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Luciano Casaroli – Una calma raggiunta sul filo dell’ansia
Dopo essere state esposte nella prestigiosa cornice dell’Istituto di Cultura di Washington su invito del Dott. Renato Miracco -responsabile culturale dell’Ambasciata Italiana di Washington-, anche a Senigallia si possono ammirare finalmente le opere pittoriche del Maestro Luciano Casaroli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo essere state esposte nella prestigiosa cornice dell’Istituto di Cultura di Washington su invito
del Dott. Renato Miracco -responsabile culturale dell’Ambasciata Italiana di Washington-, anche
a Senigallia si possono ammirare finalmente le opere pittoriche del Maestro Luciano Casaroli.
Questa iniziativa culturale fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e presentata
dalla Galleria Portfolio a cura di Paola Casagrande e Giovanni Ferri è un importante quanto
speciale occasione per conoscere o riscoprire uno straordinario personaggio, che da Senigallia
si trasferisce a Milano, per inseguire il suo desiderio d’arte. La retrospettiva composta da
incisoni, acquerelli e oli su tela, presenta una ricca selezione di opere -alcune esposte qui per la
prima volta- raccolte direttamente nello studio dell’artista nel rispetto di un approccio intimo,
per tentare di restituire anche i segni del tempo nei materiali adoperati, evitando di nascondere
la polvere che la storia produce.
Il paesaggio inverso. Il paesaggio collinare inizialmente dipinto negli anni sessanta con
drammatico piglio nei colori del rosso più giovane e intenso, diviene poi architettura assoluta
nelle vedute dall’alto di città in vivibili, immaginate già come labirinti, ma sempre interrotte,
bagnate, salvate, da un fiume blu di piena speranza.
Il desiderio di tradurre ancora su tela la campagna dell’entroterra senigalliese si risolve negli
anni settanta come un progetto geometrico di un’essenzialità formidabile, che si tinge di viola,
di verdi e di vermigli sconosciuti alla natura marchigiana. Negli anni novanta, Casaroli ritorna
a raccontare la sua terra e il suo mare, con uno sguardo forse più malinconico dove ancora una
volta è l’elemento cromatico che esaspera il segno in un tentativo di placida realtà, sublimata
dall’assenza della figura umana. Infine la meraviglia della luce di mezzanotte, respirata in
Finlandia nel duemila, lo fa idealmente naufragare nella sua pittura più spirituale, dove
campiture brillanti di colore si confrontano con il buio più denso in una tragica simbiosi piena
di poesia.
Il colore dell’acqua. Negli acquerelli qui esposti viene presentato sempre lo stesso tema, il mare
-con le sue barche, gli attrezzi per la pesca sulla spiaggia, l’orizzonte distante- dipinto attraverso
varie epoche, per provarne a capire lo spirito interpretativo nel mutare degli anni. Inoltre viene
esposta una selezione di ritratti; schizzi veloci pensati con il pennello, per annotare emozioni
private fatte di rughe, di sorrisi e di sguardi, che non vorremmo smettere di osservare.
Il viaggio incisorio. Le incisioni, qui raccolte per antologia, sono solo l’assaggio di uno sterminato
corpus realizzato dall’artista dagli anni cinquanta agli anni novanta. Dal disegno magistrale
eseguito su lastra di zinco o di rame, prendono forma scorci di città (Milano, Senigallia),
personaggi noti o sconosciuti di varia umanità, paesaggi marchigiani e metropolitani e poi
colline e conchiglie, che sono servite come illustrazioni alle poesie di Luigi Bartolini e di
Biagio Marin nelle splendide edizioni di Vanni Scheiwiller esposte anche al Centre Georges
Pompidou di Parigi nel 1978.
Una mostra dunque, costruita come il romanzo di una vita, passata a dipingere in silenzio i
colori di un mondo che forse si è perso nel fracasso dei tempi più odierni, dove risulta difficile
poter vedere anche le solite cose con occhi diversi.
Luciano Casaroli è nato a Senigallia (Ancona) il 6 gennaio 1934.
Nel 1948 si trasferisce a Milano per frequentare il Liceo Artistico di Brera.
Diplomatosi in Pittura all’Accademia di Brera nel 1957, insegna figura disegnata al Liceo Artistico
Statale di Milano dal ’60 al ’85. Ha esposto in mostre personali e collettive a Milano, Sesto San Giovanni,
Trevglio, Padova, Omegna, Senigallia, Locarno, Ferrara, Roma, San Marino, Monza, Torino, Pesaro,
Montichiari, San Pellegrino, Saronno, Brescia, Sassari, Parma, Ljubljana, Parigi, Budapest. Le sue opere
si trovano in diverse raccolte private e pubbliche: Raccolta civica Bertarelli di Milano, Calcografia
Nazionale di Roma, Circolo di Cultura di Melzo e il Museo dell’Informazione di Senigallia. Hanno
scritto di lui: Guido Ballo, Carlo Carrà, Dimitri Plescan, Elda Fezzi, Elvio Grossi, Enzo Fabiani, Carla
Rodotà, Maria Luisa Ardizzone, Gino Visentini, Curzia Ferrari, Giovanni Raboni, Sandro Genovali,
Roberto Sanesi, Vanni Scheiwiller, Giuseppe Cattori, Dalmazio Ambrosioni, Paolo Luzi Crivellini,
Luciano Erba.Vive e lavora a Senigallia.
del Dott. Renato Miracco -responsabile culturale dell’Ambasciata Italiana di Washington-, anche
a Senigallia si possono ammirare finalmente le opere pittoriche del Maestro Luciano Casaroli.
Questa iniziativa culturale fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e presentata
dalla Galleria Portfolio a cura di Paola Casagrande e Giovanni Ferri è un importante quanto
speciale occasione per conoscere o riscoprire uno straordinario personaggio, che da Senigallia
si trasferisce a Milano, per inseguire il suo desiderio d’arte. La retrospettiva composta da
incisoni, acquerelli e oli su tela, presenta una ricca selezione di opere -alcune esposte qui per la
prima volta- raccolte direttamente nello studio dell’artista nel rispetto di un approccio intimo,
per tentare di restituire anche i segni del tempo nei materiali adoperati, evitando di nascondere
la polvere che la storia produce.
Il paesaggio inverso. Il paesaggio collinare inizialmente dipinto negli anni sessanta con
drammatico piglio nei colori del rosso più giovane e intenso, diviene poi architettura assoluta
nelle vedute dall’alto di città in vivibili, immaginate già come labirinti, ma sempre interrotte,
bagnate, salvate, da un fiume blu di piena speranza.
Il desiderio di tradurre ancora su tela la campagna dell’entroterra senigalliese si risolve negli
anni settanta come un progetto geometrico di un’essenzialità formidabile, che si tinge di viola,
di verdi e di vermigli sconosciuti alla natura marchigiana. Negli anni novanta, Casaroli ritorna
a raccontare la sua terra e il suo mare, con uno sguardo forse più malinconico dove ancora una
volta è l’elemento cromatico che esaspera il segno in un tentativo di placida realtà, sublimata
dall’assenza della figura umana. Infine la meraviglia della luce di mezzanotte, respirata in
Finlandia nel duemila, lo fa idealmente naufragare nella sua pittura più spirituale, dove
campiture brillanti di colore si confrontano con il buio più denso in una tragica simbiosi piena
di poesia.
Il colore dell’acqua. Negli acquerelli qui esposti viene presentato sempre lo stesso tema, il mare
-con le sue barche, gli attrezzi per la pesca sulla spiaggia, l’orizzonte distante- dipinto attraverso
varie epoche, per provarne a capire lo spirito interpretativo nel mutare degli anni. Inoltre viene
esposta una selezione di ritratti; schizzi veloci pensati con il pennello, per annotare emozioni
private fatte di rughe, di sorrisi e di sguardi, che non vorremmo smettere di osservare.
Il viaggio incisorio. Le incisioni, qui raccolte per antologia, sono solo l’assaggio di uno sterminato
corpus realizzato dall’artista dagli anni cinquanta agli anni novanta. Dal disegno magistrale
eseguito su lastra di zinco o di rame, prendono forma scorci di città (Milano, Senigallia),
personaggi noti o sconosciuti di varia umanità, paesaggi marchigiani e metropolitani e poi
colline e conchiglie, che sono servite come illustrazioni alle poesie di Luigi Bartolini e di
Biagio Marin nelle splendide edizioni di Vanni Scheiwiller esposte anche al Centre Georges
Pompidou di Parigi nel 1978.
Una mostra dunque, costruita come il romanzo di una vita, passata a dipingere in silenzio i
colori di un mondo che forse si è perso nel fracasso dei tempi più odierni, dove risulta difficile
poter vedere anche le solite cose con occhi diversi.
Luciano Casaroli è nato a Senigallia (Ancona) il 6 gennaio 1934.
Nel 1948 si trasferisce a Milano per frequentare il Liceo Artistico di Brera.
Diplomatosi in Pittura all’Accademia di Brera nel 1957, insegna figura disegnata al Liceo Artistico
Statale di Milano dal ’60 al ’85. Ha esposto in mostre personali e collettive a Milano, Sesto San Giovanni,
Trevglio, Padova, Omegna, Senigallia, Locarno, Ferrara, Roma, San Marino, Monza, Torino, Pesaro,
Montichiari, San Pellegrino, Saronno, Brescia, Sassari, Parma, Ljubljana, Parigi, Budapest. Le sue opere
si trovano in diverse raccolte private e pubbliche: Raccolta civica Bertarelli di Milano, Calcografia
Nazionale di Roma, Circolo di Cultura di Melzo e il Museo dell’Informazione di Senigallia. Hanno
scritto di lui: Guido Ballo, Carlo Carrà, Dimitri Plescan, Elda Fezzi, Elvio Grossi, Enzo Fabiani, Carla
Rodotà, Maria Luisa Ardizzone, Gino Visentini, Curzia Ferrari, Giovanni Raboni, Sandro Genovali,
Roberto Sanesi, Vanni Scheiwiller, Giuseppe Cattori, Dalmazio Ambrosioni, Paolo Luzi Crivellini,
Luciano Erba.Vive e lavora a Senigallia.
07
agosto 2010
Luciano Casaroli – Una calma raggiunta sul filo dell’ansia
Dal 07 agosto al 07 settembre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL DUCA
Senigallia, Piazza Del Duca, 1, (Ancona)
Senigallia, Piazza Del Duca, 1, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 21 alle 24
Autore
Curatore