato dai piccoli e medi formati abituali su tela, da un ingegnoso riuso di carta, cartone e oggetti minuti, alle grandi dimensioni che esaltano la qualità di una pittura paesaggio - paesaggio che è sempre protagonista nelle sue opere -, che si fa corpo, fiume, montagna per accogliere il visitatore nelle sinuosità della sua tettonica, pronta a farlo sentire a suo agio, come ci si sente sotto la volta del cielo, la chioma di un albero, la cavità di una roccia.
La memoria dei panorami anfrattuosi del suo paese è sempre più presente, oggi, in una forma di trasformazione attiva, che ama servirsi di materiali organici e naturali, come pigmenti derivati da minerali e piante, oli essenziali e cotone grezzo. Una scelta che non ha a che fare solo con l'estetica, ma con l'etica del rispetto della sostenibilità ecologica, della responsabilità ambientale, dell'attenzione che si deve a tutta la creazione di cui l'uomo è solo un'infima parte."
In mostra una selezione di lavori recenti: tre monumentali dipinti verticali (h. 5 m) si susseguono lungo un'intera parete, dispiegandosi come arazzi sospesi. Disposti l'uno accanto all'altro, evocano l'idea di un trittico fluido, in cui il colore e la materia scorrono in continuità, come un'unica grande tessitura pittorica. A fare da contrappunto, un gruppo di dipinti di piccolo formato e una installazione che include alcune sue opere scultoree.
NOTE BIOGRAFICHE
Nata nel 1980 a Vitória da Conquista (Bahia), Brasile, Luciana dos Santos - soprannominata familiarmente Pretta ("nera"), per il colore dei suoi capelli - vive e lavora in Italia.
Si è diplomata in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, completando poi gli studi con la Laurea in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Ha inoltre frequentato corsi presso la Scuola di Belle Arti dell'Università Federale di Bahia, in Brasile.
Il suo lavoro esplora temi legati alla memoria, all'identità e alla relazione tra passato e presente, attraverso un uso intenso del colore e materiali di recupero. La sua pratica integra elementi naturali e organici - come pigmenti, oli essenziali e cotone grezzo - sottolineando un impegno per la sostenibilità e la consapevolezza ambientale.
Tra le sue esposizioni più recenti si segnalano: "La materia conta", H.UNICA, Roma (2023); "My Song", Galleria Davide Rossillo, Formia (2023); "Genesis, Spirito e Materia", Ambasciata del Brasile, Roma (2022); "Giochi di carta dall'Italia", Museo Tsereteli, Mosca, Russia (2021); "Knowing the Earthquake", Galleria della Molinella, Faenza (2020); "Kunst aus Italien", Kleinen Altstadt Galerie, Dachau, Germania (2018); "Ad Usum Fabricae", Follow the Dome, Roma (2018); "Abschied aus Dachau", Kleinen Altstadt Galerie, Dachau, Germania (2017); "2X2", KVD Association, Dachau, Germania (2017); "Tropico", Auditorium Vittorio De Sica, Sora (2016).
12
marzo 2025
Luciana Pretta
Dal 12 al 29 marzo 2025
arte contemporanea
personale
personale
Location
Maja Arte Contemporanea
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30-19.30; sabato ore 11-13 e 15-19
Vernissage
12 Marzo 2025, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico