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Luciano Bertacchini – i sogni en plein air dell’ultimo periodo
A 100 anni dalla nascita è questo un modo per fare rivivere il cammino pittorico del maestro mai dimenticato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugurerà sabato 11 ottobre 2014 alle 16.00, presso la Rocca sforzesca di Dozza (BO), la mostra
personale dedicata a Luciano Bertacchini.
A 100 anni dalla nascita è questo un modo per fare rivivere il cammino pittorico del maestro mai
dimenticato.
In mostra saranno presenti gli olii dell’ultimo periodo. Quasi 40 dipinti tra paesaggi e marine, alcuni dei
quali inediti e gentilmente prestati da collezionisti privati.
“La scelta di Dozza non è casuale” – spiegano gli organizzatori - “Negli ultimi anni di vita il pittore
bolognese amava recarsi proprio tra le colline che si affacciano su Monte del Rè per dipingere i vigneti
e i casolari che le caratterizzano. È una mostra d’arte che, in un certo qual modo, rappresenta anche il
territorio e lo fa rivivere attraverso le emozioni rimaste impresse nelle tele, rivelate nelle diverse stagioni e
nei loro molteplici colori”.
La mostra, voluta dalla Fondazione Luciano Bertacchini, resterà visitabile sino al 30 novembre 2014.
Note biografiche
Luciano Bertacchini nasce a Bologna il 10 settembre 1913. Studia all’Accademia di Belle Arti della sua città e
vi si diploma. Ha per insegnanti Virgilio Guidi e Giorgio Morandi.
Pittore e critico d’arte ha collaborato a quotidiani, riviste e, costantemente, alla RAI-TV.
Ha partecipato a mostre di rilievo in Italia e all’estero.
Si spegne, all’età di 97 anni, a Bologna, all’alba di domenica 3 ottobre 2010.
Sue opere si trovano in importanti Gallerie d’Arte e Raccolte private.
Note critiche
Enrico Crispolti, 1993
“Il naturalismo lirico sviluppato negli anni in modi d’accento personale nel lavoro di Luciano Bertacchini mi sembra
rispondere sinceramente ad un livello di vagheggiamento di memoria, interiormente idealizzato, di luoghi padanici, che
risulta tipico di una determinata cultura d’immagine come controparte, di ininterrotta e rassicurante tradizione post
novecentesca, rispetto al radicalismo esistenziale informale della “Padania” di cui parlava Arcangeli”.
Franco Basile, 1994
“Nella poetica di Luciano Bertacchini il filo dei colori si avvolge attorno alla sfera del reale come una vibratile entità,
qualcosa che scende sul visibile quasi a volere indicare la malia del nulla o la potenzialità seduttrice di un riverbero di
memoria che smuove nostalgie lontane. (.)”
Eugenio Riccomini, 2000
(..) Luciano Bertacchini è fedele ad uno stile privo di clamore, e quasi silenzioso. Anziché sgolarsi, la sua pittura pare
un soffio: come gli scriveva, anni fa, il suo amico Minguzzi, la cui indole sanguigna non gli impediva di intenerirsi per il
delicato candore d’un’indole opposta alla propria, di cui riconosceva la purezza del canto.
La purezza, s’intende, è quella d’una pittura sgravata da ogni turgore della materia, e distesa sulla tela quasi con
la levità d’un acquerello. E si pensa, infatti, ad una innamorata assiduità con le cose più estreme, negli anni, di quel
vecchio che s’aggirava tra i pendii attorno ad Aix-en-Provence, ritornando sempre sugli stessi motivi, e ogni volta
provandosi a mantenere la saldezza dei volumi rendendoli però più leggeri e trasparenti; cogliendo, delle rocce e degli
alberi, non la consistenza ed il peso materico, ma la luce che ne definisce l’apparenza. Colli e marine, quindi: ma con
l’orizzonte alto, perché l’occhio possa a suo piacimento cogliere ogni vibrare delle fronde, delle forre, o delle vele, degli
alberi delle paranze (.).
personale dedicata a Luciano Bertacchini.
A 100 anni dalla nascita è questo un modo per fare rivivere il cammino pittorico del maestro mai
dimenticato.
