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Luciano Bonetti – Allegorie dello spazio
I lavori scelti dall’artista per questa mostra a Firenze rilevano l’assunzione della poetica del muro, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Luciano Bonetti, Andy Ceausu, Raymond Israel, Loi di Campi, Chiara Silva, Consiglia Vergori.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La storia più autentica di Luciano Bonetti prende il via dai lavori che si sono andati a concretizzare in questi ultimi anni, costituendo un passaggio fondamentale nel cammino di edificazione di una propria identità artistica. I lavori scelti per questa mostra a Firenze rilevano l’assunzione della poetica del muro, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere. La gestazione della superficie dei dipinti, nel suo grado primario di fisicità, testimonia non solo l’elemento minimo dell’immagine e del colore, talora monocromo, ma lo spazio vitalistico e lirico nei dipinti si dilata scopertamente romantico, ad indicare non solo uno spazio che è scavo della propria interiorità, ma il telero rettangolare che diviene spazio si proietta annegandosi dentro una totalità. Questa ricerca continua passa attraverso quelle che si potrebbero definire esercitazioni “à la manière de” Chighine e de Stael, con reiterati ritorni e slanci, svolte nuove sulla nozione di natura, un rapportarsi all’inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente. Tutto passa attraverso il filtro della memoria, per un aggancio con le cose, per approdare a una nuova dimensione cosmica in cui l’uomo, lacerato dalla moderna condizione esistenziale possa ritrovare la propria integrità spirituale. Non meno interessante il portato, l’apparire, il nuovo consistere di presenze del figurabile, racchiuse come in una finestra e appena segnate, tutto pare come in bilico tra astrazione pura e permanenza di indicazioni figurative; opere di respiro grandioso, con risonanze di vibrazioni del colore e della luce che veicolano con un richiamo alla essenzialità degli spazi ipnotici di Rothko, quella spoliazione estrema del linguaggio centrata sulla definizione di un colore evocativo. La corporeità della materia-colore è compatta, fa appello ad un atteggiamento di contemplazione, fa pensare alla visione attraverso un vetro stabilendo il senso della lontananza che è della malinconia e del ricordo. La sua pittura che oggi unisce segno e colore in una magica luminescenza, orchestra e movimenta non solo una sorta di allegorie dello spazio ma diviene dettato interiore di una coscienza in perenne fibrillazione; e vorrei per finire osservare come questo diario pittorico di Luciano Bonetti sia un sismografo delle idee immediate”.
Biografia dell’artista
Luciano Bonetti nasce a Varese nel 1946, dove risiede attualmente. Nella sua lunga esperienza, la scelta dei materiali e dei colori si fonde con il suo attento sguardo alle persone e alla società. Attraverso le opere Bonetti esprime la sua empatia verso l’Uomo, con i suoi timori, le incertezze e i condizionamenti di un mondo che corre verso un difficile orizzonte. Luciano Bonetti ha partecipato a diverse mostre internazionali in America e in Europa, le principali sono: 2016 - “Mediterraneo e Figuranti” – InArte Werkkunst Gallery – Berlino/Bergamo;“From Picasso and Mirò to contemporary artists” Museo Oud Sint-Jan – Bruges; 2017 - “Viva la vida” – Centro culturale Montjuic – Barcellona; “Italia creativa” – Rathaus – Stoccarda; 2018 - “Mediterraneo: ponte o abisso” – Cappella Orsini – Roma; “Art Paris, Grand palais” - Parigi, “L’azione inconsapevole del gesto” Museo Scalvini – Villa Cusani Traversi Tittoni – Desio; 2019 - “Window on time” – Jelmoni studio gallery – Piacenza, “Finestra sul tempo” – Galleria Arianna Sartori – Mantova; “Memoria di Presenze” – Museo MIIT – Torino; 2020 - “Fluxus Now” – Oratorio della Passione – Basilica Sant’Ambrogio – Milano; “Festival Internazionale del Mediterraneo di Arte Contemporanea” – Castello Ruffo di Calabria – Scilla; 2021 - “Vicine Lontananze” – Galleria Arianna Sartori – Mantova; 2022 - “Vicine Lontananze” - Made4Art Gallery – Brera District – Milano; 2023 - The Act – a cura di Jelmoni studio Gallery – Centro Culturale – Milano. Nel 2023 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Allegorie dello spazio” al Plus Florence di Firenze. Del suo lavoro hanno scritto vari critici tra cui lo Storico dell’Arte Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. . Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano; Archivio Marisa Settembrini- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università degli Studi di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La storia più autentica di Luciano Bonetti prende il via dai lavori che si sono andati a concretizzare in questi ultimi anni, costituendo un passaggio fondamentale nel cammino di edificazione di una propria identità artistica. I lavori scelti per questa mostra a Firenze rilevano l’assunzione della poetica del muro, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere. La gestazione della superficie dei dipinti, nel suo grado primario di fisicità, testimonia non solo l’elemento minimo dell’immagine e del colore, talora monocromo, ma lo spazio vitalistico e lirico nei dipinti si dilata scopertamente romantico, ad indicare non solo uno spazio che è scavo della propria interiorità, ma il telero rettangolare che diviene spazio si proietta annegandosi dentro una totalità. Questa ricerca continua passa attraverso quelle che si potrebbero definire esercitazioni “à la manière de” Chighine e de Stael, con reiterati ritorni e slanci, svolte nuove sulla nozione di natura, un rapportarsi all’inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente. Tutto passa attraverso il filtro della memoria, per un aggancio con le cose, per approdare a una nuova dimensione cosmica in cui l’uomo, lacerato dalla moderna condizione esistenziale possa ritrovare la propria integrità spirituale. Non meno interessante il portato, l’apparire, il nuovo consistere di presenze del figurabile, racchiuse come in una finestra e appena segnate, tutto pare come in bilico tra astrazione pura e permanenza di indicazioni figurative; opere di respiro grandioso, con risonanze di vibrazioni del colore e della luce che veicolano con un richiamo alla essenzialità degli spazi ipnotici di Rothko, quella spoliazione estrema del linguaggio centrata sulla definizione di un colore evocativo. La corporeità della materia-colore è compatta, fa appello ad un atteggiamento di contemplazione, fa pensare alla visione attraverso un vetro stabilendo il senso della lontananza che è della malinconia e del ricordo. La sua pittura che oggi unisce segno e colore in una magica luminescenza, orchestra e movimenta non solo una sorta di allegorie dello spazio ma diviene dettato interiore di una coscienza in perenne fibrillazione; e vorrei per finire osservare come questo diario pittorico di Luciano Bonetti sia un sismografo delle idee immediate”.
Biografia dell’artista
Luciano Bonetti nasce a Varese nel 1946, dove risiede attualmente. Nella sua lunga esperienza, la scelta dei materiali e dei colori si fonde con il suo attento sguardo alle persone e alla società. Attraverso le opere Bonetti esprime la sua empatia verso l’Uomo, con i suoi timori, le incertezze e i condizionamenti di un mondo che corre verso un difficile orizzonte. Luciano Bonetti ha partecipato a diverse mostre internazionali in America e in Europa, le principali sono: 2016 - “Mediterraneo e Figuranti” – InArte Werkkunst Gallery – Berlino/Bergamo;“From Picasso and Mirò to contemporary artists” Museo Oud Sint-Jan – Bruges; 2017 - “Viva la vida” – Centro culturale Montjuic – Barcellona; “Italia creativa” – Rathaus – Stoccarda; 2018 - “Mediterraneo: ponte o abisso” – Cappella Orsini – Roma; “Art Paris, Grand palais” - Parigi, “L’azione inconsapevole del gesto” Museo Scalvini – Villa Cusani Traversi Tittoni – Desio; 2019 - “Window on time” – Jelmoni studio gallery – Piacenza, “Finestra sul tempo” – Galleria Arianna Sartori – Mantova; “Memoria di Presenze” – Museo MIIT – Torino; 2020 - “Fluxus Now” – Oratorio della Passione – Basilica Sant’Ambrogio – Milano; “Festival Internazionale del Mediterraneo di Arte Contemporanea” – Castello Ruffo di Calabria – Scilla; 2021 - “Vicine Lontananze” – Galleria Arianna Sartori – Mantova; 2022 - “Vicine Lontananze” - Made4Art Gallery – Brera District – Milano; 2023 - The Act – a cura di Jelmoni studio Gallery – Centro Culturale – Milano. Nel 2023 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Allegorie dello spazio” al Plus Florence di Firenze. Del suo lavoro hanno scritto vari critici tra cui lo Storico dell’Arte Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. . Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano; Archivio Marisa Settembrini- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università degli Studi di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
29
aprile 2023
Luciano Bonetti – Allegorie dello spazio
Dal 29 aprile al 24 novembre 2023
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
29 Aprile 2023, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini