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Luciano Angioli – Naturalismi Postmoderni
mostra personale
Comunicato stampa
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Luciano Angioli è in rapporto idilliaco con la natura e la sua opera è un acuta e dettagliata ricerca nel paesaggio del Principio generante quale fonte di vita organica e pensiero concettuale.
Paradigma di questo mondo fantastico sono atmosfere lussureggianti, dalle molteplici varietà botaniche, in unione con l’essenza creatrice femminile e con splendide architetture, decontestualizzate metafisicamente da svariate epoche.
Il processo di simbiosi con la realtà porta l’artista ad abbattere le barriere del tempo e dello spazio, come se non fosse importante solo dare una percezione “gestaltica” di tutto ciò che esiste, ma rappresentare, oltretutto, l’analisi interiore dello svolgimento psicologico che si esplicherà nella forma pittorica. Infatti per l’artista ha molto valore l’accumulazione delle visioni mentali attraverso il ricordo, più che una mimesi crono-storica degli aspetti del reale.
Le forme sono ben contorniate, mosse da un notevole rigore scientifico, poiché Luciano Angioli è un amante e ricercatore di fossili e di documenti archeologici.
Incantevoli armonie cromatiche fluttuano, luminose, negli spazi mitici e ricchi di simbologie, dove la Dea della fertilità si avvolge misteriosamente alla natura, in un susseguirsi di “fiori, alberi, valli e limpidi ruscelli”.
I colori, a volte luminosi e anche soffusi, provengono da un immaginario fiabesco e ludico, caratteristica della pittura “Naif”, di cui Henri Rousseau fu il maggior esponente.
Memorie arcaiche popolano la fantasia dell’artista materializzandosi, nel quadro pittorico, in geometrie di solidi, rendendo la spazialità frammentata, ma nello stesso tempo ricca di una volontà ricostruttiva per non cadere nell’oblio, inoltre le relazioni spaziali prospettiche sono quasi del tutto abolite.
L’originalità di Angioli è insita, soprattutto nell’aspetto “psicologico-sostanziale”, anche se ci sono leggere sintonie artistiche con artisti quali Salvo e Luca Alinari.
Il “naturalismo” filosofico-rinascimentale di Angioli dona alla sua opera un’enorme preziosità, ideale e compositiva, rendendola unica e sublime nella contemporaneità postmoderna.
Egli è dotato di un grande talento e capacità tecnico-espressive e assurge a modello del recupero dei grandi valori etici e culturali della pittura.
Alessandro Marini
Paradigma di questo mondo fantastico sono atmosfere lussureggianti, dalle molteplici varietà botaniche, in unione con l’essenza creatrice femminile e con splendide architetture, decontestualizzate metafisicamente da svariate epoche.
Il processo di simbiosi con la realtà porta l’artista ad abbattere le barriere del tempo e dello spazio, come se non fosse importante solo dare una percezione “gestaltica” di tutto ciò che esiste, ma rappresentare, oltretutto, l’analisi interiore dello svolgimento psicologico che si esplicherà nella forma pittorica. Infatti per l’artista ha molto valore l’accumulazione delle visioni mentali attraverso il ricordo, più che una mimesi crono-storica degli aspetti del reale.
Le forme sono ben contorniate, mosse da un notevole rigore scientifico, poiché Luciano Angioli è un amante e ricercatore di fossili e di documenti archeologici.
Incantevoli armonie cromatiche fluttuano, luminose, negli spazi mitici e ricchi di simbologie, dove la Dea della fertilità si avvolge misteriosamente alla natura, in un susseguirsi di “fiori, alberi, valli e limpidi ruscelli”.
I colori, a volte luminosi e anche soffusi, provengono da un immaginario fiabesco e ludico, caratteristica della pittura “Naif”, di cui Henri Rousseau fu il maggior esponente.
Memorie arcaiche popolano la fantasia dell’artista materializzandosi, nel quadro pittorico, in geometrie di solidi, rendendo la spazialità frammentata, ma nello stesso tempo ricca di una volontà ricostruttiva per non cadere nell’oblio, inoltre le relazioni spaziali prospettiche sono quasi del tutto abolite.
L’originalità di Angioli è insita, soprattutto nell’aspetto “psicologico-sostanziale”, anche se ci sono leggere sintonie artistiche con artisti quali Salvo e Luca Alinari.
Il “naturalismo” filosofico-rinascimentale di Angioli dona alla sua opera un’enorme preziosità, ideale e compositiva, rendendola unica e sublime nella contemporaneità postmoderna.
Egli è dotato di un grande talento e capacità tecnico-espressive e assurge a modello del recupero dei grandi valori etici e culturali della pittura.
Alessandro Marini
23
gennaio 2011
Luciano Angioli – Naturalismi Postmoderni
Dal 23 gennaio al 10 aprile 2011
arte contemporanea
Location
HOTEL SAN MARCO
Prato, Piazza San Marco, 48, (Prato)
Prato, Piazza San Marco, 48, (Prato)
Orario di apertura
ore 10:00 - 20:00 aperto tutti i giorni
Vernissage
23 Gennaio 2011, ore 17
Autore
Curatore