In mostra saranno presenti gli olii dell’ultimo periodo. Quasi 40 dipinti tra paesaggi e marine, alcuni dei
quali inediti e gentilmente prestati da collezionisti privati.
“La scelta di Dozza non è casuale” – spiegano gli organizzatori - “Negli ultimi anni di vita il pittore
bolognese amava recarsi proprio tra le colline che si affacciano su Monte del Rè per dipingere i vigneti
e i casolari che le caratterizzano. È una mostra d’arte che, in un certo qual modo, rappresenta anche il
territorio e lo fa rivivere attraverso le emozioni rimaste impresse nelle tele, rivelate nelle diverse stagioni e
nei loro molteplici colori”.
La mostra, voluta dalla Fondazione Luciano Bertacchini, resterà visitabile sino al 30 novembre 2014.
Note biografiche
Luciano Bertacchini nasce a Bologna il 10 settembre 1913. Studia all’Accademia di Belle Arti della sua città e
vi si diploma. Ha per insegnanti Virgilio Guidi e Giorgio Morandi.
Pittore e critico d’arte ha collaborato a quotidiani, riviste e, costantemente, alla RAI-TV.
Ha partecipato a mostre di rilievo in Italia e all’estero.
Si spegne, all’età di 97 anni, a Bologna, all’alba di domenica 3 ottobre 2010.
Sue opere si trovano in importanti Gallerie d’Arte e Raccolte private.
Note critiche
Enrico Crispolti, 1993
“Il naturalismo lirico sviluppato negli anni in modi d’accento personale nel lavoro di Luciano Bertacchini mi sembra
rispondere sinceramente ad un livello di vagheggiamento di memoria, interiormente idealizzato, di luoghi padanici, che
risulta tipico di una determinata cultura d’immagine come controparte, di ininterrotta e rassicurante tradizione post
novecentesca, rispetto al radicalismo esistenziale informale della “Padania” di cui parlava Arcangeli”.
Franco Basile, 1994
“Nella poetica di Luciano Bertacchini il filo dei colori si avvolge attorno alla sfera del reale come una vibratile entità,
qualcosa che scende sul visibile quasi a volere indicare la malia del nulla o la potenzialità seduttrice di un riverbero di
memoria che smuove nostalgie lontane. (.)”
Eugenio Riccomini, 2000
(..) Luciano Bertacchini è fedele ad uno stile privo di clamore, e quasi silenzioso. Anziché sgolarsi, la sua pittura pare
un soffio: come gli scriveva, anni fa, il suo amico Minguzzi, la cui indole sanguigna non gli impediva di intenerirsi per il
delicato candore d’un’indole opposta alla propria, di cui riconosceva la purezza del canto.
La purezza, s’intende, è quella d’una pittura sgravata da ogni turgore della materia, e distesa sulla tela quasi con
la levità d’un acquerello. E si pensa, infatti, ad una innamorata assiduità con le cose più estreme, negli anni, di quel
vecchio che s’aggirava tra i pendii attorno ad Aix-en-Provence, ritornando sempre sugli stessi motivi, e ogni volta
provandosi a mantenere la saldezza dei volumi rendendoli però più leggeri e trasparenti; cogliendo, delle rocce e degli
alberi, non la consistenza ed il peso materico, ma la luce che ne definisce l’apparenza. Colli e marine, quindi: ma con
l’orizzonte alto, perché l’occhio possa a suo piacimento cogliere ogni vibrare delle fronde, delle forre, o delle vele, degli
alberi delle paranze (.).
11
ottobre 2014
Luciano Bertacchini – i sogni en plein air dell’ultimo periodo
Dall'undici ottobre al 30 novembre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
ROCCA SFORZESCA – PINACOTECA
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Orario di apertura
Sino al 25 ottobre
Da martedì a sabato: 10.00/12.30 - 15.00/18.30
Domenica e festivi: 10.00/13.00 - 15.00-19.30
Dal 26 ottobre al 30 novembre
Da martedì a sabato: 10.00/12.30 - 14.30/17.00
Domenica e festivi: 10.00/13.00 - 14.30-18.00
Vernissage
11 Ottobre 2014, h 16
Sito web
www.fondazionebertacchini.it
Autore